Navarro-Valls e l’alleanza dei papi con i media

Festa di saluto per Joaquin Navarro-Valls ieri sera, a Palazzo Cesi, in via della Conciliazione 51, offerta dai giornalisti accreditati presso il Vaticano (vedi post del 12 luglio). Salvatore Mazza di Avvenire, presidente degli accreditati (Aigav) parla a nome di tutti e dice del rapporto di amicizia e che i 22 anni del portavoce sono anche i suoi 22 anni di accreditato e dunque si sente legato a doppio a Joaquin. Il mio caso è diverso. Nei 31 anni del mio accredito ho conosciuto tre altri portavoce: Federico Alessandrini, Romeo Panciroli e Piefranco Pastore. Di tutti sono stato anche amico. Di Aessandrini anche perchè era di Recanati come me. Panciroli l’ho recuperato all’amicizia dopo che lasciò l’incarico (vedi post del 19 marzo), Pastore è stato più volte a casa mia. Navarro-Valls non è il primo laico chiamato a questo ruolo e Alessandrini lo era più di lui, che è pur sempre un consacrato dell’Opus mentre il mio conterraneo era sposato e padre. E non è stato il primo – dicevo – a giocare la carta dell’amicizia – o della complicità – con i giornalisti. Ma una singolarità l’ha avuta: è stato un vero uomo dei media e non un uomo di Chiesa che si affaccia sul mondo dei media. Quell’appartenenza al mondo della comunicazione l’ha aiutato a svolgere la funzione di regista dell’alleanza tra i media e il papato che si è realizzata con Wojtyla e Ratzinger, in funzione della loro predicazione al mondo e che io credo sia destinata a durare. Un’alleanza che prima non c’era e che ha pure aiutato questi papi nel governo della Chiesa.  

Commento

  1. lella

    Buona domenica a tutti.
    felice per navarro, a cui auguro buona pensione, ma ancora piu’ felice perche’ padre federico lombardi, e in genere i media vaticani, si stanno finalmente “svegliando” e dopo anni di sonnolenza si accorgono di cio’ che accade nel mondo e in particolare sui giornali.
    con uno straordinario editoriale oggi “avvenire” attacca il “corriere” per avere completamente ignorato il papa nei giorni di permanenza a les combes, mentre ieri il “signor ratzinger” è stato sbattuto in prima pagina per quella sciocchezza dell’uscita di un consigliere valdostano.
    con una punta di orgoglio, posso dire: ve ne accorgete ora? io vado predicando il concetto da settimane!!! mi consola, pero’, che finalmente i media ecclesiastici si siano dati una sveglia 🙂

    ecco alcune frasi che apcom riporta:

    Roma, 30 lug. (Apcom) – “Sbatti il ‘signor Ratzinger’ in prima pagina, e all’interno dagliene una intera, con tanto di servizio fotografico in cui il Santo Padre sorride, ignaro dell’articolo che gli ficcheranno sotto la foto”: ad Avvenire non è andato giù l’articolo con cui ieri, in prima pagina, il Corriere della Sera riferiva di una querelle al consiglio regionale della Valle D’Aosta che riguardava il Papa. E dopo le polemiche dell’anno scorso sul referendum sulla procreazione medicalmente assistita e le recenti critiche agli editoriali dello storico Alberto Melloni comparsi sul giornale diretto da Paolo Mieli, il quotidiano della Conferenza episcopale italiana continua il suo attacco.

    Il ‘casus belli’ è la mozione con cui un consigliere regionale, a conclusione delle vacanze di Benedetto XVI a Les Combes, ha protestato con l’accoglienza riservata al ‘signor Ratzinger’ e negata, un anno prima, al controverso intellettuale musulmano Tariq Ramadan (il quotidiano dei vescovi italiani lo definisce “un duro estremista”). La notizia arriva sulla prima pagina del quotidiano di Via Solferino suscitando la reazione di Avvenire, che critica la disparità di trattamento rispetto ad altre notizie relative alle vacanze valdaostane di Papa Ratzinger. “Benedetto XVI è in vacanza in Val D’Aosta”, scrive Umberto Folena nell’editoriale. “Che fare? Niente. Niente di niente. Diciotto giorni a Les Combes? Insignificanti”.

    Il commento ironico di Avvenire è: “Abbiamo imparato”. Secondo l’editorialista del quotidiano della Cei, per il Corriere “il Papa va trattato come gli shorts e la notizia, se non è ben speziata, va lasciata nell’oblio. E la notizia qual è? Sta racchiusa in quel ‘signor’ Ratzinger, sparato nei titoli, oh quale coraggiosa trasgressione, oh quale esemplare esercizio di laicità. Laicità? A noi pare laicismo di bassa tacca, becero e banale, ma siamo alunni ancora troppo sensibili”. Conclusione: “Abbiamo decisamente ancora molto da imparare, per essere alla vostra bassezza”.

    30 Luglio, 2006 - 13:02

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