Mando un abbraccio a Orazio Petrosillo, a Claudia e alle loro due figlie: da ieri Orazio – il caro collega vaticanista del Messaggero – è al Gemelli, dopo le due settimane passate all’ospedale di Aosta, dove è stato operato per ictus il 23 luglio. Era a Introd per seguire la vacanza del papa. L’ultimo giorno del soggiorno sulle Alpi papa Ratzinger ha pregato con Claudia e ha benedetto le fedi del loro trentesimo di matrimonio. “Una luce contro l’oscurità quotidiana” è intitolato il commento al Vangelo domenicale apparso oggi sul Messaggero, dedicato alla “Trasfigurazione del Signore”, che Orazio aveva scritto prima di partire per la Valle d’Aosta. Affido alle parole di quel titolo il mio augurio al collega, gran lavoratore e lieto amico. Un bacio a Claudia, da trasmettere a Orazio, che l’aiuti a vincere questa scommessa.
Un abbraccio a Orazio Petrosillo
32 Comments
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Caro Luigi, penso di interpretare i sentimenti di tutti i partecipanti a questo blog se ti chiedo di far giungere ad Orazio Petrosillo i nostri sentiti auguri di pronta guarigione.
Gianluca
caro accattoli, mi permetta di mandare un affettuoso saluto e un augurio ad orazio petrosillo che, con piacere, leggevo fino a poco tempo fa dalle colonne del Messaggero.
spero che possa riprendersi al piu’ presto e prego il Signore che dia forza alla sua famiglia.
grazie per avere riportato questa notizia.
lella
Naturalmente mi unisco agli auguri di una pronta e totale guarigione per Petrosillo assolutamente uno dei Vaticanisti migliori che abbiamo, spero che il signor Accattoli gli faccia giungere anche la certezza che lo ricordiamo nelle nostre preghiere esattamente come ha fatto e stara’ facendo il nostro amato Pontefice, che poco dopo il suo ricovero ebbe le bellissime parole ” prego per lui dite a Petrosillo che prego per lui…” all’incirca disse questo, fu bellissimo parole di una dolcezza e delicatezza infinite e quando qualcuno sta male sia per lui che per i suoi cari sentire parole come queste aiutano moltissimo. Vorrei che il signor Petrosillo e la sua famiglia avessero sempre la certezza che anche le mie preghiere li accompagnano chiedendo al Signore una completa guarigione.
Saluti Francesca
Coraggio Orazio, non mollare, tira fuori tutta la sua forza, la tua voglia di reagire. Ti aspettiamo di nuovo tra noi, aspettiamo la tua passione per il lavoro, la tua serena vivacita’. E l’anno prossimo vogliamo ritrovarti a Introd a seguire le vacanze del papa e a mangiare i funghi con il sindaco Osvaldo. A Claudia, donna grande e coraggiosa, un abbraccio forte forte. Giovanna
Avevo parlato con Orazio tre giorni prima che venisse colpito dall’ictus: è un caro amico oltre che un importante punto di riferimento per me che appartanengo a una generazione più giovane di vaticanisti. La notizia mi è arrivata mentre sbarcavo dalla nave che mi ha portato in Sicilia per le vacanze. Grazie agli amici che erano ad Introd per seguire le vacanze del Papa, sono rimasto in contatto e ho seguito l’alternarsi delle notizie mantenendo a mia volta i contatti con altri colleghi che si trovavano in ferie. Tutto ciò che potevo fare era pregare e insieme con la mia famiglia siamo andati a dire un’Ave Maria al santuario della Madonna del Tindari. A Claudia e alle figlie mando un abbraccio. Ad Orazio dico: ritorna presto perché abbiamo bisogno di te. Andrea Tornielli
Invito i visitatori del blog che conoscono Orazio a lasciare qui di seguito un saluto: sabato li stamperò e li porterò a Claudia e alle figlie. Grazie a chi l’ha fatto e a chi lo farà. Luigi
Tiens bon cher Orazio et surmonte cette épreuve au plus vite, entouré de ton épouse ! Je passe à Rome à l’automne et j’espère bien pouvoir commenter avec toi les nouvelles vaticanes de la rentrée, les prochaines nominations d’évêques en France ou les dernières questions politico-religieuses qui animent les têtes pensantes parisiennes ou romaines !
Avec toute mon affection,
Sophie
Un pensiero all’amico e “maestro” Orazio e a Claudia..ci manchi…non mollare…e ricordati che ti voglio vedere ancora giocare a calcetto.
a presto
david
Conosco Orazio Petrosillo solo di “firma”, anche se qualche mese fa ho avuto la fortuna di assistere ad un suo intervento a Varsavia basato sulla figura di Padre Massimiliano Kolbe: la platea rimase entusiasta dalla simpatia verace e della preparazione di questo grande giornalista italiano. Quello che posso dire, da giovane giornalista che guarda con interesse al Vaticano, è che Petrosillo, insieme a Luigi Accattoli e ad Andrea Tornielli, rappresenta per me un importante punto di riferimento. Nei suoi articoli e, in generale, nei suoi testi, ho sempre trovato un grande amore per la Chiesa. L’ho visto in Tv l’ultima volta qualche settimana fa in una puntata di Enigma dedicata al terzo segreto di Fatima. Ricordo che proprio in quei giorni circolava il nome di Petrosillo come possibile successore di Navarro Valls alla guida della sala stampa della Santa Sede. Ma quello che ricordo di più è che ero stato colpito da poco dall’ennesima mia ischemia cerebrale (l’anticamera dell’ictus).
Caro Petrosillo,
dico a Lei ciò che disse a me il mio padre spirituale, ora defunto, quando nel 2002 finii in rianimazione per ischemia: “Preparati a tornare a lavoro e tra i tuoi cari: godrai il tuo riposo tra 100 anni in Paradiso”.
Per esperienza personale, posso attestare che i familiari sono determinanti in questi frangenti. Quindi, a loro un doppio abbraccio: dovranno prendersi cura non solo del corpo ma anche dell’anima dell’amato congiunto.
Gianluca Barile
Jacek Palasinski ha mandato questo messaggio: “Caro Luigi, questa notizia di Orazio mi arriva a ciel sereno. Tutto il luglio ho passato in viaggio in Estremo Oriente; ritornato in Europa mi sono chiuso a scrivere un libro e ho perso le tracce degli amici. Orazio carissimo, non fare scherzi del cavolo! sei un’ancora, una certezza, un punto di riferimento! una specie di genio, di gigante buono, la tua memoria è un prodigio, la tua bontà ci fa sentire privilegiati a starti vicino. compagno di tanti viaggi, eternamente in lotta, perdente, con ogni ritrovato moderno, dal computer al bancomat, d’accordo, non ci vediamo in Germania a settembre, ma nel prossimo viaggio del Papa ci devi essere. Sono con te, chiamami e vengo???.
Sandro Magister quest’altro: “Orazio, forza! Sono con te e ti voglio ritrovare presto tutto traboccante di vita, come ti ho sempre conosciuto. Una preghiera. E a Claudia un abbraccio!???
Renato Farina: “Apprendo da te ora, Luigi, distratto come sono da troppe cose le notizie su Orazio. Mi commuove questa profonda unità con la moglie, questa forza potente dell’amore specie nella malattia, quando tutto sembra buio. Invece no. Non è il buio la lrealtà di questa nostra vita. Ed Orazio, specie quando parlava da innamorato della Sindone, cioè della Resurrezione, lo sa bene, e lo ha saputo comunicare a tanti, con semplicità, competenza e naturale simpatia. – Mi vengono in mente le corse con lui sulla sabbia, a Mauritius, nel 1989, ed il Papa era appena andato a riposare. Mi viene in mente il suo sorriso pieno di amicizia. E sto vicino con te Luigi, con la moglie e i figli, a questo grande amico chiedendo la grazia della perfetta guarigione alla Madonna, al “suo??? Wojtyla e a don Giussani! Renato Farina
Gian Maria Vian: “Caro Luigi,ti prego di far giungere alla famiglia di Orazio, che conosco da più di trent’anni, il mio pensiero affettuoso e cordiale. Anche e soprattutto in periodi così difficili, la solidarietà e, per chi può, il ricordo nella preghiera sono un sostegno autentico. gian maria???
Emilio Vinciguerra: “Caro Gigi, ho appreso dei seri problemi di salute del carissimo e comune amico e collega Orazio al rientro da un viaggio in Germania. Conosco Orazio – e la sua famiglia – dal 1983; con lui ho condiviso, quando eravamo a Il Tempo, sia il momento intenso ed impegnativo del lavoro sia quello dello svago visto che giocavamo tutti e due nella squadra di calcio del giornale. Mi auguro, naturalmente, che sia pure con tutto il tempo necessario in casi come questo, Orazio riesca a vincere la sua battaglia contro il male aiutato anche dall’affetto e dalla preghiera dei tanti amici che – come vedo dal tuo blog – si stanno stringendo intorno a lui, a Claudia e alle due figlie. A presto, Emilio Vinciguerra???.
Da New York, vorrei mandare un saluto caloroso per Orazio Petrosillo, un grande amico e grande collegha. Quando sono arrivato a Roma sei anni fa per seguire il Vaticano e il Papa per i lettori del mondo anglosassone, ho cominciato subito a leggere Petrosillo, e non l’ho mai smesso … quasi ogni giorno, lui mi insegna come fare questo mestiere con professionalità e con passione. Non posso mai elencare le volte che mi ha aiutato, sempre con grande disponibilità e apertura, che vanno ben oltre semplice cortesia professionale. Ovviamente, mi unisco con le preghiere di tutti per una guarigione rapida e definitiva. Forza, Orazio!
Quando Luigi me l’ha detto ho provato un senso d’irrealtà: Orazio, possibile? Eh no, non sperare di cavartela così. Come scriveva Andrea, Orazio è un punto di riferimento: di quelli che leggi con la matita per sottolineare i passaggi-chiave. E soprattutto è una bella persona, il collega che vorresti sempre avere accanto a te perché, appunto, non è solo un “collega???. Perciò, animo: vedi di riprenderti presto, Orazio, davvero pensi che potremmo andare avanti senza il temibile Petrosillo che gironzola nei paraggi e chissà che accidenti medita di scrivere, magari qualcosa che ahinoi non sappiamo? Un abbraccione anche a Claudia e alle vostre figlie. Gian Guido
Orazio? Prima di tutto il sorriso.
Poi una grande delicatezza, un profondo rispetto verso gli altri e il loro lavoro.
Su queste fondamenta una professionalità serena e rigorosa, costantemente dedicata alla ricerca dell’essenziale.
Senza mai salire in cattedra Orazio tornerà a insegnare che il mestiere di vaticanista (e/o “informatore religioso”) é un viaggio alla periferia del Mistero …senza mai venire meno al doveroso realismo di chi racconta fatti, volti, esperienze, problemi…
Oggi sta dicendo qualcosa di molto importante.
Così io lo penso, così io lo abbraccio.
Anch’io, come tutti, sono vicino a lui e alla sua famiglia, in particolare a Marta che, anche tra i miei collaboratori, sta camminando con promettente impegno sulla strada del papà.
Anch’io mi rivolgo alla “Madonna della madia”, di cui Orazio mi ha sempre parlato con la fede e la fierezza della gente di Monopoli perchè lo riporti presto accanto a noi
Paolo Bustaffa.
Vorrei anch’io unirmi a questi corali auguri di pronta guarigione per Orazio Petrosillo, che ho incontrato di persona solo una volta o due ai tempi del Giubileo ma che frequento ben più attraverso la lettura dei suoi articoli (non vedo l’ora di continuare, quindi… forza!). Un abbraccio pure dall’amico Lorenzo Gulli.
Dario Busolini
Mi unisco agli auguri di tutti. Un abbraccio a Orazio dalla lontana Calabria, in attesa di rivederlo al più presto in forma come sempre.
annachiara valle
Caro Orazio,
devi farcela! Torna in campo presto e bene. Quando potrai conoscere o leggere tutti questi messaggi di affetto speriamo possano esserti di ulteriore sostegno. Ci mancano la tua passione, la tua esperienza e quella tua memoria enciclopedica che, meglio di Google, ci ha sempre aiutato a ricostruire fatti, date, personaggi e coincidenze storiche o teologiche. La notizia del tuo male ha subito fatto il giro di tutti noi, da Introd a Roma fino alle più disparate località d’Italia. Una catena concitata di telefonate, ancora increduli, per seguire le ore più drammatiche del tuo ricovero e, in qualche modo, per esserti vicini: chi ha pregato per te con la propria fede, chi ti ha parlato silenzioso da lontano con la propria coscienza e un grande affetto. Un abbraccio a te e alla tua Claudia, anche da parte di Patrizia che vi ha conosciuto alcuni anni fa proprio a Introd.
Fulvio Fania
caro luigi, grazie al tuo sito apprendo la notizai della malattia del bravo e perbene orazio petrosillo. naturalmente un saluto e un abbraccio a lui attraverso la moglie caludia. le parole che scrivi di lui e su di lui sono belle e commoventi. speriamo bene. forza, orazio. Il Signore, ne sono sicuro, te ne darà tanta per affrontare questa prova.
ettore colombo, collega del Riformista
Caro Orazio sono arrivato a Les Combes, per seguire le vacanze del papa, proprio il giorno del tuo ricovero. Non ci siamo incontrati per un nulla. Il piacere di conversare nuovamente con te, però, è solo rinviato. Deciderà il Signore i tempi. Noi speriamo e preghiamo che siano brevi. La sera del mio arrivo a Les Combes il papa si è fermato al famoso e desolato ‘curvone’. Appena sceso dall’auto ci ha chiesto subito tue notizie ed ha assicurato, come saprai, le sue preghiere. Che questa tua drammatica malattia ci insegni il senso del nostro limite e l’amore per le cose che contano veramente. Così che si possa dire con San Paolo “Tutto coopera al bene…”.
Siamo vicini a te e ai tuoi cari. E non vediamo l’ora di fare una grande festa quando ti sarai ripreso
Lucio Brunelli
caro Luigi, siamo colpiti dalla notizia sulla malatttia di Orazio. E stato sempre e sempre sara il nostro miglior punto di referimento, grandissimo vaticanista, grande uomo. Siamo sicuri- ce la fara anche questa volta, nonostatnte tutte le difficolta. Orazio, ti abbracciamo con tutto il cuore, ti siamo vicini. forza, corraggio, devi tornare presto. Un affettuoso abbraccio per la signora Claudia.
agnieszka gawerska, witek jablonowski
Roberto Monteforte ha mandato questo messaggio: “Mi sono tornate in mente le sue ultime battute, il suo sorriso franco, le sue citazioni precise, quella capacità straordinaria di ricordare numeri e date che lo hanno reso celebre, un vero esperto della storia della Chiesa. Sarai ancora il nostro “archivio???, dotto, sapiente e appassionato. Vorrei dire a Orazio e Claudia che sento forte questa speranza. Che sono loro vicino come lo si è con un amico antico, di famiglia. So cosa sia questo male, ha colpito molti anni fa mio padre. Ci vuole coraggio, determinazione, volontà e tanto amore. Orazio è uomo forte, un combattente, ha la forza della fede. E’ circondato dall’affetto dei suoi cari e di tanti. Claudia ha già mostrato una forza e un coraggio straordinari. Ne sono sicuro, caro Orazio ce la farai. Una cosa mi ha colpito in questa triste circostanza e, devo riconoscerlo, un po’ inorgoglito. E’ stata la forte e sincera solidarietà umana e l’amicizia che ho visto legare i “vaticanisti???. Malgrado tutti i nostri difetti, anzi proprio con i nostri difetti, siamo un po’ una famiglia e in questa famiglia il “posto??? di Orazio è importate. Ciao Orazio, a presto. Ti aspettiamo tutti. Roberto Monteforte???.
Paolo Luigi Rodari quest’altro: “Tramite te vorrei anche io dire a Petrosillo che prego la Madonna per lui. Non lo conosco personalmente ma sempre lo leggo con attenzione e piacere. lo ricordo una sera a cena da un comune amico: vivace, grintoso, pieno di domande e disponibile. Paolo Luigi Rodari???.
Marco Tosatti: “Caro Luigi, ho visto che nel tuo blog parli del dramma che sta vivendo Orazio, e che ci tiene ormai da venti giorni con il fiato sospeso, visto l’affetto che ci lega da tanti anni. La speranza, e la preghiera, è che prima possibile Orazio sia restituito all’affetto della sua famiglia e al mestiere che è tanta parte della sua vita; e al nostro abbraccio. Non so se possiamo fare qualche cosa per affrettare quel momento; ma certamente vorrei che lo potessimo. Marco Tosatti”.
Michele Salcito: “Caro Accattoli, grazie per questo spazio dedicato a Orazio Petrosillo, grande vaticanista e sindonologo. Quando ho udito la notizia del suo ricovero all’ospedale di Aosta confesso che ho avuto la tentazione di pregare la Sindone. Ma, haimè la Sindone è solo un lenzuolo e l’immagine dell’Uomo su di essa impressa è solo un’immagine ma, come Orazio stesso crede, è un forte richiamo alla passione di Cristo e in Gesù confido. Non credo di esagerare se chiedo la sua guarigione. Petrosillo ha sempre svolto un grande servizio per la Verità e per la verità della Sindone. E tu caro Uomo della Sindone, da lassù, ricordati anche un po’ di Orazio, affinché possa tornare in attività. Sono certo che ci esaudirai. Michele Salcito”.
Caro Luigi, ti affido questo messaggio di vicinanza e di affetto per Orazio. Sono rimasto molto colpito quando mi hai raccontato della malattia che l’ha colto proprio mentre seguiva il Papa a Introd. Con queste poche righe desidero solo unirmi a tutti coloro che in questo momento difficile pregano e sperano per una sua pronta guarigione. Stimo Orazio per la sua professionalità in un settore in cui non è sempre facile orientarsi e mi auguro che sia di nuovo presto con noi a scrivere e a commentare le notizie più importanti.
Con affetto
Roberto Zuccolini
Caro Orazio, proprio oggi il papa ha parlato dell’ Amore. E ho pensato subito a te , alla tua gradiosa definizione di Bnedetto XVI come “il grande innamorato”. Solo chi ama fino in fondo può trasmettere la sua passione. Per la Fede, per la Verità, per il proprio lavoro. E’ la passione che mi hai insegnato dal 1989, quando, ancora pulcino della informazione, ti ho incontrato. Deus caritas est! L’amore e la passione donano la vita!
Angela Ambrogetti
Caro Luigi, la notizia -che mi ha traumatizzato- ha immediatamente fatto il giro degli amici polacchi di Orazio. Posso solo ripetere quello che e stato gia detto: Orazio e il nostro punto di riferimento e la sua memoria enciclopedica ci ha sempre impressionato molto.Guardando Orazio mi chiedevo sempre:come trova il tempo a fare tutte queste cose: giornale, televisione, libri, interviste…Ed era sempre disponibile e pronto ad aiutarci!
L’ultima volta che ci siamo visti- a maggio, a Varsavia, Orazio mi ha impressionato con il suo inglese che ha comminciato a studiare ultimamente.
Volevo passare a Roma, a ottobre prossimo, per intervistarlo per il mio documentario. Per favore, digli di essere pronto!
Un abbraccio forte a Orazio, alla signora Claudia e alle loro figlie.
Aleksandra
Beppe Ferrero ha mandato qusto messaggio: “Caro Orazio, la Fede in nostro Signore Ti aiuti a superare questo momento difficile per tornare presto risanato. Il Tuo vissuto accanto a uomini eccezionali, la fortuna di aver viaggiato con loro, condividendo fatiche e momenti belli testimoniano la passione al Tuo bellissimo e buon lavoro fatto.
Prego il Signore Gesù Cristo che sostenga Te e la Tua famiglia in questa prova difficile, ma per Te non impossibile … “spes contra spem”. Ciao, ti abbraccio, Beppe Ferrero, Asti”.
Alessandro Malantrucco quest’altro: “Gent.mo Luigi Accattoli, la prego di far pervenire alla famiglia di Orazio i miei sentimenti di vicinanza e partecipazione, uniti alla preghiera per una quanto possibile sua pronta e completa guarigione. Mi unisce a Orazio la passione per la ricerca teologica sulla Sindone, che ci legava anche a mio padre Luigi, da lui molto stimato, e che ormai già da 14 anni è vicino al Signore e ci segue da lassù. Sento che la contemplazione del mistero della Passione di Cristo maturata in questi anni da Orazio può aiutare lui e i suoi cari a superare questo momento così delicato. Alessandro Malantrucco”.
Roberto Falcinelli: “Desidero anche io unirmi al difficile momento di Orazio e della sua famiglia. Mi occupo della Sindone da diversi anni e, nel tempo, ho potuto apprezzare la sua profonda umanità e preparazione. Pochi sono riusciti a parlare e a scrivere del lato pastorale del messaggio sindonico come lui. Un carisma che gli invidio. Roberto Falcinelli”.
Norberto G. Gaitano: “Caro Accattoli, sono tornato dalle mie vacanze in Spagna e non sapevo della situazione di Orazio Petrosillo. L’ho appena appreso dalla newsletter di John Allen. Ti prego di fare arrivare a Orazio i miei auguri di una pronta guarigione e che sappia delle mie preghiere per lui e per sua famiglia. Mi recherò da Giovanni Paolo II per chiedergli questa grazia, la salute di Orazio. Un cordiale saluto, Norberto G. Gaitano. Facoltà di comunicazione, Pontificia Università della Santa Croce”.
Bruno Volpe: “Sono un giornalista italiano che lavora in Messico. Ho appreso della malattia di Petrosillo, per favore mandagli a mio nome saluti e auguri per una pronta guarigione. Ricordo che sono suo corregionale, lui e di Monopoli e io di Nari. Forza Orazio. bruno volpe”.
Alberto di Giglio: “Caro Luigi, tornavo da Assisi dove ho partecipato alla messa e ai vespri della solennità di Santa Chiara. Sulla via del ritorno un amico mi comunica la terribile notizia del caro Orazio. Anch’io mi voglio unire ai tanti messaggi che ho appena letto. Nonostante mi sia soffermato a rileggerne alcuni molto toccanti, sono ancora incredulo su quanto è accaduto all’amico Petrosillo. Ad Orazio mi legano i primi entusiasmanti momenti in cui sono entrato nella sindonologia, era l’inizio degli anni novanta. Sul tema Sindone aveva delle intuizioni geniali sia dal punto di vista teologico che giornalistico, intuizioni condivisibili che con il tempo ho mutuato e fatte mie arricchendo notevolmente la mia comunicazione della Sindone. Per questo e per tante altre cose belle che ha profuso a quanti lo hanno conosciuto, letto e ascoltato, un grazie dal profondo del cuore, soprattutto per il “come” ha saputo raccontare la Sindone, una eredità straordinaria per chiunque voglia affacciarsi al mondo della sindonologia. – Caro Orazio, coraggio. Ti sono vicino, soprattutto con la preghiera. Chiedo al Signore che ti conceda, presto, molto presto una completa guarigione. Un forte abbraccio a Claudia e alle due figlie. – Noi tutti che gli vogliamo bene, restiamo saldi nella fede, chiediamo al Signore con insistenza che Orazio torni presto ai suoi cari ed al suo lavoro, il Signore non ci deluderà. Alberto Di Giglio”.
Peppe Pane: “Sono vicino di cuore al giornalista Orazio Petrosillo: l’ho sempre apprezzato per la sua fede e il suo impegno, uniti alla capacità di farsi comprendere e soprattutto di fare con amore quanto il cuore gli ha sempre dettato. Con amicizia p. peppe pane, passionista Trepuzzi – Lecce”.
Delia Gallagher: “Gentile Dott.Accatoli, vorrei mandare anch’io un forte abbraccio e una preghiera ad Orazio, che conosco da quando ho lavorato a Roma. Non riesco a collegarmi col blog, ma spero che Lei possa far arrivare il mio messaggio ad Orazio e la sua famiglia. Delia Gallagher. CNN, New York”.
Caro Accattoli,
grazie per la possibilità che ci dai di far arrivare il più vicino possibile all’amico Orazio i nostri pensieri.
Siamo tutti in ansia per lui, vorremmo dirgli tante cose e dimostrargli la nostra amicizia., il nostro affetto, la nostra stima.
Per ora non ci rimane che la preghiera nella quale crediamo, raccomandandolo al Signore.
Forza Orazio , ti abbracciamo, a presto.
Aldo Guerreschi e famiglia.
Ho ancora il piacere di quella cena ad Aosta, martedì sera. Orazio, Claudia e Cristiana. Una serata molto piacevole, discorsi interessanti e ancora una volta la capacità di Orazio di essere sempre portatore di dotte curiosità e di notizie. Quando ho saputo del ricovero, non mi sembrava vero,non poteva essere vero! Le notizie corrono sul telefonino, e ogni squillo di messaggio è un modo per pensare ad Orazio, in attesa di una cena nella quale brindare e fare festa. A te cara Claudia l’abbraccio di mia moglie Paola e mio. A te Orazio tutto l’affetto, l’amicizia e la stima che meriti.
Fabio Zavattaro
Caro Orazio, noi non ci conosciamo. Ma hai il mio affetto perché, oltre che un bravo vaticanista, sei anche un padre di famiglia. E i padri di famiglia, le mamme, i bambini, nella coscienza di tutti noi sono sempre segni del Bene. Che vince sempre contro il Male. In bocca al lupo.
Caro Accattoli, La prego di portare anche i miei migliori auguri a Petrosillo
14/08/2006
Sono tornata dalle vacanze e ho saputo quel che è successo a Orazio Petrosillo. Vorrei fargli arrivare un augurio di guarigione dal più profondo del cuore e una preghiera sincera.
Caterina Maniaci
Cari Orazio e Claudia, appena tornato dalla Spagna mi unisco a questa catena di preghiere e di affetto. Siamo tutti con voi due e con le vostre figlie. Orazio: abbiamo bisogno della tua forza, professionalità e amicizia! Caro dott. Accattoli: grazie per aver innescato questa rete. Marc Carroggio
Conosco Orazio da quando ero ancora un giovane cronista alle prime armi. Insieme a lui, a Emilio e Gianfranco, ho trascorso tantissimi pomeriggi, ascoltando i loro discorsi, osservando come lavoravano, confrontandomi e imparando da loro. Un caro amico, prima che un collega autorevole. Anche quando le nostre strade si sono divise, ci ha fatto rincontrare il lavoro e più spesso una celebrazione domenicale a tarda sera, al termine della quale la conversazione tra noi è stata sempre lunga e piacevole. Ho saputo di lui e della sua malattia – anch’io in ritardo e lontano da Roma – grazie alla sensibilità di Luigi. E sono ancora senza parole. Prego, chiedendo anch’io la grazia della guarigione. E abbraccio forte la signora Claudia e le figlie.
maurizio amoroso
Maurizio Amoroso, Emilio Vinciguerra, Gianfranco Svidercoschi e naturalmente Orazio Petrosillo: che straordinaria cosa essere amico parimenti a ognuno di voi e avervi tutti qui, convocati per nome e per amore. Si direbbe per iniziativa di Orazio. E per suo amore. Luigi