Stamane il Papa commentando Galati 3, 26, “Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù”, ha chiarito con rigore la differenza – di cui abbiamo parlato più volte qui nel blog – tra l’essere figli di Dio in quanto sue creature e il divenirlo in Cristo attraverso la fede. Riporto nel primo commento il brano che ho ascoltando pensando a voi ma anche invito a leggere l’intera catechesi, che come sempre è una buona lezione cristologica.
Francesco: non siamo soltanto figli di Dio ma “figli di Dio in Cristo”
5 Comments
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Paolo come già Giovanni. In pieno accordo con l’evangelista Giovanni (cfr 1 Gv 3,1-2), Paolo sottolinea che la fede in Gesù Cristo ci ha permesso di diventare realmente figli di Dio e anche suoi eredi. Noi cristiani diamo spesso per scontato questa realtà di essere figli di Dio. È bene invece fare sempre memoria grata del momento in cui lo siamo diventati, quello del nostro battesimo, per vivere con più consapevolezza il grande dono ricevuto. Infatti, una volta che è «sopraggiunta la fede» in Gesù Cristo (v. 25), si crea la condizione radicalmente nuova che immette nella figliolanza divina. La figliolanza di cui parla Paolo non è più quella generale che coinvolge tutti gli uomini e le donne in quanto figli e figlie dell’unico Creatore. Nel brano che abbiamo ascoltato egli afferma che la fede permette di essere figli di Dio «in Cristo» (v. 26): questa è la novità. È questo “in Cristo” che fa la differenza. Non soltanto figli di Dio, come tutti: tutti gli uomini e donne siamo figli di Dio, tutti, qualsiasi sia la religione che abbiamo. No. Ma “in Cristo” è quello che fa la differenza nei cristiani, e questo soltanto avviene nella partecipazione alla redenzione di Cristo e in noi nel sacramento del battesimo, così incomincia. Gesù è diventato nostro fratello, e con la sua morte e risurrezione ci ha riconciliati con il Padre. Chi accoglie Cristo nella fede, per il battesimo viene “rivestito” di Lui e della dignità filiale (cfr v. 27).
Tutto molto rigoroso e bello.
https://gpcentofanti.altervista.org/il-sospirato-bandolo-della-matassa/
Luigi certo ricorderà la corrispondenza che ci scambiammo quattro anni fa sul tema della specificità ( e concretezza ) della “ figliolanza divina “ dei battezzati e di come l’uso indiscriminato del termine “ figli di Dio” esteso a tutte le creature umane in virtù della comune “immagine e somiglianza” con il Creatore la offuscasse. Mi associo al commento di Antonella Lignani: molto rigorosa e bella la catechesi del Papa.
Beppe certo che la ricordo. Ed è anche a motivo di quel ricordo che ho segnalato la catechesi di Francesco.