Facili promesse di Gesù sulla preghiera: tutto quello che chiederete vi accadrà
Cristo in trono – scultura del XIII secolo che è sulla porta della Chiesa di San Tommaso Apostolo, Caramanico Terme, Pescara – per introdurre la registrazione audio dell’ultima serata di Pizza e Vangelo, del 30 ottobre, nella quale abbiamo letto tre insegnamenti di Gesù sulla preghiera, da Marco 11. 20-26, uno dei quali così suona: “Tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà”. Qui sotto il link alla registrazione, nel primo commento una guida all’ascolto
Commento
Luigi Accattoli
Neanche Gesù vide sempre esaudite le sue preghiere. Come interpretare i paradossi e le iperboli di Gesù sulla preghiera, del tipo: “Se uno dicesse a questo monte: Lèvati e gèttati nel mare, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà”? Sono appunto iperboli, cioè esagerazioni paradossali per trasmettere un’idea. L’idea dell’efficacia della preghiera va inquadrata nell’insieme dell’insegnamento di Gesù sull’orazione, senza cedere alla tentazione di isolare le singole affermazioni. Va raccordata all’insegnamento fattuale che neanche tutte le sue preghiere trovarono esaudimento: per esempio l’invocazione nell’Orto degli Ulivi “passi da me questo calice”, o l’altra per la perseveranza dei discepoli (Luca 22, 31-32). Va commisurata con la sua pratica della preghiera come colloquio con il Padre. Va verificata nei contenuti, avendo a metro le invocazioni del Padre Nostro: in esso per esempio non c’è la domanda di scampare dalle malattie o dalla morte, che è così frequente nelle nostre preghiere inascoltate.
Neanche Gesù vide sempre esaudite le sue preghiere. Come interpretare i paradossi e le iperboli di Gesù sulla preghiera, del tipo: “Se uno dicesse a questo monte: Lèvati e gèttati nel mare, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà”? Sono appunto iperboli, cioè esagerazioni paradossali per trasmettere un’idea. L’idea dell’efficacia della preghiera va inquadrata nell’insieme dell’insegnamento di Gesù sull’orazione, senza cedere alla tentazione di isolare le singole affermazioni. Va raccordata all’insegnamento fattuale che neanche tutte le sue preghiere trovarono esaudimento: per esempio l’invocazione nell’Orto degli Ulivi “passi da me questo calice”, o l’altra per la perseveranza dei discepoli (Luca 22, 31-32). Va commisurata con la sua pratica della preghiera come colloquio con il Padre. Va verificata nei contenuti, avendo a metro le invocazioni del Padre Nostro: in esso per esempio non c’è la domanda di scampare dalle malattie o dalla morte, che è così frequente nelle nostre preghiere inascoltate.