“Io sono Emma, radicale. Loro sono il Pd. Io ho i miei guai, loro hanno i loro”: così ha parlato Emma Bonino nell’intervista all’Espresso. Infatti io sono un elettore del Pd e ho problemi a votarla alla Regione Lazio. Se le elezioni fossero oggi non la voterei. Mi convince su tutto il resto e mi è cara come persona, ma sono lontano da lei sui temi etici: perché io la voti deve dire su questi, da qui al 28 marzo, qualcosa che mi convinca. Ho votato Nicola Zingaretti alla provincia e mi è andata bene. Ho votato Rutelli al comune e mi è andata male. Ho votato Marrazzo alla regione e mi è andata malissimo. Ora ci voglio pensare bene. Già sono contrariato dal fatto che il Pd non abbia fatto le primarie per il Lazio. Io credo nelle primarie, quando sono vere. Aprire qui un dibattito sulla candidatura Bonino è per me un sostituto delle primarie che non ci sono state. Aiutatemi a cercare i pro e i contro della candidatura Bonino.
Voto Emma non voto Emma voto Emma non…
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[Segue dal post] Ho scritto nel post che Emma Bonino mi è cara come persona. Chi fosse curioso di capire il senso di queste parole, legga il primo post con cui inauguravo il blog, il 14 marzo 2006, intitolato VOGLIO BENE A EMMA.
Caro Luigi, come ti capisco!
Sono nella tua stessa barca e situazione.
E convengo con le tue analisi su Emma, su Marrazzo e Rutelli ( detto Ciccio bello er grande sola ) e sull’aspettativa delle primarie nel Lazio.
Considerato che mai voterò UDC nè tantomeno PDL, e che non mi passa per l’anticamera del cervello di non votare, guardando e ahimè conoscendo quel tanto che basta i soggetti dell’altro schieramento e cosa e chi realmente rappresentano e servono, ob torto collo preferisco bermi una dose minima di cicuta, mi becco Emma, sperando che non mi sia fatale.
Personalmente valuto questa scelta ancora oggi la meno dannosa.
Purtroppo , contro ogni volontà e desiderio di veder realizzata un’utopia, bisogna prendere atto che i sogni muoiono all’alba.
Il maggioritario è fatto così: non si vota il proprio candidato fotocopia, ma si vota il candidato che si considera il meno peggio.
Qualcuno -quando non trova il proprio candidato fotocopia- decide di non votare. Ovviamente è legittimo (e spesso anche nobile), ma “tecnicamente” non sortisce l’effetto di dimostrare il proprio dissenso assoluto (come spesso si pensa), ma solo quello di affermare che chiunque vince le elezioni va bene (il contrario, quindi, di ciò che in genere gli astensionisti vogliono).
Su Emma Bonino io penso le seguenti cose:
1. è stata un ottimo commissario europeo ed un ottimo ministro
2. nel ricoprire queste due cariche le sue arcinote idee sui noti temi etici non hanno avuto alcun peso
3. nei mesi burrascosi del governo Prodi è stata una straordinaria mediatrice (non si ricordano screzi con i “cattolici”)
Insomma io –da elettore del Lazio- mi chiedo soltanto: la preferisco oppure no agli altri candidati in campo? I “temi etici” in questa particolare tornata elettorale per i motivi esposti ai punti 2 e 3 mi paiono irrilevanti.
A meno di colpi di scena la voterò.
… aggiungo anche che non è una “piaciona” come Rutelli e che difficilmente ce la ritroveremo coinvolta in qualche scandalo a sfondo “scollacciato”.
Così come non voterei mai chi volontariamente avesse sganciato una bomba atomica su Roma causando 3 milioni di morti, e che a distanza di anni si vantasse ancora dell’impresa affermando che le vittime non furono esseri umani ma semplici enti di carne ed ossa, con un po’ di sangue e materia grigia…
… così non voterei mai Emma Bonino.
E ogni cristiano che la voti, a mio avviso, ha perso drammaticamente ogni nesso associativo etico, e si prepara a una tragica apostasia personale.
Il paragone Bonino/criminale di guerra, Orsobruno, è affascinante, ma ha due punti deboli:
1. La Bonino non ha sganciato personalmente nessuna bomba, ma ha solo combattuto perché il fatto fosse legalizzato.
2. Chi sostiene che l’aborto sia moralmente accettabile (e chi lo pratica) non ha la percezione che l’aborto sia un omicidio e, quindi, la sua colpa va considerata con maggiore clemenza.
E, infine, sconsiglio di invocare il termine “apostasia”… a meno di non decidere che i cattolici non debbano più votare.
dopo i cattocomunisti, ormai passati di moda, avremo dunque i “radical-cattolici”? Certo per gli amanti degli ossimori…non ci sono problemi !
come si fa a coniugare la fede cattolica e l’aborto, la Bibbia e il gaypride, Bonino for president…e Ratzinger for papa…ma sì ,se po’ ffà come si dice a Roma.Certo tutto si può fare….
non solo come dice Orsobruno molti cristiani hanno perso drammaticamnete ogni nesso associativo etico, ma secondo me hanno perso drammaticamente anche ogni idea.. il che è più grave… il cattolico che non ha più neppure una, dicasi una , sua idea originale , può votare benissimo Bonino e le idee della Bonino…
MC
Ringrazio calorosamente Orsobruno per il decisivo contributo e l’ottima ragione in più che mi ha appena dato per votare Emma.
Il cattolico, il vero cattolico, comprende bene le trappole e le insidie della politica. Il cattolico ha sempre avute ben chiare le idee e sa distinguere ciò che va contro i propri principi dall’eccessorio, da ciò che è superfluo, perché le radici profonde di un cristianesimo vissuto popolarmente in Italia non si sono mai esaurite, dalla lontana “Rerum Novarum” fin ad oggi. Chi pensa che i cattolici siano dei voltagabbana evidentemente sperimenta su se stesso, in primis, questa inclinazione…come “il gatto nella dispensa che quello che fa pensa”!
I cattolici conoscono benissimo il confine, sanno fino a che punto spingersi, non si sono mai lasciati ingannare, specie su due punti importanti: la necessità di una morale ad ampio spettro, e nello specifico, dell’economia e del lavoro, conoscono bene il discrimine tra carità e giustizia che non è giustizialismo. C’e chi segue la via della convenienza e del proprio apparentamento politico,ma questo aspetto non riguarda i cattolici che obbediscono alla propria coscienza in primis, nonché, onesti con se stessi . Come direbbe S.Paolo: «In necessitate sunt omnia communia», in caso di bisogno i beni sono in comune…e così faranno i cattolici, compatti con un occhio attento a soddisfare la dignità inalienabile di ogni essere umano, e in questo contesto appoggeranno il meno peggio, ovvero: colei o/colui che si proclama a favore degli operai, del lavoro giovanile, dei pensionati dei deboli. A colui o colei che rammenta allo Stato il dovere di intraprendere le misure necessarie, di permettere agli operai di diventare attori importanti nel contesto economico, e non solo i beneficiari di provvedimenti adottati senza la loro partecipazione…….I cattolici non sono una massa di pecore belanti..tutt’altro!
Mi “astengo” da così tanto che manco ricordo più il vecchio cedolino elettorale per la camera che colore era, e non ho mai “conosciuto” quello per il senato.
Scheda elettorale “vergine”.
Non so cosa dirle.
Anzi un suggerimento ce l’ho…….
http://www.youtube.com/watch?v=e-gq27sVtIo&feature=related
La prima domanda da farsi, per un elettore cattolico del Lazio, è la seguente:
come mai non c’è una reale e autentica candidatura espressione di un sano cattolicesimo politico (attenzione, è cosa diversa da “candidatura cattolica”)?
Come mai, se mi andava bene, mi trovavo a dover scegliere tra un cattolico attento ai temi etici (a Destra) e un cattolico attento ai temi sociali (Sinistra), mentre invece qui mi va pure peggio?
Dove sta una proposta culturale cristianamente ispirata, ricca della tradizione italiana, autorevole e valida?
Come mai ci si accoda agli altri, anche se non si chiamano Bonino?
Se si riflette anche su questo, si capisce pure perchè ci si ritrova con Emma e magari si ipotizza una soluzione per le scadenze dei prossimi cinque o dieci anni…
Cmq i periodi elettorali sono periodi di scoperta o … riscoperta….
di … memorabili scoperte e ricordi…..
ci si ricorda e scopre:
il sud, i disoccupati… che la gente non ce la fa più….. che tante cose (troppe) non funzionano…….
………poi dopo……
………L’OBLIO.
(sono i periodi in cui consumo brevemente tutti i vaffa risparmiati duramente durante gli anni precedenti, un vero spreco)
Concordo con Francesco73…e… al contempo, mi sembra di aver assolto alla risposta – o domanda ,dipende dai punti di vista- che Luigi cercava.
Bè, Luigi ha poi bisogno di una risposta anche per l’immediato…:-)
L’alleanza fra radicali e PD c’è da tempo (e peraltro non ha mai portato a derive anticristiane).
All’interno di un’alleanza è normale di cedere una candidatura importante a un esponente di un partito più piccolo.
Io non vedo una grande “svolta” in questa candidatura. Capisco la sua portata evocativa, ma alla fine -in sostanza- cosa è successo di “nuovo” (esecrabile o meno) rispetto a qualche settimana fa?
Penso che la candidatura di Bonino, pur depurata da qualche incrostazione dovuta alla storia e all’evocatività del personaggio, rappresenti un segno della sinistra di domani, o almeno della sua anima prevalente.
Non a caso è vista con favore dall’elettorato giovane e meno inquadrato di quella parte, quello più mobile e intellettualmente versato.
Talvolta è lo stesso popolo che ha votato per Marino alle primarie del PD.
Una specie di avanguardia, che è tale non tanto per esiguità numerica, quanto perchè non trova ancora cittadinanza organizza in ciò che resta degli apparati di partito.
Ma se la sinistra è in crisi d’anima, la cultura radicale – ripeto, magari un pò depurata dagli eccessi provocatori – è lì pronta a fornirgliene una.
L’autocandidatura di Emma – cui gli altri si sono in fondo adeguati – contiene questo significato qui.
Per cui, chi trova – da uomo di sinistra – trova convincente e utile questa prospettiva, non ha che da votarla.
Svolgerei una considerazione preliminare (o, se preferite, “bi-partisan”): la sfida tra Renata Polverini ed Emma Bonino è davvero – ed in rapporto a quel che mediamente passa il convento della politica italiana – un bel duello.
S’affrontano, innanzitutto, due donne, e questa è già una (bella) notizia, per un paese come il nostro che vanta (si fa per dire ……) uno dei più bassi indici europei di partecipazione politica dell'”altra metà del cielo” (e non citatemi, solo per contraddirmi, l’esempio della Carfagna e della Brambilla, sennò, per una volta, m’arrabbio proprio …….).
Inoltre, e comunque le si valutino, sono due figure politiche d’indubbio spessore e qualità (una leader sindacale a livello nazionale, da una parte, ed un ex-Commissaria dell’Unione Europea ed ex-Ministro, dall’altra).
Si tratta, poi, di due candidature capaci, entrambe, di “sparigliare” gli schieramenti: non so quanto tutto l’elettorato di centrodestra “gradisca” la Polverini, che, però, non escludo possa “pescare” voti anche nel centro-sinistra, e, analogamente, credo che Emma Bonino possa provocare più di qualche “mal di pancia” a sinistra ma possa anche trovare simpatie e consensi in qualche frangia di elettori del PdL (quelli più liberali/liberisti).
Tutto ciò posto, trovo esatta l’osservazione di Francesco73 sull’incapacità del cattolicesimo impegnato in politica d’esprimere una qualche propria candidatura ma, preso atto di ciò, ritengo anche corretto l’approccio di Marcello: in un sistema bi-polare (piaccia o no), si deve, comunque, scegliere da che parte stare, e la scelta è anche un atto di sofferto coraggio, sopratutto quando può comportare la necessaria rinuncia ad una parte delle proprie convinzioni.
Anche se non sono elettore del Lazio (ma del Veneto: la mia scelta sarà tra il Ministro Zaia, De Poli, dell’UDC, e Bortolussi, del PD), non mi sottraggo al “gioco” di Luigi e dico che, seppur non l’ho mai “amata” (politicamente, intendo), voterei senz’altro per Emma Bonino.
Buona notte a tutti !
P.S.: Ho capito che Francesco73 ci sta pensando su (o sbaglio, Francesco ?) mentre, invece, non ho capito, Clodine, chi intendi votare tu (o, forse, sei ancora incerta …..).
Come può un cattolico votare un’abortista? Come può un cattolico votare una che, per sua stessa ammissione, ha praticato, in passato, degli aborti? Come può un cattolico votare un’assassina?
… può, se il panorama delle persone cosiddette perbene (ecc.) fa sembrare migliore anche un assassino.
Ma non credo, Sig.Barile, che la questione vada affrontata nella maniera in cui la pone lei.Bisogna riconoscere alla Signora Bonino i grandi meriti politici e la sua esperienza che potrebbero essere di enorme aiuto nella situazione attuale del Lazio.
Abbiamo, purtroppo, constatato che i paladini casa e chiesa si sono rivelati tutt’altro. Almeno della Signora Bonino si conoscono già le idee e da che parte sta su certe questioni da decenni.Forse, non sarebbe male dare fiducia a chi non ha mai voltato bandiera…
E adoperarsi affinchè , come fanno le squadre di calcio, si ricominci ad allevare giovani che si appassionino alla politica,specie di radici cattoliche di cui si sente la grande mancanza che ci conduce a votare i candidati “meno peggio”.
Roberto, ma ti sembra che voti per la Polverini? Ma neppure morta! Hai sentito cosa ha detto principessa ? Ebbene: sottoscrivo parola per parola, è chiaro che preferisco l’esperienza della Bonino. Purtroppo la fauna politica questo offre…si ravvisa la necessità di operare una scelta, discernere “Il rapporto tra fede, politica e religione e il tentativo di superare il reciproco pregiudizio tra credenti e non che ruota intorno al valore della laicità”….lo fece anche don Sturzo…mettendo gli steccati dove era necessario fissarli. Il cattolico sa bene quello che fa, sa “dare Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”.
Sono d’accordissimo con Gianluca Barile, salvo una piccola precisazione.
Come può non solo un cattolico, ma qualsiasi essere umano, votare un’abortista?
Negli anni lontani dell’adolescenza ero lontano dalla fede, ma contrario all’aborto; e così era il mio migliore amico. Perchè l’aborto è un orrendo omicidio e non è indispensabile la fede per coglierlo.
E poi, pensiamo al futuro. La Regione controlla la Sanità e parte delle politiche familiari, ve la immaginate la Bonino in questa veste? Tutto ciò che umanamente potrà essere fatto per la cultura della morte lei lo farà; e sgarrerà sicuramente oltre il limite delle leggi, come già faceva praticando gli aborti clandestini prima del 1978. Quindi, siccome tutto ciò è PREVEDIBILISSIMO (se non lo fosse il discorso sarebbe diverso) chi la vota se ne assume la corresponsabilità.
E pazienza se la sua avversaria è del PdL. Credete che non stiano sulle balle anche a me i berluschini? Su, un po’ di elasticità mentale, in nome della cultura della vita!
@Clodine
semplicemente GRANDE!
Sì, ma dato per acquisito il valore della laicità, occorre vedere di quali contenuti la si riempie.
La laicità è un metodo, mica un contenuto.
E’ come la moderazione: se la si considera come uno strumento bene, se la si spaccia per sostanza allora diviene una cosa significativa come il tono di voce.
Dentro il contenitore della laicità occorre che i cattolici suscitino e rintraccino contenuti della propria antropologia, che è specifica e non del tutti indistinguibile fra le altre.
In tal senso, vedete voi chi è più votabile tra Polverini e Bonino.
Quando Orsobruno dice che il tema dell’aborto non è un tema cattolico dice una cosa che condivido in pieno.
La discriminante fra “abortisti” e “antiaboristi” non è, infatti, fra vita e morte, ma è fra chi crede che il concepito (più o meno feto) sia persona e chi no. Gli abortisti” dicono che non lo è, mentre gli “antiaboristi” affermano il contrario.
Insomma, che il concepito sia una persona lo possiamo desumere dall’osservazione scientifica, non da un atto di fede.
Nel dialogo tra “abortisti” e “antiaboristi” bisognerebbe parlare di questo e smetterla di accusare il prossimo di “assassinio” da una parte o di “oscurantismo medioevale” da un’altra.
Mi permetto di essere radicale anch’io.
Come può un cattolico votare?
Non può, non dovrebbe… andarci proprio, se proprio vogliamo parlare sul serio…
Sì, sono d’accordo con Marcello: se si vuole passare dalla lotta al dialogo, bisogna portarsi su un piano scientifico e, aggiungerei, filosofico: per esempio, un approfondimento del significato dei concetti di potenza e atto gioverebbe, a mio avviso, non poco.
Sul versante scientifico, le sbalorditive scoperte attorno alla realtà dello zigote, avvenute nel secolo scorso, danno un colpo d’ala alla risoluzione del problema.
“la realtà dello zigote”.
————-
Riguarda anche i 50 milioni di bambini nati e che ogni anno muoino per cause diverse, incluse quelle mediche che non procurano nemmeno il chinino?
E gli altri che crepano o sopravvivono per qualche anno in compagnia dell’AIDS
solo perchè c’è chi condanna di apostasia chi usa il profilattico?
Evviva lo zigote.
Ma cosa c’entra lo zigote?
Ma lo sai cos’è uno zigote?
Da come scrivi sembrerebbe di no, sono desolato.
E’ questione di paglizze e travi e di mancanza percepire l’ironia.
Da come rispondi, guardi le paliuzze e manchi del senso dell’ironia.
Ubi carissimo, sebbene l’astensione sia una prerogativa di tutti, non capisco come poi si possa pretendere di parlare (criticare,giudicare,conversare, ecc.) seriamente, quando si è lasciato ad altri la facoltà – e la responsabilità – di decidere anche per noi.
E’ verissimo che i cattolici hanno ben poco tra cui scegliere (anzi! nulla!), ma gli stessi cattolici dovrebbero anche saper accettare la realtà odierna, che non è più basata sui valori e l’etica di qualche anno fa, e – nel frattempo che si organizzano per ricostruire fattivamente una base politica cattolica – guardare in faccia la stessa realtà e provare a porvi rimedio come possibile.
Non mi intendo di politica, e non ho mai voluto parlarne sul blog, ma credo fermamente che persone come la Signora Bonino vadano rispettate per quanto hanno fatto nel nostro Paese (le sue scelte personali sono solo sue, e battersi per legalizzare l’aborto ha evitato che tante donne si facessero “assassinare” ). La sua attività politica, che ci piaccia o meno e che la condividiamo o meno, è sempre stata coerente con quanto la Signora Bonino va enunciando da decenni (e non mi pare che si possa dire lo stesso dei cattolici in politica, almeno ultimamente) e la esperienza che si è costruita servendo questo Stato mi pare qualità non indifferente da mettere ancora al servizio dell’Italia, anche se solo in una regione.
In più, non mi pare che quando si viene eletti e si ricopre una carica come quella di Presidente di Regione ci si possa comportare da dittatori e far valere solo ed esclusivamente le proprie idee ed imporre leggi secondo il proprio credo politico. Anche in questo, come Commissario Europeo, come Ministro e come Mediatore, la Signora Bonino ha mostrato grandissime doti di diplomazia ma soprattutto che è consapevole di far parte di una democrazia dove si discute e si approva ciò che decide la maggioranza.Credete che nel Lazio si comporterebbe diversamente da ciò che ha fatto a livello internazionale?
Suvvia! un po’ di apertura mentale, un po’ di fiducia. Abbiamo dato fiducia a gente terribile durante la nostra Storia, pensate davvero che qualcuno come la Bonino sia tutto questo inferno che si legge in alcuni commenti?
Mi spiace come, certe volte,ci si avviti sulle proprie convinzioni e non si riesca a guardare con obiettività chi ci sta di fronte ( candidato,conoscente,amico, interlocutore,….) per quello che sa dare,esprimere,manifestare,pensare.
Per dirla alla Clodine, noi cattolici non siamo scemi!! siamo in grado di discernere, anche quando ci tocca scegliere tra il male minore…
E pensare che non sono mai stata nè radicale e nè di sinistra!!…….
E sì, credo anche di essere cattolica!!
Buon giorno.
Principessa, hai perfettamente ragione.
Solo che forse hai frainteso.
Chiarisco subito.
1) I politici, la politica, mi sta antipatica, però questa mia decisione è dovuta ad una scelta personale, POLITICA.
2) La mia critica è a tutti coloro che intendono mischiare il piano della fede con quello della politica.
Votare tizio o caio, è “scelta politica”, che nulla ha a che fare o deve averlo con la fede. Non squalifica la fede ne votare a dx ne votare a sx.
Nel senso che la fede non è ne di dx ne di sx, così come la chiesa non è ne di dx ne di sx.
Odio “gli interessati” che invece vorrebbero farlo credere.
3 Per me chi vota, non vota, vota dx, vota sx, pari è. Ovvero un cittadino che compie il suo diritto-dovere.
Ma non mi permetterei di definire la cattolicità, come fanno e hanno fatto qui alcuni, di una persona a seconda dello schieramento che vota.
Perchè se dovessi per assurdo far mio questo concetto farei come provocatoriamente ho fatto nel post precedente mio questo concetto:
E’ cattolico solo chi non vota…..
Ma è un assurdo per controbattere alle “anime belle” che affermano che sia più “cattolico” votare a dx o a sx, senza una visione d’insieme globale delle cose.
Votare come affermava Clodine “è dare a Cesare”. Dio non c’entra… (nell’urna”)
Un saluto, con l’augurio di aver chiarito il mio pensiero.
Prendo atto del chiarimento e lo comprendo, Ubi.
Così come, mi pare di leggere, cerchiamo entrambi di dire le stesse cose: fede e politica sono due cose DIVERSE. L’una non esclude l’altra,entrambi possono convivere nella stessa persona, il capolavoro sarebbe non farle mai intersecare. Ma, visto che perfetti non siamo,un po’ di elasticità mentale,in certe occasioni, non guasterebbe.
E un po’ meno ipocrisia – su molteplici argomenti – da parte dei cattolici, me compresa, farebbe altrettanto bene.
Saluti a tutti
(sto uscendo, scusate se, nel caso, non vi rispondo subito)
La portantina del post che segue vota Bonino?
non vorrei che Orsobruno e Barile ci restassero male, ma Polverini non è meno abortista di Bonino.
Recentemente ha anche detto che prendere la pillola abortiva “del giorno dopo” RU486 è un diritto delle donne e che va tutelato…
Come la mettiamo ora ? per coerenza chi ha detto che votare un abortista è apostasia non dovrebbe andare alle urne…
Appare quindi chiaro che il confronto tra Bonino e Polverini non può essere condotto sulla bioetica, dato che sostanzialmente non si differenziano e non ci si può aspettare da nessuna delle due una difesa di valori cristiani.
A questo punto vale ricordare quanto disse Ratzinger come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede anni fa, in occasione di un voto negli USA nel quale alcune parti cattoliche avevano accusato gli elettori di esponenti politici abortisti di commettere peccato con tale voto:
“Un cattolico sarebbe colpevole di formale cooperazione al male, e quindi indegno di presentarsi per la santa comunione, se egli deliberatamente votasse per un candidato precisamente a motivo delle posizioni permissive del candidato sull’aborto e/o sull’eutanasia. Quando un cattolico non condivide la posizione di un candidato a favore dell’aborto e/o dell’eutanasia, ma vota per quel candidato per altre ragioni, questa è considerata una cooperazione materiale remota, che può essere permessa in presenza di ragioni proporzionate.”
http://www.ratzinger.us/modules.php?name=News&file=article&sid=140
Con ciò quindi, premesso che le due candidate non sono entrambe antiabortiste, è rimesso alla prudente valutazione di ognuno -in assenza di uno specifico indirizzo della Chiesa rispetto alle due candidate- se vi siano ragioni proporzionate per votare una delle due NONOSTANTE le loro posizioni abortiste.
Naturalmente, va considerata anche la presenza di un’altra candidata, a mio avviso del tutto preferibile: Linda Lanzillotta. E’ infine possibile astenersi dal voto.
Cherubino, ” specifico indirizzo della Chiesa …” ?!? .
Ma, nel 2010, non dovrebbe essere “specifico indirizzo della propria coscienza ” ?
Ma, qualcuno di voi, li ha letti i post di Luigi del 14 e 16 Marzo 2006 ?
Più chiaro di così?
L’autore di questo scritto: http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=2659¶metro= va preso “cum grano salis”, ma non vorrei che una sovraesposizione bioetica oggi fosse funzionale ad una ulteriore accelerata laicista, soprattutto nell’assenza -reale o mediatica che sia- del nuovo personale politico cattolico auspicato dalla CEI.
Come quella vecchia reclame (di un liquore mi sembra)…..
da + 7943 punti a…. – 19899 ….
per colpa di un piccolo particolare…..
Il tema non sono solo i candidati, ma anche l’insieme di forze e il quadro culturale che li sostengono.
Direi che non c’è dubbio che Emma Bonino ha una storia che parla per lei, e che lo schieramento che la sostiene (non solo i partiti, ma anche le associazioni, i mondi, l’opinione pubblica) è costitutivamente più in linea con la sua storia di quanto lo sarebbe il centro-destra.
A me dispiace metterla giù rozza, ma una posizione cristianamente ispirata (sul piano della cultura e dell’umanesimo, non della fede) deve fare parecchie contorsioni per scegliere la Bonino.
Tra l’altro, l’esercizio che alcuni cattolici stanno facendo non qui ma ad esempio nelle interviste al Foglio (trovare a tutti i costi sottili e contorte ragioni per promuoverne la candidatura, con il piglio finto sorpreso di chi la trova “del tutto naturale”) mi pare anche un modo un pò parrocchiale per banalizzare l’esperienza di Emma, che invece ha una sua dignità e va rispettata per quello che è.
Come ho detto a un amico laicista al cubo, un cattolico può votare Emma solo come “provvida sventura”, a salutare cura dell’arroganza da potere che talvolta prende i cristiani, laici e tonacati.
Possiamo anche considerarla la giusta “pena medicinale” che la comunità cristiana si autoinfligge a sconto dei propri peccati sociali, tantopiù in Quaresima.
Che poi la si possa invece votare di slancio, lo trovo davvero strambo.
Marcello: sì, penso che “la portantina del post che segue” voti Bonino perchè ha fatto di sfuggita un riferimento combattivo “a quel tale che vuole portare il fratello a morire in Svizzera”, dicendo che in quelle condizioni anche lei vorrebbe “farla finita”. Ma non siamo andati in politica.
Francesco73, capisco, ma non condivo molto la teoria della “provvida sventura”.
La Bonino non viene eletta come dittatrice della regione Lazio o a capo di una coalizione monocolore radicale, ma è la candidata Presidente di una coalizione ampia che ha al proprio interno tra gli altri una dignitosissima componente cattolica. La Bonino non avrà, insomma, il potere (né istituzionale né numerico) di radere al suolo le Mura Vaticane e di trasformare la basilica di San Pietro in una sala concerti (ammesso che questo sia il suo desiderio).
Insomma, Francesco73, chi vota Bonino vota soprattutto la coalizione.
“Chi vota Bonino vota soprattutto la coalizione”.
“nella coalizione ci sono molti dignitosissimi cattolici”.
Ma allora, scusate,come mai non vi siete chiesti perchè il Pd nel Lazio ha accettato la condidatura della Bonino, e non ha presentato invece come candidato uno di questi “dignitosissimi cattolici”‘?
Vi siete chiesti quanto contano . quanto influiscono i dignitossissimi cattolici nel Pd, nelle sue linee politiche, nelle scelte che dovrà fare se governerà, su famiglia, fine vita , ecc?
la Bonino ha combattutto tutta la sua vita contro il clericalismo,i preti, i bigotti,i l “Vaticano talebano” , la sua vita è stata spesa in battaglie per il divorzio, l’aborto, il femminismo, i diritti degli omosessuali,l’eutanasia contro ogni ingerenza della religione cattolica nella legislazione dello stato.
La Bonino è direi un “eroina” anti – cattolica.
Con tutta ciò alla fine della sua carriera politica dovrà essere eletta coi voti di quelli che ha sempre combattuto?’
Quello che mi sconcerta è questo. Luigi, almeno, esprime dei comprensibili dubbi, un conflitto interiore, un dilemma,un problema , la voto non la voto.. Quasi tutti gli altri in questo forum paiono invece del tutto immuni dal minimo dilemma,dal minimo problema anzi entusiasti, compatti, finalmente inneggianti a un candidato di loro assoluto gradimento…
Roma ne ha viste tante vedrà anche questa , i parrocchiani e le suorine felici votare per chi li ha sempre sbeffeggiati….
MC
Io non sono affatto entusiasta della Bonino, non scherziamo.
Ho detto che per un cattolico la sua può essere un’opportunità quaresimale, definendone l’eventuale elezione “provvida sventura” e/o “pena medicinale”.
Credo che la paradossalità del ragionamento si rinvenga pienamente negli ossimori di Manzoni e della Curia romana.
Apc-*Regionali/ Mons.Miglio (Cei):Votare su problemi locali e sociali
In Piemonte, Lazio e resto paese: Cig, immigrati, scuola
Città del Vaticano, 5 feb. (Apcom) – I cattolici votino facendo
attenzione alle questioni locali e sociali, alle prossime
elezioni regionali, in Piemonte ma anche in Lazio e nel resto del
Paese. E’ l’auspicio di monsignor Arrigo Miglio, presidente della
commissione episcopale della Cei per i problemi sociali e il
lavoro, la giustizia e la pace.
Il presule ha presentato, oggi presso la sede nazionale di
Azione Cattolica, le settimane sociali dei vescovi italiani che
si svolgeranno a Reggio Calabria ad ottobre. “La situazione mi
pare in piena evoluzione. Cerchiamo di capire cosa accadrà”,
risponde Miglio ai giornalisti che, a margine della conferenza
stampa, gli domandano delle perplessità di una parte del mondo
cattolico – anche sul quotidiano ‘Avvenire’ – sull’apparentamento
dell’Udc di Casini con lo schieramento che sostiene Mercedes
Bresso in Piemonte: “Il rischio mi pare che sia che si continui a
parlare troppo di protagonisti, di organizzazioni, di formule, e
troppo poco di problemi locali. Sono elezioni regionali. Il
Piemonte ha il 20% della cassa integrazione di tutta la nazione.
E ci sono problemi sulla scuola, sull`immigrazione. Io credo che
elezioni regionali amministrative debbano certamente mettere a
fuoco questi problemi. E allora lì si misureranno le forze
politiche”.
L’indicazione vale “certamente anche nel Lazio e in tutto il
Paese. Si tratta di elezioni regionali e amministrative che in
primo piano dovrebbero avere i problemi locali al di là degli
schieramenti e delle formule”. Più in generale, per il vescovo di
Ivrea, la dottrina sociale della Chiesa vale per credenti e non
credenti: “Il bene se è comune è per cattolici e non cattolici,
il caso tipico è quello dell`ambiente. Acqua, aria, un ambiente
vivibile sono un bene comune per tutti”.
REGIONALI, CECCANTI (PD): DA MONSIGNOR MIGLIO LEZIONE LAICITÀ SU VOTO
(9Colonne) Roma, 5 feb – “Ci sono in questi giorni dei tentativi evidenti di
ideologizzare il voto delle elezioni regionali e di ridurlo a una sorta di
referendum su poche questioni, le uniche ritenute erroneamente meritevoli di
essere definite eticamente sensibili e che in realtà c’entrano ben poco in
questo caso, come può rilevare chiunque rilegga l’articolo 117 della
Costituzione sulle competenze regionali”. Lo dichiara il senatore del Pd
Stefano Ceccanti che così continua: “Di fronte a questi tentativi che chiedono
impropriamente alla Chiesa di sovrapporre una propria agenda a quella che
deriva per credenti e non credenti dal discernimento del bene comune delle
varie comunità regionali, monsignor Miglio, con le sue dichiarazioni di oggi,
ha dato a tutto una precisa lezione di laicità”. (Roc)
Un grazie di cuore al senatore Ceccanti , ma ancor più a monsignor Miglio per la chiarezza con cui ha esposto QUELLO CHE CONTA. Con buona pace di coloro che vogliono, forzatamente, mescolare fede e politica.
E poi, esiste sempre l’astensione.Ma non la coerenza, purtroppo, di astenersi anche da eventuali critiche e lamentele, dovesse il candidato NON votato vincere le elezioni.
Dove, alcuni su questo blog,vedono entusiasmo e gradimento assoluto per la signora Bonino, mi viene difficile da comprendere, leggendo i vari post che parlano di “meno peggio” – “male minore” “provvida sventura” ecc…Ma sarà un mio limite!…non c’è dubbio.
E mi pare uno “sbeffeggiamento” gratuito e inopportuno parlare di parrocchiani e suorine felici che voteranno chi li ha sempre sbeffeggiati, implicando così che nè gli uni nè le altre hanno la facoltà mentale di scegliersi cosa e chi votare.
Cordialità e affetto per tutti
Per quanto riguarda i dilemmi, i conflitti interiori,i dubbi,le domande, non crede, Maria Cristina, che ciascuno se li ponga e si dia risposte che sono personalissime e che determineranno il voto o il non voto?
Luigi è un fortunato che può parlarne su un blog e chiedere la nostra collaborazione e le opinioni di tanti che sentono di volerle condividere.
Tutti i pensieri fin qui espressi mi paiono molto in sintonia anche con il suo pensiero,Maria Cristina, ciò nonostante, talvolta, bisogna scegliere tra “peggiore” e “pessimo”,senza alcuna possibilità di ottenere “ottimo”. Io sceglierei “peggiore” , e lei?
Oppure ce ne stiamo tutte e due a casa.Senza cercare di imporre i nostri pensieri ad alcuno, e , soprattutto, senza creare alcun senso di colpa a chi, per il bene comune (grande lezione cristiana!) si tura il naso e vota il candidato meno peggio.
ma .. la “discepola”…ha occhi e orecchie per vedere e sentire quello che a lei fa più comodo onde poter trovare lo spunto per “sputare ” il suo veleno…
..legga discepola, legga attentamente cosa han detto finora i cattolici di questo blog che lei – lei si – che sbeffeggia! legga, la esorto, cosa ha detto Francesco, la sottoscritta, Marcello, Nino, Principessa e, infine, il prof. Ceccanti..legga!! …non si butti a pesce senza ponderare…d i s c e p o l a….
Ben ritrovati tutti quanti!
Alla questione posta da Luigi rispondo così: a me la Bonino non piace per molti motivi, che non hanno a che fare con le solite questioni bioetiche, ma con il fatto che i radicali rappresentano in Italia una coerente posizione liberista che non mi appartiene. Tanto è vero che prima o poi quasi tutti i radicali approdano a destra.
D’altra parte, riconosco ad Emma Bonino competenza e una certa rettitudine che la differenzia da molti altri radicali ed ex radicali, ora osannati anche dalle nostre care gerarchie (vedi Rutelli, Quagliariello e altri personaggi del genere).
Il motivo principale per cui voterei Emma Bonino è comunque un altro: evitando di personalizzazione del voto, partirei dalla considerazione che Emma Bonino ha dietro una coalizione che mi dà su quasi tutto garanzie molto maggiori della coalizione avversaria. A cominciare da questioni cruciali quali le politiche per l’immigrazione, i servizi sociali, l’istruzione ecc. ecc.
Bentornato Massimo, anche tu, come me del resto, sei stato un bel po’in “frigo”: sono felice di sentirti! Che dire: ovvio che i cattolici non sono quegli sprovveduti che aderiscono tout court a quella sorta di “politeismo” di valori come taluni vorrebbero insinuare. Si muovono -et in maniera più incisiva in questo poco edificante quadro politico- secondo l’etica della responsabilità [assai lungi da quel relativismo morale di stampo nichilista il quale -come disse qualcuno- è prostituzione della parola e dell’anima] . Per cui, ribadisco,abbiamo le idee chiarissime in fatto di morale, bioetica, eutanasia e quant’altro. Tuttavia il cattolico è anche un democratico con una vocazione riformista aliena da gesti di rottura che sono inutili improduttivi. Ci veniamo a trovare -e lo ha dimostrato la vicenda dell “Appello” stilato da Alberigo ed altri contro le pressioni della CEI sui politici credenti nel febbraio 2007- su di un crinale molto difficile, stretti fra l’ autonomia del laicato e lo scenario culturale, sociale che è fortemente mutato dal secolo scorso. Ovvio che va assunta una linea che punti ad un dialogo al “rialzo” per intenderci, che non è affatto di compromesso: il cattolico resta tale, con le stesse autentiche convinzioni ma accetta di dialogare e intendersi non per mediare ma per fare proposte culturali positive alla società, non per trovare il compromesso e adattarsi a quanto avviene, ma con il coraggio della ragione e della fede che si sanno incontrare per proporre cosa dovrebbe avvenire. Gli stessi “nuovi” laici chiedono ai cattolici di essere pienamente se stessi, e i “nuovi” cattolici chiederanno ai laici di “aprire la ragione”: nessuno chiede all’altro di scendere a compromessi.
L’autonomia del laicato è una cosa ampiamente acquisita nei fatti, da decenni.
Mi preoccupa questa continua insistenza di alcuni su tale tema.
Nessuno la mette in discussione davvero.
Il punto è utilizzare questa autonomia per fare delle proposte riconoscibili, e metterle in campo in modo efficace.
Un cattolico non sostituisce il contenuto con il contenitore, semmai integra il contenitore nel contenuto.
Il dialogo come tale serve per stare con gli altri e farsene pure contaminare.
Ma ha senso se anche da parte cattolica c’è un’idea che si avanza, una visione che si offre.
Concordo sul fatto che le regioni si occupino delle tematiche proprie. Se la mettiamo su questo piano, però, non sono certo che la cassa integrazione per gli operai lo sia.
Quindi il compiacimento di Ceccanti per le parole di Miglio mi pare un tantino…come dire?…orientato.
Qui si tratta, per noi cattolici, di capire “come poter crescere senza morire”:
(frase di Aldo Moro, che pure era un cattolico praticante di grande fede e si ritrovò a dove escogitare una politica mediatrice e conciliatrice di forze storicamente differenziate e ideologicamente discordanti. Un centro-sinistra che credeva fermamente nelle riforme sociali ma non nello statalismo- che si ritrovò con l’ingrato compito di dover “armonizzare” realtà apparentemente inconciliabili …l’epilogo tragico pesa ancora sulla storia della nostra repubblica)
http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=PGU3I
Cara Clodine, mi dispiace che te la prendi tanto..e mi dipiace che definisci i miei interventi “sputare il veleno” .. non mi pare un espressione cortese e di stile cristinano…ma evidentemente per voi è veramente cristiano solo chi la pensa come voi e chi osa una critica, un ironia, non è degno di essere chiamato “discepolo”
fai pure dell’ironia sul mio nick name, il fatto è , vedi cara clodine, che sto pensando di cambiarlo. frequentando questo blog infatti mi sto dicendo da un po’ di tempo a questa parte:. ma se i cattolici sono questi io sono una di loro?’ la risposta naturalmente è no.E siccome io non sono così presuntuosa da pensare di avere ragione, dico se avete ragione voi, allora io non sono cattolica. L’effetto di frequentare questo blog mi ha guarito da ogni mio
desiderio di essere una discepola.
Cambierò il mio nick name in ex-discepola oppure rinnegata oppure “DELUSA” oppure “lasputa- veleno, oppure ancora meglio “quella- che si è stufata- dei sedicenti -cattolici? ”
Forese così ti va bene?
qunato a Principessa, che è sempre gentile e urbana nei suoi interventi, le rispondo gentilmente. è vero quando c’è da scegliere si sceglie per il male peggiore. io però non sono convinta che la Bonino sia il male peggiore.
tutto qua. semplice.
con tanti cari saluti alla madre superiora Clodine.
exdiscepola, la sputaveleno.
Noto che quando si mette in discussione la “cattolicità” di qualcuno i toni si alzano.
Capisco che il post inevitabilmente porta a parlare del voto cattolico, ma è anche vero che alle Regionali del Lazio chi voterà Bonino non voterà per i radicali, ma per il centrosinistra.
Insomma, io penso che si può discutere all’infinito su:
– la Bonino è meglio o peggio dei suoi avversari?
– il centro sinistra (di cui il PD fa parte) ha fatto bene a candidarla?
– qual’è il peso dei cattolici negli schieramenti?
Ma affermare che un cattolico non possa votare centrosinistra o centrodestra alle prossime regionali del Lazio mi sembra esagerato.
Ben detto : “madre superiora” mi va più che bene, e lei, la prego: si tolga quel nomignolo di “discepola” non le calza proprio, le va stretto assai, si fidi!
Clodine
Clodine e discepolo. La legge del pianerottolo è che ognuno può dire quello che vuole e ognuno può chiamarsi come vuole. Qui sono malviste soltanto le offese, le calunnie e gli attacchi degli pseudonimi contro i nomi.
Morale applicata: qui uno può dire “si tolga quel nomignolo” e l’altro può mantenerlo. Si chiama “contrasto di venti”. Toglie l’aria viziata.
Buon pomeriggio a tutti.
@discepolo/Maria Cristina
“ma se i cattolici sono questi io sono una di loro?’ la risposta naturalmente è no.”
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Detta così quelli che chiami cattolici sembrerebbero assimilabili agli adepti di una qualche setta piuttosto che alla chiesa universale di Cristo, il Figlio di Dio che mette al centro della storia umana l’amore e il perdono.
La ricchezza e il valore aggiunto del messaggio cristiano è proprio la diversità antropologica voluta così dal Creatore.
Se così ha deciso, forse ci sarà una ragione, un motivo, chissà?
La domanda che ti poni e la risposta che ti dai presuppongono una verità assoluta di cui sembri essere l’esclusivista e che prefigura l’interpretazione autentica delle intenzioni del Padreterno.
Io che vivo perennemente nel dubbio e nelle contraddizioni quasi provo invidia nel constatare le tue certezze assolute e indefettibili in materia di fede.
A me il tuo assioma crea imbarazzo e sconcerto dal momento che ben l’80% dell’umanità , non cattolica , sarebbe esclusa a priori dal Regno dei cieli.
Oh Dio! Un Mandis in gonnella!!
Ad ogni modo, Maria Cristina, è stato semplicissimo dire che lei non ritiene la Bonino il male minore. Mi chiedo perchè, nei giorni scorsi, ha impiegato tempo, energie e parole per esprimere la stessa opinione e, in più, farcirla di altri commenti circa la cattolicità e l’intelligenza di tutti noi e dei cittadini del Lazio.Mah!…
Un saluto
Mi associo a quanto dice Nino nel commento delle 16.07, visto che mi riconosco più in qualcuno che continua a ricercare che in altri che sembrano possedere grandi certezze ma che, al momento di metterle in pratica, peccano di arroganza e senso di superiorità che non potrebbero essere più lontani dagli insegnamenti cristiani.
Con tutto il rispetto, naturalmente, per la cultura, la evidente preparazione accademica e la esperienza di vita quotidiana che condividono su questo blog, nonchè per le opinioni e per le persone.
Principessa, il cristiano è una persona in continua ricerca; personalmente seppur con grande fatica, ho allontanato dai miei pensieri certi dogmatismi e certezze alle quali per anni sono stata ancorata: me le sono scrollate di dosso come zavorra e l’ho fatto guardando ad uno soltanto: Gesù Cristo, che è venuto per salvare,non per giudicare. Anzi prima di essere Lui stesso processato e giudicato imbastisce un processo contro un nemico terribile: il fariseismo e lo fa con una requisitoria in pieno stile -dicono e non fanno; compiono le loro opere per essere guardati; legano i pesi ma essi non li portano; filtrano il moscerino e ingoiano il cammello- parole che sono frustate – almeno a me colpiscono come tali- e riguardano ciascuno di noi, perché credo che alla fine della fiera i farisei non siano tanto una categoria di persone quanto una categoria dello spirito, un atteggiamento interiore, di presunzione, una sorta di elocobatter pilory che rosica dentro.. Noi cristiani non siamo dei settari con l’ambizione di dominare, ritenendoci migliori degli altri, noi cristiani non mettiamo la legge al di sopra delle nostre preoccupazioni, ma l’uomo. Quello spirito di separazione, che ci fa ritenere come “un mondo a parte” o degli esseri superiori, una sorta di “comunione dei santi” a senso unico è fariseismo, quel fariseismo che Cristo abborriva. Essere cristiani, in questo mondo, significa anche stare gomito a gomito con il male, con la triste possibiltà di respirare aria inquinata…Dunque, non comportiamoci come i farisei, come se dovessimo dirigere dall’alto le cose e gli avvenimenti…la nostra parte è quella di essere cristiani, prendendo sul serio la nostra C maiuscola.
Principessa, ovviamente, quanto detto non fa che rafforzare il concetto già ben esposto da te, e da Nino nel post delle 16,07
Pri, ti abbraccio…
… e il pubblicano in fondo al tempio diceva: “Ti ringrazio per non essere come quel fariseo là davanti, che si sente migliore di me perché osserva i precetti”.
Da qui in avanti il manoscritto è lacero e non sappiamo come Gesù possa aver concluso questa parabola con “variante”.
Simone Weil, dal canto suo, riteneva che Gesù avrebbe poturo dire che l’unico a venirsene via giustificato dal Tempio sarebbe stato un eventuale disgraziato (malheureux), così disgraziato da non rendersene nemmeno conto.
Io decisamente non la voterei: voterei la Polverini, che non è una berlusconiana fatua ma una persona attenta anche ai temi sociali. A parte le divergenze radicali sui temi bioetici, non mi è davvero piaciuto il modo in cui si è arrivati alla candidatura della Bonino, senza le primarie.
Pur non condividendone l’impostazione, voterei invece Vendola: in quel caso almeno le primarie sono state fatte, e le ha stravinte (anche se io avrei votato per il perdente e per un’alleanza con l’UDC).
Recenti dichiarazioni della Bonino sul “voto cattolico”…
“Cattolici e credenti sono cittadini come tutti glia latri. Renderli una categoria come se rappresentassero un pacchetto di voti lo trovo irrispettoso”.
Bonino: “Voto cattolico? Mia madre era praticante”
«Quella del voto cattolico è questione che agita i partiti non i cittadini».
«Mia madre era cattolica praticante. Poi ci sono valori di fondo come la responsabilità individuale che viaggia insieme alla libertà. E ancora l’attenzione non solo compassionevole ma anche operativa a chi è in difficoltà. Questioni che hanno caratterizzato la mia vita. Questi i valori che ci accomunano. Ci accomuna questa responsabilità di sé, l’attenzione ai diseredati»
«Che la mia rigorosa laicità non ha mai avuto alcun carattere antireligioso ma, al contrario, mi ha spinto ad impegnarmi per la libertà religiosa in ogni parte del mondo dovunque essa sia conculcata o negata, indipendentemente dalla fede professata. Che le grandi vittorie civili sono state vittorie di “libera scelta e di responsabilità” che hanno unito e appassionato il paese e che non sarebbero mai state vinte senza l’apporto convinto anche dei cattolici nel nostro paese. Che dalla battaglia contro lo sterminio per fame nel mondo, alla attenzione costante verso i più deboli (carcerati, malati) molti cattolici le riconoscono come proprie. I diritti umani e civili per cui tanto mi batto sono grandi problemi sociali. Per questo faccio spesso la differenza tra credenti e clericali»