Francesco e la parabola delle bandiere di Lisbona che sventolano insieme

A Fatima per la pace. Francesco ha poi ricordato che la Giornata di Lisbona “ha proposto ai giovani” come modello Maria, che nel momento più critico va a trovare la cugina Elisabetta: “si alzò e andò in fretta” si legge nel Vangelo di Luca e queste parole erano il motto del raduno. “Lei fa le cose per noi in fretta, mai ci fa aspettare – sottolinea il Papa -, Lei è la mamma di tutti”. Così, oggi, assicura, la Madre Celeste “guida il pellegrinaggio dei giovani alla sequela di Gesù. Come aveva fatto già un secolo fa in Portogallo, a Fatima, quando si era rivolta a tre bambini affidando loro un messaggio di fede e di speranza per la Chiesa nel mondo”. “Per questo, nella Gmg, io sono ritornato a Fatima, al luogo dell’apparizione, e insieme ad alcuni giovani malati ho pregato Dio perché Lui guarisca il mondo dalle malattie dell’anima: la superbia, la menzogna, l’inimicizia, la violenza. Sono malattie dell’anima e il mondo è ammalato di queste malattie. E abbiamo rinnovato la consacrazione nostra, dell’Europa, del mondo al Cuore di Maria, al cuore Immacolato di Maria. Io ho pregato per la pace perché ci sono tante guerre da tutte le parti del mondo, tante”. La Giornata di Lisbona, ha concluso il Papa, non è stata “una vacanza, un viaggio turistico, e nemmeno un evento spirituale fine a sé stesso” ciò che hanno vissuto i numerosi ragazzi, giunti dai cinque continenti a Lisbona “con grande entusiasmo”, è stato “un incontro con Cristo vivo attraverso la Chiesa”, in questi raduni “i giovani vanno a incontrare Cristo”.

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