“Ogni Giovedì santo mi muovo dal banco e vado verso la balaustra per vedere che piedi si usano”: è un frammento di una mia divagazione sulla riforma bergogliana della lavanda dei piedi pubblicata dal “Regno” redivivo che a gran fatica sta rimettendosi al passo con la sua programmazione quindicinale. Lo segnalo perché a più riprese avevo coinvolto i visitatori del blog nell’indagine che venivo conducendo. Questo mio testo è apparso nel numero 4/2016 che ha la data del 15 febbraio ma è arrivato agli abbonati solo a metà aprile: le vicende del cambio di editore, di sede e di tipografia hanno provocato un ritardo che verrà recuperato di mese in mese. La mia solidarietà ai redattori a tempo pieno che stanno vivendo l’arduo traghetto dal vecchio al nuovo.
Vado verso la balaustra per vedere che piedi si usano
2 Comments
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Quante riflessioni suscita questo racconto evangelico, che non finisce mai di stupirci. Bellissima la liturgia della Chiesa Ortodossa.
Nel Cammino la lavanda dei piedi è celebrate nella notte del giovedì santo. Il responsabile di ogni comunità lava i piedi dei “camminanti”. Poi ci può essere qualcuno che vuole lavare i piedi a un altro, per esempio un marito alla moglie, o un figlio al padre o viceversa. Il tutto con la massima concentrazione del sentimento.
Isaia 52, 7:
Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero di lieti annunzi
che annunzia la pace,
messaggero di bene che annunzia la salvezza,
che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».