Albularius insiste: “Questi sampietrini sono bollenti”
Il mio amico gabbiano, di nome Albularius, era ieri pomeriggio in grande protesta per il caldo, in piazza dell’Esquilino, ai bordi della scalinata absidale di Santa Maria Maggiore. Nel primo commento una dettagliata risposta alla domanda su chi sia Albularius
“Non so dove i gabbiani abbiano il nido”, e di Albularius penso che, anche se avesse la precisa memoria di averlo avuto, un nido, preferisca dormire in ripari provvisori, scelti da lui. Sempre e soltanto bellissimi posti: “ai bordi della scalinata absidale di Santa Maria Maggiore”, per esempio.
8 Agosto, 2024 - 16:48
fiorenza
Alle Cinque Terre li vedevo sempre, i gabbiani, rumorosamente e in festa raggruppati tutti insieme: pareva che anche soltanto per levarsi in volo all’improvviso dai loro scogli, o per buttarsi su una preda, preferissero agire sempre all’unisono, quasi come se fossero un corpo solo. Albularius è tutta un’altra cosa. Non che sia un solitario, ma dalle foto pare proprio che, lontano dalla “pazza folla”, sappia bene impiegare il suo tempo prezioso. Come abbia fatto Luigi ad entrarci in confidenza non lo so, ma da questa raccolta di conversazioni e di immagini si capisce che la loro è un’intesa di lunga data
8 Agosto, 2024 - 17:02
fiorenza
Se vado indietro con la memoria ad anni ormai lontani (ma sono certa che l’amico Roberto se li ricorda benissimo anche lui), trovo che una delle cose memorabili di questo blog fu proprio la questione dei gabbiani.
Sono andata a ricercarlo, quel momento.
Era il 5 Luglio, 2007.
Il post aveva per titolo ” Ancora gabbiani sul Campidoglio”. Diceva: “Ancora gabbiani su Roma a grido alto, di notte e di giorno, vividi nel sole…”
E poneva, infine, una domanda: ” Gabbiani, chi siete?”
E, subito dopo, comparve Syriacus.
8 Agosto, 2024 - 17:15
fiorenza
Allora, riprendo i discorso che avevo lasciato interrotto (questo è un periodo molto difficile per me).
Dunque, dicevo di te che avevi posto una domanda Era il 5 luglio 2007 e la domanda era questa:
“Gabbiani, chi siete?”
Fu allora che comparve Syriacus, e scrisse questo, per i frequentatori del pianerottolo (non per me, perché ancora io non c’ero):
“…L’altra sera, al Chiostro dei Canonici di San Lorenzo, adiacente alla omonima Cattedrale genovese, numerosi (à la “Uccelli” di Hitchcock, per intenderci) gabbiani si sono scatenati verso la fine dell’esecuzione del Sanctus di una Messa di Monteverdi (peraltro evento raro, sentirne una a cappella) eseguita da giovani studenti del coro di uno dei più prestigiosi college oxoniensi (il St. John’s, alma mater di Tony Blair, fra l’altro) .
…E’ stata un’esperienza unica sentire il Benedictus e l’Osanna…mescolati al verso concitato degli uccelli che stavano passando nel cielo sovrastante L’Arcivescovado… E i giovani sotto le arcate che ammiccavano sorridenti fra loro e al pubblico… in una perfetta, anche se per pochi istanti, armonia del creato.
Fuor di metafora, stavolta: caeli enarrant gloriam Dei..!”
Torna dopo tanto il mio amico Albularius più fotogenico che mai
https://www.luigiaccattoli.it/blog/torna-dopo-tanto-il-mio-amico-albularius-piu-fotogenico-che-mai/#comments
Non c’è verso: Albularius contesta la zona rossa
http://www.luigiaccattoli.it/blog/26339-2/
Albularius guardava di qua e la luce se ne andava di là
http://www.luigiaccattoli.it/blog/24547-2/
Albularius è venuto a trovarmi sul terrazzo
http://www.luigiaccattoli.it/blog/24465-2/
Due chiacchiere con Albularius agli Orti Farnesiani
http://www.luigiaccattoli.it/blog/due-chiacchiere-con-albularius-agli-orti-farnesiani/
In contegnoso motteggio con Albularius alla Domus Tiberiana
http://www.luigiaccattoli.it/blog/con-albularus-alla-domus-tiberiana/
S’avess’io l’ale da volar sulle nubi: Leopardi per Albularius
http://www.luigiaccattoli.it/blog/24614-2/
Ecco a voi Albularius sull’altare del Pantheon
http://www.luigiaccattoli.it/blog/ecco-a-voi-un-gabbiano-sullaltare-del-pantheon/
“Non so dove i gabbiani abbiano il nido”, e di Albularius penso che, anche se avesse la precisa memoria di averlo avuto, un nido, preferisca dormire in ripari provvisori, scelti da lui. Sempre e soltanto bellissimi posti: “ai bordi della scalinata absidale di Santa Maria Maggiore”, per esempio.
Alle Cinque Terre li vedevo sempre, i gabbiani, rumorosamente e in festa raggruppati tutti insieme: pareva che anche soltanto per levarsi in volo all’improvviso dai loro scogli, o per buttarsi su una preda, preferissero agire sempre all’unisono, quasi come se fossero un corpo solo. Albularius è tutta un’altra cosa. Non che sia un solitario, ma dalle foto pare proprio che, lontano dalla “pazza folla”, sappia bene impiegare il suo tempo prezioso. Come abbia fatto Luigi ad entrarci in confidenza non lo so, ma da questa raccolta di conversazioni e di immagini si capisce che la loro è un’intesa di lunga data
Se vado indietro con la memoria ad anni ormai lontani (ma sono certa che l’amico Roberto se li ricorda benissimo anche lui), trovo che una delle cose memorabili di questo blog fu proprio la questione dei gabbiani.
Sono andata a ricercarlo, quel momento.
Era il 5 Luglio, 2007.
Il post aveva per titolo ” Ancora gabbiani sul Campidoglio”. Diceva: “Ancora gabbiani su Roma a grido alto, di notte e di giorno, vividi nel sole…”
E poneva, infine, una domanda: ” Gabbiani, chi siete?”
E, subito dopo, comparve Syriacus.
Allora, riprendo i discorso che avevo lasciato interrotto (questo è un periodo molto difficile per me).
Dunque, dicevo di te che avevi posto una domanda Era il 5 luglio 2007 e la domanda era questa:
“Gabbiani, chi siete?”
Fu allora che comparve Syriacus, e scrisse questo, per i frequentatori del pianerottolo (non per me, perché ancora io non c’ero):
“…L’altra sera, al Chiostro dei Canonici di San Lorenzo, adiacente alla omonima Cattedrale genovese, numerosi (à la “Uccelli” di Hitchcock, per intenderci) gabbiani si sono scatenati verso la fine dell’esecuzione del Sanctus di una Messa di Monteverdi (peraltro evento raro, sentirne una a cappella) eseguita da giovani studenti del coro di uno dei più prestigiosi college oxoniensi (il St. John’s, alma mater di Tony Blair, fra l’altro) .
…E’ stata un’esperienza unica sentire il Benedictus e l’Osanna…mescolati al verso concitato degli uccelli che stavano passando nel cielo sovrastante L’Arcivescovado… E i giovani sotto le arcate che ammiccavano sorridenti fra loro e al pubblico… in una perfetta, anche se per pochi istanti, armonia del creato.
Fuor di metafora, stavolta: caeli enarrant gloriam Dei..!”
Bello, no?
Fiorenza Bettini