Parlando in aereo con i giornalisti, il Papa è tornato sulla questione dell’omosessualità perseguita – in molti paesi – come reato, sui suoi rapporti con Benedetto XVI (nega che fosse “amareggiato” per le scelte del successore, cioè sue), su quanto e come intenda ancora viaggiare. I due accompagnatori ecumenici, che l’hanno affiancato nella tappa del Sud Sudan, si dicono pronti ad accompagnarlo ancora. Ma Greenshields, Moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, precisa che il so mandato sta per scadere e che gli succederà una donna che “sarebbe felice di fare lo stesso”.
Francesco di rientro dal Sud Sudan: su omosessuali, Benedetto, nuovi viaggi
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Le persone di tendenza omosessuale sono figli di Dio. Santo Padre: che cosa dice alle famiglie del Congo e del Sud Sudan che ancora rifiutano i loro figli omosessuali e che cosa dice ai preti, ai vescovi? Su questo problema ho parlato in due viaggi, prima (tornando, ndr.) dal Brasile: se una persona di tendenza omossessuale è credente, cerca Dio, chi sono io per giudicarlo? Questo ho detto in quel viaggio. Secondo, tornando dall’Irlanda, è stato un viaggio un po’ problematico perché quel giorno era uscita la lettera di quel ragazzo… ma lì ho detto chiaramente ai genitori: i figli con questo orientamento hanno diritto di rimanere in casa, non potete cacciarli via di casa. E poi ultimamente ho detto qualcosa, non ricordo bene cosa, nell’intervista alla Associated Press. La criminalizzazione dell’omosessualità è un problema da non lasciar passare. Il calcolo è che, più o meno, cinquanta Paesi, in un modo o in un altro, portano a questa criminalizzazione – mi dicono di più, ma diciamo almeno cinquanta – e anche alcuni di questi – credo siano dieci, hanno la pena di morte (per gli omosessuali n.d.r.) – questo non è giusto, le persone di tendenze omosessuali sono figli di Dio, Dio gli vuole bene, Dio li accompagna. È vero che alcuni sono in questo stato per diverse situazioni non volute, ma condannare una persona così è peccato, criminalizzare le persone di tendenza omosessuale è una ingiustizia. Non sto parlando dei gruppi, ma delle persone. Alcuni dicono: fanno dei gruppi che fanno chiasso, io parlo delle persone, le lobby sono un’altra cosa, sto parlando delle persone. E credo che il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: non vanno marginalizzati. Credo che la cosa su questo punto sia chiara.
Ho potuto parlare di tutto con Benedetto. Vorrei chiederle se lei sente che dopo la morte di Benedetto XVI è stato più difficile per lei il suo lavoro e la sua missione, perché si sono rafforzate le tensioni tra le diverse ali della Chiesa Cattolica? Su questo punto, vorrei dire, che ho potuto parlare di tutto con Papa Benedetto. (Anche per, ndr.) cambiare opinione. Lui sempre era al mio fianco, appoggiando e se aveva qualche difficoltà, me la diceva e parlavamo. Non c’erano problemi. Una volta che io ho parlato del matrimonio delle persone omosessuali, del fatto che il matrimonio è un sacramento e che noi non possiamo fare un sacramento, ma che c’è una possibilità di assicurare i beni tramite la legge civile, che è cominciata in Francia… qualsiasi persona può fare una unione civile, non necessariamente di coppia. Le vecchiette che sono in pensione ad esempio… perché si possono guadagnare tante cose. Una persona che si crede un grande teologo, tramite un amico di Papa Benedetto, è andato da lui e ha fatto la denuncia contro di me. Benedetto non si è spaventato, ha chiamato quattro cardinali teologi di primo livello e ha detto: spiegatemi questo e loro lo hanno spiegato. E così è finita la storia. È un aneddoto per vedere come si muoveva Benedetto quando c’era una denuncia. Alcune storie che si dicono, che Benedetto era amareggiato per quello che ha fatto il nuovo Papa, sono storie da “telefono senza fili” (il Papa usa per significarlo l’espressione “storie cinesi”, ndr.). Benedetto anzi io l’ho consultato per alcune decisioni da prendere. E lui era d’accordo. Era d’accordo. Credo che la morte di Benedetto sia stata strumentalizzata da gente che vuole portare acqua al proprio mulino. E quelli che strumentalizzano una persona così brava, così di Dio, quasi direi un santo padre della Chiesa, direi che è gente non etica, è gente di partito non di Chiesa… si vede in ogni parte, la tendenza a fare di posizioni teologiche dei partiti. Queste cose cadranno da sole, o se non cadranno andranno avanti come tante volte è accaduto nella storia della Chiesa. Ho voluto dire chiaramente chi era papa Benedetto, non era un amareggiato.
Viaggi: Lisbona, Marsiglia, Mongolia. In quali luoghi ha in mente di andare? E dopo questo viaggio che è stato così lungo, impegnativo, come sta? Si sente ancora forte? Sente di avere una condizione di salute necessaria (sufficiente) per andare in tutti questi posti? Credo che l’India sarà il prossimo anno. Il 23 settembre vado a Marsiglia, e c’è la possibilità che da Marsiglia voli in Mongolia, ma non è ancora definito, è possibile. Un altro di quest’anno non lo ricordo. Lisbona. Il criterio: io ho scelto di visitare i paesi più piccoli dell’Europa. Diranno: “Ma è andato in Francia”, no, sono andato a Strasburgo; andrò a Marsiglia, non in Francia. I più piccoli, i più piccoli. Per conoscere un po’ l’Europa nascosta, l’Europa che ha tanta cultura ma non è conosciuta. Per accompagnare paesi, per esempio l’Albania, che è stato il primo, che è il paese che ha sofferto la dittatura più crudele, più crudele, della storia. Poi la scelta mia è questa: cercare di non cadere io nella globalizzazione dell’indifferenza. (Sulla salute, ndr): Tu sai che cattiva erba muore mai. Non come all’inizio del pontificato, questo ginocchio dà fastidio, ma va avanti lentamente, poi vediamo.
Welby e Greenshields compagni di viaggio. Domanda per i due accompagnatori ecumenici: vi unireste per un altro viaggio con il Papa? Welby arcivescovo di Canterbury: Sicuramente questa è la migliore linea aerea con cui io abbia viaggiato! Scherzi a parte, ne sarei felice, se il Santo Padre sentisse che nel futuro noi possiamo aggiungere valore è sempre un enorme privilegio di essere con lui, che fosse un aiuto a lui.
Greenshields della Chiesa di Scozia: Ne sarei felice, l’unico limite è che il mio mandato scade il 20 maggio e mi succederà una donna, molto capace, e sono sicuro che sarebbe felice di fare lo stesso.
https://gpcentofanti.altervista.org/la-vita-piena-e-le-ingannevoli-tane/
Basta leggere il bellissimo libro postumo di Benedetto XVI “Che cosa e’ il cristianesimo” per poter farsi un proprio giudizio fra i due belligeranti Francesco e George .
Davvero il papa emerito era amareggiato anzi aveva il cuore spezzato come sostiene George per tante decisioni del successore in particolare per l’ abrogazione della concessione, voluta dallo stesso Benedetto, di celebrare la Messa Vetus Ordo ,oppure il papa emerito non era amareggiato , era perfettamente d’ accordo su tutto col successore anzi era il suo “consigliori” come sostiene Francesco ???
Leggete il libro postumo di Benedetto. In esso troverete la risposta . Li’ non si tratta di partiti o di fazioni ecclesiali, ma di verita’. E nessuna intervista ad alta quota puo’ starle alla pari per chiarezza, stile, carita’ cristiana.