Domani parto per la Sicilia: quindici giorni in automobile, a farne il giro lungo i tre mari. Mi sono preparato leggendo Tucidide e Strabone, ma ho messo nella borsa anche un libretto sui luoghi del commissario Montalbano. Tra vacanze, conferenze e trasferte di lavoro calcolo che questa sia la diciassettesima occasione che mi porta nell’isola. Stavolta è uno stage di aggiornamento previsto dal contratto aziendale. Il fuoco dell’attenzione dovrebbe essere sulla presenza islamica antica e nuova, tipo Mazara del Vallo dove gli immigrati tunisisi sono tornati a far risuonare l’arabo nel medievale quartiere della casbah. Temo d’aver fatto una scelta impegnativa, ma confido nell’aiuto a vedere che potrà venirmi dal sole di Sicilia. Metterò qui, ogni giorno, un riflesso della luce che laggiù si tocca con gli occhi.
Domani parto per la Sicilia
3 Comments
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Passo quotidianamente dal suo blog, perchè lo trovo molto interessante e con ottimi spunti di riflessione, ma non ho ancora mai scritto. Colgo l’occasione di farlo questa volta per augurarle buon viaggio e buono stage.
Daniela
buon viaggio, caro dottor accattoli 🙂
ho appena terminato di vedere l’intervista di papa benedetto su sat 2000.
mi devo complimentare con il santo padre perche’, ancora una volta, mi trovo a ringraziarlo per gli insegnamenti e l’esempio che mi da’.
chi vuole leggere la trascrizione dell’intervista puo’ andare qui:
http://www.korazym.org/news1.asp?Id=18694
domani, alle 20.30 su telepace, verra’ replicata l’intervista al papa.
ultima annotazione: spero che i tg, domani, diano piu’ spazio all’intervista del pontefice, perche’ i pochi minuti dedicati stasera all’evento mi sono parsi un tantino ridicoli oltreche’ irrispettosi. mi sarei aspettata almeno uno “speciale tg1” ma, si sa, e’ chiedere troppo…
“lodi e elogi” al solito canale 500 di sky, prima emittente italiana a tradurre l’intervista.
saluti
lella
Grazie Daniela! Buon ferragosto a te. Di dove sei? Luigi
A Lella dico che il passo dell’intervista del papa che più avrei voluto commentare è quello in cui così risponde alla domanda se abbia intenzione di “non lasciarsi portare via la sua spontaneità”: “In ogni caso io ci provo. Poichè, per quanto le cose siano fissate, io vorrei cercare di conservare e di realizzare anche qualcosa di propriamente personale”. Queste parole mi ricordano la condizione che pose quando papa Wojtyla gli chiese – nel 1980 – di venire a Roma: sarebbe venuto a patto di poter continuare a pubblicare “da teologo”. Io penso che continuerà a farlo da papa e che ne avremo la riprova con il volume su Gesù che sta preparando. Un papa che pubblica un’opera di teologia non si era più visto, dai tempi dei Padri! La considero una promettente novità. Ogni libertà guadagnata al papa è premessa di una più ampia varietà riconosciuta ai credenti. Luigi