Due arcivescovi a Genova

Benedetto XVI ha nominato il nuovo arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, mentre è ancora in carica il vecchio, il cardinale Tarcisio Bertone, che lascerà l’incarico soltanto il 15 settembre. I giuristi della Curia sono restati a bocca aperta: pare non si abbiano precedenti di due arcivescovi in contemporanea per una sede. Io sono contento di questa libertà dalle regole. Mi auguro che il papa teologo compia sempre più spesso gesti senza precedenti. Già era inedito che preannunciasse in giugno un nuovo segretario di Stato (che sarà Bertone) mentre era ancora in carica Sodano. Benedetto XVI vuole andare al cuore del cristianesimo che è la carità e sa che questo movimento richiede anche una certa libertà dalle consuetudini, dalla diplomazia e dal diritto. 

5 Comments

  1. Più che altro io vedo in questo un preciso segnale. Abbiamo un segretario di Stato in carica uscente, ed il suo sostituto, un arcivescovo uscente ed il suo sostituto. Così rendi l’istituzione più trasparente e “democratica” sotto quest’aspetto. Il massimo riserbo, l’attesa di illuminante saggezza e pesante lentezza che circonda queste nomine, queste “sante carriere”, non hanno motivo di essere.
    Forse è ora che il mondo cattolico, specialmente nei posti di potere, si renda conto che di tutta questa segretezza non c’è bisogno. Più è casa di vetro, più va a vantaggio di tutti, fedeli e non.
    La Chiesa non ha niente da nascondere. Ora Ratzinger, oltre a rendere più trasparenti le nomine, renda più trasparenti i processi per gli abusi sessuali dei sacerdoti avocati alla Congregazione per la Dottrina della fede. Gliene saremo eternamente grati.

    30 Agosto, 2006 - 9:09
  2. Francesco73

    Speriamo bene, giusto togliere le incrostazioni.
    Temo solo l’effetto – magari indesiderato dal Papa – di svalutare troppo appunto la consuetudine, il diritto, la diplomazia e la grande politica della Chiesa. C’è sempre stata una polemica forte verso la Chiesa come istituzione. Diretta ora contro la Curia, ora contro il Primato, ora contro il sistema dei Nunzi Apostolici, ora contro i Concordati, ora contro il Cardinalato come titolo non sacramentale.
    Alcuni aspetti sono anche comprensibili. Ma se pensiamo pure a cosa è stata la grande politica ecclesiastica ad esempio nel Novecento. Se pensiamo a quale servizio hanno reso personalità come Montini, Dell’Acqua, Samorè, Casaroli, Silvestrini. Se pensiamo a un uomo come Tardini, ai fratelli Cicognani, o anche a Pietro Gasparri. Ciascuno nel suo tempo, ovvio, e con i suoi limiti. Ma insomma si tratta di una grande tradizione, di una ricchezza, di una scuola che non deve essere degradata.

    30 Agosto, 2006 - 10:03
  3. Luigi Accattoli

    Con un calo dell’impegno diplomatico di certo qualcosa si perde. Ma forse la perdita andrà a vantaggio della concentrazione sull’essenziale. Se il papa si interessa meno ai nunzi e dedica il tempo così liberato al rapporto con gli episcopati, questo è un vantaggio. Benedetto si sta muovendo in questa direzione. Se parla di meno agli ambasciatori e ciò l’aiuta a parlare con maggiore schiettezza ai popoli, anche questo gioverebbe.
    Luigi

    30 Agosto, 2006 - 11:36
  4. Sono d’accordo, anche se il “!nuovo stile” diplomatico per ora non può essere che un auspicio, non una certezza desunta dalla nomina di Bertone.

    Ma lo snellimento della Curia, a livello sia di strutture sia di procedure, sta ormai invece diventando una realtà, da molti auspicata.

    E questo “concentrarsi sull’essenziale del Cristianesimo” da parte del papa emerge sempre di più, tanto da poter ormai pensare che certi segnali contrari rappresentino personalità e tendenze diverse, compresenti nella Curia e nella Chiesa, ma che non provengono dalla sedia papale.

    Tra parentesi, le modalità della nomina del nuovo arcivescovo di Genova (visto che non avrebbe alcun senso pensare a uno “sgarbo” al card. Bertone!) sembrano far piazza pulita di chi vedeva intenti “punitivi” verso il card. Sodano nell’anticipazione della nomina di Bertone a segretario di Stato.

    31 Agosto, 2006 - 9:27
  5. Sinceramente non avevo colto “il possibile valore simbolico” delle modalità di questa nomina a Genova. Mi lego al desiderio-speranza condiviso di una “finestra aperta” sui corridoi vaticani perchè soffi un vento nuovo, fresco, capace soprattutto di legare vangelo e vaticano. Il giovane Montini appena nominato minutante della Segretaria di Stato, scrivendo al suo padre spirituale p. Caresana a Brescia, parla di una difficile missione di legare la maestosità della Basilica vaticana con la vita nascosta e di martirio delle catacombe. Meditando su questo intenso passaggio della vita del futuro Paolo VI, mi ritorna un “valore nuovo” della missione petrina di “legare e sciogliere”, nella vita della Chiesa si “legano” le due dimensioni, ma ambedue tendono alla Carità, vero “sangue” del corpo di Cristo che è la Chiesa. Nella “attualità ratzingeriana” apprezzo la scelta di dare al governo della Chiesa un primato spirituale e di aiutare “la gerarchia” ad abbandonare la vecchia rete della carriera per “prendere” la nuova rete del regno di Dio.

    31 Agosto, 2006 - 11:46

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