“Basta arricchirsi sulla pelle dei più deboli, basta arricchirsi con risorse e soldi sporchi di sangue”: è il forte monito del Papa ai signori della guerra perenne e ubiqua che tormenta il Congo da decenni. Francesco l’ha pronunciato ieri, nel drammatico incontro con le vittime della parte orientale del paese, la più tribolata dalle lotte tribali e dalle attività terroristiche. Nei commenti alcuni passaggi di quel discorso e di quello di oggi ai giovani e ai catechisti.
Francesco in Congo ai signori della guerra: “Basta arricchirsi con soldi sporchi di sangue”
7 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
INCONTRO CON LE VITTIME DELL’EST DEL PAESE 1. Nunziatura di Kinshasa 1° febbraio. Fratelli e sorelle, la Chiesa è e sarà sempre dalla vostra parte. Dio vi ama, non si è scordato di voi, ma pure gli uomini si ricordino di voi! È in nome suo che, insieme alle vittime e a chi s’impegna per la pace, la giustizia e la fraternità, condanno le violenze armate, i massacri, gli stupri, la distruzione e l’occupazione di villaggi, il saccheggio di campi e di bestiame che continuano a essere perpetrati nella Repubblica Democratica del Congo. E pure il sanguinoso, illegale sfruttamento della ricchezza di questo Paese, così come i tentativi di frammentarlo per poterlo gestire. Riempie di sdegno sapere che l’insicurezza, la violenza e la guerra che tragicamente colpiscono tanta gente sono vergognosamente alimentate non solo da forze esterne, ma anche dall’interno, per trarne interessi e vantaggi. Mi rivolgo al Padre che è nei cieli, il quale ci vuole tutti fratelli e sorelle in terra: umilmente abbasso il capo e, con il dolore nel cuore, gli chiedo perdono per la violenza dell’uomo sull’uomo. Padre, abbi pietà di noi. Consola le vittime e coloro che soffrono. Converti i cuori di chi compie crudeli atrocità, che gettano infamia sull’umanità intera! E apri gli occhi a coloro che li chiudono o si girano dall’altra parte davanti a questi abomini.
INCONTRO CON LE VITTIME DELL’EST DEL PAESE 2. Si tratta di conflitti che costringono milioni di persone a lasciare le proprie case, provocano gravissime violazioni dei diritti umani, disintegrano il tessuto socio-economico, causano ferite difficili da rimarginare. Sono lotte di parte in cui si intrecciano dinamiche etniche, territoriali e di gruppo; conflitti che hanno a che fare con la proprietà terriera, con l’assenza o la debolezza delle istituzioni, odi in cui si infiltra la blasfemia della violenza in nome di un falso dio. Ma è, soprattutto, la guerra scatenata da un’insaziabile avidità di materie prime e di denaro, che alimenta un’economia armata, la quale esige instabilità e corruzione. Che scandalo e che ipocrisia: la gente viene violentata e uccisa mentre gli affari che provocano violenze e morte continuano a prosperare! Rivolgo un vibrante appello a tutte le persone, a tutte le entità, interne ed esterne, che tirano i fili della guerra nella Repubblica Democratica del Congo, depredandola, flagellandola e destabilizzandola. Vi arricchite attraverso lo sfruttamento illegale dei beni di questo Paese e il cruento sacrificio di vittime innocenti. Ascoltate il grido del loro sangue (cfr Gen 4,10), prestate orecchio alla voce di Dio, che vi chiama alla conversione, e a quella della vostra coscienza: fate tacere le armi, mettete fine alla guerra. Basta! Basta arricchirsi sulla pelle dei più deboli, basta arricchirsi con risorse e soldi sporchi di sangue!
INCONTRO CON LE VITTIME DELL’EST DEL PAESE 3. Questa speranza ha una sorgente e questa sorgente ha un nome, che voglio proclamare qui insieme a voi: Gesù! Gesù: con Lui il male non ha più l’ultima parola sulla vita; con Lui, che ha fatto di un sepolcro, capolinea del tragitto umano, l’inizio di una storia nuova, si aprono sempre nuove possibilità. Con Lui ogni tomba può trasformarsi in una culla, ogni calvario in un giardino pasquale. Con Gesù nasce e rinasce la speranza: per chi ha subito il male e persino per chi lo ha commesso. Fratelli e sorelle dell’Est del Paese, questa speranza è per voi, ne avete diritto. Ma è anche un diritto da conquistare. Come? Seminandola ogni giorno, con pazienza […]. Gesù, nostro fratello, Dio della riconciliazione che ha piantato l’albero di vita della croce nel cuore delle tenebre del peccato e della sofferenza, Gesù, Dio della speranza che crede in voi, nel vostro Paese e nel vostro futuro, benedica tutti voi e vi consoli; riversi la sua pace nei vostri cuori, nelle vostre famiglie e sull’intera Repubblica Democratica del Congo. Grazie!
https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2023/february/documents/20230201-vittimeest-repdem-congo.html
Grida a Gesù le speranze del tuo cuore. Incontro con i Giovani e i Catechisti 2 febbraio. Fratello, sorella, c’è bisogno di preghiera, di una preghiera viva. Non rivolgerti a Gesù come a un essere distante e lontano di cui avere paura, ma come al più grande amico, che ha dato la vita per te. Egli ti conosce, crede in te e ti ama, sempre. Guardandolo appeso in croce per salvarti, capisci quanto vali per Lui. E puoi affidargli, gettandole sulla sua croce, le tue croci, i tuoi timori, i tuoi affanni. Li abbraccerà. Lo ha già fatto 2.000 anni fa e quella croce, che oggi sopporti, era già parte della sua. Non temere allora di prendere tra le mani il Crocifisso e di stringerlo al petto, di piangere le tue lacrime su Gesù. E non dimenticarti di guardare il suo volto, il volto di un Dio giovane, vivo, risorto! Sì, Gesù ha vinto il male, ha fatto della croce il ponte verso la risurrezione. Allora, alza ogni giorno le mani a Lui per lodarlo e benedirlo; gridagli le speranze del tuo cuore, confidagli i segreti più intimi della vita: la persona che ami, le ferite che porti dentro, i sogni che hai nel cuore. Raccontagli del tuo quartiere, dei vicini, degli insegnanti, dei compagni, degli amici e dei colleghi; del tuo Paese. Dio ama questa preghiera viva, concreta, fatta col cuore. Gli permette di intervenire, di entrare nelle pieghe della vita in un modo speciale. Di venire con la sua “forza di pace”.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2023/02/02/0096/00165.html
https://gpcentofanti.altervista.org/gesu-e-la-vita-sociale/
I maggiori giornali italiani hanno scritto pochissimo su questo viaggio. Come mai ? Se lo chiede il farodiroma.it.
Il papa e il Vaticano fanno notizia da sbattere in prima pagina solo se si tratta dei libri di don George?
https://www.farodiroma.it/sul-papa-in-africa-un-silenzio-abominevole-e-interessato/