A rimedio delle tante accuse di abusi su minori, l’arcivescovo di Paraíba, in Brasile, ha proibito ai preti di “restare soli con bambini”, come una volta si proibiva di farlo con donne. “Dovendo fare visite a donne nelle loro case – scriveva nel “Direttorio ascetico” (1774) Giovanni Battista Scaramelli – non vi entrino mai soli, né mai si trattengano da solo a sola in segreti colloqui”. Tutto scorre, com’è noto, e vistosi ne risultano gli spostamenti del pudore.
Vistosi spostamenti del pudore
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E’ il mio “spillo” di questa settimana, pubblicato a pagina 9 della “Lettura”, il supplemento culturale del Corsera.
Per sapere che siano gli spilli, vedi il post del 9 luglio 2017:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/accusa-er-papa-a-santuffizio/
Che la Chiesa sia attraversata da una profonda crisi è fuor di dubbio. Vedere quel titolo in cubitali sul Manifesto – “CORPUS DEMONI”- mi ha fatto accapponare la pelle. Ci sarebbe da chiedersi da quando, e donde, l’inabissamento nello “stige”, fiume dantesco evocatore di odio -stygein = odiare- e se la Madre di Dio a Fatima : poiché lo aveva preconizzato in quell’annoso messaggio consegnato visionato eppoi riposto mai veramente e pienamente svelato, se quel segreto riguardasse eminentemente la crisi della Chiesa.
Ci troviamo di fronte all’apostasia annunciata a Fatina e predetta dall’Apostolo Paolo?
Lo aveva ben intuito nel lontano1969 ad una manciata di anni dalla chiusura del Concilio il Beato Venerabile San Paolo VI il quale ebbe a pronunciare quella frase emblematica sulla Chiesa inquieta, autocritica, autodistruttiva (30 Giorni, n.4, 1991). Forse alla luce di un tale sfacelo qualche domanda avremmo dovuto porcela da tempo.
A questo punto non sarà il caso di resettare, come sempre avviene in modo meccanico nei processi storici al trasecolare di ogni epoca: guardare al “passato” ma dilatare i confini per comprendere il presente in mdo da instaurare uno scambio dialettico allo scopo [di] unire lo studio dei morti a quello dei viventi. Allora si che la storia diventa “maestra di vita”. La Chiesa dovrà ricominciare da zero altro che aggiornamento, altro che auspicare un CVIII, qui urge tornare alle origine, oltre il concilio di Trento…
Chiediamoci da quando questa pedofilia nel clero esposta in modo tanto eclatante. Da quando il clero è invischiato in modo così spudorato e reiterato in questi scandali che, per quanto inferiori rispetto alla vulgata di chi ha in odio la Chiesa da sempre – neo giacobinismo agguerrito pronto a far cadere la testa allo stesso Gesù Cristo se ne avesse il potere- tuttavia saltano alla ribalta macchiando l’immagine della Santa Chiesa Cattolica. Manzoni nella Quinta Colonna infame tratta la figura dell’untore :paradigmatica rispetto al proliferare delle accuse; quasi che tutti i cardinali tutti i vescovi tutti i sacerdoti fossero portatori di devianze sessuali: non è così .
Ad una analisi attenta non può essere addebitato al caso se il fenomeno dei preti pedofili -ma del proliferare della stessa Pedofilia in generale- si fa cogente attorno agli anni 60/70 negli Stati Uniti prima e in seguito in aumento nell’intero Orbe per fagocitare con l’avvento di internet , in un proliferare di siti immondi, l’intera società: dai preti agli onesti, intoccabili, insospettabili laici, nessuna categoria esclusa ,con un turismo sessuale spregevole.
Siamo in piena “rivoluzione sessuale”, è questo il punto nevralgico.
Pensare che la Chiesa potesse restare fuori da mostro demoniacodi queste dimensioni fu presunzione. La situazione andava monitorata per tempo, con lungimiranza, bisognava evitare che i buoi fuggissero chiudendo bene anche gli infissi prima, forse si sarebbe potuto evitare il tragico epilogo.
Ricordiamo che lo stupratore seriale Maciel Degollado veniva ricevuto da GPII con tutti gli onori, mentre tanti santi sacerdoti venivano umiliati e/o ridotti al silenzio. Forse fatti come questo hanno a che fare con la triste situazione…
Alberto Farina
Rif. 14.59 – Ricordiamo
Ed era prima del 1969 e non era negli Stati Uniti.
ricordiamo anche don Vinicio Albanesi che ha subito abusi in seminario per vari anni a partire dal 1954, ben prima del concilio e della rivoluzione sessuale del 1968 in Italia, non in USA..
Come li subirono compagni di seminario di mio padre negli anni 40 del secolo scorso..
cristina vicquery
“La rivoluzione sessuale interessò le società occidentali del secondo dopoguerra a cominciare dagli Stati Uniti negli anni cinquanta e s’introdusse in Italia negli anni sessanta. I soggetti promotori della rivoluzione sessuale furono i movimenti giovanili di protesta, che misero in discussioni istituzioni come la famiglia e valori considerati caduchi e “borghesi” quali la fedeltà, la verginità, il matrimonio, la presa di coscienza dei propri diritti ed esigenze delle nuove generazioni femminili, la cultura modernizzante e consumistica del neocapitalismo industriale negli anni del boom economico.”
Wikipedia -Rivoluzione sessuale-Storia
Per dire, che la stessa Canonizzazione di Santa Maria Goretti, adolescente dodicenne che resistette all’aggressione fino al sacrificio della vita. Elevata agli onori degli altari nel 1950 da Pio XII , era in quel momento storico un chiaro riferimento di contrasto alla prostituzione che durante il regime con le “case chiuse” si presentava come una vera e propria tratta. Non che il Duce ne fosse l’ideatore in quanto già nel 1860 l’antico mestiere aveva un suo statuto regolamentato dallo stesso Cavour, preso in prestito dal Bonaparte mezzo secolo prima- Ma anche e soprattutto la canonizzazione di Maria Goretti di Nettuno (12 anni) doveva rappresentare un fulgido esempio di purezza. La storia della Chiesa è costellata dalla presenza di sante, ma quella Canonizzazione veniva proposta a tutte le adolescenti e ragazze del post bellico a fronte di una recrudescenza del fenomeno, del tutto trasversale.
Che poi nella Chiesa ci fossero abusi e omosessualità, questa non è affatto una novità.Certo che non lo è.
Ma questo giustificherebbe il perpetrare degli abusi? Giustificherebbe ogni devianza? Giustificherebbe , da parte dell’ Istituzione, silenzi e insabbiamenti che dal Concilio Vaticano II ad oggi hanno assunto proporzioni spaventose? Giustificherebbe le lobby gay e i festini a base di droghe? giustificherebbe la pedofilia ed altre zozzerie solo perché la Chiesa , si sa, è composta da uomini mica da santi?
Ah si?
O non, perché, a fronte della conoscenza di ciò che si sapeva da secoli -che la Chiesa è anche una realtà di Peccato- l’ammodernamento introdotto dal Concilio: evento paragonabile a nessun altro, unico nella sua originalità, nelle sue dimensioni e nell’efficacia della sua riforma ecclesiastica, nelle tematiche affrontate, nel segno lasciato dal suo passaggio etc etc, dovesse avere come pensiero dominante a) l’’identità individuale b) la preparazione c) la guida e il controllo dei sacerdoti nell’adempimento del loro ufficio, d) l’interazione di questi con i credenti, specie i più piccoli e deboli.
Invece cosa si fece? Si smantellò il fortilizio ritenuto troppo intransigente,ingombrante,congelato in una struttura gerarchica, sorda alle sollecitazione che venivano dall’esterno dando la stura all’indicibile. E dunque perché stupirsi? Forse se la stalla fosse stata sorvegliata e all’occorrenza chiusa prima che i buoi fuggissero, oggi probabilmente, la storia sarebbe stata diversa
Rif. 11.36 – Magistero gioioso di Paolo VI
E’ giusto ricordare di Paolo VI qualche frase lagnosa (sono sempre le stesse poche, e occasionali). Ma di alto respiro sono i suoi due documenti ultimi (atti di magistero ordinario, non sospiri buonisti). Mi riferisco alla Gaudete in Domino del maggio 1975 e alla Evangelii nuntiandi del dicembre 1975. A questa ultima (riletta ieri sera in una catechesi) appartiene per esempio la frase (n. 75): “Noi stiamo vivendo nella Chiesa un momento privilegiato dello Spirito”. Non ero lo Spirito a ispirare i suoi lamenti. A fargli comunicare “la dolce e confortante gioia di evangelizzare”, sì.
Intanto ieri sono stati pubblicati dei documenti che proverebbero che il papa sapeva delle circostanziate accuse che venivano mosse al suo protetto Zanchetta, al contrario di quanto aveva affermato più volte il portavoce vaticano, che abbia continuato ad usargli un trattamento di favore.
Sembrerebbe una situazione del tutto simile a quelle che ora vengono duramente condannate nel corso di formazione per vescovi che si sta svolgendo a Roma. Non trovi, caro Luigi, che ci sia una certa contraddizione?
Rif. 22.33 del 22 febbraio – corso di formazione con liturgia penitenziale
Nessuna difficoltà a definire “corso di formazione” il summit di vescovi e papa sulla pedofilia del clero. Ma uno speciale corso di formazione: con una “liturgia penitenziale” finale, non in uso in corsi aziendali simili. A tale corso pare abbia dato un buon contributo anche la “longeva” vaticanista messicana, esperta delle cose ecclesiastiche di casa sua. Ciò che magari non hanno o non avrebbero detto lunghe discussioni di vescovi l’ha detto la conferenziera messicana. A tutti poi si può suggerire Daniele 9,15-19, prima lettura della messa ambrosiana di oggi, stile vigente.
https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt201902/190224faggioli.pdf
Analisi interessante
Alberto Farina
Vero Alberto, un’ottima analisi. Grazie della condivisione.
Cristina Vicquery
Rif. 24 febbraio ore 19.42 e 22.29 – Faggioli
Sempre acute le riflessioni di Faggioli, inviato della rivista Il Regno per le cose ecclesiali USA. In particolare mi pare “prenda bene” con la considerazione sulla Chiesa USA travolta oggi dalla crisi. La parte conservatrice USA (con l’ariete Viganò) ha usato l’affare McCarrick per colpire il papa dimenticando (?) che McCarrick era parte integrante della componente che da tre decenni comanda nella Chiesa americana.