Due giorni addietro avevo riportato in un post alcune fantastiche teorie pandemiche del già nunzio Viganò culminanti nell’affermazione che i medici nei nostri ospedali, su direttiva di un potere occulto, “uccidevano deliberatamente i contagiati” per farci credere che di Covid si muore. Essendo stato in ospedale per Covid e avendo approfondito la materia medica e ospedaliera trovavo fuori d’ogni verosimiglianza quell’affermazione e chiedevo aiuto ai visitatori per rintracciare il testo completo del video vigano, per poterne dare una valutazione appropriata: un visitatore, Guido Mocellin, l’ha rintracciato. Posso dunque dire che l’intero è peggiore dello scampolo e che Viganò davvero accusa i nostri ospedali di intenzionale strage dei contagiati. Ne primo commento continuo a far prillare il fuso.
Viganò a testo intero: dittatura sanitaria e sterminio dei contagiati
22 Comments
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Un autore fantasy. Senza che io la faccia lunga, i visitatori possono andare al testo che ho linkato nel post e leggervi per intero le ipsissima verba vigana. Non solo vi troveranno le parole sulla deliberata uccisione dei contagiati, ma ve le troveranno nel preciso significato con il quale l’avevamo lette in estratto: non c’è alcun’ombra di metafora, o paradosso, c’è l’accusa diretta ai medici di uccidere volontariamente chi si ricovera per Covid. Il tutto argomentato “in un quadro di filosofia della storia dominato dall’idea di un ‘gran reset’, che attraverso la dittatura sanitaria e la vaccinazione di massa porterà allo sterminio dell’umanità”: così quel quadro lo abbozza Roberto De Mattei in un testo del 21 giugno scorso, nel quale cerca di riportare alla ragione il vecchio amico. Il chiodo della “eliminazione fisica” dei cittadini ridotti in schiavitù torna anche una seconda volta nel testo vigano. Io considero da tempo l’ex nunzio un autore di letteratura fantastica e non mi curo delle sue novelle, ma stavolta non potevo sorvolare sui miei amici medici: scafandrati, distrutti dalla fatica, travolti in un vortice ospedaliero che ha avuto punte di estrema drammaticità e insieme accusati di sterminio di massa dal nostro autore fantasy.
Le ipsissima verba vigana richiedonoda parte di un qualsiasi cattolico, per una lettura integrale, uno stomaco di ferro : in caso contrario si rischia varie volte la botta di nausea.
La sgradevole purga è tuttavia consigliabile per rendersi conto del pozzo senza fondo in cui Viganò ha deciso di sprofondarsi, trascinandosi dietro alcuni complici che lo adulano e lo spingono sulla scena dove lui fa disperatamente di tutto per ritagliarsi un angolino. Deve essergli insopportabile l’avvicinarsi rapidissimo dell’oblio pronto ad inghiottirlo: lui che non sa più che inventarsi per incarnare il pupazzo del defensor fidei.
Detto da banalissimo cattolico : non si puo’ che provare ribrezzo all’idea che un arcivescovo ( per quanto messosi sostanzialmente ormaii fuorissimo da ognui comunione con la Chiesa) usi la sua veste e il pencolantissimo grado ecclesiastico per spargere monneza a piene mani, mescolandola in modo blasfemo a preghiere e benedizioni.
Detto da banalissimo cittadino: il monsignore si rivela apertamente per quel che è, un cialtrone integrale.
https://gpcentofanti.altervista.org/perche-il-sistema-ama-il-bianco-o-nero/
Dal mio punto di vista fatico a comprendere come non si possa vedere che viviamo in una dittatura: pensiero omologato e tecnicista a tutto campo, vuoto pneumatico di cultura, gente spogliata dei propri valori, dei propri risparmi, del proprio lavoro… Come mai tra le persone dell’establishment solo poche parlano appunto di dittatura? Gli altri sono tutti furbetti? Io so per certo che non è così perché conosco persone di grande umanità, moralità, che non la pensano così. Secondo me sono semplicemente il portato di questa cultura drammaticamente svuotante: https://gpcentofanti.altervista.org/i-percorsi-automatici-dei-razionalisti/
Penso ad Agamben e altri, non a persone farneticanti del bianco o nero di cui sopra…
concordo con Lorenzo : cialtrone Viganò e cialtroni e propagatori delle sue fantasie e quindi colpevoli al pari di lui gli ex vaticanisti che lo ospitano da anni sui loro siti originariamente solo antifrancesco oggi dediti anche a diffondere dei deliri sul covid e i vaccini.
Cristina Vicquery
Ai concetti espressi con la consueta lucidità, in questo come nel precedente post, dagli amici Lorenzo e Fabrizio non mi sento d’aggiungere nulla.
Osservo solo, per parte mia, che il grave problema di questo Monsignor Viganò non mi pare sia di carattere religioso, canonico o politico, od altro ancora, ma, piuttosto, ed esclusivamente, psichiatrico: a questo Monsignor Viganò serve uno bravo, ma bravo parecchio, e davvero.
Noi cristiani, nel frattempo, non possiamo che invocare la Misericordia Divina su questa povera mente malata.
Roberto Caligaris
Chiedo a Centofanti un chiarimento sul suo ultimo post. Non l’ho capito proprio.
Grazie
Alberto Farina
Attento padre Centofanti: se lei dice che non riesce a comprendere quelli che non vedono ( o non vogliono vedere) che viviamo in una dittatura rischia di diventare “persona ” non gradita” In Olanda la polizia spara sui manifestanti no-vax, sette feriti. Altri paesi propongono di vaccinare tutti “a forza” .ma solo Vigano e’ ‘un pazzo , ovviamente insieme a Cacciari, Agamben, migliaia di scienziati ecc. . Come pazzi erano definiti i dissidenti in Unione Sovietica.
Vengono chiesti alla FDA i documenti relativi all’approvazione del vaccino Pfizer e fin qui segreti …e dalla FDA viene risposto che saranno mostrati fra 55 anni ( ma il pazzo e’solo Vigano’) https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/11/19/usa-oltre-30-scienziati-chiedono-alla-fda-i-documenti-sul-vaccino-pfizer-la-risposta-dellagenzia-ci-vorranno-55-anni/6398471/
Roberto De Mattei lancia un sasso. Nel primo commento accennavo al dissenso espresso lo scorso giugno da Roberto De Mattei dalla produzione pandemica di Viganò, arrivando a chiedersi se l’ex nunzio ora non sia aiutato da un suggeritore che lo sta facendo deviare dal suo primo cammino. Ecco un brano del testo dematteano:
Nel 2020, l’anno della pandemia, qualcosa inaspettatamente cambiò e un nuovo mons. Viganò si affacciò alla ribalta. Quando parliamo di un “nuovo” mons. Viganò non ci riferiamo naturalmente alla sua persona privata, ma alla sua identità pubblica, quale appare dalla profluvie di discorsi che iniziò a pubblicare a partire dall’appello contro il “Nuovo Ordine Mondiale” dell’8 maggio 2020. Questo appello non mancò di suscitare forti interrogativi nel mondo cattolico a lui vicino, fino a spingere alcuni suoi amici ed estimatori a non sottoscriverlo. Nelle dichiarazioni sempre più numerose da lui pubblicate il tono divenne ampolloso e sarcastico e i temi si allargarono ai campi teologico e liturgico, nei quali egli aveva sempre dichiarato di non avere competenza, fino a spingersi a considerazioni di geopolitica e filosofia della storia, estranee al suo modo di pensare e di esprimersi. Due temi cari ai tradizionalisti, quali la liturgia e il Concilio Vaticano II, divennero il suo cavallo di battaglia, in un quadro di filosofia della storia dominato dall’idea di un “gran reset”, che attraverso la dittatura sanitaria e la vaccinazione di massa avrebbe portato allo sterminio dell’umanità. Papa Francesco, generalmente indicato come “Bergoglio” sarebbe uno degli artefici di questo piano.
A chi meglio lo conosceva, o a chi con maggior attenzione aveva seguito i suoi interventi, apparvero immediatamente chiare le divergenze tra le dichiarazioni di mons. Viganò del 2020-2021 e quelle del 2018-2019. Una domanda si impone con forza sempre maggiore: è veramente l’arcivescovo Viganò l’autore degli scritti dell’ultimo anno?
https://www.corrispondenzaromana.it/caso-vigano-larcivescovo-e-il-suo-doppio/
Sarebbe ora di finirla con questa STUPIDAGGINE della dittatura .
Le parole hanno un senso, santa pace, e la si panti di usarle a vanvera.
Eppure non veniamo dal pianeta delle scimmie, almeno noi italiani: ce lo siamo provati sulla pelle, e per venti anni, cosa vuol dire la galera e il letame della dittatura VERA. E se, come me, abbiamo avuto la ventura di non viverla direttamente per fortuna anagrafica, lo dobbiamo solo a chi si è fatto un mazzo tanto per abbatterla e per sempre. Giochicchiare con questo termine, svilendo e svillaneggiando quell’altro speculare e opposto di LIBERTA’- per vario dolere di calli- non è solo sbagliato: è colpevole e eticamente insostenibile.
Doppiamente colpevole chi, per ubbie intellettuali e cavilli intellettualistici, si balocca con questi concetti rischiando di dar fuoco alle polveri piazzarole con una incoscienza che mette i brividi.
Triplamente colpevole chi ha un ruolo moralmente rilevante e una funzione di guida, vedasi preti e a salire.
Su questo bisogna essere molto chiari, e definitivi.
I tg di questa sera mandavano in onda da Milano immagini di isteria collettiva in cui si urlava questo slogan: la mascherina è il simbolo dell’oppressione. Quale cappero di oppressione ? Non è che se una piazza (che sia piazzotta o piazzona importa nulla) si mette a invocare il diritto di urlare che gli asini volano, per questo motivo diventa vero che quei simpatici quadrupedi possano veramente librarsi per l’aere. La piazzotta grida una scemata, e possono sgolarsi finche vogliono: resta semplicemente falso che gli asini volino. Pensare che gli asini non volano è un portare il cervello all’ammasso? E’ esere vittima del pensiero unico?
Ma insomma, c’è un limite anche alle fregnacce.
E questo limite è stato amplissimamente superato.
Rif. ore 14.04 – Schieramenti confusi
Succede anche in questo campo uno strano capovolgimento di fronti.
L’intellettuale tradizionalista doc , De Mattei, è anti Viganò e dunque è il “sovietico pazzo”; “i migliaia di scienziati” sono nel vero; e nella “palude” (no qui, no là; sì qui, si là), dove si sta peggio che nella prateria dei “migliaia di scienziati”, i lucidi tuttologi: Centofanti, Cacciari e qualche tifosa di Viganò.
Da persona che non firma ricevo questo messaggio:
Caro Luigi, da quando è comparso il Covid 19 c’è un impazzimento generale. Anche le persone di una certa notorietà, di solito ritenute più ragionevoli, si rivolgono al pubblico dando una versione surreale dei fatti. E molti gli danno credito.
Ora sento parlare di dittatura e leggo per di più le scempiaggini di un certo Viganò.
“Dittatura”?! Ma de che?… Chi sarebbe Viganò?!… Ed è ancora “monsignore” questo individuo? Ma il Papa che ci sta a fare?
Forse ricompare sulla scena mondiale per riacquistare un po’ di fama. E questo la dice lunga sulla sua presunzione.
Chi mai l’avrebbe detto: Il Covid 19, apportatore di lutti in tutto il mondo, è divenuto pretesto per rivelare la vera indole di molti personaggi che hanno( gravi) problemi mentali e andrebbero curati negli istituti di malattie psichiatriche-ex manicomi- dove i matti, si è sempre saputo, sono pochi in confronto al numero di pazzoidi che girano liberamente per il mondo. Mi vengono i brividi quando in TV vedo certi personaggi negare la terribile realtà dei fatti che è sotto gli occhi di tutti con una evidenza assolutamente innegabile.
Il mondo sembra essere andato alla rovescia in questi due anni. Quanti scriteriati parlano a vanvera pensando solo a sé stessi e ignorando tutti gli altri: i morti( tantissimi), i malati, gli operatori sanitari esausti per la fatica dell’assistenza.
E questa sarebbe “dittatura”?
Scienziati validissimi consigliano il vaccino (anche la terza dose) e parlano della gravità massima della variante D (delta). Ma non c’è peggior sordo….. E poi è mai possibile che anche in questo discorso si faccia entrare di mezzo la politica?
La mia modesta opinione è che il vaccino dovrebbe essere imposto OBBLIGATORIAMENTE per tutti, come è d’uso fare per i bambini molto piccoli contro il morbillo, il vaiolo deturpante, la poliomielite e vari altri, pena l’accesso alla scuola.
Che avrà mai di così negativo questo vaccino? Di certo non porterà la peste.
Ciao Luigi. Un caro saluto.
Caro padre Amigoni non sono una seguace di Vigano . Non sono una no-vax avendo fatto tre dosi di vaccino . Dico solo che:
1) padre Centofanti ha tutte le ragioni per parlare di pensiero unico e di dittatura sanitaria. Come ne parlano altri pensatori.
2) voler per forza silenziare., censurare, discriminare tutti quelli che non si allineano alla narrazione ufficiale, sa molto di Unione Sovietica
3) Mons. Vigano sara’ pure un pazzo , intanto sul cardi ale MC Carrick aveva ragione, intanto NESSUNO , nessuno del Vaticano del “dialogo”e della “misericordia” e della “trasparenza” si e’ mai preoccupato di parlare, dialogare ecc, col suddetto Vigano’..
Che dire ? Basta citare il Vangelo : Sepolcri imbiancati, razza di vipere….
“Ecco la riflessione, che pubblichiamo integralmente, di don Claudio Del Monte che da cappellano della clinica Humanitas Gavazzeni di Bergamo è entrato tutti i giorni, nella primavera del 2020, nei reparti per confortare i malati e i medici che li assistevano e pregare per i defunti: «Queste righe», spiega don Claudio, «le ho condivise con un amico medico, conosciuto in terapia intensiva a Bergamo nel mese di marzo 2020. Beppe, questo è il suo nome, chiama il “dito di Dio” la cicatrice della tracheostomia che gli hanno fatto per salvarlo dalla terribile crisi respiratoria indotta dal Covid. Lui ce l’ha fatta. Altri suoi colleghi medici, purtroppo no». ( Da Famiglia Cristiana)
Il link al testo integrale dell’articolo: https://www.famigliacristiana.it/articolo/covid-la-risposta-a-mons-vigano-quale-psicopandemia-ho-visto-gente-morire-e-medici-ammalarsi-per-curare-gli-altri-la-fede-e-responsabilita.aspx
Venturi, sveeeeeeeeglia!!!!
Se ci fossero il PENSIERO UNICO e la DITTATURA SANITARIA non ci sarebbe una minoranza di facinorosi che ogni sabato che Dio manda in terra, da un po’ di settimane a questa parte, blocca i centri cittadini ululando la qualunque passi loro per la mente, e i riottosi a vaccini e green pass verrebbero fatti sparire dalla circolazione dalla polizia segreta.
La si pianta con queste cretinate?
Rif.: 19 novembre ore 19.25 – Dittatura de che?
In quel testo non si parla di “dittatura sanitaria”. Meno male.
Chiedo però , associandomi forse ad altro interlocutore (ore 9.37 di ieri) , che relazione ci sia tra la dittatura e “la gente spogliata dei propri risparmi e del proprio lavoro”.
https://gpcentofanti.altervista.org/una-chiesa-famiglia/
Mi sembra che il libro di Luigi Accattoli e la sua diretta esperienza risolvano pienamente la questione.
Sbaglio oppure oggi avrebbe dovuto esserci “Pizza e Vangelo”?
Hai ragione ma non c’è perchè non ho fatto in tempo a preparare la lectio… venerdì 19 ero a Città di Castello per un mini-convegno su Santa Margherita di Città di Castello e non sono riuscito a ultimare la preparazione… la faremo lunedì 29… chiedo scusa per non aver avvertito…