«Mi intubano, ora ti saluto. Amore da domani non parleremo più. Mi affido totalmente alla volontà di Dio e alle decisioni che prenderete. Vi amo tanto. Stai sicura che Dio è più grande»: così Enzo Galli – 45 anni, morto all’ospedale di Careggi, Firenze, il 25 agosto – aveva parlato alla moglie Simonetta Filippi il 29 maggio e da allora non era mai uscito dall’intubazione. Nel primo commento il sommario della vicenda come è stata narrata dal Corriere Fiorentino e dal Corriere della Sera del 25, 26, 27 agosto.
Enzo Galli morto di Covid: “Mi affido totalmente alla volontà di Dio”
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Dall’apocalisse dell’India. Enzo ha preso il Covid 19 in India dov’era andato lo scorso aprile insieme alla moglie per adottare una bambina. Era ricoverato a Careggi dall’8 maggio, giorno del ritorno in Italia. Così Simonetta dall’India aveva fatto appello agli amici per telefono narrando l’esperienza delle prime settimane di malattia trascorse in alberghi disastrati, senza aria condizionata, con poca pulizia: «Ho visto morti sdraiati per terra nei corridoi dell’ospedale, corpi ansimanti su barelle di fortuna, cadaveri bruciare sui marciapiedi e nei parchi di New Delhi, sono rimasta in una stanza d’ospedale di due metri per due con altre persone malate di Covid. Qui è l’apocalisse, vi prego, aiutateci a tornare in Italia».
Il ritorno in Italia di Enzo e Simonetta, con la bambina adottata, era stato realizzato pagando in proprio un volo speciale, del costo di 134 mila euro, raccolti con l’aiuto degli amici.
Sulle circostanze del contagio, così Simonetta ha parlato al Corriere della Sera del 27 agosto: “Nel nostro albergo c’è stato un matrimonio con centinaia di persone con una sicurezza vicina allo zero. E lì che ci siamo contagiati. Prima io e poi mio marito”.
Del marito Simonetta dice al Corsera che era “sempre pronto ad aiutare gli altri; sempre pronto, e io accanto a lui, a fare il volontario all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze”. Dei medici del Careggi racconta che “sono stati eccezionali: sono andati al di là della loro professione, ci hanno regalato umanità, comprensione, coraggio; hanno sperato anche loro sino alla fine che Enzo ce la potesse fare”.
Novantacinque storie. Questa di Enzo Galli è la novantacinquesima vicenda da Covid – 19 che racconto nel blog. Per vedere le altre vai al capitolo 22 “Storie di pandemia” della pagina “Cerco fatti di Vangelo” elencata sotto la mia foto:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/cerco-fatti-di-vangelo/22-storie-di-pandemia/
Bellissimo esempio di fede!