William Armati, bergamasco di Calcinate, 59 anni, postino, vive per dieci mesi una vicenda covid con terribili complicazioni, dalla terapia intensiva al coma, all’amputazione di una gamba. Quando torna a casa, l’8 gennaio del 2021, sono passati 297 giorni dal primo ricovero, nel marzo del 2020. Intervistato dal Tg1 delle 20 del 22 gennaio 2021 si dice grato d’essere “ancora al mondo”, esprime compassione per chi ha avuto una sorte più grave della sua e fa appello ai compagni di ricovero e a ogni malato: “Reagite, se ce l’ho fatta io, tutti devono avere speranza”.
William agli altri malati: “Reagite perché è bello stare qua”
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Ringrazio che sono ancora al mondo. Al Tg1 del 22 gennaio 2021. “Io, grazie a Dio, mi manca solo la gamba, ma ho degli amici che non respirano bene, che hanno problemi anche di cognizione, non ricordano i nomi. Fino a un paio di mesi fa mi chiedevo perché tutto questo era successo a me. Adesso ringrazio che sono ancora al mondo, che ho una vita mia, che posso riprenderla in mano e gestirmela. Ogni giorno scrivo messaggi ai miei compagni di reparto: io ce l’ho fatta, non mollate. Se ce l’ho fatta io, tutti gli ammalati devono avere speranza. Viene il momento in cui dici: o mi butto dalla prima finestra che trovo aperta, o reagisco. Ecco, ho reagito. Dico a tutti: reagite, perché… perché è bello stare qua”.
https://www.facebook.com/tg1raiofficial/videos/3742673232468664
Ottanta storie. Questa di William Armati è la l’ottantesima vicenda da Covid – 19 che racconto nel blog. Per vedere le altre vai al capitolo 22 “Storie di pandemia” della pagina “Cerco fatti di Vangelo” elencata sotto la mia foto:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/cerco-fatti-di-vangelo/22-storie-di-pandemia/