Oggi le interviste di Francesco delle quali dare conto sono due: è la prima volta che mi capita tanta abbondanza. Forse troppa. Una è di Paolo Rodari per la Radiotelevisione svizzera (RSI): sarà trasmessa in prima serata domenica 12 marzo, vigilia del decimo anniversario dell’elezione. L’altra, anch’essa per il decimo anniversario, è del sito argentino “Infobae”. Nei commenti riporto i passaggi che mi sono parsi più nuovi: quelli al sito argentino li riporto dalla sintesi che ne ha dato VaticanNews.
Il Papa insiste: “E’ una guerra mondiale. Le grandi potenze sono tutte invischiate”
11 Comments
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Rodari 1. In molti la descrivono come il Papa degli ultimi. Si sente tale?
È vero che ho una preferenza per gli scartati, ma questo non vuole dire che io scarti gli altri. I poveri sono i prediletti di Gesù. Ma Gesù non manda via i ricchi.
Gesù chiede di portare alla sua tavola chiunque. Cosa significa?
Significa che nessuno è escluso. Quando non sono venuti quelli alla festa ha detto andate agli incroci delle strade e chiamate tutti, ammalati, buoni e cattivi, piccoli e grandi, ricchi e poveri, tutti. Non dobbiamo dimenticare questo: la Chiesa non è una casa per alcuni, non è selettiva. Il santo popolo fedele di Dio è questo: tutti.
Perché alcune persone per le loro condizione di vita si sentono escluse dalla Chiesa?
Il peccato c’è sempre. Ci sono uomini di Chiesa, donne di Chiesa che fanno la distanza. E questo è un po’ la vanità del mondo, sentirsi più giusti degli altri, ma non è giusto. Tutti siamo peccatori. All’ora della verità metti sul tavolo la tua verità e vedrai che sei peccatore.
Rodari 2. Nel mondo ci sono diverse guerre. Perché si fatica a capirne il dramma?
In poco di più di cent’anni ci sono state tre guerre mondiali: ‘14-18, ‘39-45, e questa che è una guerra mondiale. È cominciata in pezzetti e adesso nessuno può dire che non è mondiale. Le grandi potenze sono tutte invischiate. Il campo di battaglia è l’Ucraina. Lì lottano tutti. Questo fa pensare all’industria delle armi. Un tecnico mi diceva: se per un anno non si producessero le armi sarebbe risolto il problema della fame nel mondo. È un mercato. Si fa la guerra, si vendono le armi vecchie, si provano le nuove.
Prima del conflitto in Ucraina ha incontrato più volte Putin. Se lo incontrasse oggi cosa gli direbbe?
Gli parlerei chiaramente come parlo in pubblico. È un uomo colto. Il secondo giorno della guerra sono stato all’ambasciata di Russia presso la Santa Sede a dire che ero disposto ad andare a Mosca a patto che Putin mi lasciasse una finestrina per negoziare. Mi scrisse Lavrov dicendo grazie ma non è il momento. Putin sa che sono a disposizione. Ma lì ci sono interessi imperiali, non solo dell’impero russo, ma degli imperi di altre parti. Proprio dell’impero è mettere al secondo posto le nazioni.
Quali altre guerre sente più vicine?
Il conflitto dello Yemen, la Siria, i poveri Rohingya del Myanmar. Perché queste sofferenze? Le guerre fanno male. Non c’è lo spirito di Dio. Io non credo nelle guerre sante.
Rodari 3. Le esequie funebri di Papa Benedetto sono state sobrie. Perché?
I cerimonieri si erano “rotti la testa” per fare le esequie di un Papa non regnante. Era difficile fare la differenza. Adesso ho detto di studiare la cerimonia per i funerali dei Papi futuri, di tutti i Papi. Stanno studiando ed anche semplificando un po’ le cose, togliere le cose che liturgicamente non vanno.
Papa Benedetto ha aperto la strada delle dimissioni. Lei ha detto che è una possibilità ma che al momento non la contempla. Che cosa potrebbe portarla in futuro a dimettersi?
Una stanchezza che non ti fa vedere chiaramente le cose. La mancanza di chiarezza, di sapere valutare le situazioni. Anche il problema fisico, può darsi. Su questo domando sempre e seguo i consigli. Come vanno le cose? Ti sembra che devo… alle persone che mi conoscono, anche ad alcuni cardinali intelligenti. E mi dicono la verità: continua va bene. Ma per favore: gridare a tempo.
Infobae 1. In particolare, il Papa si pronuncia sulle difficoltà che vivono oggi il popolo e la Chiesa del Nicaragua, dove è stato espulso il nunzio e vietate le processioni della Settimana Santa, oltre ai continui attacchi contro vescovi e sacerdoti. Il Papa denuncia la mancanza di equilibrio di chi guida il Paese e in riferimento al vescovo di Matagalpa, monsignor Rolando Álvarez, condannato a 26 anni di carcere, del quale aveva parlato nell’Angelus del 12 febbraio, aggiunge: “Abbiamo un vescovo incarcerato. Un uomo molto serio, molto capace. Ha voluto dare la sua testimonianza e non ha accettato l’esilio. È qualcosa che non è in linea con quello che stiamo vivendo, è come portare la dittatura comunista del ‘17 o hitleriana del ‘35, portare quelle stesse qui, no? Sono una sorta di dittature rozze. O, per usare una bella definizione argentina, guarangas (grossolane)”.
Infobae 2. Omosessuali, divorziati risposati, donne, celibato, sono poi gli altri temi che il Papa affronta nell’intervista. Sull’accoglienza alle persone gay, Francesco richiama direttamente alle parole di Gesù: “La grande risposta è stata data” da Lui, dice. “Tutti. Tutti. Tutti dentro. Quando ‘i raffinati’ non volevano andare al banchetto, lasciava che andassero ai crocicchi e chiamava tutti, buoni, cattivi, vecchi, giovani, bambini, tutti. Tutti. La Chiesa è per tutti. E ognuno risolve la sua posizione davanti al Signore con le forze che ha. Questa è una Chiesa di peccatori”.
“Non so dove sia la Chiesa dei santi, qui siamo tutti peccatori”, ribadisce il Pontefice, e come nel primo viaggio a Rio de Janeiro del 2013, ripete: “Chi sono io per giudicare una persona se ha buona volontà, giusto? Se è più simile a uno della banda del diavolo, beh, difendiamolo un po’. Ma oggi c’è molta attenzione a questo problema. Gesù chiama tutti e ognuno risolve il suo rapporto con Dio come può o come vuole, a volte vuole e a volte non può, ma il Signore aspetta sempre”.
Infobae 3. Parlando dei sacramenti ai divorziati risposati – tema centrale nel doppio Sinodo sulla famiglia del 2014-15 -, Francesco richiama “la coscienza del vescovo” e suggerisce alle coppie separate “di andare dal loro vescovo, di andare a presentargli la loro situazione”.
Mentre sulle donne rimarca il fatto che ora è maggiore il numero di quelle che lavorano nella Chiesa: un passo avanti necessario perché “il maschilismo è cattivo”, afferma. “A volte il celibato può portarti al maschilismo. A un prete che non sa lavorare con le donne manca qualcosa, non è maturo. Il Vaticano era molto maschilista, ma fa parte della cultura, non è colpa di nessuno. Si è sempre fatto sempre così”. Ma ora le cose stanno cambiando: “Hanno un’altra metodologia, le donne. Hanno un senso del tempo, dell’attesa, della pazienza, diverso dall’uomo. Questo non sminuisce l’uomo, sono diversi. E devono completarsi a vicenda”.
Sul celibato nella Chiesa occidentale Papa Francesco si sofferma per spiegare: “È una prescrizione temporanea… Non è eterna come l’ordinazione sacerdotale… Il celibato, invece, è una disciplina”. “Quindi potrebbe essere rivisto?”, domanda l’intervistatore. “Sì”, replica il Papa.
https://gpcentofanti.altervista.org/lermeneutica-rinnovatrice-della-messa/
Divertente la definizione di “cardinali intelligenti”. Dunque secondo Bergoglio esistono alcuni cardinali intelligenti, mentre altri li sono un po’ meno, altri addirittura stupidi.. Pare di capire che q uelli intelligenti non sono quelli “rigidi e indietristi” , nn a sono coloro che che gli dicono “Va avanti ,va tutto bene”.
Anche il diavolo ‘ molto intelligente , e ti dice sempre va bene cosi’ , continua cosi’. Chissa’ se il gesuita furbacchione pensa mai alla possibilita’ che anche lui potrebbe essere adulato, ingannato, e manipolato . A volte dai cardinali intelligenti .
https://www.ilfoglio.it/chiesa/2023/03/11/news/la-chiesa-tedesca-rompe-con-papa-francesco-5048324/
Non si capisce perche’ in tutte le interviste ultimamente fatte a papa Francesco ( e sono moltissime) nessun giornalista abbia mai posto una domanda su Rupnick,sulla scomunica tolta , sulla protezione di un personaggio vicino al papa. L
Forse le domande sono concordate prime, e le domande “scomode” censurate” ? Oppure ormai i giornalisti sono solo dei cortigiani che domandano al potente solo quello che lo mette in buona luce?vOppurevormai domande e risposte sono scritte prima da una Intelligenza Artificiale ?
il un’intervista fattagli dall’Associated Press (Ap) il 23 gennaio gli è stato chiesto di Rupnik
https://www.agensir.it/quotidiano/2023/1/25/papa-francesco-caso-rupnik-per-me-e-stata-una-grande-sorpresa-e-una-ferita/
cristina Vicquery