Sono un nonno e così festeggio nella Giornata dei Bambini
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Luigi Accattoli
Sono nuovi e fanno nuovo il mondo. Sono un nonno di cinque nipoti e sarà per questo che la Giornata mondiale dei bambini mi è subito sembrata cosa buona. Nella fuga dei giorni badiamo poco ai piccoli e anche meno cerchiamo di capirli. E invece abbiamo oggi, tutti, un gran bisogno di speranza, di incoraggiamento a guardare avanti: e da chi l’acquisteremo questo rinforzo della fiducia se non dai bambini che ancora ci sono donati?
I bambini portano festa, gioia, sorpresa. Sono motori di novità. “Ecco io faccio nuove tutte le cose” è il logo scelto da Francesco per questa prima Giornata. Sono le parole che il Libro dell’Apocalisse mette in bocca a Colui che sedeva sul trono. I bambini sono i protagonisti nati della novità: sono nuovi e fanno nuovo il mondo.
Nel mare di pessimismo che ci avvolge e travolge, i piccoli sono portatori di una fede contagiosa nell’umanità e nel suo destino. Diffusori di fiducia nel domani e di simpatia per l’universo: basta vedere l’immediatezza con cui si rapportano alle piante, agli animali, agli altri bambini.
25 Maggio, 2024 - 11:41
Luigi Accattoli
Ne basta uno a riempire la vita. Persona che spesso lamenta i guai del nostro tempo, una volta che le parlavo con entusiasmo dei miei cinque figli e cinque nipoti mi ha detto: “Cinquant’anni fa uno che avesse avuto cinque figli, avrebbe avuto una ventina di nipoti”. Provai a dirle che figli e nipoti non contano per il numero: ne basta uno a riempire la vita. E a me non pare affatto un male che oggi si facciano meno figli purchè li si accolga meglio.
Certo abbiamo lampante agli occhi la sfida educativa, che è di tutti: delle famiglie, della scuola, del villaggio e della città. Della polis, ovvero della politica. Forse la Giornata dei bambini può dare una mano ad affrontare quella sfida, chiamando a mettere i piccoli al centro dell’attenzione.
Non è strano che l’idea della Giornata dei bambini sia venuta dal Papa, che a modo suo è un nonno anche lui ed è un uomo generoso con i piccoli. In tante occasioni – in Vaticano, nelle parrocchie di Roma, nei viaggi in Italia e nel mondo – ha mostrato di saper parlare con loro, dopo averli ascoltati.
25 Maggio, 2024 - 11:42
Luigi Accattoli
Pieni di attese. Come Francesco chiarì dandone l’annuncio l’8 dicembre scorso, l’idea della Giornata dei bambini è nata da un preciso antefatto, cioè da un suo incontro con oltre 7 mila piccoli di tutto il mondo: un evento del novembre 2023 ispirato al motto “Impariamo dai bambini e dalle bambine”.
Ci sarebbe tanto da imparare se davvero li guardassimo e li ascoltassimo. Il primo apprendimento potrebbe essere proprio quella fiducia nel domani che tanto ci manca. Il secondo aiuto che può venirci dalle bambine e dai bambini io lo vedo nella spinta a chiederci quale mondo mai desideriamo trasmettere ai loro occhi aspettanti.
Se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno dei cieli diceva Gesù che fu bambino e non se ne volle dimenticare: una parola – quel suo richiamo a farsi piccoli – che l’umanità non finirà mai di intendere. Come bambini: cioè semplici, seri, veraci. Pieni di attese. Proiettati in avanti, non voltati all’indietro.
25 Maggio, 2024 - 11:43
Luigi Accattoli
Qui trovi il Pdf della pagina nella quale è apparso il mio articolo:
Sono nuovi e fanno nuovo il mondo. Sono un nonno di cinque nipoti e sarà per questo che la Giornata mondiale dei bambini mi è subito sembrata cosa buona. Nella fuga dei giorni badiamo poco ai piccoli e anche meno cerchiamo di capirli. E invece abbiamo oggi, tutti, un gran bisogno di speranza, di incoraggiamento a guardare avanti: e da chi l’acquisteremo questo rinforzo della fiducia se non dai bambini che ancora ci sono donati?
I bambini portano festa, gioia, sorpresa. Sono motori di novità. “Ecco io faccio nuove tutte le cose” è il logo scelto da Francesco per questa prima Giornata. Sono le parole che il Libro dell’Apocalisse mette in bocca a Colui che sedeva sul trono. I bambini sono i protagonisti nati della novità: sono nuovi e fanno nuovo il mondo.
Nel mare di pessimismo che ci avvolge e travolge, i piccoli sono portatori di una fede contagiosa nell’umanità e nel suo destino. Diffusori di fiducia nel domani e di simpatia per l’universo: basta vedere l’immediatezza con cui si rapportano alle piante, agli animali, agli altri bambini.
Ne basta uno a riempire la vita. Persona che spesso lamenta i guai del nostro tempo, una volta che le parlavo con entusiasmo dei miei cinque figli e cinque nipoti mi ha detto: “Cinquant’anni fa uno che avesse avuto cinque figli, avrebbe avuto una ventina di nipoti”. Provai a dirle che figli e nipoti non contano per il numero: ne basta uno a riempire la vita. E a me non pare affatto un male che oggi si facciano meno figli purchè li si accolga meglio.
Certo abbiamo lampante agli occhi la sfida educativa, che è di tutti: delle famiglie, della scuola, del villaggio e della città. Della polis, ovvero della politica. Forse la Giornata dei bambini può dare una mano ad affrontare quella sfida, chiamando a mettere i piccoli al centro dell’attenzione.
Non è strano che l’idea della Giornata dei bambini sia venuta dal Papa, che a modo suo è un nonno anche lui ed è un uomo generoso con i piccoli. In tante occasioni – in Vaticano, nelle parrocchie di Roma, nei viaggi in Italia e nel mondo – ha mostrato di saper parlare con loro, dopo averli ascoltati.
Pieni di attese. Come Francesco chiarì dandone l’annuncio l’8 dicembre scorso, l’idea della Giornata dei bambini è nata da un preciso antefatto, cioè da un suo incontro con oltre 7 mila piccoli di tutto il mondo: un evento del novembre 2023 ispirato al motto “Impariamo dai bambini e dalle bambine”.
Ci sarebbe tanto da imparare se davvero li guardassimo e li ascoltassimo. Il primo apprendimento potrebbe essere proprio quella fiducia nel domani che tanto ci manca. Il secondo aiuto che può venirci dalle bambine e dai bambini io lo vedo nella spinta a chiederci quale mondo mai desideriamo trasmettere ai loro occhi aspettanti.
Se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno dei cieli diceva Gesù che fu bambino e non se ne volle dimenticare: una parola – quel suo richiamo a farsi piccoli – che l’umanità non finirà mai di intendere. Come bambini: cioè semplici, seri, veraci. Pieni di attese. Proiettati in avanti, non voltati all’indietro.
Qui trovi il Pdf della pagina nella quale è apparso il mio articolo:
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