“La vita è la cosa più bella che ho, anche perché mi avete fatto capire che voi siete la feccia della comunità. La vita è migliore senza di voi”: parole scritte su un pilastro di una pensilina della stazione di Formia, tra il quarto e il quinto binario. Sottintendo all’inizio le parole “vado via” e mi figuro uno che parta avendo deciso di vivere altrove dopo i torti subiti. In attesa del treno ha il tempo di tracciare con un grosso pennarello un pubblico commiato provvisto di punteggiatura e di qualche correzione. Come a scuotere la polvere dai sandali. Un senzatetto che ha fatto le scuole. Un gay vessato dai bulli.
Voi siete la feccia della comunità
12 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Sei sicuro che le rotaie non avessero macchie di colore rosso?
“vado via.. voi siete la feccia della comunità. la vita è migliore senza di voi”
Non è che la firma in fondo alla dichiarazione fosse quella di un certo
MARCHIONNE e i destinatari i sindacalisti della FIOM?????
Chiunque sia, per lo meno ha dimostrato capacità di resilienza. Ha concluso che la vita è bella.
Le ha scritte il papa dopo aver letto il libro di Livadiotti – “I senza Dio” inchiesta sul Vaticano – dopo che ha saputo che Bertone e Verzè se na vanno in giro in Jet privato e a lui non lo vogliono portare.
Ci saranno state anche le hostess ?
p.s.
ha preferito il treno al jet
Sinceramente, direi: no.
Per esperienza di vita personale e per forma mentis tendo a pensare/credere che il “male”, il “non buono”, non stia sempre e solo da una sola parte.
Certo quando si è arrabbiati o si ritiene di aver subito un torto “l’altro” è sempre la colpa di ogni duolo.
In realtà però non è mai così nè dovrebbe esserlo… siamo si perfettibili ma lontani dal perfetto.
Scelte di rottura nella vita vanno fatte, poi però un poco d’umile introspezione non guasta.
Auguro una buona sera a tutti.
Ho letto la scritta del post stamani dall’IC che mi portava da Roma a Reggio Calabria dove ho tenuto un incontro sui Certosini e da dove mando questo saluto. Domani sarò a Cava dei Tirreni per i Fatti di Vangelo e martedì ero a Carpi per i media e martedì prossimo sarò a Castiglione dello Stiviere di nuovo per i Fatti di Vangelo. Non vedo differenze tra me e il diavoletto di Cartesio. Bunanotte a tutti, belli e brutti.
Intercity Roma-Reggio Calabria?
Necessità virtù o… santa pazienza?
Partenza da Roma Termini con il treno 723 Intercity alle 07.39, cambio a Lamezia Terme con un regionale e arrivo a Reggio Calabria Centrale alle 14,55: un viaggio di 7 ore e 16 minuti. La considero una forma della felicità: tutti i miei libri li ho scritti in treno, e intanto mi prendo gli spettacoli della campagna e del mare senza pagare biglietti aggiuntivi e leggo le scritte sui muri e osservo scene di vita. Se non sono costretto dagli orari, preferisco il treno all’aereo.
Ora sono in una mansarda a Cava dei Tirreni, dove un abbaino mi permette di sbirciare la facciata della cattedrale. Su di essa, nella zona bassa tra la porta centrale e quella di destra, è campita una scritta violacea che dice: “Animale ti amo”. Animale come nomignolo affettivo? Mi sovviene un frammento di Sandro Penna: “Altro respira qui, dolce animale / anch’egli silenzioso”. O forse quel messaggio ristretto va svolto così: “So bene che tu sei e forse sempre sarai un animale ma io ti amo lo stesso”.
Luigi l’aereo non so nemmeno cosa sia nè voglio saperlo!
Per me però IC + Regionale = HARAKIRI
Beato lei che ce la fa ancora.
Io è che sono diventato un intollerante assoluto, e lo dico con grande rammarico nei confronti di me stesso.
Una volta ce la facevo, bei tempi quelli, ora non più…
Bella questa forma di “curiositas” che si nutre di piccole cose, di paesaggi visti dal treno, di scritte lette sui muri. Dietro c’è tanta voglia di vivere e di conoscere, anche senza calcare le orme di Marco Polo. L’unico viaggio che faccio io è con la Ferrovia Centrale Umbra da Città di Castello a Perugia e ritorno. E’ bello vedere il paesaggio umbro, sempre uguale, ma diverso nelle varie stagioni e nelle varie situazioni climatiche. E’ bello vedere dal treno il Tevere (per questo mi metto sempre sul lato sinistro del treno). Di notte invece mi sembra di viaggiare nello spazio: “E sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella ….”.
Un saluto in questa prima domenica di Avvento agli inquilini del pianerottolo e soprattutto a Luigi, sotto un post che ne esprime bene la finezza di spirito. Ultimamente ho meno tempo per leggere e intervenire ma quando posso una visita la faccio sempre volentieri.