Da Pechino ad Abu Dhabi i tre passi dell’offensiva di pace di Papa Francesco

Con un’intervista alla rivista spagnola Vida Nueva, pubblicata ieri, Francesco fa il punto sulle iniziative di pace della Santa Sede in riferimento alla guerra di Ucraina, indicandone tre: l’impegno sul fronte dei bambini ucraini portati in Russia, il quarto passo della missione Zuppi che punta alla Cina, la preparazione per novembre di una conferenza delle religioni per la pace che dovrebbe tenersi ad Abu Dhabi. Nel primo dei commenti le parole del Papa, nel secondo un mio commento

3 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Vida Nueva: Come stanno andando i negoziati di pace riguardo la guerra in Ucraina?
    Francesco: Il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, sta lavorando molto come responsabile dei colloqui. È già andato a Kiev, dove si mantiene l’idea della vittoria senza optare per la mediazione. È stato anche a Mosca, dove ha trovato un atteggiamento che potremmo definire diplomatico da parte della Russia. Il progresso più significativo che è stato realizzato riguarda il ritorno dei bambini ucraini nel loro paese. Stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per garantire che ogni membro della famiglia che chiede il ritorno dei propri figli possa farlo.
    Per questo, sto pensando di nominare un rappresentante permanente che faccia da ponte tra le autorità russe e ucraine. Per me, in mezzo al dolore della guerra, è un grande passo. Dopo la visita del cardinale Zuppi a Washington, la prossima tappa prevista è Pechino, perché entrambi detengono anche la chiave per abbassare la tensione del conflitto. Tutte queste iniziative sono ciò che io chiamo “un’offensiva per la pace”. Inoltre, per novembre, prima che si tenga a Dubai il Summit sul clima delle Nazioni Unite, stiamo organizzando un incontro di pace con i leader religiosi ad Abu Dhabi. Il cardinale Pietro Parolin sta coordinando questa iniziativa, che vuole svolgersi fuori dal Vaticano, in un territorio neutrale che invita tutti all’incontro.

    5 Agosto, 2023 - 21:17
  2. Luigi Accattoli

    Mia nota. La più importante tra queste parole del Papa è quella sull’annuncio che il cardinale Zuppi, da lui incaricato di una “impossibile” missione di pace tra Russia e Ucraina, andrà anche a Pechino. Era un’indiscrezione giornalistica e ora è un’anticipazione data in prima persona dal Papa. Si può anche immaginare che questa missione ufficiale di un inviato papale a Pechino potrà aiutare lo sviluppo delle relazioni tra la Santa Sede e la Cina, fino a oggi restate tanto difficili.
    Per secondo metto l’altro annuncio dato da Francesco: quello dell’incontro interreligioso di Abu Dhabi. Per aiutare russi e ucraini a imboccare un cammino di pace è indispensabile, è primario, ampliare il coinvolgimento degli operatori di pace. Per favorire questo ampliamento sul fronte interreligioso la Santa Sede ha ormai una lunga esperienza, accumulata a partire da Assisi 1986. Certamente nel conflitto in atto ci sono implicazioni religiose, interne al mondo cristiano e al mondo ortodosso. Un’assemblea di leaders religiosi può aiutare – almeno idealmente – a sciogliere, o a mettere in questione quelle implicazioni. Ovvero la loro rigidità.
    Per terzo segnalo l’impegno sulla questione dei bambini: che il Papa pensi a nominare un proprio incaricato per favorire l’avvicinamento delle due parti su questo tema di straordinaria delicatezza, è una buona notizia a tutto tondo. Sta a dire che l’iniziativa papale per i bambini ha trovato buona accoglienza da ambedue le parti.

    5 Agosto, 2023 - 21:48

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