Per il decennale di Francesco mi hanno chiesto un testo e fatto un’intervista due testate: il settimanale Credere e Santalessandro.org, il settimanale digitale di Bergamo. Nel primo commento metto il testo di Credere con il quale dovevo rispondere alla domanda sulle maggiori sorprese venute a me dal Papa argentino. A seguire un brano e il link all’intervista di Santalessandro.org
Sorpreso due volte da Papa Bergoglio: in positivo e in negativo
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Settimanale Credere numero 11 del 12 marzo 2023. Titolo: Ha cambiato l’immagine del Papato. Non avevo previsto la sua elezione ma aspettavo un Papa latino-americano e dunque mi fu facile aggiustare il tiro. Il giorno stesso della fumata bianca avevo scritto nel fondo del Corriere della Sera che l’esito più probabile del Conclave era il passaggio all’America Latina e immaginavo l’elezione del brasiliano Odilo Pedro Scherer ma per fortuna non avevo fatto nomi e dunque ai più parve che io avessi indovinato l’elezione di Bergoglio.
Invece non pensavo a lui. L’avevo puntato nel 2005, ma otto anni dopo immaginavo che ormai fosse troppo vecchio e inoltre si era saputo con sicurezza che era stato il più votato dopo Ratzinger nel Conclave precedente e dunque, ormai, fuori gioco.
Fui felice che il nuovo Papa fosse latino-americano, e più felice ancora del nome Francesco, per me del tutto inaspettato. C’erano stati dei racconti di fantavaticano che prospettavano questo nome, ma il vaticanista si basa sui precedenti e quel nome non era mai figurato tra i Papi.
Confesso che a sentire il nome Francesco ho avuto un brivido, anzi una vertigine. Uso questa parola per dire l’avvertenza di un rischio. Di un’avventura. Il nome Francesco voleva dire l’uscita dalla serie bimillenaria dei vescovi di Roma: nessun Papa del secondo millennio ha mai preso un nome che non ci fosse stato nel primo millennio. Restare in quella rosa era come un incardinamento nella successione pontificale. E fu così anche nei soli due casi di Papi del secondo millennio che conservarono da Papi il nome di battesimo: Adriano VI (Adriaan Florensz di Utrecht eletto nel 1522) e Marcello II (Marcello Cervini eletto nel 1555). A questa regola si sono attenuti tutti compreso Giovanni Paolo I che crea – è vero – un nome nuovo, ma unendone due già presenti. Con Papa Francesco, mi dicevo, davvero cambia il millennio.
A distanza di dieci anni dirò che la sorpresa maggiore che mi è venuta da Papa Bergoglio sia la sua libertà – davvero straordinaria – nella modifica dell’immagine papale. La sorpresa in positivo. Ma c’è stata anche una sorpresa in negativo, che avvertii assai presto, diciamo nel giro di un anno, e che si è poi chiarita nel decennio: la sua scarsa attenzione al valore delle parole. La libertà di parola è un grande dono nel linguaggio di un Papa. Un dono per tutti, intendo. Un dono evangelico. Ma sarebbe un vantaggio se Francesco improvvisasse di meno e calcolasse di più la reazione che le sue parole possono provocare in chi non gli vuole bene. Lo dico dal punto di vista di uno che gli vuole bene.
Santalessandro.org. Quello appena passato è stato il decennio di due Papi. Un Papa politico dopo un Papa teologo, un uomo della misericordia attiva dopo un uomo di preghiera, un Papa del coraggio dopo un Papa della mitezza, della rottura dopo la continuità?
«Le diversità tra Benedetto e Francesco nel modo di fare il Papa sono risultate più che evidenti a tutti, ma io sono maggiormente interessato a vedere la continuità profonda tra i due e mi pare anche più fecondo, dal punto di vista conoscitivo, cercare questa continuità piuttosto che insistere sulle diversità. Una continuità profonda la vedo per esempio sul primato della carità nella missione della Chiesa: la teologia dell’amore di Benedetto trova rispondenza nella predicazione della misericordia di Francesco. Ambedue mi paiono contrari alla mondanità ecclesiastica e alla ricerca di potere politico da parte della Chiesa. Molto simili i due li trovo anche nella rivendicazione di una nuova libertà alla figura papale: Bergoglio qui innova moltissimo ma non l’avrebbe potuto fare con altrettanta rapidità se prima di lui Benedetto non avesse rivendicato il diritto da parte del Papa di esprimere opinioni personali persino in teologia, nonché la libertà di rinunciare al Pontificato e infine quella di continuare a parlare da Papa emerito».
https://www.santalessandro.org/2023/03/10/dieci-anni-di-pontificato-di-papa-francesco-accattoli-un-riformatore/
Il mio “bravo” al collega Salvatore Cernuzio. Tra i servizi giornalistici e le interviste dedicate al decennale del Papa, segnalo il podcast realizzato per VaticanNews da Salvatore Cernuzio, podcast per ascoltare il quale metto qui sotto il link. Ho apprezzato la semplicità dell’approccio, direi la familiarità della breve conversazione fino alle “cento lire” del finale, prese dal film “Miracolo a Milano” (Vittorio De Sica 1951):
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2023-03/papa-francesco-popecast-podcast-cernuzio-dieci-anni-pontificato.html
Di Cernuzio qui nel blog un anno addietro avevo recensito un libro intitolato: Il Velo del silenzio. Abusi, violenze, frustrazioni nella vita religiosa femminile (San Paolo 2021 – pagine 204 – euro 20.00):
http://www.luigiaccattoli.it/blog/maltrattamenti-e-abusi-di-suore-cernuzio-racconta-undici-storie/
https://gpcentofanti.altervista.org/una-chiesa-famiglia/
“Lui deve crescere ,io diminuire” disse Giovanni il Battista del Cristo
All’ inverso ,sotto Francesco la popolarita’ del papa in quanto persona aumenta, mentre quella di Cristo e della Chiesa diminuisce. Il cattolicesimo si sta trasformando in un culto della personalita’ ,in una papolatria. Negli articoli dei giornali sotto Francesco non si scrive mai o quasi mai il nome di Gesu’, mentre si parla solo di Francesco. Francesco nell’ immaginario collettivo prende il posto di Gesu’.
Lui deve diminuire ,io crescere, potrebbe ire Francesco, capovolgendo Giovanni il Battista.
Il papa Francesco non e’ piu’ il Vicario di Cristo ma un grande “leader spirituale” , grande in proprio.
L’ unico problema che presto si presentera’ e’ che Francesco e’ un uomo e morira’ prima o poi. Dopo di lui chi prendera’ il suo posto come potra’ andare ancora “oltre” ,prendersi ancora piu’ “liberta’” , rivoluzionare ancora di piu’ ? Ci saranno dei cloni di Francesco?
Francesco diventera’ il modello di ogni futuro papa?
Cristo fiminuira’ sempre di piu’ fino ad essere dimentica, e i cattolici semplicemente saranno i “seguaci del papa” come i buddisti sono seguaci del Dalai Lama? Oppure verra’ di nuova un papa che mettera’ Cristo al centro e non la propria personalita’ ?
Se qualcuno si intessa ancora alla Chiesa e non soltanto ed esclusivamente a Francesco :
https://silerenonpossum.it/chiesa-italiana-report-10-anni-papa-francesco/
Icastica rappresentazione di ciò che scrive giustamente Maria Cristina è la pagina di apertura del sito della Santa Sede: vatican.va.
Apritela, contemplatela per qualche secondo e, se non vi viene nessun dubbio, se non vi sorge neanche un “mah” dai precordi, iniziate a preoccuparvi …