Fino a tutto febbraio “decanonizzare” era un motto dello sperimentalismo letterario tedesco che invitava a violare i canoni dei generi letterari, ma l’11 marzo due teologhe femministe francesi hanno usato quella parola per chiedere a Francesco su “Le Monde” la “decanonizzazione di Papa Wojtyla protettore di abusatori in nome della ragione di Chiesa”. Se canonizzi potrai anche decanonizzare, devono essersi dette Christine Pedotti e Anne Soupa.
Wojtyla e le voci del verbo decanonizzare
14 Comments
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E’ il mio “spillo” di questa settimana, pubblicato a pagina 7 della “Lettura”, il supplemento culturale del Corsera, che sarà in edicola fino a sabato.
Per sapere che siano gli spilli, vedi il post del 9 luglio 2017:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/accusa-er-papa-a-santuffizio/
Per un’eco della richiesta venuta dalla Francia, vedi qui:
https://www.ilsussidiario.net/news/cronaca/2019/3/11/giovanni-paolo-ii-non-piu-santo-femministe-cattoliche-degrado-donna-nella-chiesa/1858098/
Teologia del corpo. Non condivido nulla della richiesta di Christine Pedotti e Anne Soupa. Non ho nessun dubbio sulla santità di Giovanni Paolo II e considero un grande dono la sua teologia del corpo. Qui trovi un mio testo sulla “santità diffusiva” di Papa Wojtyla:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/collaborazione-a-riviste/convertiti-da-karol-inchiesta-sulla-santita-diffusiva-del-beato-wojtyla/
Caro Luigi.
Rivedo le immagini di San Giovanni Paolo II e mi emoziono.
Due su tutte: la Valle dei Templi con il grido di invito alla conversione ai mafiosi e annesso anatema sul giudizio di Dio (per tornare al tema di qualche giorno fa); e poi le GMG, il canto Jesus Christ you are my life. Aggiungerei anche la beatificazione di Piergiorgio Frassati.
Però Luigi, qualcuno nel lungo pontificato wojtiliano ha tradito alle spalle del pontefice polacco: chi non controllava tutti i fiumi di denaro che transitavano dallo Stato della Città del Vaticano verso Solidarnosc..Battaglia giusta, ma donde provenivano quelle disponibilità pecuniarie.
E poi Maciel, il diavolo entro le mura vaticane. Chi sapeva? Chi ha coperto?
Ci penserà il Giudizio di Dio a sistemare le cose.
Buonanotte.
Rif. 23.44 di ieri – Femministe cattoliche francesi
Dagli allegati di cui sopra comincio a capire il senso dell’articolo di M. Mondo sull’O.R. di metà marzo che fa fatto “traboccare il vaso” alla Scaraffìa. Articolo un po’ discutibile. Oltre l’analisi estetica del filmato, la difesa di ufficio di GP. II e le lacrime per l’accaduto si poteva dire altro.
Ricordo che la sera dopo la sua morte mi trovavo in casa di amici e che sui telefonini arrivò un messaggio della Protezione civile che invitava gli italiani a non andare a Roma e a San Pietro perché i luoghi erano congestionati dalla enorme quantità di fedeli accorsi … I negozi esponevano ritratti del Papà defunto … Furono momenti di intensa e corale commozione.
Sì ok: io c’ero a cantare Jesus Christ You are My Life, a vedere il suo sorriso profondo, a stringergli la mano alla beatificazione di Pier Giorgio a Chivasso. Però…. Quel “santo subito” accolto cosi velocemente proprio non mi è mai andato giù. Perche la chiesa solitamente così prudente non poteva aspettare un po’? Così, come regola generale di sana prudenza: aspettare un centinaio di anni dalla morte prima di santificare. Tanto se uno è santo, santo resta in aeterno…
Dimenticata, al solito, la firma. Silvio Lepora
Rif. 13.32 28 marzo 2019
Caro Silvio vado a spanne, può darsi sbagli.
Riguardo alla canonizzazione di GPII venne accantonata la procedura classica dettata dalla Costituzione apostolica Divinus Perfectionis Magister che disciplina le cause dei Santi.
Quale istruttoria sia stata svolta non lo so di preciso, posso solo postare un intervento sul tema dell’allora prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi card. Angelo Amato inerente però la beatificazione.
http://www.osservatoreromano.va/it/news/il-caso-giovanni-paolo-ii
Lo ammetto, anch’io ho qualche piccolo disagio riguardo alla canonizzazione di Giovanni Paolo II, ma in fondo chi sono io se non un semplice peccatore? In questo caso anche agli ultimi posti.
Una Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede, del 29 giugno 1998, precisa, al riguardo, che la canonizzazione dei santi appartiene al secondo grado delle verità dottrinali. Se al primo grado appartengono le verità rivelate, come quelle, ad esempio, contenute nel Credo, al secondo grado appartengono quelle verità, circa la fede o i costumi, proposte dalla Chiesa in modo definitivo. La canonizzazione dei santi appartiene a quelle verità infallibilmente insegnate dal magistero ordinario e universale del Sommo Pontefice (per la Dottrina della Fede, “Professio fidei et Iusiurandum fidelitatis in suscipiendo officio nomine Ecclesiae exercendo una cum nota doctrinali adnexa” giugno 1998, n. 11.1).
Buon pomeriggio a tutti.
Rif 12.15
Fu anche un fenomeno mediatico. Due mie allieve non praticanti, molto libere dal punto di vista sessuale ci andarono. Quando chiesi loro perché mi risposero “ perché è da giorni che in tele parlano di questo”.. Il fatto non provocò nessuna conversione , il tutto fu archiviato e le due passarono poi ad un altro spettacolo “ più importante del secolo “ e poi ad un altro ed ad un altro ancora…..
Come tanti altri.
Cristina Vicquery
Ricordo a Picchio che durante le esequie di Giovanni Paolo II, nonostante la tantissima gente accorsa, non si lamentò nessun fatto spiacevole (furti, risse ecc.)
Che la canonizazione di GPII sia avvenuta in modo frettoloso è un dato di fatto. Come anche l’orchestrazione del motto “Santo subito”. Apprezzo il coraggio delle due teologhe francesi: alla Chiesa è chiesta verità su sé stessa. L’autocelebrazione di questa istituzione attraverso la canonizzazione delle sue figure apicali è in realtà un segno di grande debolezza.
Alberto Farina
La frettolosità in questo campo non mi è mai piaciuto (non solo per Giovanni Paolo II, ma anche per Madre Teressa di Calcutta).
Il commento di Alberto Farina delle 16:13 mi ha fatto tornare in mente un’affermazione (cattivella, bisogna ammetterlo, ma anche veritiera) che fece uno dei docenti al Corso di Postulatore per le Cause dei Santi che frequentai qualche buon anno fa: «La Chiesa è retta da celibi che si autocelebrano canonizzando vergini».
Rif 20.47
È una prova di santità??
Cristina Vicquery
Picchio, non era solo un fatto mediatico.