Sto lavorando per la rivista Il Regno alla questione enunciata nel titolo di questo post: questione grande, che affronterò per progressive approssimazioni. Parto da alcune affermazioni ultime e occasionali di Francesco, che implicano tutte la scelta di parlare fuori dalle regole diplomatiche. Ne elenco cinque, nel primo commento, andando per ordine di importanza decrescente. Nel secondo e terzo prendo in esame quella che segnerò per ultima, e che è anche la più recente, riguardante il Nicaragua.
Se sia bene che il Papa lasci la diplomazia e dica pane al pane: poniamo sul Nicaragua
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Cinque parole papali papali di Francesco
1. Guerra di Ucraina come scandalo di una guerra fratricida tra cristiani
2. Il Patriarca di Mosca non può trasformarsi nel chierichetto di Putin
3. Responsabilità della Nato che abbaia alle porte della Russia
4. Questa è una guerra mondiale perché tutte le grandi potenze vi sono coinvolte
5. Dittatura grossolana del Nicaragua come quella russa del 1917 e quella nazista del 1935
Il monito al Nicaragua. Ecco il testo integrale della domanda e della risposta sul Nicaragua contenute nell’intervista di Francesco a Infobae del 10 marzo 2023:
Domanda: All’inizio sembrava che il regime del Nicaragua se la prendesse solo con gli avversari o con chi la pensava diversamente; infatti, ha appena espulso in esilio 222 oppositori. Ma vedo anche un attacco molto forte alla Chiesa cattolica. Hanno cacciato il nunzio, ora vietano le processioni della Settimana Santa. E [c’è] una frase del presidente che dice [che] “i vescovi, i preti, i papi, sono una mafia”. Cosa pensa di questo?
Risposta: “Con grande rispetto, non ho altra scelta che pensare a uno squilibrio nella persona che guida [Daniel Ortega]. Lì abbiamo un vescovo in carcere, un uomo molto serio, molto capace. Volle dare la sua testimonianza e non accettò l’esilio. È qualcosa che non è in linea con quello che stiamo vivendo [oggi nel mondo], è come portare la dittatura comunista del ‘17 o hitleriana del ‘35, riportarle qui oggi, no? Sono una sorta di dittature rozze. O, per usare una bella definizione argentina, guarangas (grossolane)”.
Discernimento evangelico. E’ bene che il Papa esca dal riserbo diplomatico e metta in chiaro il proprio giudizio, il giudizio della Chiesa, su un’involuzione politica e dittatoriale di quella portata? Io credo sia stato un bene che l’abbia fatto: finalmente il popolo cattolico del Nicaragua conosce il giudizio evangelico sulla propria situazione dato, in maniera comprensibile a tutti, dal Vescovo di Roma. Finalmente i simpatizzanti del regime del Nicaragua dispongono anche loro di tale giudizio. Ma quelle parole del Papa – si dirà – renderanno più difficile il ritorno a rapporti normali con quel governo, che in aggiunta a quanto aveva già malfatto ha sospeso, dopo l’intervista, le relazioni diplomatiche con la Santa Sede: è vero, ma è più importante che il popolo del Nicaragua e i simpatizzanti di quel governo conoscano qual è oggi la valutazione della Chiesa. Il resto può attendere.
https://gpcentofanti.altervista.org/gesu-la-chiesa-il-potere/
Certo Ortega e’ un grossolano,il solito dittatorello sudamericano, e con lui si puo’ parlar chiaro, mentre coi raffinati gentiluomini cinesi tutto l’accordo deve essere secretato …..diplomaticamente, mentre anche i cinesi continuano a mettere in carcere preti e vescovi cattolici , proprio come Ortega.
Rif. 8.41 – Far guerra col silenzio
Non va proprio bene niente: non si può parlare male di un dittatorello (bello il vezzeggiativo) sudamericano; non si può trattare con i dittatoroni cinesi; non si può incolpare Putin (perché anche lui ha le sue remoti ragioni) o parlare se non male della NATO (che abbaiando ha invaso Polonia, paesi baltici, Romania e pure l’Ungheria; e adesso l’Ucraina). Aveva ragione un altro papa: la guerra del silenzio.
Caro Luigi, mi pare che i tuoi cinque santini del papa anti-diplomatico stiano su attaccati con mastici di diversa tenuta. Sul quinto, in particolare, la tua rappresentazione di Francesco come forte difensore della libertà della chiesa contro il tiranno Ortega è appesa all’esigua goccia di colla di una risposta sdrucciolata dalle sue labbra in occasione di una delle millemila interviste che dà in questo periodo (e che, per normale effetto dell’inflazione, si sono un po’ svalutate, non ti pare?).
Al Sismografo – che, come tu stesso riconoscerai, non è antiBergoglio – vedono un film tutto diverso: https://ilsismografo.blogspot.com/2023/03/nicaragua-un-altro-schiaffo-di-daniel.html . Loro di spilli a cui appendere l’immagine di un papa silente ne piantano almeno nove …
Leonardo non ho dubbi che tu sapresti dire meglio, ma non è silente un Papa che definisce rozza e grossolana la dittatura del Nicaragua, la paragona al nazismo rampante e alla dittatura dei Soviet, taccia di squilibrio il titolare della stessa. Sapresti citare un altro Papa che sia stato più eloquente rispetto a qualsiasi altra dittatura?