Tra le “tracce” della maturità c’era di nuovo una poesia di Giuseppe Ungaretti, “Risvegli”, del 1916. Ungaretti era stato proposto con altri testi già per la maturità del 2006 e del 2011. Nel primo commento riporto il testo di Ungaretti, nel secondo un brano di Leopardi – dal Canto notturno – che mi pare ponga la stessa domanda sulla vita, sui morti, sul mistero del cosmo e di Dio. “Ma Dio cos’è?” domanda Ungaretti. “Ed io che sono aveva domandato Leopardi. Nel terzo commento svolgo il paragone.
Ungaretti come Leopardi: Ma Dio cos’è? – Ed io che sono?
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Risvegli di Giuseppe Ungaretti
Mariano il 29 giugno 1916
Ogni mio momento
io l’ho vissuto
un’altra volta
in un’epoca fonda
fuori di me
Sono lontano colla mia memoria
dietro a quelle vite perse
Mi desto in un bagno
di care cose consuete
sorpreso
e raddolcito
Rincorro le nuvole
che si sciolgono dolcemente
cogli occhi attenti
e mi rammento
di qualche amico
morto
Ma Dio cos’è?
E la creatura
atterrita
sbarra gli occhi
e accoglie
gocciole di stelle
e la pianura muta
E si sente
riavere.
[da “Il Porto sepolto” 1916 – poesia entrata poi nella raccolta “L’allegria” 1943]
Dal Canto notturno di un pastore errante dell’Asia
di Giacomo Leopardi – 1830 – versi 79-89
Spesso quand’io ti miro
Star così muta in sul deserto piano,
Che, in suo giro lontano, al ciel confina;
Ovver con la mia greggia
Seguirmi viaggiando a mano a mano;
E quando miro in cielo arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante facelle?
Che fa l’aria infinita, e quel profondo
Infinito Seren? che vuol dir questa
Solitudine immensa? ed io che sono?
La similitudine dell’interrogazione la vedo nel neutro, nell’oggettuale del “cos’è” (Ungaretti) e del “che sono” (Leopardi). In un momento di stelle e di buio – in quel buio di stelle sulla “pianura muta” (Ungaretti) e sul “deserto piano” (Leopardi) – i due domandanti non chiedono “Dio chi è” o “io chi sono” – ma “Dio cos’è” e “io che sono”. Perchè l’interrogazione sia totale – perchè resti totalmente aperta – è opportuno che venga sospesa l’avvertenza o la speranza del soggetto umano e del soggetto divino. Ovvero del pronome personale “chi” che è già una risposta.
Ungaretti mi calamita. Qui nel blog otto anni addietro feci già il mio tema della maturità su di lui:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/la-mia-infanzia-ne-fu-tutta-meravigliata/
Senza maturità di mezzo in altra occasione chiesi aiuto a Ungaretti per una conferenza impegnativa:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/sorpresa-dopo-tanto-d%e2%80%99un-amore/
Oggi è San Luigi! Auguri!
Sono ancora in tempo per unirmi agli auguri di buon onomastico al nostro padrone di casa ?
Beh !, allora, tanti auguri, Luigi !
(Per inciso, io, da buon studente scapestrato quale sono sempre stato, avrei svolto la traccia su Gino Bartali).
Buon fine-settimana a tutti !
Roberto Caligaris
Anche io avrei svolto il tema su Bartali! Era il mio campione preferito! Forza Gino!
Ringrazio degli auguri d’onomastico. Mai ne avevo avuti tanti come quest’anno: per telefono, telefonino, sms, whatsapp, mail, blog… viva la comunicazione globale…
Per me questa festa di San Luigi è stato il settantesimo anniversario della Prima Comunione e della Cresima!
Carissimo Luigi,
cordiali auguri anche da parte mia.
Significato del nome LUIGI. Il nome ha origine tedesca e significa ‘UOMO ILLUSTRE’. Caro Luigi, tu ne sei la dimostrazione, non per nulla da me stimattissima.
Felice festa! 🙂
Carlo Luigi, mi scuso per il ritardo, ma ti faccio anch’io i miei più cari auguri di buon Onomastico!
(Riguardo alle tracce, io avrei scelto quella sul Generale Dalla Chiesa).
Buon solennità del Corpus Domini che volge al termine, ma che ci ricorda la presenza reale e sostanziale del Cristo nell’Eucarestia.