Da Petralia Soprana a Gangi

“Dio raddoppia a te quello che tu auguri a me”: letto in un bar di Petralia Soprana, nel parco delle Madonie. Un’idea della grazia – avrebbe detto Sciascia – come valore negoziabile e dunque “tipicamente siciliana”. Il mio giro è lungo i tre litorali, ma so da me che non si può dire d’essere stati in Sicilia senza qualche puntata all’interno, perchè la Trinacria è certo esaltata dai mari, isola quant’altra mai, ma è anche “tutta rivolta all’interno, aggrappata agli altipiani e alle motagne” (ancora Sciascia: La corda pazza, Einaudi 1970, p. 204). Dunque ieri sono stato a Novara di Sicilia, dopo la gita a Tindari: e sono andato lassù a cercare, oltre quella sorprendente Novara dalle chiassose piazzette (chi lo direbbe che la Sicilia interna ha gente così socievole ai tavoli dei bar?), il valico di Sella Mambrazzi, 1.125 metri slm, per vedere l’Etna al di là della valle dell’Alcantara. E infatti l’ho vista, la gran pignatta accesa, che avevo già osservato – negli anni – dall’aereo, da Catania, da Lentini, da Acireale, da Aci Trezza, da Troina e appena l’altro ieri dal castello di Milazzo. L’ho rivista fumante nella calicola del primo pomeriggio. Oggi volevo rivederla, quell’Etna, dalla 124, la statale delle Madonie. Ma c’era foschia e dal belvedere di Petralia Soprana si scorgeva appena Gangi, come una manciata di sassi bianchi in un mare di crete gialle. Premio della gita è stato l’incontro con Paolina Città, che gestisce – con il figlio Antonio – il “Bar centrale”, in piazza del Popolo 6. Scrive poesie, la signora Paolina e condivide la mia idea che la Sicilia non la capisci se resti sulle coste: “Si sbagliano, tutti questi bagnanti! Perchè c’è ancora tanta vita nei paesi dell’interno”. Mi recita dal bancone suoi testi editi e inediti. Uno intitolato Sicilia: “Se te talia a secco / sento lu core che s’assuttiglia” (Se ti guardo attentamente, sento il cuore che mi si stringe). E ancora: “Te chiamavano tutti Conca d’oro / per tutte quante le bellezze rare, / ora la Conca è chiena di dolore / e le lacreme spannone de fora”. Paolina dice che di arabi e musulmani qui ce ne sono pochi “e non di tutti ti puoi fidare, come degli altri cristiani” ma ce ne sono anche “per bene”, che vendono “le cose loro”. Do un passaggio a un pastore che si chiama “Vincenzo di nome e De Maria di cognome”, mi spiega che gli arabi “vengono a vendere, ma non vogliono fare la terra”. Lui ha terra, buoi e pecore ma “non più le capre”,  che ha cessato di tenere “qualche anno addietro” perchè “non c’era risultato”.

18 Comments

  1. Caro Luigi, grazie per i tuoi racconti! Per me che non ho fatto le vacanze, leggerti è come essere con te in Sicilia. Pensa, mi vedo persino abbronzato e sento un continuo suono di mandolini;)

    Un abbraccio

    18 Agosto, 2006 - 23:43
  2. lella

    caro accattoli, la ringrazio perche’ da’ la possibilita’ a chi, come me, non conosce la sicilia di apprezzarne luoghi e caratteristiche.
    sono un po’ arrabbiata con lei perche’ non vuole commentare i voti che ho dato ai suoi colleghi giornalisti…
    a parte gli scherzi, la ringrazio per l’attenzione.
    anche oggi devo fare un commento, spero che mi perdonera’ ma riguarda sempre il giornale per cui scrive…
    ribadisco che io smettero’ di fare confronti fra pontefici quando la finiranno i giornalisti 🙂
    .
    se andate a leggere sul “corriere” di oggi vi troverete un simpatico articolo di maria laura rodota’, la quale, candidamente, insinua che le attenzioni dei media per il bel segretario papale hanno uno scopo oscuro e segreto: rilanciare il papato ratzingeriano schiacciato dal carisma del pontefice precedente.
    forse la signora ,che si dichiara apertamente anticlericale, non ha mai dato un’occhiata alle udienze pontificie.
    nessuno puo’ smentirmi se dico che le presenze di fedeli sono raddoppiate (se non addirittura triplicate) rispetto al passato e gli ascolti televisivi premiano a piu’ riprese il papa (piu’ di due milioni per gli angelus domenicali su raiuno a cui si devono aggiungere i furboni, come me, che seguono ogni parola del papa su sat 2000 e telepace).
    perche’, allora, secondo la rodota’, il papato di ratzinger ha bisogno di un rilancio?
    sembra ci sia una spaccatura fra le opinioni dei media e quelle dei fedeli che affollano piazza san pietro e castelgandolfo.
    che cosa e’ cambiato rispetto al passato? semplice: l’attenzione dei media.
    un esempio? subito.
    se mi permettete, vorrei analizzare alcuni fatti inconfutabili.
    astuta come una volpe, scorro l’archivio del corriere ed arrivo fino al giubileo del 2000. trovo, nel gennaio dell’anno giubilare, un articolo dai toni trionfalistici: 50 mila bambini in piazza san pietro per il giubileo dei piu’ piccoli.
    50 mila? che cosa mi ricorda questo numero? ah si’, l’incontro di benedetto xvi con i bimbi della prima comunione, nell’ottobre 2005. ma quanti bambini c’erano? oltre 150 mila? possibile? si’, possibile!!! peccato che io non abbia letto alcun articolo dai toni trionfalistici.
    venticinquesimo anniversario di pontificato di giovanni paolo II. altro articolo dai toni iperbolici. tutta una serie di servizi speciali, biografia del pontefice, interviste, editoriali, opinioni, speciale serale di porta a porta.
    19 aprile 2006: primo anniversario del papato di papa ratzinger.
    in piazza oltre 60 mila persone. un articoletto, nessun commento, nessun editoriale, nessuna trasmissione speciale, a parte il “solito” sky tg24.
    festa con i chierichetti europei. wojtyla: 20 mila presenze, ratzinger: 46 mila ragazzi.
    vigilia di pentecoste 1998 e 2006, festa dei movimenti: 200 mila per wojtyla, 400 per papa ratzinger. lunghissimo articolo per il primo evento, passa quasi inosservato il ben piu’ affollato incontro con papa benedetto.
    basta o devo continuare?
    mi sto divertendo ad andare indietro nel tempo e mi stupisco per le disparita’ di trattamento.
    cara rodota’ e cari tutti, il papato di benedetto xvi non ha bisogno di essere rilanciato perche’ per i fedeli il papato precedente e’ gia’ stato consegnato alla storia.
    noto piuttosto che sono alcuni media ad essere terrorizzati dalla prospettiva che i fedeli dimentichino papa wojtyla. non sara’ cosi’, non c’e’ da preoccuparsi.
    a me non piace fare simili confronti e prendere le difese di un pontefice nei confronti di un altro, ma un po’ di coerenza e di obiettivita’ (cifre alla mano) non ha mai fatto male a nessuno.
    piu’ che di un rilancio del papa, io parlerei di un bel rilancio dei media.
    forse pero’ ha ragione gianluca: qui c’e’ un effetto paradosso per cui meno si parla del papa e piu’ i fedeli accorrono in massa 🙂
    mi sa che e’ meglio cosi’ visto che proprio la scarsita’ di notizie mi spinge a leggere libri ed a scavare in rete a caccia degli insegnamenti di benedetto xvi.
    saluti
    lella

    19 Agosto, 2006 - 13:04
  3. E questa, carlo Luigi, è la magia dell’Isola. Che al suo interno non riesci a definire come tale, grande quant’è. Se posso permettermi, e le è possibile, prenda la ferrovia da Caltanissetta almeno verso Palermo. Percorrerà così la “fragorosa discesa” ricordata nelle pagine finali del Gattopardo, e soprattutto vedrà l’anima arsa e assolata della Sicilia che attende la pioggia.

    19 Agosto, 2006 - 16:01
  4. Luigi Accattoli

    Lella, non posso che ripeterle la mia divertita meraviglia: lei vive di paragoni tra i due papi e critica chi li fa! Ma dal momento che trova tanto gusto a fare confronti, le suggerisco qualche accorgimento, perchè il gioco abbia un senso: non può mettere a fronte il 25° di Wojtyla con il 1° di Ratzinger, ma soltanto il primo anniversario d’ambedue. Allora probabilmente troverebbe che il 16 ottobre del 1979 nessuno badò ai 365 giorni di Giovanni Paolo. E ancora: non si possono mettere in bilancia le udienze e gli angelus ratzingeriani del 2005-2006 con quelli wojtyliani del 2004-2005, ma andrebbero paragonati a quelli del 1978-1979. Senonchè non abbiamo stime di allora condotte con gli stessi criteri di quelle di oggi. E ancora: una cosa è – per i media – un primo raduno mondiale dei movimenti e un’altra il secondo. La prima volta, direbbero gli innamorati, non si scorda mai. Mi fermo qui, decisamente non ho la sua passione confrontatoria. Dico solo che la regola dei confronti è un poco più complicata della sua tabella sinottica e sarebbe giusto che la onori una persona così giustamente critica nei confronti della superficialità dei media, com’è lei. Non crede?
    A Tonizzo dico che il mio giro è in automobile ed è già fissato. Rimando ad altra occasione quell’andata per ferrovia. Ricordo però d’aver usato il treno, nei primi anni ’70, per una mia primissima esplorazione dell’Isola e ammetto che ebbe aspetti forti, di sole e vento caldo.
    Luigi

    19 Agosto, 2006 - 23:39
  5. lella

    caro accattoli, le assicuro che personalmente non vedo l’ora di smettere di fare questi faticosi e, osservo, inutili paragoni fra pontefici, pero’ non posso esimermi dal difendere papa ratzinger quando viene ingiustamente attaccato.
    la rodota’ insinua un calo di interesse? bene!! dati alla mano, dimostro che non e’ vero.
    anche politi su “la repubblica” ha insinuato, il 3 aprile, che si sarebbe stato un calo di interesse verso papa ratzinger allo scoccare del primo anno di pontificato: credo che i fatti gli diano torto.
    perche’ non paragonare gli angelus e le udienze 2005-2006 con la “stagione” 2005-2004? non c’era, forse, lo stesso, se non di maggiore, interesse per la figura del papa e per la sua malattia, almeno da parte dei media che, comunque, sono in grado di orientare il pubblico?
    la chiesa cattolica non puo’ vivere, e infatti non vive, di effetto novita’: se cosi’ fosse l’idillio fra papa ratzinger ed i fedeli, dopo un anno e mezzo di pontificato, sarebbe gia’ finito, non le pare?
    no, qui c’e’ qualcosa di molto piu’ profondo e importante che i media si rifiutano di analizzare. peccato, io provoco e stimolo certe corde, ma trovo solo avvocati di papa wojtyla.
    se non ho capito male, il suo ragionamento, caro accattoli, e’ questo: siccome tutto cio’ che fa papa ratzinger e’ gia’ fatto dal predecessore non vale la pena di soffermarsi tanto sugli eventi che vedono protagonista il papa regnante.
    gentile accattoli, lei mi sorprende e mi delude profondamente: il secondo raduno dei movimenti ecclesiali meritava esattamente la stessa attenzione che i media hanno riservato all’evento del 1998, altrimenti “chiudiamo baracca” perche’ 27 anni di pontificato sono tantissimi e difficilmente troveremo qualcosa che wojtyla non abbia fatto o detto.
    ora mi spiego l’indifferenza dei media nei confronti di papa benedetto: “tanto” tutto e’ gia’ stato fatto dal predecessore ed allora: ignoriamo il successore!!
    ho capito il concetto, pero’ non afferro come mai le novita’ di papa ratzinger vengono comunque ignorate: benedetto rilascia un’intervista alla tv polacca…ignorato!!! rilascia un’intervista alla tv tedesca…ignorato!!! si lascia porre domande dai giornalisti a les combes…ignorato!!!
    mi sembra che ci sia qualcosa che non va, non le sembra?
    la sua risposta, da avvocato difensore di un solo papa, mi lascia perplessa. ci sara’ mai qualche giornalista disposto a prendere le difese di ratzinger? chissa’…
    nel frattempo, se le premesse sono quelle sopracitare (“il primo amore non si scorda mai”), ritengo che sia inutile discutere ulteriormente…
    saluti
    lella

    20 Agosto, 2006 - 5:18
  6. Luigi Accattoli

    Papa Benedetto rilascia un’intervista e viene ignorato? Ma se tutti l’hanno riportato! Pensa che Wojtyla non abbia dato interviste a un anno circa dall’elezione? E crede che abbia avuto di più?
    Sulla base di che cosa afferma che è mia convinzione non possa venire nulla di nuovo da papa Ratzinger? Ho scritto le cento volte delle sue novità. Veda nella pagina “Collaborazione a riviste” – che trova sotto la mia foto – l’articolo su “Papa Ratzinger”, che scrissi per il Regno subito dopo l’elezione: e mi pare di averglielo già segnalato. Sono poi stato il primo – il settembre scorso – a riportare le cifre delle udienze e degli angelus, prima che la Prefettura della Casa pontificia iniziasse a diffonderle sistematicamente..
    Ma se dico che un venticinquesimo è – per i media – diverso di un primo anno e che una seconda riunione dei movimenti è meno attraente di una prima non faccio che segnalare due regole elementari dell’informazione di massa. Io quelle regole le odio, ma non posso modificarle motu proprio.
    Ripeto che trovo spassosa la sua contraddizione: non fa che paragonare i due papi e si lamenta dei paragoni tra i papi. Aspetto il ritorno della questione Milingo per ascoltare il suo furore contro coloro che diranno quello che lei ha già affermato.
    Luigi

    20 Agosto, 2006 - 21:06
  7. Trovo la caparbietà, l’audacia, la tenacia e l’impegno di Lella assolutamente straordinari. E apprezzo molto il coraggio con cui, caro Luigi, replica ai tuoi post: non si fa condizionare dal fatto che si confronta con il più importante vaticanista d’Italia. Rispetto entrambe le opinioni, ma sia per galanteria, sia per l’amore che ho per Benedetto XVI, mi sia consentito di parteggiare per Lella. Il buon Luigi certamente non me ne vorrà. A proposito di Milingo…ma non è che per guadagnarsi finalmente un’apertura in prima pagina, il Papa lo debba creare Cardinale e segretario di Stato? Naturalmente è una battuta. Sono serio, invece, quando dico che da credente confido nel ravvedimento di Milingo, anche se il suo comportamento sta superando davvero ogni limite.

    Salutoni
    Gianluca

    20 Agosto, 2006 - 21:15
  8. Sì, aspettiamo il 19 settembre quando Milingo terrà il secondo incontro dei preti sposati. Così poi vedremo le fiammate che si leveranno su queste pagine, io mi sto divertendo già ora solo a pensarci. :-)))
    Così vedremo se un problema ecclesiologico come il celibato dei preti diventerà motivo di anatema di post in post.
    Scherzi a parte, Milingo non è certamente un santo. Ma ha il coraggio di sollevare un problema di cui si parla troppo poco. E che potrebbe innescare una reazione a catena: che fare dei preti sposati se, riammessi, divorziassero?
    Ma tanto la sua sarà una crociata contro i mulini a vento: l’allora cardinale Ratzinger disse: “Parlare di preti sposati significa solo parlare di preti divorziati”.
    Cmq io credo che una soluzione per questi 150.000 “Milingo boys” (uso l’espressione con voluta ironia) si possa trovare. C’è una certa Eparchia d’Oriente dove incardinano i pastori anglicani convertiti che potrebbe dare ospitalità…
    Parafrasando Churchill: “Miliingo avrà i suoi difetti. Ma è il miglior Milingo che abbiamo”. Se non si può più discutere nemmeno di celibato dei preti, che senso ha essere Chiesa? Solo nelle sette non si mette in discussione la parola del capo.

    20 Agosto, 2006 - 21:28
  9. Luisa Buhler

    Buongiorno!
    Anche se ci allontaniamo un poco dalla Sicilia e dalle impressioni che Luigi Accattoli condivide con noi,mi permetto di dire a Lella che quando sono arrivata su questo blog,non sapevo che L. Accattoli fosse il più grande vaticanista,sono solo stata favorevolmente impressionata dalla sua maniera di scrivere su Papa Benedetto :…questo Papa ci sorprenderà…curiosità tutta intessuta di rispetto,stima.Io sono ritornata nel ” gregge ” con Papa Benedetto ,vorrei fare dei paragoni che non potrei.Ma anche se potessi non li farei e per quel che riguarda i commenti della stampa ,come direbbe Benedetto XVI, beviamo acqua messa in bottiglia, allora la “sola” libertà che mi resta è di scegliere la bottiglia , certe acque mi sono indigeste e preferisco non berle più! So che gusto hanno e mi astengo. Preferisco bere a una buona fonte pura,leggera e che mi disseta!
    Comunque sono molto toccata (si dice in italiano?) dalla passione di Lella e condivido con lei il mio affetto incondizionale per Benedetto XVI! Cari saluti,Luisa

    20 Agosto, 2006 - 22:22
  10. Caro Tonizzo, sarà che le sette non hanno Dio come capo;)
    Bentornato;)

    20 Agosto, 2006 - 22:22
  11. lella

    purtroppo devo constatare che la discussione non sta approdando a nulla.
    personalmente ritengo che le regole dei media possano e debbano essere cambiate: quello del 2006 e’ stato il secondo raduno mondiale dei movimenti, ma il primo di papa ratzinger, o sbaglio?
    quanto dovremo aspettare perche’ i media festeggino un anniversario di benedetto? il quinto? il decimo? il ventesimo? il venticinquesimo? mai porre limiti alla provvidenza, pero’ ci stiamo spingendo un po’ troppo in la’.
    il problema, a mio avviso, e’ che queste strambe regole dell’informazione penalizzeranno sempre il pontificato di ratzinger perche’, sempre e solo per i media, arrivera’ costantemente secondo.
    a questo punto lancio una provocazione alle testate giornalistiche: non spendere soldi per seguire il viaggio del papa in germania, “tanto” il predecessore e’ andato negli stessi identici luoghi negli anni 80.
    accidenti!!! peccato: e’ arrivato secondo anche stavolta!!!
    i media dovrebbero osservare , in ogni caso, una regola ben precisa, quella dell’eleganza e del buon gusto.
    alla signora rodota’, per esempio, faccio notare che, se il papa avesse avuto bisogno di un lancio (non direi rilancio) nei media, si sarebbe tenuto navarro.
    osservo inoltre che, mentre, oggi, le comunita’ ebraiche chiedono l’intervento del ministro dell’interno per condannare la presa di posizione dell’Ucoii, nessuno, ieri, si e’ sentito in dovere di difendere il papa e il suo segretario dalle affermazioni, quantomeno razziste, della rodota’.
    tutti hanno taciuto, tranne “libero” e, di riflesso, il tgcom:

    http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo323977.shtml

    non credo di essere una comica o un fenomeno da baraccone, per cui non permettero’ che i miei post su milingo, o su altri, diventino oggetto di scherno o di spasso o di divertimento.
    grazie per l’ospitalita’.
    lella

    21 Agosto, 2006 - 6:55
  12. Luisa Buhler

    Ancora un pensiero per Lella.Vorrei dirle che immagino che Papa Benedetto non dia alcuna importanza ad ogni paragone con il suo “amato predecessore”.Lui che con tutta la sua persona,ad ogni suo intervento, ci mostra come il nostro sguardo deve essere rivolto a Cristo e non a lui..niente assolutamente niente anteporre a Cristo.
    Il suo”successo”,l`affetto con cui i fedeli lo circondano,deve stupire o…disturbare una certa stampa!
    Papa Benedetto non aggredisce mai nessuno,egli riafferma con calma ,forza e tenacia i fondamenti della nostra fede,solo in seguito spiega perchè non possiamo condividere certe posizioni.
    Allora cerchiamo di imitarlo e,se nelle nostre “peregrinazioni del quotidiano” ci sentiamo aggrediti nella nostra fede ,affermiamo ciô in cui noi crediamo lasciando libero l`altro di pensare altrimenti..
    La fede di Papa Benedetto è talmente profondamente,saldamente radicata che nessun paragone,nessuna domanda può destabilizzarla.
    Io ,che per natura ho piuttosto tendenza a prendere le difese di coloro che sento deboli,non sento il bisogno di difendere Papa Benedetto perchè lo sento forte e la sua forza deve disturbare parecchi e dunque anche una certa stampa! Un abbraccio,Luisa

    21 Agosto, 2006 - 7:46
  13. Luigi Accattoli

    Lella, sia chiaro che sono accreditato per il viaggio in Germania, come vi ero l’anno scorso e come c’ero stato nel 1980. nel 1987, nel 1996. E così tutti i vaticanisti. Da dove le viene l’idea che questo papa non abbia seguito mediatico? L’anno scorso la Repubblica aveva due inviati a Colonia (Tarquini e Politi) e il Corsera tre (Valentino, me e Cazzullo), mentre nel 1980 ambedue i giornali ne avevano uno (io per Repubblica e De Santis per il Corsera). Per il primo viaggio di papa Wojtyla in Polonia, benchè vi fosse l’interesse aggiunto della sfida al regime comunista, gli inviati della Repubblica erano stati due per ciascuno dei due quotidiani: io e Viola per la Repubblica, De Santis e Scabello per il Corsera. Per il viaggio di Ratzinger in Polonia, il maggio scorso, ancora due ognuno: Tarquini e Politi per la Repubblica, Scabello ed io per il Corsera. Se somma il punteggio ottenuto – in numero di inviati – dai due papi nei quattro viaggi ottiene un netto vantaggio per Ratzinger.
    Le regole dei media si possono certo cambiare, ma non per via esclamativa. Saluti, Luigi

    22 Agosto, 2006 - 0:24
  14. Francesca Benucci

    Mi scuso ma improvvisamente mi e’ sparito tutto spero comunque che il mio scitto sia arrivato tutto e senza errori visto che lo stavo rileggendo, forse nella fretta ho pigiato invio !!!!
    Ne apprfitto per augurare comunque una serena buona notte a tutti!!!!
    Francesca

    22 Agosto, 2006 - 0:35
  15. Se ragiono da operatore dell’informazione, mi devo schierare dalla parte del grande maestro Accattoli; se invece ragiono da innamorato di questo Papa, devo sposare la tesi di Lella. Sono quasi le due di notte e, come vedete, il dilemma mi assilla. Ho deciso di scegliere una via di mezzo: non ragionare più col cuore, ma con la mente. E, quindi, razionalmente dico: non so più che pensare;(
    Vediamo cosa accadrà in Germania, cara Lella: preparati perchè attendiamo con ansia le tue pagelle;)

    Un saluto a tutti, in particolare a Luigi

    22 Agosto, 2006 - 0:55
  16. Luigi Accattoli

    Francesca, è arrivato solo il pezzullo di scuse che vedi qui sopra: se puoi, riscrivilo! Tanti saluti. Luigi

    22 Agosto, 2006 - 22:42
  17. Luisa Buhler

    Buongiorno!
    ho ricevuto un mail da un`amica tedesca completamente demoralizzata dalle reazioni della stampa del suo Paese all`intervista di Papa Benedetto, sopratutto la stampa protestante.Mi sembrava di leggere Lella in tedesco! Ma almeno in Italia o in Germania i paragoni ,se si vuole,si puo farli….qui da noi fra niente e niente difficile confrontare.
    Detto ciò mi sembra capire che Lella fa della copertura mediatica delle attività di Papa Benedetto una questione di principio,di giustizia ,di etica professionale e che ciò che la disturba sopratutto sono i continui confronti con Giovanni Paolo. La posso capire, quello che io osservo è una vera dicotomia fra la stampa e i suoi lettori, come se la stampa fosse cieca e sorda. Tra ciò che si legge e la reazione della gente c`è un fossato che mi sembra allargarsi sempre di più !
    Avete osservato come i fedeli sempre meno,per non dire più ,interrompono Papa Benedetto quando egli pronuncia il nome di Giovanni Paolo? Salvo quando lui stesso marca una pausa,. È evidente che i fedeli la transizione l`hanno fatta…forse la stampa seguirà….
    Considero comunque che è una libertà fondamentale potere discutere sulle idee( ancora poi resta la maniera di farlo), quello che io sopporto più difficilmente é che si attacchi la persona. Lo condidero un segno di vile impotenza ,il solo mezzo che certe persone hanno a loro disposizione per attaccare coloro che disturbano le loro quiete certezze !
    Lella, spero veramente che continuerai a arricchire questi scambi, a te e a tutti vanni i miei più cari saluti, Luisa

    23 Agosto, 2006 - 8:37
  18. […] Soprana con il Duomo e le chiese di Santa Maria di Loreto, del SS. Salvatore e del Sacro Cuore; …Il blog di Luigi Accattoli » Da Petralia Soprana a Gangi“Dio raddoppia a te quello che tu auguri a me”: letto in un bar di Petralia Soprana, nel parco […]

    31 Dicembre, 2009 - 7:31

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