Che fare per cogliere la novità di linguaggio del papa teologo (vedi post del 12 giugno, del 9 e 13 luglio)? All’udienza di ieri Benedetto ha parlato del “comandamento nuovo” dell’amore dato da Gesù: lo stesso tema dell’enciclica Deus caritas est. Lo ha fatto con un linguaggio forte, che merita di essere udito parola per parola, come un testo poetico, vincendo la sensazione del risaputo che coglie l’uditore ogni volta che ascolta un messaggio già noto. Questo è noto da duemila anni, ma papa Ratzinger ne rinnova audacemente l’esposizione. Ecco le righe più vive, che segnalo alla degustazione e magari alla memorizzazione dei lettori:
L’apostolo Giovanni si volge direttamente a Dio per definire la sua natura con la dimensione infinita dell’amore. Con ciò vuol dire che il costitutivo essenziale di Dio è l’amore e quindi tutta l’attività di Dio nasce dall’amore ed è improntata all’amore (…)
Nel precetto riferito da Giovanni (“Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati”) Gesù presenta come motivo e norma del nostro amore la sua stessa persona: “come io vi ho amati”. E’ così che l’amore diventa davvero cristiano, portando in sé la novità del cristianesimo: sia nel senso che esso deve essere indirizzato verso tutti senza distinzioni, sia soprattutto perchè deve pervenire fino alle estreme conseguenze, non avendo altra misura che l’essere senza misura (…)
Preghiamo Dio di poterlo vivere (il “comandamento nuovo”) così intensamente da contagiarne quanti incontriamo sul nostro cammino.
E’ audace l’invito ad agire per contagio d’amore. Ma anche la qualificazione dell’amore come costitutivo di Dio. E soprattutto l’indicazione della novità cristiana nell’amore che va a tutti ed è senza misura.
buon pomeriggio a tutti 🙂
la capacita’ di papa benedetto di tradurre le parole in immagini mi sorprende sempre.
credo che non si sia mai udito tanto silenzio nell’aula nervi.
i tg non hanno riportato la bellissima catechesi su giovanni, ma “solo” l’appello per il medio oriente. forse e’ piu’ “televisivo” un appello forte, quasi disperato, pero’ ascoltare papa ratzinger che parla da “innamorato di cristo” e’ un’esperienza esaltante, oltreche’ formativa.
saluti
lella
Papa Benedetto è, come una spugna, impregnato dalle Sante Scritture. Non lettere morte ma Parola viva. Parola che fa vivere. E, a servizio della Parola, il Santo Padre mette la sua intelligenza, la sua poesia, la sua capacità di parlare in immagini, e quante immagini forti sono impresse nella mia memoria! Io, che mi sento ancora così ignorante d’avere bisogno di una guida per leggere la Santa Bibbia, tanto certi passaggi suscitano la mia incomprensione se non ribellione, quando ascolto il Santo Padre mi sento intelligente! Lo ascolto e lo capisco, tutto diventa chiaro, quasi semplice, evidente.
Poi resta, non solo a meditare queste parole, ma a cercare di metterle in pratica nella vita di tutti i giorni e…. purtroppo mi sembra che troppo spesso contagiamo gli altri non con il nostro amore cristiano, ma con le nostre paure!
Come vorrei un giorno poter essere una spugna abitata da questo Amore o piuttosto vivere nella coscienza di questo Amore che abita in me! Cari saluti, Luisa
Sono appena tornato da Pantelleria per una visita in famiglia e ho subito visitato il blog. L’insegnamento di Ratzinger credo confermi quel bellissimo legame fra verità e semplicità di cui la teologia può farsene testimone. Von Balthasar, grande teologo del secolo scorso, ha elaborato tutta la sua teologia sulla bellezza, sull’estetica, sulla gloria proprio a partire dall’Amore come costituvo essenziale di Dio. ricordo soltanto una bellissima immagine per intendere la rivelazione, la scelta di amore di Dio di auto-comunicarsi (che non è semplice comunicazione di una notizia di un essere esistente ma è partecipazione, comunione, amicizia) con noi: il sorriso della mamma al proprio bimbo, e la risposta, non certamente elaborata ma dialogica, del bambino che sentendosi amato (la vera esperienza umana) risponde sorridendo. Solo l’amore è credibile. “Dio è amore, questo Egli ci ha testimoniato come uomo, ed è perciò che i due comandamenti dell’amore hanno potuto e dovuto fondersi in un solo precetto in Cristo. o in altre parole: Dio, rivelando all’uomo il suo volto divino, gli ha svelato anche il suo proprio volto umano”. (Balthasar)