Felice tappa a Paestum

Felice tappa a Paestum come prologo alla Sicilia, per fare gli occhi alla veduta delle pietre dorate dei greci. Avevo visto Segesta, Selinunte, Agrigento e Metaponto, ma non ero mai stato a Paestum, che forse dà di più, almeno a un visitatore impreparato come sono io. Sorpresa dei quattro chilometri e mezzo di mura, che non trovi altrove. Felicità delle tre ore passate a vagare dall’uno all’altro dei tre templi, nella vastissima area archeologica. Incanto davanti a quello di mezzo, che Goethe – venuto qui nel 1787 – ritenne di dover “anteporre a tutto quanto si vede nella stessa Sicilia”, come racconta nel Viaggio in Italia. Che ci dicono le pietre dei greci che si fecero italici? Ho visto coppie di sposi venute qui a fare le foto. Ragazzi bruniti come dovevano essere gli atleti che qui gareggiarono, duemilacinquecento anni fa. Lo stesso sole, due giri più tardi. Sempre gagliardo. Lo stesso guizzo degli atleti di oggi nello slancio del “tuffatore”, che scopri al Museo di Paestum. Credo che anche i sentimenti possano essere gli stessi. Se quelle colonne e quel tuffo ci attraggono, vuol dire che i movimenti delle anime e dei corpi, loro e nostri, si riconoscono. Possiamo applicare i criteri di questo riconoscimento alle anime e ai corpi del mondo musulmano? Quella famigliola all’uscita dal Museo – marito con la guida in mano e donna imbacuccata e bambini con le finte macchine fotografiche appena acquistate – era un’immagine di vicinanza. Qui attirati, come me, dalle pietre dei greci.

8 Comments

  1. Luigi, in pratica sei a 10 minuti d’auto da casa mia. Leggo che sei diretto in Sicilia – e ti auguro quindi buon viaggio – ma se sei ancora in zona mi farebbe piacere incontrarti per presentarti un nuovo oro, l’oro bianco, la mozzarella!!! Eh già, come la fanno dalle mie parti, nn la fanno in tutto il mondo. Dai, se sei ancora in zona, fammi sapere, mi farebbe molto piacere conoscerti di persona.

    Gianluca

    14 Agosto, 2006 - 22:13
  2. giorgioceccon

    e l’unico splendido mestiere a Paestum,come ad Elea e magna grecia tutta, visto il posto,il clima , l’atmosfera, a quei tempi non poteva essere che il filosofo,quello che al tramonto ,sotto fresche fronde,attorniato da discepoli e discepole,ne racconta di tutti i colori (tanto a quei tempi chi lo contraddiva?), con pagamento in vitto alloggio primizie eccetera. Mestiere buono quasi come adesso il giornalista…

    15 Agosto, 2006 - 20:23
  3. Francesco73

    Un saluto a tutti, a Luigi Accattoli in particolare.
    Il giro bisettimanale che lui farà in Sicilia io l’ho fatto in Portogallo.
    Un Paese interessantissimo, che consiglio vivamente di visitare e girare, soprattutto nei luoghi interni e più profondi.
    Due i luoghi che mi hanno colpito di più: la città di Braga, capitale spirituale del Paese. E Fatima, che come tutti i santuari ha un’aria particolare. A Fatima, però, c’è qualcosa in più: si colgono gli indizi del suo peso “politico” nella storia del Novecento; e si capisce – si respira, quasi – cosa è stata la contrapposizione tra Chiesa e Comunismo. Un luogo affascinante, attrante, come tutti quelli in cui il Mistero si rivela ai marginali, ai dimenticati dal mondo, a quelli che conducono una vita sub-umana. E – al tempo stesso – complesso, difficile da decifrare e persino da giudicare.
    Andateci, se non ci siete stati. E sostateci con un pò di calma.

    15 Agosto, 2006 - 20:49
  4. Luigi Accattoli

    A Gianluca: ero da te, ma ti leggo quando ormai sono a Milazzo, perchè in viaggio mi collego una sola volta al giorno. Per la mozzarella ci sarà – immagino – un’altra occasione.
    A Giorgio: il filosofo era ottimo mestiere e anche il giornalista e che dici del barista che tu sei? La dà a bere a ogni avventore, a tutte l’ore.
    A Francesco73: sono stato due volte in Portogallo, nel 1982 e nel 1991. Condivido che sia un bel luogo, ma non più vicino al mistero di ogni altro dove batta un cuore umano. Che è mistero di tutti i misteri.
    Luigi

    15 Agosto, 2006 - 22:03
  5. Caro Luigi, allora magari ci incontriamo al ritorno;)
    Grazie di tutto

    Gianluca

    15 Agosto, 2006 - 22:14
  6. Luigi Accattoli

    Caro Gianluca, ho pernottato alla “Taverna dei re”, dove ho mangiato bene e dove ho visto un banchetto di nozze che è andato avanti fino alle due di notte ed è terminato con i fuochi d’artificio! Per il ritorno l’itinerario è già fissato – così sono fatti gli stages del Corsera – e la tappa è Pompei. Tengo in conto Battipaglia per il futuro. Luigi

    15 Agosto, 2006 - 22:38
  7. Beh, che dire, non mancherà occasione. La Taverna dei Re la conosco bene, lì ha festeggiato il matrimonio mio fratello e ci passo spesso davanti in auto. Sicuramente un giorno verrai a Battipaglia, la mia Associazione – ma questa volta nn ci saranno imprevisti – ha in cantiere un sacco di iniziative a partire da settembre. E poi ho intenzione di venire presto a Roma, prima di operarmi. Se la montagna non va da Maometto…Beh, almeno a Roma non puoi scappare dalle mozzarelle di Battipaglia;)
    Un abbraccio
    Gianluca

    16 Agosto, 2006 - 0:17
  8. Luigi Accattoli

    Ben venga la mozzarella di Battipaglia! Luigi

    16 Agosto, 2006 - 22:10

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