“La tua invidia è la mia gloria”: letto dietro una bancarella del pesce, sul lungomare di Donnalucata (Ragusa). Mi ricorda una delle prime scritte che decifrai senza capirla, da bambino delle elementari, sullo sportello dell’Ape di un pescivendolo che batteva le strade di campagna delle mie Marche, tra Recanati e Osimo, sul finire degli anni quaranta: “Chi d’invidia campa disperato muore”.