A complemento del post di ieri metto qui il link al video del Papa che bacia i piedi a quattro leaders sud-sudanesi: il presidente Salva Kiir, i vicepresidenti e il capo dell’opposizione in lotta tra loro. Per quattro volte Francesco si è inginocchiato e si è rialzato davanti a loro. Ha espresso con il gesto quanto aveva detto con le parole Paolo VI nella “Lettera agli uomini delle Brigate Rosse” del 21 aprile 1978: “Vi prego in ginocchio, liberate l’onorevole Aldo Moro”. Montini si inginocchiava idealmente davanti a interlocutori lontani, Francesco si è inginocchiato realmente davanti a interlocutori a lui prossimi.
Video del Papa che bacia i piedi dei governanti sud-sudan
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Don Dante Carraro. Utile a intendere il gesto di Francesco è questo commento di don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, organizzazione impegnata in Sud Sudan dal 2006, e sul campo oggi a supporto di 5 ospedali, 135 strutture sanitarie periferiche e 1 scuola per ostetriche, con 70 operatori internazionali e 1.300 locali. Don Dante è buon conoscitore del Sud Sudan e mio caro amico. Gli mando un bel saluto.
«Un gesto sconvolgente e rivoluzionario, quello di Papa Francesco, questo suo inginocchiarsi davanti ai leader politici del Sud Sudan che in questi anni hanno costretto la loro popolazione a umiliazioni, povertà, miserie, sofferenze, dolori. Leader tutti cristiani, chi cattolico, chi anglicano eppure coinvolti tutti in una lotta fratricida che sta facendo male a questo nuovo paese che è il Sud Sudan. E Papa Francesco che si inchina davanti a loro, bacia i piedi, quasi facendosi carico di tutte le sofferenze, i pesi, le fatiche della tanta gente che nelle zone rurali del paese, povere e abbandonate soffre ogni giorno. Si inginocchia e bacia quei piedi, quasi deponendo davanti a loro tutto questo carico di sofferenza e umiliazione, implorando, supplicando, chiedendo misericordia e pace. È la denuncia, la sconfitta totale di un potere che diventa morte, di un sopruso, perpetrato sulla vita dei più poveri, che diventa dolore. Propone in alternativa la logica del servizio, della debolezza, dell’offrire se stessi come gesto più potente e forte di ogni altra logica e di ogni sopruso. Quella prossima, sarà la Settimana Santa. Il giovedì celebreremo la lavanda dei piedi nelle chiese, il Papa fa quel gesto tanto caro a tutti i cristiani e lo fa diventare da liturgia a vita, da simbolo a realtà e chiede a tutti di crederci, di perseverare nel servizio, nella dedizione, nel dono. Penso ai nostri volontari sul campo, alle fatiche, alla voglia di smettere, talvolta alla rabbia. E con una dolcezza infinita, con un esempio umile, Papa Francesco continua a indicarci una strada. Senza paura, senza tentennamenti: quella del servizio, la strada del dono, la strada di essere “con” i più poveri, unica strada capace di sconfiggere davvero i potenti di questa terra. Grazie Papa Francesco! Continua a sostenerci con il tuo esempio a fianco dei più poveri».
“Il gesto sorprendente e commovente di Francesco a conclusione del ritiro spirituale di due giorni per la pace in Sud Sudan che il Pontefice ha ospitato nella sua casa ha un sapore evangelico. Ed è avvenuto esattamente una settimana prima che lo stesso gesto si ripeta nelle chiese di tutto il mondo per far memoria dell’Ultima Cena, quando Gesù, ormai alla vigilia della sua Passione, lavando i piedi degli apostoli, ha indicato loro la via del servizio”: è l’attacco dell’editoriale di Andrea Tornielli pubblicato il 12 aprile da VaticanNews:
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2019-04/papa-francesco-bacia-piedi-leader-sud-sudan-ritiro-vaticano.html