“I pazienti hanno sentito spesso di avere accanto a sé degli ‘angeli’, che li hanno aiutati a recuperare la salute e, nello stesso tempo, li hanno consolati, sostenuti, e a volte accompagnati fino alle soglie dell’incontro finale con il Signore”: così Francesco stamane a medici, infermieri e operatori sanitari della Lombardia e del Veneto. Era la prima udienza papale in presenza e non più in teleconferenza da quanto – l’8 marzo – erano state sospese. Nei commenti alcuni passaggi del discorso del Papa e la conclusione con il nuovo modo tenuto da Francesco per i saluti, al posto del baciamano.
Mese: <span>Giugno 2020</span>
Papa Benedetto è da stamane a Regensburg, in Baviera, dove vive il fratello don Georg, di tre anni più grande, che è molto grave. Secondo una nota di Vatican News, Ratzinger è accompagnato dal segretario don Georg, dal medico, da un infermiere, da una delle consacrate che lo assistono e dal vicecomandante della Gendarmeria. E’ andato con un aereo messo a disposizione dallo Stato italiano. E’ la prima volta che il Papa emerito esce da Roma e lascia l’Italia. Nei commenti riporto per intero la nota di Vatican News. Qui mando un abbraccio al caro Benedetto, al fratello e agli accompagnatori.
Lunedì scorso, nell’ultimo meeting da remoto di “Pizza e Vangelo” – leggevamo la controversia sul sabato che è in Marco 2, 22-28 – c’è stata discussione sulla paragonabilità del sabato ebraico con la domenica cristiana, avendo io affermato che il sabato, nella fede ebraica, era di più di quello che è la domenica nella fede cristiana. Ho azzardato il paragone del sabato ebraico con la nostra Eucarestia, aggiungendo che l’Eucarestia è di precetto alla domenica ma non è vincolata alla domenica, mentre al “riposo sabbatico” l’ebreo non può assolvere in altro giorno. Metto qui la registrazione audio del meeting e invito i visitatori a commentare il dibattito che abbiamo svolto.
“Una esperienza lunga e strana. Il tempo era riempito dalla preghiera. Era solitudine rispetto al modo ordinario di relazionarsi, ma non era una solitudine totale. Da questo punto di vista un momento di grande grazia”: così Romano Colozzi, di Cesena, già assessore al Bilancio delle giunte Formigoni, ha raccontato a “Il Sussidiario” i suoi 40 giorni in terapia intensiva. Nel primo commento riporto una parte dell’intervista: uno dei testi più vivi tra quanti ne sto raccogliendo. Continuate a mandarmi storie di pandemia.
“Gli attacchi sempre più duri e insolenti contro la persona di Papa Francesco sono sbagliati. La comunione con il successore di Pietro non è questione di affinità culturale ma riguarda la natura stessa della Chiesa”: così il cardinale Angelo Scola nella nuova introduzione all’autobiografia «Ho scommesso sulla Libertà», realizzata con Luigi Geninazzi, due anni addietro, della quale arriva ora in libreria la seconda edizione (Solferino, 304 pagine, 12 euro). Nei commenti ne riporto quattro paragrafi e poi metto una mia noticina.
Eccomi in un selfie che mi sono fatto nei giorni di clausura. Essendo venuto bene l’usero’ come foto tessera aggiornata. Nel primo commento i dati di identità del ritratto.
Amici belli, il gruppo di lettori della Bibbia che si riunisce a casa mia con il nome di “Pizza e Vangelo” si rivedrà per la sesta volta da remoto, via Zoom, dopodomani lunedì 15 giugno per leggere la quarta delle cinque “dispute di Galilea”, a conclusione del secondo capitolo del Vangelo di Marco: quella che prende spunto dalle spighe raccolte e mangiate dai discepoli in giorno di sabato [Marco 2, 23-28]. Nei commenti trovi la scheda di introduzione al brano e l’invito a collegarsi che rivolgiamo a chi viene a conoscere “Pizza e Vangelo” da questo blog. Un bacio in maschera.
Piccolo passo avanti delle donne in Vaticano: il Papa oggi ne ha chiamate altre due a ruoli direttivi. Antonella Sciarrone Alibrandi, milanese, 55 anni, pro-rettore vicario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, entra nel Consiglio direttivo dell’Autorità di Informazione Finanziaria, competente per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Raffaella Vincenti diventa capo ufficio della Biblioteca Apostolica. Nei commenti un mio riepilogo sulla lunga anticamera delle donne in Vaticano. Un passo più impegnativo l’avevano compiuto in gennaio, ma allora non avevo avuto occasione di occuparmene.
Quando vedo il prode Trump tenere bene diritta la Bibbia e lo scaltro Salvini levare bene alta la corona del Rosario torno a leggere sempremai una pagina di Hans Urs Von Balthasar che tratta dei “mammalucchi cristiani” che “corrono in aiuto all’onnipotenza di Dio” sperando che gli giovi per “conquistare il mondo”, cioè per farsi eleggere. Quella pagina è la 112 di “Chi è il cristiano” nella traduzione Queriniana 1966 [l’originale tedesco è del 1965].
Il Mo.S.E. è probabilmente il più grave scandalo italiano, sia per la dimensione della spesa pubblica impiegata, sia per la durata dell’opera, sia anche perché ha coinvolto il mondo politico locale e nazionale, sia infine perché ha messo a tacere quasi tutta la stampa italiana che, solo sporadicamente, è riuscita a rompere la “paratoia” di gomma che ha protetto le operazioni del Consorzio Venezia Nuova. Così parte il libretto “Sotto il segno del Mose. Venezia 1966-220” di Giovanni Benzoni e Salvatore Scaglione, pubblicato in piena pandemia da “La Toletta Edizioni” [pp. 191, euro 16.00]. Nei commenti chiarisco che intendo per “ottimi narratori” e perchè segnalo questa narrazione, riporto abbreviata la conclusione del volume e metto – abbreviati – i testi degli autori che sulla rivista “Il Tetto”, nel fascicolo 336-337, rispondono da veneziani alla domanda su che cosa li abbia spinti a questa buona fatica.
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