Domani – decimo anniversario dell’elezione di Francesco – riprenderò qui nel blog un breve testo e una lunga intervista che mi sono stati chiesti per l’occasione, ma in questa vigilia dell’anniversario voglio dire con parole semplici, dal cuore, la mia gratitudine per quanto da lui mi è venuto in questi dieci anni e insieme alla gratitudine cercherò di dire il mio augurio di figlio nella fede. Continua nel primo e nel secondo commento.
Il mio grazie a Francesco per l’aiuto a credere e a vivere che da lui mi viene
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Il mio grazie. Ringrazio Papa Francesco per la costanza con cui annuncia la misericordia del Signore sull’umanità dolente e peccatrice.
Lo ringrazio per la vicinanza ai poveri di ogni povertà e ai tribolati di tutte le tribolazioni. Per la vicinanza comandata dal Vangelo agli ultimi e agli scartati.
Per la predicazione della pace in Ucraina, in Africa, nel Medio Oriente, in tutto il mondo. Lo ringrazio per il dono di farsi capire – in questa predicazione – dalle persone più semplici e da tutta l’umanità.
Lo ringrazio per le parole sulla Chiesa dei poveri e per i poveri. Per quelle sulla Chiesa in uscita, inclusiva, con le porte aperte. Per quelle che ha rivolto agli omosessuali e agli sposi di un matrimonio fallito. Ai portatori di ogni fallimento.
Per aver posto l’annuncio del Vangelo al primo posto, dandogli precedenza anche sulla preoccupazione per la dottrina.
I miei auguri. A Francesco che compie dieci anni di Pontificato mando un saluto di figlio.
Gli auguro di sperimentare la consolazione del Signore in mezzo alle fatiche del ministero, alle difficoltà nel camminare, alle contrarietà alle quali va incontro ogni giorno.
Auguro ai collaboratori del Papa di comprendere nel profondo le sue intenzioni d’apostolo per poterlo aiutare davvero.
A chi lo sostiene nella scena pubblica auguro di evitare polemiche non necessarie con chi invece Francesco lo critica: le polemiche non aiutano la comprensione della predicazione e del governo papali, che invece meritano un ascolto per quanto possibile ispirato a rispetto e docilità.
A chi non condivide il linguaggio e le iniziative del Papa auguro di non perdere di vista la centralità del suo richiamo al Vangelo. L’azione di governo può avere anche grossi limiti, ma l’intenzione di Francesco è quella di riproporre il Vangelo all’umanità di oggi ed è su quell’intenzione che lo dovremmo valutare.
A tutti auguro di guardare con serenità al dibattito che si è riacceso nella Chiesa sotto questo Pontificato, un dibattito che è simile a quello che vivemmo negli anni del Concilio. A questo dibattito dovremmo guardare con fiducia.
E’ ragionevole che quando si affrontano grandi argomenti emergano vedute divergenti. Il conflitto leale è sempre positivo. Il Papa non lo teme. Gli saremo d’aiuto se neanche noi lo temeremo.
L’augurio per tutti – e soprattutto per lui, Francesco, in questo anniversario – è di vivere nella pace il dono di questa stagione che è insieme di grazia e di prova. Come ogni altra stagione nella vita della Chiesa, ma forse anche di più. Dove sovrabbonda la prova, sovrabbondi la grazia.
https://gpcentofanti.altervista.org/lopera-del-padre/
https://gpcentofanti.altervista.org/francesco/
Viva il Sismografo. Il Sismografo ha ripreso i mei auguri al Papa:
https://ilsismografo.blogspot.com/2023/03/italia-il-mio-grazie-francesco-per.html
“L’azione di governo può avere anche grossi limiti, ma l’intenzione di Francesco è quella di riproporre il Vangelo all’umanità di oggi ed è su quell’intenzione che lo dovremmo valutare.”
Io non faccio il processo alle intenzioni, ma che l’ intenzione di Bergoglio sia quella di “riproporre il Vangelo” e’ una affermazione tutta da dimostrare e lo smarrimento di tanti fedeli nasce dal fatto che tanto spesso sembra proprio, nei fatti, che il papa non ami riproporre il Vangelo.
Lasciamo perdere la Dottrina e il Catechismo ,ma l’ attuale pontefice troppo spesso non ripropone neppure il Vangelo. Ad esempio nelle sue conversazioni con atei e agnostici che conferma….nell’ ateismo ! ( Vedi Scalfari) . Ad esempio sul mandato di Gesu’ : Andate e convertite tutte le genti battenzandole nel Nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo ( nel documento di Abu Dhabi si dice che non c’ e’ alcun bisogno di conversione al cristianesimo)
Insomma i FATTI e non le opinioni confermano che piuttosto questo papa non ha alcuna intenzione di riproporre Integralmente il Vangelo, ma solo parti scelte del Vangelo e che piacciono a lui .( Ad esempio nessun accenno al fuoco eterno della Genna di cui parla e spesso il Vangelo ma nessun accenno al Giudizio)
Scrive Louis Badilla nel sito Ilsismografo :
“Francesco ha un gigantesco bagaglio di opinioni personali su tutto e in ogni momento. Lungo questi dieci anni ha scritto una specie di romanzo personale sul cosmo. La realtà è sempre come la vede lui e come la descrive lui. Le analisi sono sempre quelli che propone lui. Le domande sono sempre quelle che lancia lui. Le soluzioni sono sempre quelle che lui offre alla Chiesa al mondo. Insomma, questo decennio della vita della Chiesa – che però è un attimo nella sua storia bimillenaria – ha una sola esclusiva referenzialità: il Papa stesso.”
E Cristo ? In tutte le interviste a papa Francesco si parla sempre solo di cosa pensa..papa Francesco. Di Cristo ,del Vangelo non si parla mai .
Non mi pare che questo sia il comportamento di un uomo che vede come “centralita’” il richiamo al Vengelo.
La vera centralita’ di Francesco e’ se stesso e solo se stesso.
http://ilsismografo.blogspot.com/2023/03/vaticano-dieci-anni-del-pontificato-di.html?m=1
Ciò che scrivono Louis Badilla e Maria Cristina Venturi mi sembra “puro buon senso”, per citare Tex Willer. Francesco fa il papa “di testa sua”. Ne deriva che, a seconda della considerazione che abbiamo di quella testa, siamo chi più e chi meno rassicurati circa la navigazione della barca di Pietro.