Con Gesù che insegna come l’amore umano abbia per meta l’unità dei due in una carne sola

Amici belli è una pagina stupenda quella del Vangelo di Marco che leggeremo lunedì 13 a Pizza e Vangelo, alle 21.00, via Zoom: una pagina che troviamo ad apertura del capitolo decimo dove Gesù in disputa con i farisei riconduce la vocazione dell’amore umano alla pienezza di “una carne sola”. Siamo di fronte a una radicalità evangelica del tutto somigliante a quella delle beatitudini. Nei commenti la scheda di preparazione alla lectio e l’invito dei passanti a partecipare. Nell’ultimo dei miei commenti indico come.

9 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Appellandosi alla Genesi Gesù insegna che gli sposi sono una carne sola – Marco 10, 1-12 – Gesù in questo brano fa sua l’affermazione chiave della Torah che uomo e donna, unendosi, diventano una sola carne: cioè un’unità, una realtà nuova rispetto a ognuno dei due che la compongono. Su come poi quella verità era vissuta nell’ebraismo del suo tempo, il Rabbi di Galilea aggiunge che quell’unione nel progetto del Padre deve restare unica e non può essere sciolta.
    Pagina stupenda, questa che leggeremo: di chiamata a una radicalità evangelica del tutto somigliante a quella delle beatitudini. E anche di straordinaria fiducia – da parte di Gesù – nelle risorse dell’umanità: nella possibilità cioè che l’uomo e la donna possano vivere l’intera vita in un rapporto di reciproca donazione.
    Questa pagina ha due passi paralleli nel Vangelo di Matteo, il primo dei quali così suona: “Fu pure detto agli antichi: ‘Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio’. 32Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio” (Matteo 5, 31s). E’ dunque chiara ed esplicita, in Gesù, la consapevolezza di proporre un insegnamento nuovo, in parziale contrasto con la legge mosaica.
    Per cogliere l’altezza della vocazione dell’uomo e della donna che Gesù propone in questo brano dovremmo per quanto possibile liberarci dai condizionamenti delle infinite dispute e leggi e casistiche che su di essa ha riversato la storia. E’ in funzione di tale liberazione dalle idee ricevute che questa lectio l’ho intitolata su “una sola carne” e non sulla indissolubilità del matrimonio, come abitualmente avviene.
    Ecco il punto chiave della questione: non è un peso che queste parole di Gesù pongono sulle nostre spalle ma un dono straordinario che ci offrono. Esse costituiscono uno dei messaggi più innovatori e profondi, più ottimistici anche, che mai siano risuonati sulla terra in merito all’unione degli sposi. In merito cioè alla prima e fondamentale forma dell’amore umano che è l’amore sponsale.

    11 Marzo, 2023 - 19:43
  2. Luigi Accattoli

    Marco 10, 1-12. Partito di là, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. 2Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. 3Ma egli rispose loro: “Che cosa vi ha ordinato Mosè?”. 4Dissero: “Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla”. 5Gesù disse loro: “Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; 7 per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie 8 e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. 9Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”. 10A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. 11E disse loro: “Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; 12e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio”.

    11 Marzo, 2023 - 19:43
  3. Luigi Accattoli

    Per metterlo alla prova. v. 1: venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. Indicazioni geografiche incerte, come avviene spesso in Marco. Forse Gesù in questo cammino verso Gerusalemme ha voluto evitare la Samaria e ha dunque percorso il territorio della Perea, che è appunto “al di là del Giordano”, a Est del fiume, riattraversandolo infine per raggiungere Gerico (Marco 10, 46) e da lì salire a Gerusalemme.
    v. 2: per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. La legge mosaica era chiara: “Quando un uomo ha preso una donna e ha vissuto con lei da marito, se poi avviene che ella non trovi grazia ai suoi occhi […], scriva per lei un libello di ripudio e glielo consegni in mano e la mandi via dalla casa” (Deuteronomio 24, 1). E’ dunque verosimile che i farisei conoscessero l’interpretazione che Gesù dava a quel precetto e quindi gli ponessero la domanda per far risaltare la sua critica alla norma ricevuta dalla tradizione.
    v. 4: Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla. I farisei che interloquiscono qui con Gesù interpretano la permissione mosaica come una dimostrazione duratura di benevolenza da parte di Dio, mentre Gesù – come appare chiaro dal versetto seguente – l’interpreta come una concessione temporanea dovuta alla durezza di cuore del popolo eletto e dunque come una certificazione di tale durezza, un’accusa a carico del popolo.
    v. 5: Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. L’accusa di durezza di cuore – qui sklerocardia, altre volte porosis (cecità di cuore), o peporomene (cuore accecato) – rivolta agli esponenti dell’ufficialità religiosa è una costante della predicazione di Gesù: vedila in Marco 3, 5; 6, 52; 16, 14. Gesù prende quell’accusa dal linguaggio del Vecchio Testamento: nel libro dell’Esodo si dice che Dio indurì il cuore del Faraone e nel Salmo 95 al versetto 8 il popolo è scongiurato a “non indurire il cuore come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto”.

    11 Marzo, 2023 - 19:45
  4. Luigi Accattoli

    Quello che Dio ha congiunto. vv. 6-8: Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; 7 per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie 8 e i due diventeranno una carne sola. Gesù si appella alla volontà originaria di Dio, che – argomenta – deve avere la meglio nei confronti della concessione mosaica. L’avvento del Regno rende possibile restaurare l’originaria intenzione divina sull’uomo e sulla donna.
    v. 9: l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto. Conclusione solenne che costituisce un’affermazione a tutto tondo del carattere indissolubile dell’unione sponsale. Queste parole – che sono entrate in varie liturgie delle nozze – si trovano solo qui e nel passo parallelo di Matteo19, 6.
    v. 11b: commette adulterio verso di lei. Gesù equipara la responsabilità maschile e femminile dell’adulterio: nell’ebraismo del tempo di Gesù era prevalente l’attenzione all’adulterio commesso dalla donna rispetto a quello dell’uomo.
    v. 12: e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio. Anche qui, come in 11b, Gesù fa pari l’uomo e la donna nella responsabilità per la reciproca fedeltà. Gli studiosi osservano che la formulazione di questa responsabilità femminile, quale troviamo qui in Marco e in Paolo nella Prima lettera ai Corinti 7, 10, tiene conto della legislazione romana che – a differenza di quella ebraica – riconosceva anche alla donna il diritto di chiedere il divorzio.

    11 Marzo, 2023 - 19:45
  5. Luigi Accattoli

    Due saranno le nostre conclusioni: una riguardante la distanza dall’ebraismo del tempo di Gesù che fin dall’inizio caratterizza il cristianesimo in materia di matrimonio; l’altra mirata all’attualità nel mondo d’oggi dell’ideale sponsale ebraico e cristiano che fa dei due “una sola carne”.
    I farisei erano gli osservanti esemplari della legge mosaica ed è proprio in disputa con loro che Gesù chiama i suoi discepoli a un’osservanza nuova. Dunque su questo punto il distacco del cristianesimo nascente dall’ebraismo è netto ed era già attestato con altrettanto rigore, rispetto a questo nostro brano, dalla Prima lettera di Paolo ai Corinti, che gli studiosi datano al 54 dopo Cristo: dunque un quindicennio prima della redazione finale del Vangelo di Marco. “Agli sposati – scrive Paolo – ordino, non io, ma il Signore: la moglie non si separi dal marito – e qualora si separi, rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito – e il marito non ripudi la moglie” (7, 10s).
    Questa radicalità originaria della fedeltà sponsale esigita dal cristianesimo può aiutarci a intendere la sua praticabilità nel mondo d’oggi: oggi essa appare paradossale, ma leggendo Marco e Paolo vediamo che suonò altrettanto paradossale agli inizi. Dunque se potè essere proposta allora, potrà esserlo anche oggi.
    Una proposta paradossale e bella, la sola pienamente umana sull’avventura dell’uomo e della donna chiamati a formare una sola carne. Una vocazione all’unità che ha il suo fondamento sulla differenza sessuale voluta da Dio. L’invito a un ideale alto, alla scelta libera e liberatrice di una fedeltà che dura tutta la vita, perfettamente rispondente alle esigenze della persona umana e innanzitutto alla sua dignità. Fedeltà degli sposi come solidarietà radicale, alleanza definitiva, completo dono di sé.

    11 Marzo, 2023 - 19:46
  6. Luigi Accattoli

    Ma la pizza nessuno l’ha vista. Chi voglia sapere che sia “Pizza e Vangelo” vada – qui nel blog – nella pagina che ha questo nome: è elencata per quarta sotto la mia foto, ad apertura del blog. Propongo nel blog i testi che affrontiamo nel gruppo biblico [c’è da 20 anni] perché chi può tra i visitatori mi dia una mano – un suggerimento, uno spunto, una critica – nella preparazione della lectio. Gli incontri si chiamano “pizza e Vangelo” perchè prima si mangia una pizza e poi si fa la lectio. Ora da remoto la pizza non c’è ma teniamo duro con il Vangelo in attesa che torni anche lei.

    11 Marzo, 2023 - 19:47
  7. Luigi Accattoli

    Lettori della Bibbia. Siamo un gruppo di una trentina di lettori della Bibbia che da vent’anni si riunisce a casa mia per una lettura continuata del Nuovo Testamento: abbiamo fatto ad oggi il Vangelo di Luca e gli Atti degli Apostoli e ora stiamo leggendo il Vangelo di Marco. Dall’arrivo della pandemia gli incontri avvengono via Zoom e il giro si è allargato da trenta a cinquanta e oltre. Chi non è stato mai agli incontri in presenza e non si è mai collegato, e magari non abita a Roma, e lunedì voglia provarci, scriva qui sotto nei commenti la sua richiesta o mi scriva in privato [andando alla finestra “manda un’email” che è sotto la mia foto] e io privatamente gli indicherò il modo di unirsi al meeting, che andrà dalle ore 21.00 alle 22.30 di lunedì 13 marzo. L’appuntamento precedente fu lunedì 27 febbraio e la registrazione audio di quell’incontro la trovi nel post del 4 marzo:

    http://www.luigiaccattoli.it/blog/gesu-che-promette-ricompensa-a-chiunque-vi-dara-da-bere-un-bicchiere-dacqua/

    11 Marzo, 2023 - 19:51
  8. maria cristina venturi

    Ai tempi di Gesu’ il problema non si poneva ,ma oggi si pone il problema dell’ unione delle coppie dello stesso sesso . Anche di loro si puo’ dire ” dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; 7 per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie 8 e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne.” ?
    Se alle unioni omosessuali non si puo’ applicare questo ,allora per loro cade anche il passo successivo ,quello della fedelta’ reciproca per tutta la vita “Così non sono più due, ma una sola carne. 9Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”
    Comunque lo si approfondisca questo passo Evangelico pone un sacco di domande e non fornisce risposte riguardo al problema delle unioni omosessuali.
    Il Cammino sinodale tedesco ha deciso di benedire le coppie omosessuali. Ma e’ una invenzione umana ,nel vangelo non c’ e’ nulla che lo consigli.
    Si comincia ad allontanarsi dalla realta’ della Creazione voluta da Dio (maschio e femmina li creo’ ) e a costruire una nuova Torre di Babele ,fatta con l’ orgoglio dell’ uomo .

    12 Marzo, 2023 - 8:39

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