A Vittorio Feltri che per il momento ha vinto: “Nei giorni a venire avremo gran bisogno di persone cortesi” (J.R.R. Tolkien, IL RITORNO DEL RE, Bompiani 2002, p. 16).
A Dino Boffo che forse ha perso: “Sono un Hobbit e per nulla valoroso, tranne qualche volta per pura necessità” (ivi, p. 7).
Se Dino e Vittorio dovessero leggerle e non le gradissero, potrebbero scambiarle.
Una dedica a Boffo e una a Feltri
19 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Oh no! E io che speravo che grazie a Boffo con Tolkien avessimo finito!
O.T.
Saluti a tutti
(spiegazioni sulla mia lunga assenza nel post precedente)
Azzarderei, ma non vorrei apparire troppo spregiudicato nell’arrischiata formulazione di questa mia spericolata supposizione, che a Leonardo non piaccia Tolkien: sbaglio ? Eccedo ? Esagero ?
Scherzi a parte, non so se Feltri abbia vinto: è il suo “lavoro”, gliel’hanno affidato, ‘ha sbrigato, tutto qua.
Non so neppure se Boffo abbia perso: dopotutto, quale “infamia” avrebbe mai commesso ?
In ogni caso, Luigi, credo che il discorso vada, dal “caso – Boffo/Feltri” (che è già stato ampiamente dibattuto nel “pianerottolo”), allargato: cosa cambia (mi pare, con altre parole, d’avertelo già domandato), se qualcosa cambia, tra il mondo cattolico italiano (non parlo, cioè, della Santa Sede, del Vaticano, o del Papa) e l’attuale panorama politico “nostrano” ? L'”editoriale” odierno dell'”Avvenire” (che stasera, alla Funzione, nella Chiesa Parrocchiale del mio paese, delle 19, il nostro Don Paolo ha ben ripreso) lascia, per caso, presagire qualche riposizionamento ?
Mi piacerebbe leggere le tue (e di tutti gli amici) riflessoni.
Buon sabato notte a tutti, un abbraccio fortissimo a Principessa !
Roberto 55
Feltri vinto e Boffo perso? Anche nella semplificazione di poche righe non mi torna questo paradigma…
Non so se sia dargli troppo peso o meno, ma in quest’occasione Feltri mi ricorda – tornando a Tolkien – Grima, detto Vermilinguo, che con il suo sussurrare cose a metà tra realtà e immaginario confonde e obnubila le capacità intellettive del sovrano, nel libro, dei lettori e della pubblica opinione nella triste realtà italica, il tutto su mandato del suo “capo”….
saluti
Feltri potrebbe considerare di avere già vinto a priori, quando ha incassato l’assegno milionario con cui Berlusconi lo ha ingaggiato. Ma … che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde se stesso?
Boffo potrebbe forse dire: “bene per me se sono stato umiliato”, a torto o a ragione che sia (questo lo sa lui). E sarebbe una vittoria non da poco.
Berlusconi ultimamente non lo vedo bene, spero per lui che ritrovi il buonumore altrimenti gli italiani non lo votano più. (Su un altro piano, avrebbe fatto bene ad andare comunque alla Perdonanza, Bertone o non Bertone, mettersi in fila per confessarsi e, ricevuta l’assoluzione, lucrare l’indulgenza nelle forme prescritte, come un fedele qualsiasi. Tanto, mica c’era Vito Mancuso nel confessionale.)
Leggo ora l’articolo di Messori sul Corriere: lo condivido, purtroppo, nella parte che riguarda la vicenda Boffo; entusiasticamente, in quella sulle conferenze episcopali.
Per non farmi mancare niente, leggo anche l’articolo di Scalfari. Brutta cosa la vecchiaia (di Scalfari, beninteso, non la mia …).
A tutti i bloggers
consiglio di lasciar perdere per qualche tempo la lettura dei giornali (di ogni giornale) e di leggere l “‘Itinerarium mentis in Deo” di san Bonaventura da Bagnoregio , a cui domani il Papa renderà omaggio, seguace di san Francesco, grande teologo, grande mistico .
Respirare un po’ di aria pura “delle vette” non ci farà male dopo tanti miasmi e fango delle paludi….
scusate l’errore:
” Itinerarium mentis in Deum ” ( “Itinerario della mente
verso Dio)
Apprendo da e-mail inviatemi da amici,
che Il GIORNALE e PANORAMA,
continuano a spargere “merde”,
sul mondo cristiano e cattolico,
spargendo plateali menzogne,
e perseguitando ora anche lo steward e la sua ex fidanzata, due privati cittadini.
Molti amici sono profondamente amareggiati, e feriti per le menzogne sulla propria personale esperienza di fede.
Lo steward, ora deve difendersi da quella che è diventata l’ “accusa di omosessualità”.
Questa è libertà di informazione?
Feltri ha centrato l’obiettivo su tutta la linea.
Distruggere la vita delle persone che non hanno fatto male ad alcuno.
Chapeau !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ho letto anch’io l’articolo di Vittorio Messori, e stavolta (per quel che mi riguarda, e per quel che vale, è una piccola novità) concordo con Leonardo: l’analisi di Messori è lucida, stimolante e ben articolata.
Il consueto “editoriale” domenicale su “Repubblica” di Eugenio Scalfari (che non sempre condivido ma trovo sempre interessante) è, quest’oggi, tra i peggiori della sua, comunque grande, carriera di giornalista: non so se per l’età o perchè a tutti, anche ai migliori calciatori, capiti, prima o poi, una giornata “storta”.
Aggiungo, anche, che m’è piaciuto pure il “pezzo” (ancora sul “Corriere”) di Gian Guido Vecchi: lo consiglio a chi non l’avesse scorso.
Perdonami, Discepolo: ma il Papa non era già oggi a Civita di Bagnoregio ? Grazie, comunque, per la segnalazione dell’opera di San Bonaventura.
Buona serata della XXIII domenica del Tempio Ordinario.
Roberto 55
Matteo,
scusa se insisto ma, a mio avviso, le schermaglie, il fango, il killeraggio, ecc non avrebbero motivo di essere né alcuno si sognerebbe di usarle se la chiesa camminasse nella profezia.
Dileggiare, delegittimare, infamare, offendere, prevaricare ecc, ecc, sono azioni di infima lega messe in atto e praticate dalla politica nella dialettica tra i partiti da circa un ventennio.
Per cui hanno senso nel contesto della dialettica che la gerarchia intrattiene con la politica nazionale e internazionale ponendosi come chiesa di potere-religione civile.
Più la gerarchia vorrà mediare tra cittadini e Stato, più aspro diventerà lo scontro tra poteri che entrano fatalmente in rotta di collisione.
Da circa 30 anni una moltitudine di cattolici e non si aspetta di vedere una Chiesa profetica che cammini sulla Parola e non una chiesa di potere con l’ambizione di proporsi come religione civile.
Tutto qui.
L’articolo di Scalfari è scadente: rileva una costituzionale incapacità di vedere nelle dinamiche ecclesiali qualcosa di diverso dal potere. Finché usa quel genere di “lenti” capirà ben poco della Chiesa (anche se magari indiovinerà le mosse di Fini).
Non condivido gli entusiasmi per l’articolo di Messori: in particolare trovo molto discutibile la parte finale. Certamente le Conferenze episcopali non sono un dogma di fede, e in quanto tali non sono ua struttura permanente della Chiesa (quindi non hanno una valenza teologica paragonabile al primato petrino o ai concili ecumenici). Ma esse sono pur sempre una manifestazione dellacollegialità episcopale, che una base teologica ce l’ha. Eccome. Lo riconobbe anche il teologo Ratzinger.Chi l’ha detto che tutte le decisioni debbano essere prese da Roma? L’unico dat teologico permanente è il primato di Pietro in materia di fede: non il modo di governare la Chiesa universale, che è variato molte volte nel corso dei secoli.
Condivido e rilancio quanto appena scritto da Raffaele Savigni. Non mi ritrovo nell’idea di Messori di una chiesa monarchia monolitica che cerca di correggere una pericolosa deriva “federalista”. Benché la tendenza negli ultimi due/tre decenni sia stata quella di riaffermare la centralità di Roma e mortificare le esperienze locali, le diocesi e i vescovi non sono rispettivamente come provincie e prefetti. Sarà per la mia formazione ambrosiana, ma trovo che oscurare il ruolo della chiesa locale sia un grave errore.
Peraltro, il centralismo, oltre ad avere una serie di controindicazioni, si traduce facilmente in incapacità di incarnare il messaggio nelle diverse realtà culturali. Le conferenze episcopali non hanno forse una realtà teologica, ma sono certamente la modalità organizzativa più adeguata per creare un’interfaccia con le diverse realtà politiche, linguistiche, ecc. O pensiamo di affidare il compito ai nunzi e la diplomazia vaticana?
Ma su questo sono tutto sommato tranquillo. Non penso che il clima culturale di quest’epoca lasci molto spazio alle tendenze accentratrici, tanta è la voglia di autonomia delle realtà locali (vedi successo politico delle forze autonomiste).
Nino,
non posso che darti ragione, come sempre.
Buon Savigni,
perchè meravigliarsi di Messori,
ormai rappresenta se stesso accolito e succube di un potere in cui si sente parte integrante.
Ormai scrive solo in difesa/apologia di quel potere,
quel potere è la sua identità.
Mi resi definitivamente conto della sua irrilevanza,
quando voleva convincere in un suo pessimo articolo che i preti fr… oops omosessuali erano frutto del Concilio…
rivelando che scriveva molto probabilemente su commissione di un determinato potere….
Chi vive nel Popolo di Dio che è la Chiesa senza salami sugli occhi sa benissimo che i preti omo sono sempre esistiti, magari erano più attenti, o più repressi, o comunque come diversi fanno oggi hanno creduto e credono persino nella castità per il Regno dei cieli.
Alla istessa maniera come c’erano preti che avevano donne casuali o fisse ma per fortuna seguendo la “legge naturale”, o altri che vivevano la castità per il Regno.
Un uomo che vive di rendita culturale è profondamente colpevole quando tenta di manipolare le informazioni e la stessa cultura.
Il centralismo petrino-romano come lo vediamo oggi, non è nella tradizione, ma è un effetto della storia moderna accentuatasi dal crollo dello Stato Pontificio.
In quanti si rendono conto che nella storia della Chiesa, il modo di governare è cambiato molte volte?
C’è un revisionismo, basato su quel che si vuole credere,
ma non sulla verità.
Scrive Nino: «Dileggiare, delegittimare, infamare, offendere, prevaricare ecc, ecc, sono azioni di infima lega».
Scrive il suo didimo Matteo: «perchè meravigliarsi di Messori, ormai rappresenta se stesso accolito e succube di un potere in cui si sente parte integrante. Ormai scrive solo in difesa/apologia di quel potere, quel potere è la sua identità».
Non sappia la tua destra quel che fa la tua sinistra.
Oppure: le parole fanno un effetto in bocca e un altro nelle orecchie.
Non mi piace l’ultimo Messori. Non credo però che sia particolarmente attaccato al potere: credo che il suo “spostamento a destra” sia maturato in base a convinzioni personali. Poi, certo, può scattare (ma chi ne è esente?) una certa “vanità” personale, il compiacimento per aver intervistato un papa ed un cardinale divenuto papa…
Ho molto apprezzato, negli anni ’70-’80, i suoi libri “Ipotesi su Gesù” e “Scommessa sulla morte”. Nella celebre intervista a Ratzinger colsi già una cetrta evoluzione (cercava di spingere l’intervistato su certi temi piuttosto che su altri), ma continuava a scrivere cose interessanti su “Jesus”. In ogni caso il celebre “Rapporto sulla fede” diceva anche cose interessanti.
Ho fatto più fatica a seguirlo quando a cominciato a criticare pesantemente il cristianesimo postconciliare e, velatamente, anche il Concilio. Credo però che sia il “termometro” di certi settori dell’opinione pubblica cattolica: è giusto criticarlo, non ignorare le sue provocazioni, che talora toccano “nervi scoperti”.
… nel frattempo (smentite d’obbligo incluse) Boffo avrebbe dichiarato quanto segue: “per 15 anni ho sempre sostenuto Berlusconi, il suo governo e molte sue linee politiche”.
si era capito, ma non si era mai detto…