Oggi prego per l’Afghanistan dove il Signore ha un popolo numeroso di figli martoriati. Nel primo commento l’intera preghiera che sono venuto formulando nelle ore di questa giornata [vedi il post del 29 agosto].
Oggi prego per l’Afghanistan
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Oggi prego per l’Afghanistan
dove il Signore ha un popolo numeroso di figli martoriati.
La mia preghiera vorrebbe andare a ogni tribolato
e laggiù credo non vi sia nessuno che oggi non triboli.
Vorrei che la mia invocazione sia lontana da ogni politica.
Prego dunque per chi ha vinto e per chi ha perso,
per chi ora ha in mano il potere e la responsabilità bruciante di decidere
magari su drammi che ignora.
Per chi ancora combatte
e per chi viene mandato a reprimere i combattenti.
Gli uni e gli altri sono nel fuoco che brucia le vite
e nella confusione di chi sia il giusto
e di chi debba essere soccorso.
Prego per chi prega in mezzo agli spari,
per i cristiani e per ogni credente che alza le mani a quel cielo infuocato.
Per quanti non sono riusciti a partire
per chi è costretto a nascondersi.
Per chi rifiuta la violenza e per chi l’esercita
perché è preso nell’ingranaggio del combattimento.
Prego per ogni protettore di ogni creatura.
Per gli avvocati che difendono gli accusati,
per i giornalisti che raccontano la passione di un popolo,
per gli artisti e i musicisti e le studentesse che ora sono fuorilegge,
per gli omosessuali che sono già tutti condannati.
Per i volontari che sono laggiù a insegnare e curare.
Per le donne afghane e straniere che lavorano negli ospedali.
Per i rifugiati afghani dispersi per il mondo
e qui da noi: perchè nessuno dica che non li vuole.
Amen
Mi unisco alla preghiera e tanto più senza titubanze in un blog che avrà il suo orientamento ma accoglie con apertura di cuore.
https://gpcentofanti.altervista.org/il-paradosso-del-vangelo/
Anche io mi unisco alla preghiera.