Di nuovo volano i corvi a San Pietro e provocano la riaccensione in automatico dei riflettori dei media. Il 25 gennaio la trasmissione televisiva “Gli Intoccabili” de La7 aveva dato conto di due lettere riservate dell’arcivescovo Viganò che denunciavano malefatte amministrative nell’ambito del Governatorato, venerdì scorso “Il Fatto quotidiano” ha pubblicato un appunto transitato per la Segreteria di Stato vaticana nel quale si parla sconclusionatamente di salute del Papa, durata della sua vita, futuro Conclave e altre questioni spropositate. Nel primo caso si tratta di documenti seri, nel secondo di una chiacchiera bislacca ma il chiasso mediatico è stato comunque grande e nel secondo caso, che ne meritava di meno, esso è risultato ingigantito dalla sommatoria emotiva con il primo. – E’ l’avvio falsamente lento di un mio agitatissimo articolo pubblicato oggi da LIBERAL con l’orante titolo Dacci oggi il nostro corvo quotidiano.
Volano i corvi a San Pietro
185 Comments
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Santità: salga a bordo, cazzo!
Ma è vero, Luigi, Che il papa vuole lasciare il soglio pontificio?…E’ vero che vuole dimettersi? L’ho letto stamattina ..è vero?..mmm..Mala tempora currunt….atque peiora premunt.
” nel corso del programma “Un giorno da pecora” su Radio 2, è il vescovo emerito di Ivrea, monsignor Luigi Bettazzi. Il quale dice di non credere all’ipotesi di un attentato contro Ratzinger, rivelata qualche giorno fa da “Il fatto quotidiano” e seccamente smentita come “farneticazione” dal Vaticano. Sulle pagine di Libero, Antonio Socci avava poi sostenuto che il Papa sarebbe malato e quindi vicino alla fine del suo impegno pubblico. Un’ipotesi che non si allontana di molto da quella sostenuta da monsignor bettazzi: il quale, pur non parlando di malattia, dice che “Benedetto XVI è molto stanco basta vederlo, è un uno abituato agli studi, non a un ruolo pubblico. E di fronte ai problemi che ci sono, forse anche di fronte alle tensioni che ci sono all’interno della Curia, potrebbe pensare che di queste cose se ne occuperà il nuovo Papa”.
Bettazzi ha anche una sua teoria sulle notizie di stampa apparse in questi giorni sul futuro di Ratzinger: “Penso – dice il prelato – sia un sistema per preparare l’eventualità delle dimissioni. Per preparare a questo choc, perché le dimissioni di un Papa sarebbero uno choc, cominciano a buttare lì la cosa del complotto”.””
Io non penso che Ratzinger darà mai “spontaneamente”le dimissioni. non improbabile invece che i curiali facciano pressioni e gliele facciano dare con le buone o con le cattive… preghiamo per lui!! certo è che è circondato da un nido di vipere….
Concordo con te discepolo. Ultimamente, forse a fronte di una quasi lotta ingaggiata sul pianerottolo, ho pensato fortemente al papa alle serpi che, senza saperlo, ha allevato in seno ! Sono smarrita in questo momento…devo rileggere l’articolo di Luigi….
Preghiamo per Lui, per Benedetto e per la Chiesa, preghiamo..preghiamo!
c’è un fatto però che secondo me è oscuro. Mons. Romeo ha ammesso di aver fatto il viaggio in Cina , cinque giorni. per “affari privati” , ha detto e ha chiesto di non violare la sua “privacy”. Ma quali affari privati può avere in Cina l’arcivescovo di Palermo??? Boh, mistero !!!
Non sarebbe meglio e non denoterebbe una maggior fedeltà e reverenza verso il Papa se Romeo rinunciasse per una volta alla privacy e chiarisse pubblicamnte i motivi del suo viaggio in Cina, che senz’altro saranno encomiabili ???
Se è stanco o preferisce studiare il Papa si può dimettere…
Non ci vedo niente di così scandaloso. Anzi, forse renderebbe un servizio vero alla Chiesa dando prova di realismo e umiltà.
uffff…. ma si sparando a caso.
Sempre detto io che via il “nanetto istituzionale” i media non sanno più che cosa pubblicare.
Poi ci siamo noi che – ovviamente – abbiamo l’impressione di camminare sulle sabbie mobili con un sacco di “eventi” eccezionali anche meteorologici. Qualcuno ha già strillato che il 21 (è il 21? non mi ricordo) dicembre si sta preparando …
E che caspita!
Poi, tutti noi sappiamo benissimo che il nostro Papa magari fa un po’ paura e qualcuno – effettivamente – lo vorrebbe “orizzontale”: è capitato a molti altri Papa.
Io ne ho sentite di molto peggio sul Papa … Poveretto.
Mi unisco alla preghiera di Clodine per il Papa e per la Chiesa.
L’esempio di Giovanni Paolo II non lascia possibilità di fuga: ha trasfigurato malattia e vecchiaia mostrando come dolore e sacrificio siano dimensioni presenti in ogni pontificato. Benedetto XVI si caricherà di questa croce e, seguendo l’esempio del suo beato predecessore, affronterà fatiche, invalidità e complotti. Potrebbe al massimo delegare alcune attività ad un paio di fidati collaboratori, come già Giovanni Paolo II negli ultimi tempi del suo lunghissimo pontificato.
Da parte nostra potremmo risparmiare al Papa qualche angustia evitando polemiche inutili come quella di qualche mese fa sull’uso della pedana mobile, quando si è avanzata l’ipotesi che potesse essere un subdolo tentativo di reintrodurre sedia gestatoria e flambelli…
Che ci siano state sempre fughe di notizie va bene, ma oggi ci sono le opportunità che dà Internet, di mettere in rete le copie dei documenti. Certo, la cosa è triste; mi consola il fatto che per il 2012 sono allo studio molti viaggi per Benedetto XVI, anche in autunno in Ucraina. E così sarebbe superata la soglia degli 85 anni. Il papa è stanco? Non è una cosa sorprendente, dal momento che quotidianamente deve affrontare impegni pubblici, sempre sotto i riflettori. E per di più con tanti dispiaceri. In quanto alla Cina, penso che non sia un segreto il fatto che la Chiesa, anche attraverso l’opera di movimenti vari, sia molto interessata al pianeta Cina. Il mio auspicio: santificare Matteo Ricci, in cinese Li Madu.
http://www.repubblica.it/politica/2012/02/13/news/il_papa_pensa_alle_dimissioni_mons_bettazzi_ratzinger_stanco-29834448/
Ha mai pensato di dimettersi?
«Quando il pericolo è grande non si può scappare. Ecco perché questo sicuramente non è il momento di dimettersi. E’ proprio in momenti come questo che bisogna resistere e superare la situazione difficile. Questo è il mio pensiero. Ci si può dimettere in un momento di serenità, o quando semplicemente non ce la si fa più. Ma non si può scappare proprio nel momento del pericolo e diore: se ne occupi un altro”.
Luce del mondo, pagina 52
Quindi è immaginabile una situazione nella quale lei ritenga opportuno che il Papa si dimetta?
“Sì. Quando un Papa giunge alla chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, psicologicamente e mentalmente di svolgere l’incarico affidatogli, allora ha il diritto ed in alcune circostanze anche il dovere di dimettersi”.
Luce del mondo, pagina 53
“Questo sicuramente non è il momento di dimettersi“: papa Ratzinger lo diceva nel luglio del 2010 in riferimento allo scandalo della pedofilia. Né per quell’aspetto, né per gli altri mi pare che oggi la situazione sia migliore. Dunque non sta pensando a dimettersi.
…che peccato.
OT
Chiedo scusa a tutti se domenica ho perso le staffe, e in particolare a Clo.
Secondo me nelle corde profonde del teologo Ratzinger il problema delle dimissioni esiste anche come opportunità, e non in forma di pura teoria.
Rispetto a questo, lo ritengo più libero di Wojtyla, perchè meno coinvolto nella dimensione mistica del servizio petrino e sacerdotale in genere.
Penso pure che, in qualche angolo del Ratazinger-pensiero, si annidi l’idea che le dimissioni siano un servizio paradossale ma efficace alla riforma del papato, e comuque alla “diminuizione” di questo ufficio nella chiesa, in favore di una decentralizzazione e di una diversa e più effettiva collegialità.
Ratzinger non è un uomo del Medioevo, è un teologo di Tubinga, in fondo.
Non dimentichiamolo.
Gigi che ne pensa?
“Ratzinger non è un uomo del Medioevo”…
Straordinaria!
“lo ritengo più libero di Wojtyla, perchè meno coinvolto nella dimensione mistica…”
E’ davvero incredibile come chi pretende difendere si riveli il più accanito, inconsapevole accusatore.
“in qualche angolo del Ratazinger-pensiero, si annidi l’idea che le dimissioni siano un servizio paradossale ma efficace alla riforma del papato, e comuque alla “diminuizione” di questo ufficio nella chiesa, in favore di una decentralizzazione e di una diversa e più effettiva collegialità”.
Riforma, decentralizzazione, collegialità… nel pensiero di Ratzinger?
http://www.youtube.com/watch?v=8RCTWY8PrpI&feature=related
Mi sembra una pseudo discussione del {bip} in pieno stile Facebook.
Next topic, please!
L’articolo di Luigi invece è in pieno stile cerchiobottista…
Uno di quegli articoli che fanno proprio incazzare, perché si ha come la sensazione di esser presi per il culo.
Come quello dell’abbraccio al vasa-vasa colluso con la mafia.
La perla di questo articolo è la presunta complementarità tra Ratzy e don Tarcisio, l’uno riflessivo l’altro estroverso.
Un po’ come Ollio e Stanlio… il diavolo e l’acqua santa o lo yin e lo yang…
Ma si pensa che siamo tutti così stupidi, buonisti ed ingenui???
ATTANTULO, come dice Mabuhay!
Che sia una discussione del… non sta nè in cielo e nè in terra è vero, quoto Elsa.F al 100% .
Meglio una preghiera:
O Dio, nostro Padre, che nel disegno della tua sapienza hai edificato la Chiesa sulla salda roccia di Pietro, capo del collegio apostolico, guarda e sostieni il nostro papa Benedetto XVI.
Tu che lo hai scelto come successore di Pietro, fa’ che sia per il tuo popolo principio e fondamento visibile dell’unità nella fede e della comunione nella carità.
Sostienilo con il tuo amore perché edifichi con la parola e con l’esempio il popolo che gli hai affidato; e insieme con lui tutti giungano alla felicità della piena comunione con te, unico Pastore del tuo popolo santo.
Con la forza dello Spirito confermi i suoi fratelli, perché tutti gli uomini ricevano da te, pastore e vescovo delle anime, la verità e la vita che non ha fine. Per Cristo nostro Signore.
Caro Marco, Ratzinger e don Tarcisio, come lei dice, se non fossero in qualche modo complementari, come avrebbero potuto collaborare insieme per tanti anni? Mi viene in mente che io ho collaborato in ufficio e continuo a collaborare ora che sono in pensione con una collega da … prendere a piccole dosi; ma penso anche che in qualche modo siamo complementari. E talvolta non è che la trovi tanto simpatica …
Marco: Ma si pensa che siamo tutti così stupidi? Tutti no ma qualcuno sì.
Caro Marco, che Ratzinger abbia un’indole meno mistica di Wojtyla, oltre ad essere evidente, lo ha detto lui stesso e in più di una circostanza. E del resto solo nella Sua (Sua di Marco, non del papa) contorta e non richiesta permalosità per conto terzi questa circostanza può essere considerata offensiva, come se il misticismo fosse per sè stesso garanzia di fede migliore o peggiore.
Che poi Ratzinger si sia dato in un certo senso il compito implicito (ma anche esplicito) di una minore pervasività della figura papale rispetto al pontificato precedente, oltre ad averlo detto lui più volte (in forme più cortesi, certo), è dato assodato di tutti gli osservatori accreditati, non certo da un povero cattolico della domenica come me.
Infine la contrapposizione tra Medioevo e Tubinga era evidentemente un pò iperbolica, ma comprendo che lei è un letteralista, tipo certi protestanti (e ora non si offenda di nuovo, per me non è affatto un’offesa).
Si rilassi e buon San Valentino.
Io sarò stupido ma lei fa pena…
Per lei un giornalista cristiano è uno che non si sbilancia mai, che non prende mai una parte. Anzi, che la prende solo quando non rischia nulla.
Arriva persino ad apprezzare Bertone… E magari è convinto di aver scritto chissà che articolo in difesa della Chiesa…
Ma no. Forse lei è solo un altro dei furbetti che sanno benissimo stare al mondo. Per campare scrivete bene dei preti vaticani e continuerete a farlo…
Il problema sorge quando pretendete pure di parlare di Vangelo, di fare i testimoni. Ma di cosa sareste testimoni? Del più cinico opportunismo e della più schifosa ipocrisia.
Lei è un vigliacco e un cerchiobottista.
Francesco73,
non so perché ma prendo sul serio quanto lei afferma. Ascolti il suo Ratzinger in questa conferenza e poi parli delle idee di riforma, collegialità, decentralizzazione che ha Ratzinger:
http://www.youtube.com/watch?v=DyCw9M7mH24
Marco, La ringrazio per l’attenzione. Ma non prenda tanto una sola conferenza o un solo intervento di Ratzinger, che tra l’altro, come studioso e maestro di teologia, ha pure cambiato, talvolta, i suoi accenti e le sue valutazioni.
A me pare sinceramente che non vi sia dubbio che egli, come Papa, si è dato l’obiettivo, tra gli altri, di una riconduzione della figura papale dentro limiti meno esorbitanti di prima.
Forse questo non vuol dire, come conseguenza immediata, apertura alla collegialità, ma sicuramente significa sdrammatizzazione di tutti gli aspetti dell’ufficio petrino, per cui eventuali dimissioni non sarebbero cosa drammatica o di fatto implausibile.
Se Lei conosce Ratzinger, riconoscerà che la sua biografia intellettuale e spirituale è molto molto più complessa dello stereotipo, ecco perchè dicevo che pare un papa del passato ma in fondo è stato teologo tedesco e pure professore a Tubinga. Tutto qui. E ora scappo davvero, per oggi.
Cari amici, invece di inveire, argomentate.
Francesco, io faccio una analisi diversa.
Non bisogna dimenticare che il “motore teologico” di Benedetto XVI è della scuderia del Doctor Seraphicus. La centralità di Cristo è l’albero motore della teologia del San Bonaventura. Ecco, magari forse il Papa intende ancor più affermare questa centralità rendendo la “figura” meno esorbitante ma non certo i compiti che da quella centralità derivano, certo parlo dei compiti “spirituali”.
E nemmeno sono d’accordo sul fatto che sia meno coinvolto nella dimensione mistica e spirituale del compito petrino. Anzi, lo è ancor più per le ragioni sopra esposte. Non si dimentichi quanto ha importanza nella spiritualità francescana la “obbedienza e ossequio” per il signor Papa, il cui compito è confermare i fratelli nella Fede.
Quanto poi sul misticismo di Benedetto XVI poco dubiterei (anche se magari dovremmo metterci d’accordo su cosa intendiamo per misticismo, sia ben chiaro), poichè per il Doctor Seraphicus la via contemplativa è l’unica che porta alla di Lui essenza.
Cordiali saluti a tutti.
Signora Lignani, mi auguro di averla accontentata.
Un’ultima considerazione a spiegazione di una mia affermazione.
L’evidenza di un’ indole meno mistica e il fatto di nagarla è per me ancor maggior indizio di quel “talento”, dei mistici e dei santi, che vien detto “nascondimento”…
Marco, anche questa volta esageri senza motivo.
Marco, un sano “non sono d’accordo” è sempre meglio di un “lei fa pena”.
Permettetemi un O.T per Luigi…[non ho letto ancora i commenti per cui, per il momento, mi astengo dall’intervenire…per il momento!]
Luigi caro, dopo un’accurata ricerca circa la fonte di quella frase incriminata- ricerca che mi è costata non poca fatica e tempo- di cui parlammo un paio di post precedenti. Ebbene…alla fine qualche delucidazione, dopo tanta nebulosa,riuscii ad averla.
Ti risponderò, a breve, con una mail privatamente…
a presto.
Ti abbraccio
Clodine
Clodine perché non la dici pubblicamente quella fonte? Penso che interessi a tutti sapere dove il cardinale Luciani scrivendo o parlando pochi mesi prima dell’elezione a Papa abbia rinnegato il Vaticano II…
Luigi: il tuo articolo era cosi’ agitatissimo che …e’ gia’ sparito…! 🙁 Non lo trovo! Va bene che sono in ritardo, ma penso anche io di averne diritto …o no?
La mia nozione di misticismo è superficiale, per carità.
Ma mi sembra che il Papa ne parli, anche rispetto al suo predecessore, proprio nel libro intervista a Seewald.
Peraltro, il c.d. “misticismo” wojtyliano fu oggetto di attenzione particolare, guarda caso, proprio negli ultimi tempi della malattia.
C’era chi considerava l’eroismo e la donazione totale e radicale di Giovanni Paolo II come un fattore problematico per la governance della chiesa, dato che egli, nonostante tutte le rassicurazioni dei portavoce, non poteva più evidentemente assicurare la sua presenza sui problemi e la sua mano sulle decisioni.
Questa situazione veniva letta in due modi: i riformatori la consideravano una conferma (purtroppo dolorosa e drammatica) che l’ufficio petrino va alleggerito, reso più funzionale e magari a tempo. Altri, al contrario, la presentavano come una prova del fatto che l’anello del pescatore è per sua natura crocifiggente, per cui “non si scende dalla croce”, anche perchè appunto, un pò come tutti i ministeri ecclesiali, “Pietro” non è solo un ufficio che si riveste, ma uno “stato” che si assume.
Ricordo bene che un osservatore di cose vaticane definì la seconda tendenza come “dolorismo da clinica psichiatrica”.
Tutto ciò per dire che il tema delle dimissioni dei papi è tutt’altro che pacifico, ma a me pare che Ratzinger, quando ne ha parlato, lo ha trattato in modo molto sereno, smitizzandone molto la portata, si direbbe quindi più in sintonia con le istanze di riforma che con quelle opposte.
Luigi, siccome mi ha risposto proprio la sorella del venerabile..allora…mi sembra che la cosa sia riservata. Se vuoi, ti giro la mail corredata da alcune mie considerazioni, che lasciano il tempo che trovano ovviamente..almeno certe impressioni che ho avuto in merito ad altri ragguagli. Altrimenti pazienza. Per la tua pace e quella di coloro che fossero interessati alla risposta allora ti dico che, sembrerebbe, non essere mai stata proferita…
Ciao
comunque, Luigi, complimenti per l’articolo…sei forte!
Mabuhay il mio agitatissimo articolo è tornato al suo posto. Ti ringrazio della segnalazione. Faccio molta confusione digitale: cioè mi si intrecciano le dita come a Fantozzi.
Clodine mi basta sapere che quella frase attribuita al cardinale Luciani è un falso. Direi che si sentiva a naso.
scusate se intervengo. Ma davvero pensiamo che il problema della Chiesa siano le dimissioni del Papa? Ah rega’, qui non siamo più nel Medioevo, come diceva qualcuno (e del resto proprio nel Medioevo i papi si dimisero).
Qui siamo in un tempo dove anche i più grandi capi si dimettono o vengono defenestrati (Jobs, Yunus e altri). E quelli attaccati alla sedia stancano quando non riescono più a governare (vedi mister B.).
Io penso che oggi il problema – se così vogliamo chiamarlo – è che siamo davanti ad un mondo incredulo di Dio e credulone su tutto…
Altro che dimissioni di Papa Ratzinger…
Del resto Gesù ha assicurato il “non praevalebunt” a Pietro, comunque Egli si chiami…
@ maioba
anathema sit!
bravo maioba, la penso esattamente come te!
Luigi, m’hai fatto sudare per quella frase. Ho aperto tutti i cassetti della memoria per ricordare dove l’avessi letta.Alla fine me ne ricordai; Infatti l’avevo letta sul serio, altrimenti mai l’avrei citata, e ne erano a concoscenza anche chi di dovere. Ma è una frase arbitraria, espunta da chissà quale discorso indiretto in cui si volle tirare per i piedi quel santo uomo che ” Tanto amò la sua Chiesa da dare la vita per essa ” -testuale, a chiusura dell’epistola-
in realtà il tema delle dimissioni papali incrocia diverse questioni, non è affatto un discorso solo funzionale
come del resto nulla, nei ministeri della chiesa, è solo funzionale
e poi, a forza di dire che è “ben altro” ciò che conta, ci ritroviamo con un governo ecclesiastico che ogni settimana finisce in tv per lettere, retroscena, corvi e avvertimenti
invece i sistemi complessi, umani e anche un pò umani e un pò soprannaturali, hanno bisogno di essere manutenuti bene, a livello di pensiero, comprensione, missione e azione
Mettetevi l’anima in pace: sia che lo vogliate o meno, da tutte le dichiarazioni e pensieri espresse da BXVI risulta sempre chiaro che non si dimetterà mai per sua decisione (altra cosa se dovessero intervenire situazioni che ne comprometterebbero inderogabilmente il suo operato).
Infatti se uno si considera cattolico (e non un suo residuato) non può considerare la figura petrina come un qualsiasi ruolo in cui ognuno ha la possibilità di congedarsi ma (finora nessuno l’ha ancora sottolineato) indicato per mezzo dello Spirito Santo dal Padre Celeste e quindi ha anche la responsabilità di rispondere direttamente di una sua eventuale e volontaria rinuncia.
Certo, stare lì tra arrivisti, pedofili e scaricabarile, vorrei vedere chi resisterebbe un solo giorno…
Colgo appieno l’appello di pregare insieme per il papa e per i lupi che purtroppo gli girano intorno affinchè si redimano.
Anche io comunque sono abbastanza contrario all’idea che i papi si dimettano.
Solo in casi no estremi, ma estremissimi.
Benedetto XVI quando è stato eletto ha affermato che “i signori cardinali” lo avevano scelto… Quindi andiamoci piano con Dio Padre e Spirito Santo, i quali evidentemente agiscono, ma non in quanto causa prima…
Ciao Spuntocattolico…
E ciao a tutto il resto.
Francesco73: i casi estremi sono sempre soggettivi. Conosco vescovi che pur odiati da tanti (e spesso con un filino di ragione), continuano a sorridere imperterriti e a pontificare…
Certo non è il caso di Benedetto, ma ripeto: non è il problema della Chiesa, oggi… Basterebbe buttare a mare un qualche centinaio di persone che lavorano (?) nei sacri palazzi, e les jeux sont faits…
@maioba
Pensi quindi che i cardinali siano più “forti” ed autonomi dello Spirito santo? O piuttosto siano volenti o nolenti ispirati da esso?
io non la farei così semplice… buttare un centinaio di persone e va tutto bene mi pare alquanto fuorviante e riduttivo… per scagliare la pietra bisogna esser senza peccato!!
“Basterebbe buttare a mare un qualche centinaio di persone che lavorano (?) nei sacri palazzi, e les jeux sont faits…”:
Once John XXIII was asked how many persons work at the Vatican, he replied with a wink in his eye: “Oooh, no more than half of them!”.
Bravissimo maioba, condivido parola per parola, su tutti i fronti! Grazie maioba! Grazie! Alleluja!
Ma io sono d’accordo con: riformare, ripulire, mondare, rendere trasparente.
Non sono invece del tutto d’accordo con la pura funzionalizzazione dei ministeri nella chiesa, tantomeno del ministero supremo, che è quello di vescovo di Roma.
@Maioba
ciao Marco,
sono d’accordo con te, sul punto :
“Del resto Gesù ha assicurato il “non praevalebunt” a Pietro, comunque Egli si chiami…”
—–
Ma il fatto è che i cattoliconi credono NELLA Chiesa e non LA Chiesa come appunto recita il Credo.
E se uno crede NELLA chiesa pone , tra l’altro, il suo credo sulle PERSONE che la rappresentano e non su Cristo Figlio di Dio che l’ha creata-costituita.
Così si pone l’esercizio di stile alla Queneau delle dimissioni o meno del Papa, della sua infallibilità e di tutto il resto del “cucuzzaro”
Ciao.
@antonella.lignani
io non mi scandalizzo mica.. è solo questione di essere coerenti: esiste o non esiste lo Spirito Santo? Interviene o no in tali questioni? Qualcuno mi sa rispondere? Perchè altrimenti secondo me, se è un fatto squisitamente umano, allora chiudiamo baracca e burattini e diciamo che è tutta una credenza popolare…
Concordo con Spuntocattolico e mi unisco alle sue domande. Parlare di Spirito Santo in relazione con la Chiesa dovrebbe essere pacifico, perchè sminuirne la presenza e la potenza?
gIà…
non immaginavo che qualcuno ritenesse i Cardinali “vicari” dello Spirito Santo….,,,,
quindi puro loro so’ infallibili.
Da noi se dice…
me’coi…
@matteo
un attimo, non stravolgere ciò che ho detto… non ho mai detto che sono infallibili perchè son sempre uomini perfettibili come me e te, ma bisogna che loro, come ognuno di noi nel nostro piccolo, senta e segua quel che lo Spirito Santo ci indica.
Ecco io mi immagino che nel conclave ci siano pure colpi bassi e strategie umane.. ma penso anche che le vere corde le tiene il Signore. Non è stato così ad esempio per l’elezione di GPII? Chi l’avrebbe detto a priori? Eppure…
Antonella ti capisco.
e’ come dire:
Le parole dei libri biblici sono semplicemente “parola di Dio”,
o “parola incarnata di Dio” ?
ovvero
parola di Dio comunicata attraverso gli uomini,
quindi attraverso le loro storie temporali, usi, costumi, credenze…
Non sarà un caso che non è permesso affermare:
« è, parola di Dio» (nonostante qualcuno commetta tale abuso)
ma
viene proclamato soltanto:
« parola di Dio».
Tutto ha un senso….
La limitatezza dell’uomo che con i suoi limiti è mezzo della parola di Dio,
è garanzia di una Parola che chiede continuamente di essere ricompresa
alla luce della “creazione” presente.
L’opinione del cardinale Ratzinger sul ruolo dello Spirito nell’elezione del Papa:
Alla domanda se lo Spirito Santo sia responsabile dell’elezione del papa il cardinale rispondeva: “Non direi così, nel senso che sia lo Spirito Santo a sceglierlo. Direi che lo Spirito non prende esattamente il controllo della questione, ma piuttosto, da quel buon educatore che è, ci lascia molto spazio, molta libertà, senza pienamente abbandonarci. Così che il ruolo dello Spirito dovrebbe essere inteso in un senso molto più elastico, non che egli detti il candidato per il quale uno debba votare. Probabilmente l’unica sicurezza che egli offre è che la cosa non possa essere totalmente rovinata. Ci sono troppi esempi di papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto”.
Per la fonte delle parole di Ratzinger riportate nel commento precedente, vedi qui: http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=142
ciao Spunto,
fondamentalmente avevo letto Federico.
Quantunque sia corretto affermare che lo Spirito “ispira”
invece che “indica”.
Lo Spirito materialmente non può indicare,
ma
ispirare
attraverso la storicità limitata e temporale dell’uomo in questo caso “cardinale”.
Questo spiega come non sia colpa dello Spirito
se abbiamo avuto dei papi s….
Un papa che dissotterra il proprio predecessore e lo trascina per i piedi per Roma,
non è proprio un papa che viene dallo Spirito……. 🙂
Una osservazione. pur se la Chiesa è piena di spine e in esse strisciano serpenti che vi lascian attaccata la pelle nella muta, è NELLA Chiesa che sbocciano quelle meravigliose rose che profumano di santità.
Lo Spirito scrive dritto tra le righe storte, e sceglie ciò che sembra stolto agli occhi degli uomini per confondere la falsa sapienza del mondo e ciò che sembra debole per confondere i forti…
Il commento lo stavo scivendo prima di Luigi
ma mi avevano chiamato e lo avevo lasciato in stand by.
Ma è sempre una gioia riscontrare che Joseph non mi consideri stupido… 🙂
Per Francesco.
Non era mia intenzione contrapporre il misticismo Woitiliano a quello di Ratzinger. Sulla nozione di misticismo poi non volevo mettere in dubbio la tua competenza, quella tra parentesi era solo una divagazione generale rivolta a me stesso e a tutti, poichè molto spesso erroneamente misticismo generalmente è confuso con una certa “forma esteriore”.
Questo giusto per chiarire il mio pensiero.
Un’altra cosa…
per quel che riguarda lo Spirito Santo, a me sembra sia fuorviante una certa idea di alcuni che vorrebbero indicarlo come qualcosa che è distante e si manifesta con i caratteri della straordinarietà -raramente. Raggiungere la pienezza dello Spirito Santo è e deve essere lo scopo della vita spirituale del mistico come di ogni battezzato e confermato.
Non si dimentichi che cos’è il Sacramento della Confermazione.
Poi quella “pienezza” va sempre inseguita e raggiunta. Non mi dilungo, penso sappiate cosa sia il combattimento spirituale.
Sullo Spirito Santo leggete questo link da cui è tratto questo brano:
“Egli [lo Spirito Santo] è in noi, senza prendere il nostro posto; crede, prega, spera e ama in noi in modo da “farci credere” e “suggerirci” che in fondo ciò ci è possibile; eppure, nello stesso tempo, siamo noi a credere, sperare, sperare e amare.”
http://www.natidallospirito.com/2010/05/06/lo-spirito-santo-nasconde-per-amore-il-suo-volto/
Conviene rileggere la parte finale di “Introduzione al Cristianesimo” in cui J. Ratzinger chiarisce cosa significhe. “Credo in Spirito Santo la Santa Chiesa cattolica”. E’ un testo così denso che non riesco a sintetizzarlo e, tutto sommato, nemmeno a comprenderlo. Credo però che questo testo ci inviti a non circoscrovere la realtà della Chiesa al solo ambito storico e umano.
Grazie Luigi per aver riportato le parole di J. Ratzinger…
L’assistenza dello Spirito Santo è proprio così: ripeto, non agisce in quanto causa prima.
E a dirlo non è un parroco di campagna qual sono io…
Se agisse come “causa prima” dovrebbe almeno prendere il controllo immediato della mente (“tuorum visita”, comunque, di canta appena prima del Conclave…), o perlomeno delle mani, di almeno i due terzi del Collegio di votanti. E così il Libero Arbitrio andrebbe a farsi…benedire. (A meno che non avvenga una miracolosa temporanea sospensione delle leggi naturali, e due terzi degli stil? -Romanae Curiae – si mettano a scrivere da soli sulle rispettive schede…
E’ tornato Syriaco, in questa curia ormai tutta siriana! Evviva!
Questa sera Celentano auspicherà la chiusura di questo blog.
Qui avete tante repliche da vedere… http://www.vatican.va/news_services/television/multimedia/archivio_en.html
Sancte Abraham , Sancte Moyses, Sancte Elias…
http://www.youtube.com/watch?v=KMUQ1kIsSYA
comunque.. se il papa Ratzinger si dimettesse la cosa farebbe piacere a MOLTI soprattutto di quella fazione che non ha esultato per la sua nomina , ( non escluso Mons.Bettazzi, amico di Luigi Accattoli) , la “restaurazione” liturgica, il Motu Proprio, l’apertura verso i tradizionalisti.. costoro vorrebbero che lo “spirito del Concilio “trionfasse e invece con Ratzinger trionfal’ermeneutica della conti nuità e cioè l’idea che il Concilio vaticano II dice lo stesso del magistero preesistente e non non ha voluto cambiare nulla …tantomeno la liturgia
io spero che non si dimetta ma certo i suoi nemici premono perchè lo faccia
I “lupi”stanno circondando la preda . Preghiamo per lui. se fosse sbranato dai lupi, se davvero i suoi nemici trionfassero, la Chiesa di Cristo ne
sanguinerebbe.
In alternativa al RealVideo CTVaticano da scaricarsi, c’è questo video di quasi un’ora (di a dir poco bassa qualità di riproduzione audio-video, ma meglio che niente..) :
http://gloria.tv/?media=180202
Al 18mo minuto del video, comincia il Veni Creator (alternatim Coro-Cardinali).
[A volte ci penso, e la trepidazione -orante- con cui seguivo la cerimonia -forse come milioni e milioni di altre persone al mondo- è stata indimenticabile; in particolare mi rimase il ricordo -davvero non so perché- del volto del Cardinale McCarrick di Washington, mentre lo cantava..]
Il cristiano non si deve sottomettere al ”conformismo” del mondo: e’ il messaggio lanciato da papa Benedetto XVI ai seminaristi romani, durante la visita tenuta effettuata questa sera al Seminario Romano Maggiore.
Commentando a braccio un passo della Lettera ai Romani di San Paolo, il pontefice ha anche messo in guardia dal potere della finanza e dei mass media, entrambi ”utili” ma abusati e spesso asserviti al male.
”Non conformatevi a questo mondo, ricordatevi che c’e’ un non conformismo del cristiano”, ha detto papa Ratzinger. Il potere della finanza e dei media sono ”utili, ma facilmente abusabili che possono diventare contrari all’uomo”. In particolare, il mondo della finanza ”puo’ dominare sull’uomo.
L’avere e l’apparire dominano il mondo e lo schiavizzano” mentre il denaro ”non e’ piu’ uno strumento per favorire il benessere, per favorire la vita dell’uomo” ma ”un potere che lo opprime, come adorare in ‘mammona’ la divinita’ falsa che domina il mondo”.
Quanto al ”potere dell’opinione pubblica”, Benedetto XVI ha sottolineato che ”c’e’ un gran bisogno di informazione, di conoscenza della realta’ del mondo, ma c’e’ un potere dell’apparenza che alla fine conta piu’ della realta’ stessa”.
”Un’apparenza – ha proseguito – che si sovrappone alla realta’ stessa, diventa piu’ importante, mentre l’uomo non segue piu’ la verita’ ma vuole soprattutto apparire”.
Maioba, tu sei un parroco di campagna…? Io li adoro i parroci di campagna, spesso hanno una saggezza che supera gli intellettualismi dei preti che stanno sul piedistallo.
Forse sono ispirati di più, perché più umili, dallo Spirito Santo.
Certo che lo Spirito Santo è quello di cui ha parlato il cardinale Ratzinger e di cui parli tu, don Marco, e di cui hanno parlato alcuni altri in questo blog.
Egli è Dio e noi tutti abbiamo appreso, ed anche constatato–credo–, che Dio non agisce in nostra vece, ci lascia fondamentalmente liberi perché ci ha creati liberi.
Ma se ci affidassimo a Lui invocando un po’ di più lo Spirito Santo ( di solito ci si rivolge di più al Padre e a Gesù, chissà perché), sentiremmo dentro di noi quella voce sommessa che ispira, che suggerisce il da farsi.
Nella storia della Chiesa, con le sue alterne vicende di bene e di male, lo Spirito Santo sembrava in certi momenti essersi eclissato, “essere andato in vacanza” come disse una volta un notissimo politico italiano.
Eppure io sono convinta che, anche quando sta dietro le quinte, Egli c’è e in ogni caso, senza che ce ne accorgiamo, tiene in mano il filo rosso che fa avanzare la trama della storia dell’umanità verso il bene, verso la realizzazione del Regno di Dio.
Bentornato, carissimo Stefano (olim Syriacus)
L’idea che comunque lo Spirito del Signore abbia, in qualche modo, spesso in-spirato con successo le menti “dei signori cardinali”, può forse essere confortata anche dall’instancabile quanto profondo insegnamento di colui che venne eletto l’ultima volta.
Per me è un alter Chrysostomus, un “Boccadoro”.
Leggete quanto detto oggi all’Udienza Generale -che un pò “on topic” con il “thread” oltretutto lo è…- , e chiedetevi se un uomo (secondo me missus a Deo) così può essere messo nello stesso ‘cestino’ con -che so- un Teofilatto o un Borgia…
O vos omnes, qui transitis per bloggem, attendite et ligete…:
http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/28782.php?index=28782
“Cari fratelli e sorelle,
nella nostra scuola di preghiera, mercoledì scorso, ho parlato sulla preghiera di Gesù sulla Croce presa dal Salmo 22: “Dio, Dio mio perché mi hai abbandonato?” adesso vorrei continuare a meditare sulla preghiera di Gesù in croce, nell’imminenza della morte, vorrei soffermarmi oggi sulla narrazione che incontriamo nel Vangelo di san Luca. L’Evangelista ci ha tramandato tre parole di Gesù sulla croce, due delle quali – la prima e la terza – sono preghiere rivolte esplicitamente al Padre. La seconda, invece, è costituita dalla promessa fatta al cosiddetto buon ladrone, crocifisso con Lui; rispondendo, infatti, alla preghiera del ladrone, Gesù lo rassicura: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso» (Lc 23,43). Nel racconto di Luca sono così intrecciate suggestivamente le due preghiere che Gesù morente indirizza al Padre e l’accoglienza della supplica che a Lui è rivolta dal peccatore pentito. Gesù invoca il Padre e insieme ascolta la preghiera di quest’uomo che spesso è chiamato latro poenitens, «il ladrone pentito».
Soffermiamoci su queste tre preghiere di Gesù. La prima la pronuncia subito dopo essere stato inchiodato sulla croce, mentre i soldati si stanno dividendo le sue vesti come triste ricompensa del loro servizio. In un certo senso è con questo gesto che si chiude il processo della crocifissione. Scrive san Luca: «Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte» (23,33-34). La prima preghiera che Gesù rivolge al Padre è di intercessione: chiede il perdono per i propri carnefici. Con questo, Gesù compie in prima persona quanto aveva insegnato nel discorso della montagna quando aveva detto: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano» (Lc 6,27) e aveva anche promesso a quanti sanno perdonare: «la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo» (v. 35). Adesso, dalla croce, Egli non solo perdona i suoi carnefici, ma si rivolge direttamente al Padre intercedendo a loro favore.
Questo atteggiamento di Gesù trova un’«imitazione» commovente nel racconto della lapidazione di santo Stefano, primo martire. Stefano, infatti, ormai prossimo alla fine, «piegò le ginocchia e gridò a gran voce: “Signore, non imputare loro questo peccato”. Detto questo, morì» (At 7,60): questa è stata la sua ultima parola. Il confronto tra la preghiera di perdono di Gesù e quella del protomartire è significativo. Santo Stefano si rivolge al Signore Risorto e chiede che la sua uccisione – un gesto definito chiaramente con l’espressione «questo peccato» – non sia imputata ai suoi lapidatori. Gesù sulla croce si rivolge al Padre e non solo chiede il perdono per i suoi crocifissori, ma offre anche una lettura di quanto sta accadendo. Secondo le sue parole, infatti, gli uomini che lo crocifiggono «non sanno quello che fanno» (Lc 23,34). Egli pone cioè l’ignoranza, il «non sapere», come motivo della richiesta di perdono al Padre, perché questa ignoranza lascia aperta la via verso la conversione, come del resto avviene nelle parole che pronuncerà il centurione alla morte di Gesù: «Veramente, quest’uomo era giusto» (v. 47), era il Figlio di Dio. «Rimane una consolazione per tutti i tempi e per tutti gli uomini il fatto che il Signore, sia a riguardo di coloro che veramente non sapevano – i carnefici – sia di coloro che sapevano e lo avevano condannato, pone l’ignoranza quale motivo della richiesta di perdono – la vede come porta che può aprirci alla conversione» (Gesù di Nazaret, II, 233).
La seconda parola di Gesù sulla croce riportata da san Luca è una parola di speranza, è la risposta alla preghiera di uno dei due uomini crocifissi con Lui. Il buon ladrone davanti a Gesù rientra in se stesso e si pente, si accorge di trovarsi di fronte al Figlio di Dio, che rende visibile il Volto stesso di Dio, e lo prega: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno» (v. 42). La risposta del Signore a questa preghiera va ben oltre la richiesta; infatti dice: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso» (v. 43). Gesù è consapevole di entrare direttamente nella comunione col Padre e di riaprire all’uomo la via per il paradiso di Dio. Così attraverso questa risposta dona la ferma speranza che la bontà di Dio può toccarci anche nell’ultimo istante della vita e la preghiera sincera, anche dopo una vita sbagliata, incontra le braccia aperte del Padre buono che attende il ritorno del figlio.
Ma fermiamoci sulle ultime parole di Gesù morente. L’Evangelista racconta: «Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo, spirò» (vv. 44-46). Alcuni aspetti di questa narrazione sono diversi rispetto al quadro offerto in Marco e in Matteo. Le tre ore di oscurità in Marco non sono descritte, mentre in Matteo sono collegate con una serie di diversi avvenimenti apocalittici, come il terremoto, l’apertura dei sepolcri, i morti che risuscitano (cfr Mt 27,51-53). In Luca, le ore di oscurità hanno la loro causa nell’eclissarsi del sole, ma in quel momento avviene anche il lacerarsi del velo del tempio. In questo modo il racconto lucano presenta due segni, in qualche modo paralleli, nel cielo e nel tempio. Il cielo perde la sua luce, la terra sprofonda, mentre nel tempio, luogo della presenza di Dio, si lacera il velo che protegge il santuario. La morte di Gesù è caratterizzata esplicitamente come evento cosmico e liturgico; in particolare, segna l’inizio di un nuovo culto, in un tempio non costruito da uomini, perché è il Corpo stesso di Gesù morto e risorto, che raduna i popoli e li unisce nel Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue.
La preghiera di Gesù, in questo momento di sofferenza – «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» – è un forte grido di estremo e totale affidamento a Dio. Tale preghiera esprime la piena consapevolezza di non essere abbandonato. L’invocazione iniziale – «Padre» – richiama la sua prima dichiarazione di ragazzo dodicenne. Allora era rimasto per tre giorni nel tempio di Gerusalemme, il cui velo ora si è squarciato. E quando i genitori gli avevano manifestato la loro preoccupazione, aveva risposto: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo essere in ciò che è del Padre mio?» (Lc 2,49). Dall’inizio alla fine, quello che determina completamente il sentire di Gesù, la sua parola, la sua azione, è la relazione unica con il Padre. Sulla croce Egli vive pienamente, nell’amore, questa sua relazione filiale con Dio, che anima la sua preghiera.
Le parole pronunciate da Gesù, dopo l’invocazione «Padre», riprendono un’espressione del Salmo 31: «Alle tue mani affido il mio spirito» (Sal 31,6). Queste parole, però, non sono una semplice citazione, ma piuttosto manifestano una decisione ferma: Gesù si «consegna» al Padre in un atto di totale abbandono. Queste parole sono una preghiera di «affidamento», piena di fiducia nell’amore di Dio. La preghiera di Gesù di fronte alla morte è drammatica come lo è per ogni uomo, ma, allo stesso tempo, è pervasa da quella calma profonda che nasce dalla fiducia nel Padre e dalla volontà di consegnarsi totalmente a Lui. Nel Getsemani, quando era entrato nella lotta finale e nella preghiera più intensa e stava per essere «consegnato nelle mani degli uomini» (Lc 9,44), il suo sudore era diventato «come gocce di sangue che cadono a terra» (Lc 22,44). Ma il suo cuore era pienamente obbediente alla volontà del Padre, e per questo «un angelo dal cielo» era venuto a confortarlo (cfr Lc 22,42-43). Ora, negli ultimi istanti, Gesù si rivolge al Padre dicendo quali sono realmente le mani a cui Egli consegna tutta la sua esistenza. Prima della partenza per il viaggio verso Gerusalemme, Gesù aveva insistito con i suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini» (Lc 9,44). Adesso, che la vita sta per lasciarlo, Egli sigilla nella preghiera la sua ultima decisione: Gesù si è lasciato consegnare «nelle mani degli uomini», ma è nelle mani del Padre che Egli pone il suo spirito; così – come afferma l’Evangelista Giovanni – tutto è compiuto, il supremo atto di amore è portato sino alla fine, al limite e al di là del limite.
Cari fratelli e sorelle, le parole di Gesù sulla croce negli ultimi istanti della sua vita terrena offrono indicazioni impegnative alla nostra preghiera, ma la aprono anche ad una serena fiducia e ad una ferma speranza. Gesù che chiede al Padre di perdonare coloro che lo stanno crocifiggendo, ci invita al difficile gesto di pregare anche per coloro che ci fanno torto, ci hanno danneggiato, sapendo perdonare sempre, affinché la luce di Dio possa illuminare il loro cuore; e ci invita a vivere, nella nostra preghiera, lo stesso atteggiamento di misericordia e di amore che Dio ha nei nostri confronti: «rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori», diciamo quotidianamente nel «Padre nostro». Allo stesso tempo, Gesù, che nel momento estremo della morte si affida totalmente nelle mani di Dio Padre, ci comunica la certezza che, per quanto dure siano le prove, difficili i problemi, pesante la sofferenza, non cadremo mai fuori delle mani di Dio, quelle mani che ci hanno creato, ci sostengono e ci accompagnano nel cammino dell’esistenza, perché guidate da un amore infinito e fedele.
Grazie.”
[Grazie a Voi, paterna e fraterna Santità.]
[Nota a pié pagina. – Fra l’altro, si dice da sempre che l’autore di Musica prediletto da Joseph Raztinger, sia “Mozart”.
Ora, “forse non tutti sanno che” il nome di battesimo completo di “Wolfgang”, era…: Joannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus.
Mozart era “Wolfi” , sì, ma incastonato fra un Giovanni Crisostomo e un Teofilo ,ricordiamocelo sempre..
http://www.youtube.com/watch?v=Bq2Sr0ZirWs
(Al link sopra, di Joannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart, il mottetto “Inter natos mulierum” , Offertorio del proprium della Messa per la Nascita del Battista. -Essendo il patrono di Genova proprio San Giovanni Battista, ho avuto la fortuna di cantarlo diverse volte. Piacevolmente indimenticabile per chi lo canta o lo ascolta..) ]
Stefano, ha fatto bene a riportare questa catechesi. Comunque, “légite”, non “ligete”. E, soprattutto, la più bella preghiera è quella che si fa cantando.
Discepolo scripsit -inter alia- :
“…la “restaurazione” liturgica, il Motu Proprio, l’apertura verso i tradizionalisti.. costoro vorrebbero che lo “spirito del Concilio “trionfasse e invece con Ratzinger trionfa l’ermeneutica della continuità e cioè l’idea che il Concilio vaticano II dice lo stesso del magistero preesistente e non ha voluto cambiare nulla …tantomeno la liturgia”
A tal proposito, c’è una cosa interessante accaduta di recente in tale, diciamo, ambito, ma che nessun “vaticanista” ha messo un minimo in risalto..
Premessa:
“Corrisponde inoltre alla realtà stessa e alla mentalità odierna che i menzionati uffici non siano più chiamati ordini minori e che il loro conferimento sia denominato non «ordinazione» ma «istituzione», ed ancora che siano e vengano ritenuti propriamente chierici soltanto coloro che hanno ricevuto il Diaconato. In tal modo risalterà anche meglio la distinzione fra chierici e laici, fra ciò che è proprio e riservato ai chierici e ciò che può essere affidato ai fedeli laici; così apparirà più chiaramente il loro vicendevole rapporto, in quanto il sacerdozio comune dei fedeli e il sacerdozio ministeriale o gerarchico, quantunque differiscano essenzialmente e non solo di grado, sono tuttavia ordinati l’uno all’altro, poiché l’uno e l’altro, ognuno a suo propri modo, partecipano dell’unico sacerdozio di Cristo (Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium s, 10: AAS 57 (1965), p. 14). ”
Da:
PAOLO VI
LETTERA APOSTOLICA IN FORMA DI MOTU PROPRIO
MINISTERIA QUAEDAM
CON LA QUALE
NELLA CHIESA LATINA VIENE RINNOVATA
LA DISCIPLINA RIGUARDANTE LA PRIMA TONSURA,
GLI ORDINI MINORI E IL SUDDIACONATO
http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/motu_proprio/documents/hf_p-vi_motu-proprio_19720815_ministeria-quaedam_it.html
Ebbene: qualche giorno fa, abbiamo avuto a mio parere un multiplo salto di qualità, nei rapporti con i “tradizionalisti (in piena comunione con Roma)”.
Quel che un Motu Proprio di Paolo VI ha “abrogato”, nel ’72, ci pensa (almeno) un altro Motu Proprio -e l’Istruzione del 2011- di Benedetto XVI a consentirlo nuovamente, in maniera chiara -a gruppi particolari, almeno.
Per carità, di fatto le ordinazioni agli Ordini Minori e al Suddiaconato sono andate avanti per anni, in molte comunità, lefebvriane o ex-lefebvriane riconciliate, o persino ormai diocesi, senza soluzione di continuità con il “pre-Concilio”.
Addirittura negli ultimi anni lo stesso Prefetto della Signatura Apostolica, il canonista statunitense Cardinal Burke, ha compiuto in persona tali cerimonie.
Il “salto/i di qualità” degli scorsi giorni, è appunto a mio avviso il fatto che Domenica scorsa 12 Febbraio, a conferire gli Ordini Minori e il Suddiaconato, al Seminario Internazionale di Wigratzbad della Fraternità di San Pietro (quelli di Trinità dei Pellegrini, per intendersi), c’era non un qualche vescovo ausiliare emerito, o il veterano Cardinale Castrillon, o qualche altro diocesano “amico della tradizione” -o l’ubiquo zelante Burke- , bensì…:
http://www.fssp.org/album/O20120211/index.htm
Sua Eccellenza Mons. Juan Ignacio Arrieta, Segretario del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi.
(dal sito http://www.fssp.org/it/index.htm )
Tanto per capire chi sia, l’Arrieta:
http://didattica.pusc.it/mod/resource/view.php?id=2008
Il salto di qualità è allora presto detto: persino la Prelatura dell’Opus Dei, spesso orgogliosa di sentirsi pienamente moderno “frutto del Concilio”, e per anni piuttosto -nonostante un notevole conservatorismo liturgico, pur sempre nella riforma- “tiepida” -o anche diffidente od ostile- verso i “tradizionalisti” liturgici, sta evidentemente “sondando” seriamente (e prodromo ne è stato, ad esempio, la celebrazione periodica, da poco resa stabile, del rito antico in Sant’Eugenio a Roma..) la possibilità, non dico di “biritualizzarsi”, ma di “aprire” in maniera sostanziale e senza riserve alla “tradizione”, e al suo Messale (1962).
Faccio notare l’ulteriore e concomitante “salto”. L’Arrieta è il “numero due” di un organismo vaticavo che, principalmente, si occupa di…:
“Il Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi svolge le sue attività nell’ambito delle seguenti funzioni, che si espongono sinteticamente:
1. Funzione interpretativa.
La funzione del Consiglio consiste soprattutto nell’interpretazione delle leggi della Chiesa – recita l’art. 154 della Cost. ap. Pastor Bonus.
Nell’ambito della funzione interpretativa, è competente, innanzitutto per proporre l’Interpretazione autentica, confermata dall’autorità pontificia, delle leggi universali della Chiesa (cfr. art. 155), cioè delle leggi che riguardano tutta la Chiesa Latina e delle leggi comuni a tutte le Chiese Orientali Cattoliche.
Quando, però, non si configuri un dubbio di diritto tale da richiedere un’interpretazione autentica, può offrire opportuni ed autorevoli chiarimenti circa il significato della norma, seguendo i tradizionali criteri dell’esegesi del testo legale riportati nel. can. 17. Questi chiarimenti possono prendere anche la forma di Dichiarazioni o di Note esplicative.
2. Aiuto tecnico–giuridico agli altri Dicasteri della Curia Romana.
Due sono le modalità di assistenza tecnico–giuridica che il Consiglio presta agli altri Dicasteri. La prima modalità consiste in una particolare collaborazione « affinché i decreti generali esecutivi e le istruzioni, che essi devono emanare, siano conformi alle norme del diritto vigente e siano redatti nella dovuta forma giuridica » (Cost. ap. Pastor Bonus, art. 156). La seconda si esplica nello studio dei dubbi nell’interpretazione delle leggi universali della Chiesa che gli altri Dicasteri, su proposta del relativo Congresso, sottopongono al nostro Consiglio (cfr. Regolamento Generale della Curia Romana, art. 104), nonché di problemi specifici e particolari di carattere disciplinare
Il Pontificio Consiglio, nel contesto della collaborazione collegiale con gli altri Dicasteri della Curia Romana, ha prestato la sua cooperazione tecnica alla preparazione dei documenti della Santa Sede di carattere legislativo e disciplinare…”
http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/intrptxt/documents/rc_pc_intrptxt_pro_20061122_it.html#III._Competenze
Già il Cardinale dell’Opus Dei, Julian Herranz, allora Presidente del medesimo Consiglio, aveva in effetti assistito nel 2003 al ‘famoso’ Pontificale “sdogana-ritoantico” celebrato dal Cardinale Castrillon Hoyos a Santa Maria Maggiore.
Ma qui abbiamo il Vescovo Segretario del PCTL, che va in Baviera a pontificare in rito antico e a conferire non -si badi bene- Ordinazioni Sacerdotali o Diaconali, ma piuttosto… Ordini Minori e Suddiaconato (!) .
E ora , daccapo, ci si rilegga “Ministeria Qauedam”..
Due + due fa 4 , specie considearando che, ultimamente, la Fraternità San Pio X parrebbe aver finalmente “rinunciato” a “far cambiare idea” a “Roma” su molte cose -dopo essersi schiariti le idee per mesi a quattr’occhi, beninteso- in cambio di una leale “desistenza” reciproca de facto, e -più concretamente- una solida e protettiva struttura canonica che ne salvaguardi i “carismi” e l’indipendenza.
Poi, ognuno può interpretare le cose come meglio pensa, o crede.
Antonella : “légite”, non “ligete”
Ehu me, ci ho pensato poco dopo aver premuto “invio”.. – Lo Spirito manda segni anche in questa maniera (e spesso, anche per interposta persona, mi ricorda che “Sutor, ne ultra crepidam!”).
Grazie della pronta correzione, Professoressa.
Buonanotte.
E’ una reazione pavovliana. Mi piacerebbe Syriacus che venisse a sentire cantare il gregoriano dalle mie suore, penso che siano piuttosto brave.
Luigi ha scritto: “mi basta sapere che quella frase attribuita al cardinale Luciani è un falso. Direi che si sentiva a naso.”
Consiglio di confrontare con il
”
«Io non voglio aver nulla a che fare
con il Vaticano II.
C’è il demonio in Vaticano!».
(card. Albino Luciani, 1977) ”
contenuto nella pagina:
http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/8468-concilio-vaticano-ii-dietro-front-qnulla-possiamo-contro-la-veritaq-parte-7
(..di un sito di cui non sono abituale lettore.)
Comunque, per la “pista” da seguire, un nome: Don Luigi Villa .
Hope it helps…(come direbbero alla United Grand Lodge of England 🙂
Per Antonella:
“Prima Messa Pontificale al Trono celebrata in Italia dopo la messa in vigore del Motu Proprio “Summorum Pontificum”. S.ma Messa celebrata da Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Mario Oliveri. Foto della cerimonia dei “Voti Solenni” di sette Suore Francescane dell’Immacolata dei Monasteri di clausura di Città di Castello e di Alassio…”
http://www.youtube.com/watch?v=rpupfGEICLc
Antonella : a 2:40 , “le tue suore” (o di loro consorelle) si sentono cantare…seraficamente :
http://www.youtube.com/watch?v=Va2GYnCzcqI
Dedicato a Joseph (che è mozartiano a metà, secondo me, ché l’altra…:)
Cantata 106 (funebre, ma trasfigura il funebre a tal punto che chiamarla “Actus tragicus”, come dicevano i luterani del tempo, le fa un pò torto..)
Il Contralto introduce arioso, assieme all’ineffabile Viola da gamba, con le parole:
“In deine Hände befehl ich meinen Geist; du hast mich erlöset, Herr, du getreuer Gott.”
cui segue infine un (davvero “mistico”) duetto col Basso, ovvero un intrecciarsi di aria del Basso e cantus firmus (corale) del Contralto.
“Heute wirst du mit mir im Paradies sein.
Mit Fried und Freud ich fahr dahin
In Gottes Willen,
Getrost ist mir mein Herz und Sinn,
Sanft und stille.
Wie Gott mir verheißen hat:
Der Tod ist mein Schlaf geworden.”
[(bassus) “Oggi sarai con me nel Paradiso.
(altus)
“In pace e gioia proseguo il mio viaggio
Secondo la volontà di Dio,
Fiducioso è il mio cuore e la mia mente
Calma e serena.
Come Dio mi ha promesso:
La morte è divenuta il mio sonno.” ]
http://www.youtube.com/watch?v=JhztdigNseM
[ Scusate, avevo dimenticato di tradurre il fondamentale
“In deine Hände befehl ich meinen Geist; du hast mich erlöset, Herr, du getreuer Gott.”
“Nelle tue mani affido il mio spirito;
Tu mi hai redento, Signore, tu Dio fedele.”
(per i curiosi, il resto -con traduzione un pò traditrice.. – :
http://www.bach-cantatas.com/Texts/BWV106-Ita5.htm ) ]
[ “La seconda parola di Gesù sulla croce riportata da san Luca è una parola di speranza, è la risposta alla preghiera di uno dei due uomini crocifissi con Lui. Il buon ladrone davanti a Gesù rientra in se stesso e si pente, si accorge di trovarsi di fronte al Figlio di Dio, che rende visibile il Volto stesso di Dio, e lo prega: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno» (v. 42). La risposta del Signore a questa preghiera va ben oltre la richiesta; infatti dice: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso» (v. 43). Gesù è consapevole di entrare direttamente nella comunione col Padre e di riaprire all’uomo la via per il paradiso di Dio. Così attraverso questa risposta dona la ferma speranza che la bontà di Dio può toccarci anche nell’ultimo istante della vita…” ]
Syr, 0:43: mi sono affacciato al link che segnali…e al Don Luigi Villa,..e alla “Chiesa Viva”…a Paolo VI “massone” e stronzate varie via dicendo… con numerosi conati di vomito. Ma come sono contento di essere poco acquainted con la rete e con tutta ‘sta cacca.
Per carita’, Syr, lasciali perdere e abbiti cura…: canta, canta e prega per tutti noi!
Perché, Mabu, vorresti dire che in Vaticano non ci sono vescovi o cardinali massoni?….O che non ce ne siano stati è grossi papaveri? Tipo Cardnal Pappalardo? Poletti? Baggio….Chi erani costoro!? Infirmati caro . Se pensi siano stanti con l’aureola, ebbene sei molto, ma molto fuori strada : togliti l’orecchino dal naso! Fammi il piacere! Di Paolo VI, un grande papa indubbiamente grande…ma che si paventi una certa correlazione con la massoneria è cosa da stabilire. Alcuni dicono di si, soprattutto colui che, in gergo viene definito “l’avvocato del diavolo” nelle cause dei santi, sembrerebbe aver annusato, inqualche misura, per vie traverse o dirette non so, un certo odore. Mano sul fuoco non ce la metto ma…lche la storia previa del concilio, i prodromi del concilio siano inquietanti è fuor di dubbio. Luigi non me ne voglia…io mi sono fatta la mia opinione…libero pensiero no!? O mi volete bruciare in quel di Campo de’ Fiori?!
“Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiæ Cælestis, satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude. Amen.”
Preghiera immancabile a margine di ogni celebrazione liturgica. Estina di sana pianta dopo il concilio…di sana pianta estinta!
Mamma li corviiiii…! Mamma li corviiiiii nel pianerottolo di Luigiiiii! Aiutooooooo…Anche qui ci vuole un’indagine interna. 🙁
E io che pensavo di avere il peccato originale!
Antonella: dalle arie che girano, siamo gia’ in due senza peccato originale! 😉
Spero non ti arrabbierai!
Clodine il “libero pensiero” è la mia passione ma anche le fonti lo sono. Se vuoi dare per certo che Pappalardo, Poletti e Baggio fossero massoni non hai che da citare la fonte. Vai intimando a tutti di informarsi e approfondire. Io sono pronto: dimmi dove. Avrai notato che sulla citazione di Paolo VI, quella della Lumen Gentium, quella del Codice 1983, quella di Luciani ho subito “approfondito”. Ora dimmi la fonte sull’appartenenza massonica dei tre e io vado.
Din don, avviso:
Si avverte il\ la gentile Discepolo che “l’avvocato del Diavolo” è figura abolita da Giovanni Paolo II dal lontano 1983 con la costituzione apostolica Divinus perfectionis magister.
Din don avviso: assicurarsi di aver allacciato le cinture
Din don avviso: assicurarsi di non aver lasciato bagagli
Din don avviso: assicurarsi che tutte le connessioni siano attive…
Din don avviso: assicurarsi sempre…
Luigi, perchè non apre un thread indicendo una gara a chi la spara più grossa?
La gara per la “‘u’_anema_’ra_palla” abbia inizio…
Din don avviso di correzione:
Si avverte la gentile CLODINE che “l’avvocato del Diavolo” è figura abolita da Giovanni Paolo II dal lontano 1983 con la costituzione apostolica Divinus perfectionis magister.
Le mie scuse a Discepolo che non c’entra niente
ripeto:
Le mie scuse a Discepolo che non c’entra niente
Piccola nota di colore su futuri papi e cardinali:
“Wojtyla fa una grandissima impressione. La sua personalità si impone. Da essa emana un fluido, un’attrattiva, una certa forza profetica, molto calma ma irresistibile” (Y. Congar – Diario del Concilio, II, 259).
Congar afferma anche (non trovo più la pagina, però…): “lo faranno presto cardinale”.
Dai “Cahier du Concile” di De Lubac emerge lo stesso ritratto.
Impressionante, no?
La fonte massonica è la famosa lista della Loggia Ecclesia, messa in circolazione da Pier Carpi.
Una storica baggianata, messa in giro un pò con la stessa logica dei corvi di questi giorni.
E poi c’è un pò di letteratura lefebvriana, o di esponenti della vecchia Corte pontificia inferociti con Montini e Roncalli.
Non so se avete mai sentito tutta la questione dei simboli delle formelle della Porta del Bene e del Male, fatta dal Mincuzzi, all’ingresso della Basilica Vaticana.
Sono tutti romanzi, persino la massoneria è una cosa più seria.
Mi pare che a Wojtyla si adattino bene le parole che il Signore rivolge a Geremia:
“Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo,
prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni” (Ger 1,5)
Lo Spirito, forse, non aspetta l’ordinazione, si dà un gran da fare fin da subito
😉
…continuo a scrivere mentre qualcun altro scrive di altro…
risulto un pochino avulsa, scusate
😀
Senza offesa per nessuno, mi sembra che intorno al tema proposto da Luigi, insieme ai corvi stiano svolazzando molte cretinate. Di quelle che annoiano e che, al tempo stesso, sono ridicole oltre ogni dire.
Non sarebbe il caso di darsi una calmata?
Luigi …ma scusa…le fonti sono tante,controverse, alcune,comprovate altre occultate, mistificate. E’ ovvio che si tenta occultare, nascondere, normale vorrei vedere!! Ma ci sono ampi fascicoli di chi indaga, cerca, scruta.Anche in merito alla sepultura del bandito De’ Pedis nella basilica di S.Apollinare e non c’era forse Poletti ai vertici dell’epoca!? E vuoi che non si sia indagato? Nessuno ti dirà mai palesemente che il tizio, caio o Sempronio lo sono, all’interno della stretta cerchia, tutti diranno che si farnetica. Mi sembra superfluo. Ma ti potrei citare documenti di uno storico della massoneria prof Mola ad esempio, come pure:”la massoneria alla conquista della Chiesa” di Agnoli, al capitolo III voce:”le liste di Panorama e di O.P Loro valore probatorio” o al cap VI all’interno del quale ci sono altrettante fonti e riferimenti inoppugnabili relativi a Baggio e nello stesso cita anche Bugnini, il riformatore della S.Liturgia. Uguale solfa nel volume di Padre G.M.Scozzaro il quale dice per inciso:” Qualche lettore potrebbe chiedersi se questo mio scrivere così forte sia opportuno, rispondo che non scrivo assolutamente contro la Chiesa che è sempre Santa, è impensabile e più avanti lo spiegherò dettagliatamente.Scrivo esclusivamente sul tradimento di quei Prelati che
hanno rinnegato la Chiesa di Gesù e vogliono distruggere la sana dottrina
come leggeremo nei capitoli più avanti, nei documenti del Gran
Maestro della Massoneria, con le direttive da osservare da parte dei
Vescovi massoni per distruggere la Santa Chiesa”..cap. I° pag 6
E icita nomi altisonanti. Ma te ne potrei citare ancora un centinaio di fonti caspita. Ma scusa Luigi,guarda che anch’io ho fatto scorpacciata teologica. Tu sei un ottimo vaticanista con esperienza pluridecennale, ma si da il caso che non tutto il Popolo di Dio la beve! Personalmente èda una vita che sto dentro l’ambiente, documentandomi, studiando, seriamente e profondamente. Non dico cazzate, no! Non le dico!Non è nel mio stile e non è neppure una presa di posizione. Mi rende furente la cecità, il non voler chiamare le cose con il loro nome, latteggiamento omertosom che non rende giustizia a Dio! La Chiesa deve essere ripulita, e se non lo facciamo noi lo fara il Signore , con la frusta e la ramazza.
Ubi, ma quanto sei intelligente: bravo: domandati “PERCHE'” (?) perché non c’è più l’avvocato del diavolo che spulcia nelle pieghe..prova a domandarti PERCHE’….forse il diavolo, per alcuni prelati non esiste, o forse, non c’è più: scomparso. Magari è andato in vacanza. O, forse la Chiesa è immune da tanta umbratile tenebrosa astuta potenza!??? Ammazza, che mandrakata!
E ancora: prova a domandarti perché all’indomani del CVII è stata tolta dal codice di diritto canonico la scomunica agli adepti massoni [grazie a Dio Benedetto l’ha seintrodotta] ma per decenni tutto filava all’insegna del “volemose bene”. Perché?
La massoneria è un organizzazione satanica. E non ne voglio più parlare…per me chiuso qui il discorso, e ti dirò di più Luigi : ho anche un tantino di paura, si , ho paura a parlarne, per la mia incolumità. Chiuso capitolo. Non mi chiedere altro Luigi. Basta così!
Sto con discepolo: è l’unico col quale riesco a trovarmi concorde conduttore. Smarrita min sento, in un mare di cecità e incredulità!…Papa Bendetto XVI sta facendo una vera inversione ad “U” e in questo incedere si trova “i lupi dietro e il baratro avanti”….
“Una storica baggianata, messa in giro un pò con la stessa logica dei corvi di questi giorni” eh…si si…storica baggianata una cippa!
“IL MALE È NELLA CHIESA” (PAPA BENEDETTO XVI)
“Ubi, ma quanto sei intelligente: bravo: domandati “PERCHE’” (?) perché non c’è più l’avvocato del diavolo che spulcia nelle pieghe..prova a domandarti PERCHE’ ”
Dato che non sono intelligente, ma almeno so leggere, mi sono andato a leggere Wikipedia…
e quello che la mia povera e inutile mente (vocabolo grosso, dovrei dire unico neurone solitario che ogni tanto come la povera particella di sodio si chiede “c’è qualcuno qui”, è oberato di super-lavoro…) ha pensato (vocabolo grosso pure questo…) che quella figura che “controbatte a un’argomentazione non perché intimamente convinta ma piuttosto per alimentare un dibattito o contrastare le altrui posizioni” faceva si che le cause dei santi non avanzassero mai o avanzassero con una lentezza impressionante. Questo cosa fa dedurre alla mia povera e inutile mente? Che con tale lentezza, veniva a passere tanto e tale tempo che risultava impossibile raccogliere “deposizioni di testimoni contemporanei ai fatti in causa, nè si hanno documenti certi di tali deposizioni debitamente raccolte in tempo opportuno”.
Ed infatti già il Venerabile Servo di Dio Pio XII, promulgò la Lettera Apostolica “GIÁ DA QUALCHE TEMPO”, per chiarire le cose in merito…
Questo l’incipit:
“Già da qualche tempo è venuta maturando in Noi la persuasione che i procedimenti in uso presso la Sacra Congregazione dei Riti per la trattazione delle cause « storiche » dei Santi hanno bisogno di qualche ritocco, affinché possano meglio corrispondere alla propria natura di tali cause e alle loro speciali esigenze (natura ed esigenze abbastanza chiaramente indicate già da Benedetto XIV: De Servorum Dei beatif . et canoniz., dove parla delle causae antiquae), massime tenuto conto dello sviluppo raggiunto dalle discipline storiche e dei perfezionamenti portati ai loro metodi.
Per cause « storiche » dei Servi di Dio intendiamo quelle per le quali (trattisi della vita, delle virtù, del martirio o di antico culto) non si possono raccogliere deposizioni di testimoni contemporanei ai fatti in causa, nè si hanno documenti certi di tali deposizioni debitamente raccolte in tempo opportuno.
Sembrandoci coram Domino di non poter frapporre ulteriori indugi, invocato il divino aiuto e chiamati a consiglio uomini di non dubbia competenza, dopo matura considerazione, di Nostro Motu proprio abbiamo ordinato ed ordiniamo quanto segue: ”
Questo è il link (il famoso amore per le fonti…) per leggere:
http://www.vatican.va/holy_father/pius_xi/motu_proprio/documents/hf_p-xi_motu-proprio_19300206_sezione-storica_it.html
Questo è quanto il neurone mio ha fatto. Ora devo lasciare poichè a causa del super-lavoro il poverino si è surriscaldato…
ah ah ah ah ah….te’ possino!
Sulla massoneria ha ragione Clodine, non dovremmo sottovalutarne la presenza e l’influenza anche a Roma.
Un conto è l’influenza, fatto sicuro.
Altro è far circolare liste, e attribuire appartenenze a personaggi vaticani senza lo straccio di una prova.
Questo, sia chiaro, nulla toglie alla responsabilità di chi avesse lasciato seppellire De Pedis in Sant’Apollinare per ragioni inconfessabili.
Sant’Agostino, discorso 46
“Consideriamo un istante noi stessi. Il Signore ci ha posti in questo luogo (di cui dovremo rendere stretto conto) per un tratto della sua condiscendenza e non certo per i nostri meriti. Ebbene, noi siamo insigniti di due dignità che occorre ben distinguere: la dignità di cristiani e quella di vescovi. La prima, cioè l’essere cristiani, è per noi; l’altra, cioè l’essere vescovi, è per voi. Nel fatto di essere cristiani vanno sottolineati i vantaggi che derivano a noi; nel fatto di essere vescovi, ciò che conta è esclusivamente la vostra utilità. Vi sono molti che, essendo cristiani e non vescovi, raggiungono Dio e la loro via è forse più agevole, ed essi possono camminare tanto più spediti quanto più è leggero il peso che portano. Noi, invece, oltre ad essere cristiani, per cui dovremo render conto a Dio della nostra vita, siamo anche vescovi, e quindi dovremo rendergli conto anche del nostro ministero. Vi fo presente tale difficile situazione affinché vogliate compatirci e pregare per noi. Verrà infatti il giorno in cui tutto sarà sottoposto a giudizio”
dall’interessantissimo sito: http://www.augustinus.it
Per Stefano – Syriacus: sì, sono proprio loro; anche io ero ad Imperia. Purtroppo adesso le lezioni di latino sono finite, e mi devo contentare di sentirle cantare dietro le grate. Il guaio è che le celebrazioni sono di mattina presto … Sul resto della discussione, non so che dire.
M smettila Francesco73, ma ci sono nomi cognomi con prove e la lista è ben lunga anzi, linghissima. C’è una letteratura sconfinata e la cosa è nota a tutti, forse non a te, e a chi si aostina a tapparsi occhi e nasino, chi non vuole per omertà o pavidità tentare oltre la cortina fumogena. Non certo agli addetti ai lavori. Perciò, smettila e taci per favore!
nico, ma guarda pure le lotte estenuanti che Sant’Agostino ingaggiò con i Pelagiani, con le sette eretiche o donatiste fanno teso, non solo gli ammonimenti e le Omelie. E nonostanze fosse partito da una formazione manichea, S.Aogostino d’Ippona raggiunta la conversione, nel pieno della maturità , lottò strenuamente contro i manichei, non fu mai quiscente al male della Chiesa,o alle resie che sempre ci furono: MAI!
Antonella Lignani, ieri ti ho pensato e sai perché? Mi è arrivato un invito per il 23 Febbraio presso La Pontificia, Università Salesiana facoltà di Lettere Cristiane e Classiche per il 50° della “Veterum Sapientia” sullo studio e l’uso del Latino. Presiederà un caro amico, docente presso quella facoltà, già preside di un noto Ateno in Terra Santa.
Leggo <Nel 50° della Costituzione apostolica, il Pontificium Institutum Altioris Latinitatis intende ripercorrere alcuni elementi significativi di tale storia per cogliere il senso di tale missione e soprattutto per rispondere alle sfide che oggi, a livello di impegno culturale, pone lo studio delle lingue classiche (latino e greco).Il Convegno si colloca nella serie degli appuntamenti annuali che l’Institutum realizza allo scopo di continuare ad evidenziare il ruolo della cultura classica nel contesto e a servizio delle culture odierne e delle realtà ecclesiali.
Perché non vieni. Ti aspetto a Roma dai…Ci mangiamo qualcosa eppoi verso le 16 ritorni a casa..dai Antonella. Vieni a Roma!
Venia: fanno testo, e non teso…eppoi ci sono un sacco di refusi…s
cusate, la scrittura al cp mi è troppo congeniale…e mi sembra sia palese.
Clodine, hai ragione su Agostino, il mio post non intendeva negare questo fatto, ma anzi rafforzare il giudizio negativo sui ministri ordinati che tradiscono la loro missione.
NON mi è troppo congeniale…mamma mia che tragedia!
ok…non avevo capito! Ciao cara.
Una parentesi catechetica… (giusto per atteggiarmi a “umile spirito sapiente” e in modo da soddisfare la mia insaziabile “vanitas”).
La Virtù cardinale “Giustizia”, consiste, recita Wikipedia:
“consiste nella volontà costante e ferma di dare a Dio e al prossimo ciò che è loro dovuto e quindi, per mezzo di essa, intendiamo e conseguentemente operiamo ciò che è bene nei riguardi di Dio, di noi stessi e del prossimo.”
Ora imputare al prossimo cose di cui non si ha certezza va contro, contraddice, questa Virtù della Giustizia.
Si va nel campo della calunnia o almeno del giudizio temerario. Sparlare del prossimo senza certezze -ma anche “con”- non è cosa da cristiani.
San Filippo Neri comandò ad una donna “di spennare per strada una gallina morta e poi di raccoglierne tutte le penne volate via. Alla richiesta del perché, da parte della donna, rispose che questo era come il suo sparlare, le sue parole si spargevano ovunque e non si potevano raccogliere più”
Si rifletta…
Ps tutti i virgolettati sono tratti da Wikipedia. Il neurone raffreddandosi ha sentito il bisogno di nutrire la sua sete di vanitoso sapere a tale fonte…
Cara Clodine, che bellezza questo Convegno! Giovedì 23 non ho altri impegni, e potrei venire a Roma con un pullmann che arriva alla Tiburtina. Ma questa Università Salesiana, se non erro, è in capo al mondo; già altre volte ho rinunciato ad andare. Mettici il fatto che ho problemi di vista .. Mi impegno a stuadiare la cosa, sarebbe bello. E’ ora che si dedichino un po’ allo studio del latino; mi sembra infatti che … si sia persa la razza, come diceva la nonna.
E’ un po’ lontana la Pontificia, ma ci si arriva….Pensaci Antonella, pensaci…
Se dovessi deciderti, fammi sapere qualche giorno prima. Sarebbe bellissimo per me. Fammi sapere ok? Pensaci ; )
Ubi- Simpatico questo aneddoto di San Filippo. Me lo memorizzo.
Quando assistiamo a conferenze o altre discussioni, abbiamo modo di verificarlo spesso (qualche volta anche sul Blog)
Si Giosal, simpatico, e non è l’unico di tal genere.
Tornando al tema, se i “corvacci” riflettessero sulla figura di questo grande santo dallo spirito poliedrico…
E va bene, mi taccio, come ordina Clodine.
No cara Clodine, fuori le fonti. Dove è affermato documentatamente che quei cardinali erano iscritti a logge massoniche? Non basta dire che lo sanno tutti. Indicando tu la fonte alla quale ti riferisci, ognuno valuterà.
Cara Clodine, vedo in Internet che dalla Tiburtina per l’Ateneo Salesiano c’è il bus 349. E’ possibile? E con un taxi, è consigliabile? Ciao.
ho ragione io che il problema non sono i corvi, le lettere e quant’altro… Ma il Vangelo…
Un Pater Ave e Gloria al Sacro Cuore
C’è anche qualche altra possibilità Antonella, da Termini si potrebbe prendere il 92 che ci porta proprio in Ateneo…
Luigi,ti ho citato le fonti, leggi!…
Cara Clodine, vedrò cosa posso fare; intanto mi sto informando. Mio fratello lavora a Roma, spero che mi dia le indicazioni migliori, dal momento che mi conosce bene (da quando è nato). Ciao.
@Ubi
Mitico Ubi!! Geniale e provvidenziale come sempre con le sue citazioni di saggezza…
Bellissimo Clodine! Si parla anche del latino nella cultura cinese! All’Università di Perugia ho incontrato una volta un professore cinese che era venuto a studiare il latino per le leggere i testi giustinianei. Che grande popolo! Penso che tu sappia come la chiesa coreana è nata quando alcuni studiosi si recarono a Pechino per conoscere meglio la nuova religione. Vedi che il latino non ha impedito alla Chiesa di essere universale; inoltre è sempre bello vedere a cosa ci conduce la Provvidenza. Ora i sacerdoti coreani vengono a rievangelizzare l’Italia. E si salesiani hanno una loro roccaforte a Hong Kong. Cerchiamo di guardare al positivo, non al negativo. “Le mie vie non sono le vostre vie, i miei pensieri non sono i vostri pensieri”.
Le fonti saranno le solite: la rivista Chiesa Viva, gli scritti di don Giuseppe Villa, la lista di Pier Carpi, i messaggi cifrati di Pecorelli, tutt’al più (ma qui saremmo già a un livello troppo alto) qualche nota di Maurizio Blondet…
Un pò poco, come prova.
Antonella, dovrei avere il tuo indirizzo mail da qualche parte…se non riesco a trovarlo ti giro l’invito tramite Luigi.
Non ti preoccupare per arrivare in Ateneo, i mezzi ci sono…è un convegno bellissimo!
Vedi Francesco73 ti sbagli di grosso, neppure so chi siano questi che hai citato. Mai letto Chiesa Viva men meno questo Carpi, lo leggo per la prima volta da te! Messaggi cifrati di Pecorelli?? Ti assicuro che non servono i messaggi cifrati di Pecorelli per questa realtà nefasta e allucinante fin troppo radicata. Ho scritto e gli autori [Prof Alessandro Mola,storico della massoneria,non possiedo il tomo al moento per citarti precisamente cap, e pag] ” La massoneria alla conquista della Chiesa” di Agnoli, al capitolo III ”le liste di Panorama e di O.P Loro valore probatorio” e al cap VI altrettante fonti e riferimenti relativi a Baggio, Poletti e nello stesso è citato anche Bugnini, il riformatore della S.Liturgia. Il francescano Padre Giulio Maria.M Scozzaro il quale, nel suo libro “La corruzione nella chiesa” afferma: ” Qualche lettore potrebbe chiedersi se questo mio scrivere così forte sia opportuno, rispondo che non scrivo assolutamente contro la Chiesa che è sempre Santa, è impensabile e più avanti lo spiegherò dettagliatamente.Scrivo esclusivamente sul tradimento di quei Prelati che hanno rinnegato la Chiesa di Gesù e vogliono distruggere la sana dottrina come leggeremo nei capitoli più avanti, nei documenti del Gran Maestro della Massoneria, con le direttive da osservare da parte deiVescovi massoni per distruggere la Santa Chiesa”..cap. I° pag 6 a cui farà seguito anche la lista e i nomi. Eppoi ci sono articoli, spigolature, aneddoti, e una marea di codumenti ovunque…ovunque li si voglia trovare
Clodine scrive: “IL MALE È NELLA CHIESA” (PAPA BENEDETTO XVI)
Io sono testardo mia cara Clodine: dove Papa Benedetto ha detto o scritto queste parole? Non dico un qualche concetto sul peccato nella Chiesa, ma le precise parole “IL MALE E’ NELLA CHIESA”. Mi interessa molto l’acuta percezione del peccato che è nella teologia di Joseph Ratzinger e ho compilato un’antologia di suoi testi in materia, ma le parole IL MALE E’ NELLA CHIESA non le ho mai incontrate.
aaaAArghhh…UFFA!…no non sei testardo, se nato per farmi impazzire! Pussa via..!!!
“IL MALE E’ NELLA CHIESA DOBBIAMO PURIFICARCI” e aggiunge «la Chiesa lo subisce da ciò che inquina la fede e la vita cristiana dei suoi membri e delle sue comunità». I peccati e le colpe dei sacerdoti (e dei vescovi che insabbiano i loro reati) intaccano «l`integrità del Corpo mistico», indeboliscono «la capacità di profezia e di testimonianza della Chiesa, appannando la bellezza del suo volto».
Da “LA STAMPA” di mercoledì 30 giugno 2010
Antonella, anche dalla Tiburtina si arriva benissimo all’Ateneo…non ti preoccupare, ci sono io! Naturalmente il convegno è aperto a chiunque del blog fosse interessato eh…non ci sono limitazioni di sorta.
Anche se non ci sono queste testuali parole (il male è dentro la Chiesa), mi sembra che Benedetto XVI abbia più volte detto (sia in volo verso Malta, che in altre occasioni) che La Chiesa ha il maggiore pericolo nel peccato dei suoi membri.
Queste le sue parole: “So che Malta ama Cristo e ama la sua Chiesa che è il suo Corpo e sa che, anche se questo Corpo è ferito dai nostri peccati, il Signore tuttavia ama questa Chiesa, e il suo Vangelo è la vera forza che purifica e guarisce”. Dicendo le parole “il Corpo di Cristo è ferito dai nostri peccati” Benedetto XVI non trattenne le lacrime, e questo smorzò di molto anche se non del tutto le roventi polemiche di quei tempi.
Clodine i discorsi del papa è bene riscontrarli nella loro vera fonte, non sulla Stampa di Torino. Ecco qui il link al testo ufficiale: potresti indicarmi il capovero dove si trovano quelle parole?
http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/25811.php?index=25811&po_date=29.06.2010&lang=it
oooaoooooooooOOOOOOOooooooOOOOOOOOoooooOOOOOOooooooooooooooooooooooooooOOOOOOOO !! NOOOOOooooo
Sì invece: non si virgoletta ciò che non è in un testo.
Grazie Clodine del tuo interessamento. Spero di non fare a Roma la fine dei barboni di Luigi. E non ti arrabbiare troppo: non sai che gli uomini pacati e controllati sono i più difficili da smontare?
Se le regole della sintassi non sono vambiate anche loro come la liturgia ricordo, se non vado errando” che le virgilette tornao utili per le citazioni interne ad altre citazioni, cioè, quando si riporta un discorso diretto o una citazione all’interno di un altro discorso diretto! Ohh…non sei soddisfatto lo so..arghhh
Antonella, ma che dici…ah ah ah ah ! Sei troppo dolce! Dai, non scherzare…comunque tu fai quello che ti senti. Anche se dovessi decidere all’ultimo al momento io ci sono, lo sai.
Il problema è ermeneutico. “Il male è nella Chiesa” non significa che tutto il male provenga dalla Chiesa, ma che il peccato dei suoi membri costituisce il pericolo e il danneggiamento più grandi per la Chiesa stessa.
Parlando delle persecuzioni, il papa dice: “Il danno maggiore, infatti, essa (la Chiesa) lo subisce da ciò che inquina la fede e la vita cristiana dei suoi membri e delle sue comunità, intaccando l’integrità del Corpo mistico, indebolendo la sua capacità di profezia e di testimonianza, appannando la bellezza del suo volto. Questa realtà è attestata già dall’epistolario paolino. La Prima Lettera ai Corinzi, ad esempio, risponde proprio ad alcuni problemi di divisioni, di incoerenze, di infedeltà al Vangelo che minacciano seriamente la Chiesa. Ma anche la Seconda Lettera a Timoteo – di cui abbiamo ascoltato un brano – parla dei pericoli degli “ultimi tempi”, identificandoli con atteggiamenti negativi che appartengono al mondo e che possono contagiare la comunità cristiana: egoismo, vanità, orgoglio, attaccamento al denaro, eccetera (cfr 3,1-5)”
Spesso i titoli dei giornali tendono a semplificare il tutto, creando slogan che possono dar luogo ad equivoci. .
Clodine e Antonella che siete più addottorate di me: il problema è anche dell’attendibilità delle fonti. C’è un libro del padre Giulio Maria Scozzaro intitolato LA CORRUZIONE NELLA CHIESA che ha come sottotitolo “IL MALE E’ NELLA CHIESA” – “IL PERICOLO MAGGIORE E’ L’INFEDELTA’ DEI SUOI MEMBRI” (PAPA BENEDETTO XVI – 29 GIUGNO 2010). Nessuna delle due espressioni virgolettate sono nel testo papale. Questo Scozzaro, che Dio l’aiuti, mette sulla copertina di un libro due citazioni del papa che ricava da un titolo di giornale, che non corrispondono al testo papale e che non sono neanche nel testo dell’articolo di quel giornale. Clodine immagino che abbia ripreso dallo Scozzaro la prima delle due espressioni perchè in altro commento – delle 9,50 – invocando io le fonti sul tema “Massoneria nella Chiesa” mi rimanda proprio al volume di quell’autore indicandolo come attendibile. No Clodine: Scozzaro appartiene al rango dei non attendibili totali, fin dal sottotitolo del suo volume – come mi pare di aver mostrato.
http://en.wikipedia.org/wiki/Mozart_and_Freemasonry
http://www.youtube.com/watch?v=DyT6fEhXL9w
The Masonic Funeral Music (Maurerische Trauermusik), K. 477/479a, composed no later than November 1785 .
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19831126_declaration-masonic_it.html 🙂
Interessante :
http://www.missaleromanum.it/Musicasacra/MusicaSacra09.pdf
(non so il valore oggettivo del testo, ma almeno c’è una certa bibliografia in fondo… Comunque è un tema intricatissimo -o talmente semplice che…- su cui si è molto dibattuto, e forse sempre si dibatterà: sulla collocazione di Mozart -probabilmente in buona fede verso entrambe, forse ancora ‘possibile’ all’epoca..- fra Massoneria e Chiesa Cattolica. Magari i Massoni lo hanno accoppato per troppa leggerezza nel preservare i segreti, mentre altri dicono che era un super-massone che senz’altro mirava a fondare una sua loggia illuminatissima… Pur restando sempre un “buon cattolico”. Mah. Non lo so. So che forse..: i Massoni ascoltano la Marcia Funebre Massonica, i Cattolici il Requiem, ed entrambi si incontrano poi all’opera per il Flauto Magico..:)
Clodine, 17,26. L’ho letto tutto (con pazienza). Ha detto NO!
“appartiene al rango dei non attendibili totali”
Semplicemente… M_E_R_A_V_I_G_L_I_O_S_O !
Stefano (o.S.)
sei una miniera…
Però Agostino di oggi era fantastico.
Quote of the day:
“A questo riguardo, ascoltate che cosa scrisse Sant’Anselmo, il 37° Arcivescovo di Canterbury, il più grande teologo in assoluto forse, che diede lustro all’amena e verde Inghilterra: “Questo potere fu affidato in modo particolare a Pietro, affinché noi fossimo invitati all’unità. Cristo perciò lo nominò capo degli apostoli, affinché la Chiesa avesse un principale Vicario di Cristo al quale potessero ricorrere i diversi membri della Chiesa, nel caso di dissensi tra loro. Ma se ci fossero più capi nella Chiesa, il vincolo dell’unità si spezzerebbe” (Cat. Aur. Mt. 16,19).”
(Dopo aver cominciato con un…” “Ecco, com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme!” (Ps. 133,1). Ringraziamo con tutto il cuore Papa Benedetto XVI per questo bellissimo dono, l’Ordinariato Personale della Cattedra di San Pietro, e preghiamo affinché ciò possa promuovere la causa dell’unità cattolica…”)
http://www.diocesiportosantarufina.it/home/news_det.php?neid=1730
” Finalmente insieme. Dopo 477 anni.
Prima Omelia del nuovo Ordinario della ‘Chair of St. Peter’, Dr. Jeffrey Steenson – Ordinariato che accoglie gli Anglicani che desiderano tornare nella piena comunione con la Chiesa Cattolica “
(L’Ordinariato della Cattedra di Pietro è quello americano – nato un anno dopo quello britannico, “Our Lady of Walsingham” , guidato dall’ex vescovo anglicano, ora Ordinario -ma con poteri giurisdizionali di Vescovo, e non però a livello sacramentale- Mons. Newton.
“Welcome to the website of the Personal Ordinariate of Our Lady of Walsingham. This year started with the announcement of the erection of the Personal Ordinariate of the Chair of St Peter in the USA and here in the UK we share their joy as groups prepare to enter into the full communion of the Catholic Church through the Ordinariates.”
http://www.ordinariate.org.uk/ )
Grazie, Benedetto! (…Anche se Paolo c’era arrivato già, a concepire qualcosa del genere -e vedere in che occasione ha pronunciato, in inglese, le seguenti parole, un pò fa tremare i polsi..) :
“PER L’UNITA DEI CRISTIANI
May the blood of these Martyrs be able to heal the great wound inflicted upon God’s Church by reason of the separation of the Anglican Church from the Catholic Church. Is it not one-these Martyrs say to us-the Church founded by Christ? Is not this their witness? Their devotion to their nation gives us the assurance that on the day when-God willing-the unity of the faith and of Christian life is restored, no offence will be inflicted on the honour and sovereignty of a great country such as England. There will be no seeking to lessen the legitimate prestige and the worthy patrimony of piety and usage proper to the Anglican Church when the Roman Catholic Church-this humble “Servant of the Servants of God”- is able to embrace her ever beloved Sister in the one authentic communion of the family of Christ: a communion of origin and of faith, a communion of priesthood and of rule, a communion of the Saints in the freedom and love of the Spirit of Jesus.
Perhaps We shall have to go on, waiting and watching in prayer, in order to deserve that blessed day. But already We are strengthened in this hope by the heavenly friendship of the Forty Martyrs of England and Wales who are canonized today. Amen. ”
http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/homilies/1970/documents/hf_p-vi_hom_19701025_it.html
E dopo decenni di “waiting and watching in prayer”, abbiamo almeno la possibilità (anche) di leggere parole come le seguenti, da parte di un sacerdote di rito latino, uso anglo-cattolico, in piena comunione con Roma:
” …It is true that they [the Reformers] fell into heresy and schism. It is true that the were sometimes unscrupulous and manipulative.
But there are some qualities there we can admire, and which remain part of the patrimony. They loved Christ and his Church. They loved the people of God and worked for the salvation of souls. They had an evangelical spirit. They were willing to risk all for Christ and his gospel. When people are divided by polemical words and ideas it is easy to forget the goodness and graces of ‘the other side.’ But Anglo-Catholics, if they are to embrace their Anglican Patrimony, must see that the good things they love within that patrimony have, as their starting point, these more indefinable qualities of Christian zeal, love of the Sacred Scriptures, love of the church, and love of truth. The martyrs on both sides of the conflict exhibited these traits…”
(Rivendicano con orgoglio il “meglio” della loro “tradizione anglicana” non solo a livello liturgico-musicale-estetico, etc… ma anche “evangelico”. Un pò più sensibili verso il canto congregazionale, ma anche verso una profonda conoscenza delle Scritture…
Diciamo che se l’Ortodossia orientale è un’intero polmone, qui forse si è riattivato comunque un buon bronco..:)
Ancora : “…I martiri di entrambe le parti”… (AD MMXII)
http://www.theanglocatholic.com/2012/02/the-real-anglican-patrimony/
Allora, secondo te Luigi non deve esistere il pensiero critico, tutti debbono essere fruitori passivi di concoscenza inculcata. Vasi vuoti da riempire. ..
Non capisco perché, quando si toccano certi temi, debba sempre nessariamente valere il principio di non contraddizione!
Non mi sembra giusto il pregiudizio su chi non è allineato…
[Scusate, un’ultima nota: il sito http://www.theanglocatholic.com/ è, per chi legge l’inglese ed è interessato, una miniera di informazioni in continuo aggiornamento sulla vita ecclesiale dei -comunque abbondantemente variegati- “Anglocattolici”, in particolare quelli già “passati a Roma” grazie ad Anglicanorum Coetibus , o in procinto di passarvi -magari persino come parrocchia intera- : vedi Canada, Australia, etc…
Esempio di umorismo anglico ecclesiale -se conoscete un pò di storia dell’Anglicamesimo e certo slang cattolico anglofono…:
“Via Media or Via Cafeteria?”
Posted on February 6, 2012 by Fr. Dwight Longenecker
“Much has been written about the famed Anglican via media or middle way. Newman thought it was no more than a good idea. I wonder, though, with the Ordinariate whether part of the Anglican patrimony–the via media might now come to fruition in a way nobody has thought of…” ]
Comunque, ieri sera ho avuto la fortuna di seguire in diretta la Lectio Divina -completamente a braccio- del Santo Padre (tenuta al Seminario Romano Maggiore, alla vigilia della Festa della Madonna della Fiducia). E’ stato bello, commovente.
Mi ha confermato, qualora ve ne fosse stato ancora il bisogno, quell’idea di “chrysostomos” che vi avevo accennato ieri.
Ecco, non so molto dettagli sui corvi, ma un giorno gli avvoltoi che volteggeranno (spero il più tardi possibile) sulle spoglie mortali di Josephus Ratzinger, dovranno confrontarsi anche con la memoria di momenti come questo:
http://magisterobenedettoxvi.blogspot.com/2012/02/lectio-divina-del-santo-padre-ai.html
(il link al video integrale, è nella stessa pagina)
[Buona serata.]
http://player.rv.va/vaticanplayer.asp?language=it&tic=VA_HUYBI291
Grazie Stefano della tua sovrabbondanza e dell’intelletto ecumenico e musicale che la ispira.
maioba scrive, 16 febbraio 2012 @ 15:06
“Un Pater Ave e Gloria al Sacro Cuore”
Che bello il parroco di campagna e che bella la devozione al Sacro Cuore di Gesù !
Voglio raccontare un aneddoto mio:
quando ero bambino sul pianerottolo delle scale la nonna (Dio l’abbia tra le schiere beate) aveva la statuina del Sacro Cuore sul pianerottolo delle scale. Quando tornavo a casa davo un’occhiata di sfuggita e poi vi passavo innanzi a testa bassa e in tutta fretta.
Avevo paura… avevo paura che… mi parlasse.
Cosa darei per tornare bambino per solo un’ora…
Anche kla mia nonna aveva allestito un altarino al Sacro Cuore, che è ancora in casa mia.
[Scusate. Ho le lascrime agli occhi, perché ho appena scoperto che uno dei più grandi artisti-interpreti musicali del XX secolo, l’ organista, cembalista e direttore olandese Gustav Leonhardt, è mancato proprio un mese fa ad Amsterdam. Aveva 83 anni.
Ho i brividi a postare la medesima cantata funebre (del 22enne Bach) illustrata sopra, diretta da lui:
http://www.youtube.com/watch?v=Mc1Ve0TOF4c
Un galantuomo d’altri tempi. Che ha sparso per più di mezzo secolo una quantità incalcolabile di Bellezza per il mondo . Grazie, Signor Leonhardt. Grazie Gustav. Riposa in pace. ]
[Leonhardt non era un attore, certo, ma ci ha lasciato la sua interpretazione -sostanzialmente musicale, ma in abiti d’epoca- del personaggio storico Bach, nel film…
” ‘Cronaca di Anna Magdalena Bach’ (Chronik der Anna Magdalena Bach) è un film del 1967 diretto da Jean-Marie Straub e Danièle Huillet e basato sulla vita della cantante Anna Magdalena Bach e del compositore Johann Sebastian Bach.
Bach è interpretato dal grande clavicembalista Gustav Leonhardt, che ovviamente mette in risalto la grande abilità musicale richiesta per quella importante parte.
La pellicola, ambientata nel 1720, ha come soggetto i ricordi della seconda moglie di Johann Sebastian Bach (1685-1750), la cantante Anna Magdalena Wülken. Ella rievoca 25 anni passati al suo fianco.
La macchina da presa, spesso immobile, mostra lunghe sequenze in cui Leonhardt interpreta capolavori come l’assolo del quinto concerto Brandeburghese o un estratto del preludio in si minore BWV 544.”
(da Wikipedia)
Qui, il film di quarantacinque anni fa, in bianco e nero e in tedesco, nella sua interezza :
http://www.youtube.com/watch?v=8Au2_df1n4A
(un condensato di Bellezza in un’ora e mezza.)
Ha rivoluzionato l’interpretazione dell’antico. E lo ha reso un qualcosa di irrinunciabile per l’uomo moderno. (Lo stesso che ha tutto il diritto di piangere quella gran voce di Whitney Houston.)
E’ come se mi fosse morto un (lontano) parente (anche perché me lo aspettavo da anni e mi ero stupidamente perso un concerto alla Sistina di Savona in cui dirigeva le Messe luterane di Bach, e lo davano già per malato…) Dal vivo aveva una flemma eccezionale. (E pareva un pò avere alcuni tratti del nostro Benedetto-Ratzinger..) (Ricordo che circa vent’anni fa esplose all’improvviso da poco inaugurato Carlo Felice una lampada dell’alto soffitto sopra il palco, mentre suonava. Il pubblico ebbe un soprassalto, lui invece rimase praticamente intatto dalla cosa, e rigò dritto come se nulla fosse accaduto..)
Anni fa gli dissi dopo un concerto a Genova “Lei per me è un mito vivente.”
Magari non avrà capito perché, ma io sapevo, e saprò sempre, perché.]
http://www.youtube.com/watch?v=7bmR5IDiquU&feature=fvsr
[Nel video sopra -dopo l’intervista che è già musika pur in olandese- , Leonhardt dirige -parte di- una delle poche cantate profane (Bach non compose opere) , e piuttosto buffa, “Abbiamo un nuovo governatore”, ovvero la “La Cantata dei Contadini”. E’ bellissima, fresca, infarcita di slang e motivi popolari. E’ anche musica folk dell’epoca, in un certo senso.
Leonhardt la dirige nel 2009, davanti alla sua Regina, Beatrice, per il suo compleanno. Scopro oggi che è l’ultima cantata datata (1742) di Johann Sebastian Bach, e composta per l’omaggio feudale dei contadini verso un principe che compiva trentasei anni (come farò io quest’anno). E il vegliardo a dirigerla. Troppe concidenze. Per i miei gusti.]
Sembra off-topic, ma varrà un giorno (spero lontano) anche per Joseph Ratzinger, mutatis mutandis. Dopotutto Leonhardt aveva un anno meno del Papa. Ma è incredibile come qualche essere umano, solo un quarto d’ora fa, abbia espresso sulla Rete qualcosa di simile a ciò che ho tentato di esprimere poco fa. Indipendentemente da me. Tuttavia con me. (E proprio mentre pensavo alle sue Variazioni Goldberg, che scoprii estasiato nel 1990.)
(E’ chiaro. Esiste, analogamente alla teologicamente più nota, una Communio Sanctorum anche del Bello e del Vero. O anche solo una Communicatio in Pulchris.)
“Dear Gustav,
What I? discovered in the years of older life is your talent for so many things. My respect for both harpsichord and clavecimbel came to me. I really loved the soft way of expressing. Then I thought some time later about fine music. Baroque has my preference. These two fabulous instruments informed me a bit about the beauty of Bach’s works, endlessly beautifull keeping a lot of joy in me. That’s how I discovered your talents and abilities and deep respect for people. Thanks a lot!
janosj 16 minuti fa”
http://www.youtube.com/watch?v=L91bOmtenIg
Da non credere.
(O meglio: da Credere!)
“beautiful and touching? farewell to a maestro”
“RIP Gustav Leonhard and thanks for your thoughts and feelings about music.?”
“Lot of tears…so true music?”
http://www.youtube.com/watch?feature=fvwp&NR=1&v=kdISy7GTDG8
La Passione secondo Matteo., tutt’intera (solo audio) diretta da lui, con un organico di artisti eccezionali, nel 1989, a San Clotilde a Parigi.
[Dopo che i cigni veramente belli hanno cantato, persino i corvi ne piangono la dipartita. (Figuriamoci gli altri..)]
Grazie Stefano, sei fantastico….Grazie…io ti apprezzo moltissimo, sei tra le persone di questo blog che desidererei tanto conoscere sai!?…
Se vuoi sapere un po’ di me…credo che questa di Brahms mi rappresenti assai! Buon ascolto…
http://youtu.be/3X9LvC9WkkQ
ti confesso caro Stefano, che avrei tanto desiderato essere così…
http://youtu.be/rrk-zuuc77U
Ti devo una risposta, Clodine. Proprio in questi giorni discutevo di Marcia Turca (o meglio Rondò alla Turca) con un mio collega, tecnico cinquantenne che dopo una vita di trasferte per il mondo, ha ricominciato a suonare il pianoforte.
Lui mi parla di armonia (ché ha un maestro più jazzista che altro) e io gli parlo di abbellimenti settecenteschi. Sta penando a studiare la Marcia Turca.. ma gli piace tanto, tantissimo. Pensa che quando deve chiamare un’azianda fornitrice, che ha come musichetta per l’attesa in linea la la Marcia, costui sta deliziato ad attendere, anziché esserne seccato. L’altro giorno ha persino confessato a chi era dall’altra parte del filo: “Peccato che sia già arrivato alla cornetta, mia piaceva così tanto la Marcia Turca…”
Una volta ho sentito una versione con aggiunta di cimbali o quacosa del genere, nei momenti più percussivi, per renderla più “turca” (genere popolarissimo all’epoca).
Ti piace la famosa Danza Ungherese n° 5 di Brahms?
Allora ti deve piacere la scena del Grande Dittatore , in cui Chaplin…
http://www.youtube.com/watch?v=monaXOpmH1U 🙂
Ma a chi piace -e lo sto sto scrivendo mentre gli ottoni in san Pietro stanno suonando una trascrizione di una variazione dell’Arte della Fuga di bach, mentre il papa sta uscendo -in pedana- dalla Basilica- la quinta danza ungherese di Brahms, allora piace senz’altro un certo genere musicale mitteleuropeo.
“il termine deriva dall’ungherese csárdás che significa «dell’osteria»”
http://it.wikipedia.org/wiki/Cs%C3%A1rd%C3%A1s
(Ah, e ora l’organista in San Pietro sta suonando la Toccata in re minore -“dorica”- che ho postato l’atro giorno sul mio blog. Bene. Grazie Josephus.)
http://www.youtube.com/watch?v=TOujnMESUz4
E se vi è piaciuta la ciarda di Monti, allora vi piacerà qualcosa fra la Marcia Turca e la Ciarda Ungherese, come il finale del Quinto Concerto per violino di Mozart:
http://www.youtube.com/watch?v=kk2p4Sis0kA
Pura Mitteleuropa.
[Buona Domenica.]
Eh Syr Stefano, che ti posso dire: sei l’amore mio !!
A proposito dell’intenzione di dimissioni del Papa, ecco le sue parole di domenica scorsa, davanti a tutti i cardinali:
«Pregate anche per me, affinché possa sempre offrire al popolo di Dio la testimonianza della dottrina sicura e reggere con mite fermezza il timone della santa Chiesa».
Vero, Federico: più chiaro di così…
…sembra una risposta all’esortazione che feci al Santo Padre qui:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=8443#comment-77144