“Anche i santi possono sbagliare; anzi, spesso sbagliano. Un Santo, si dice dalle mie parti, pecca sette volte al giorno: che del resto è pochissimo, è nulla”: parole scintillanti come le stelle dell’Orsa, che leggo a pagina 98 del volumetto ardente di Franco Cardini che mi sono portato in vacanza, “Contro Ambrogio. Una sublime, tormentosa grandezza”, Salerno Editrice, pp. 135, 11 euro. Nei commenti altri spropositi.
Un santo pecca sette volte al giorno che è niente
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Amo Cardini. Non c’è autore di storia che mi piaccia leggere quanto Cardini. Poco tempo addietro ho qui segnalato un suo testo su Papa Francesco, provocatorio come questo su Ambrogio: “Un uomo di nome Francesco. La proposta cristiana del frate di Assisi e la risposta rivoluzionaria del papa che viene dalla fine del mondo” (Mondadori, pp.193, 20 euro).
http://www.luigiaccattoli.it/blog/cardini-agli-arcistracattolici-che-arcistraparlano-nei-blog/
Contra Ambrosium. Cardini promette – o minaccia – che a questo “Contra Ambrosium” farà seguire un “Pro Ambrosio” e “Se Dio vorrà” un “più corposo e consistente De Ambrosio”: mi impegno a leggerli tutti.
Persecutore di eretici e pagani. Chi intanto volesse accompagnarmi in questo seminario estivo “su Ambrogio seguendo Cardini” si procuri il volumetto e lo legga con me. Tornerò a parlarne nei giorni. Intanto chi voglia intendere sommariamente che cosa mai Cardini abbia contro Ambrogio tenga presente le righe conclusive del volumetto dove il santo è qualificato come “vescovo cristiano e consigliere dei potenti, soccorritore dei poveri e persecutore di eretici e pagani”. I cristiani che da perseguitati si fanno persecutori. Una persecuzione che oltre agli eretici e ai pagani persegue gli ebrei. Altro libretto di Cardini preparatorio di questo: “Cristiani perseguitati e persecutori”, Salerno Editrice 2011. Da lì viene Agostino che legittima l’uso della forza a difesa della fede e verranno le Inquisizioni e chi alle Inquisizioni si ribellerà. E in parte la modernità che al cristianesimo vorrà rinunciare. Tutto questo mette al fuoco l’ardimentoso Cardini. Gliene sono grato.
La parola all’autore. Ecco una scheda del libretto fornita dallo stesso Cardini nel suo blog:
http://www.francocardini.it/contro-ambrogio-una-sublime-tormentosa-grandezza/
Ho letto il libro di Cardini contro Ambrogio. In sintesi laccusa che fa Cardini ad Ambrogio e’quella di essere stato un “intollerante religioso”secondo le nostre categorie moderne di tolleranza. Ma mi chiedo che seso ha giudicare un uomo vissuto. tanti secoli fa con le categorie odierne?Aquesto punto. si potrebbe scrivere anche un Contr Paolo,accusando l’autore della Lettera ai Romani di essere
contrle donne e i gay,o un Contro Agostino accusandolo di aver teorizzato la Teocrazia.
Certo c’e’del vero nelle accuse di Cardini ad Ambrogio:Sant’Ambrogio fu un intollerante secondo le nostre categorie modernenon permise la costruzione a Milano di una comunita’ariana mettendosi contro l’imperatrice Giustina,non permise una sinagoga. Ai tempi di Ambrogio pero’non c’era ancora il relativismo religioso che ci contradditinguee:per Ambrogio ,come per Atanasio,l’araianesimo era una pericolosa eresia che poteva fare vittime fra il popolo,non una “opinione come tante”. Ambrogio fu sempre un vescovo che fece tutto per il suo gregge per il bene del suo gregge perche’i fedeli cristiani milanesi non cadessero vittime delle eresie.
Mi permetto con tutt il rispetto per un grande storico come Cardini d!i dissentire con’usanza di giudicare periodi storici e personaggi storici alla luce delle nostre idee moderne: accusare Ambrogio di non avere idee che sono diventate dominanti solo dopo la Rivoluzione francese e l’illuminismo mi pare poco generos verso il grande Santo.
Buona Festa dell’Assunta a tutti:come dice non ricordo piu’quale preghiera “Il Cielo ha un cuore”e questo grande cuore pietoso di Madre intercede per noi peccatori
Su libro di Cardini vedi anche:
http;//materialismostorico.blogspot.it/2016/04/la-chiesa-e-la-modernita-franco-cardini.html?m=1
Quando Cardini dice che “forse senza Ambrogio non avremmo avuto i tribunali dell’Inquisizione” fa secondo me una semplificazione impropria.
Ambrogio non fu un tollerante in stile moderno ma non fu neppure un Grande Inquisitore e non fece ne“teorizzo torture e autodafe“. Fra il IV secolo d.c. a Milano il XII secolo. in Spagna a Francia vi furono talmente tanti cambiamenti anche nella Chiesa dovuti ad eventi storici (af esempio la conquista della Spagna e di gran parte del Mediterraneo. da parte dehli arabi) che portatono a posizioni di difesa ben diverse da quelle di Ambrogio contro gli ariani e gli ebrei. E mon dimentichiamo che brogio si mise CONTRO il potere politico dell“epoca contro Giustina e la potente lobby ariana appoggiata dall‘Imperatrice madre. Ebbe il coraggio di umiliare il potere.
L‘Inquisizione invece faceva il gioco del potere e fu piu‘uno strumento politico di cui so servirono i regnanti spagnoli.
A mio parere quella di Cardini non è un’accusa anacronistica ma un’indagine sui limiti oggettivi di una concezione – quella della Chiesa imperiale dalla quale poi verrà il Papato politico – e sulle conseguenze di essa con le quali ci troviamo ancora a fare i conti.
Qualche domande sui limiti della veduta di Ambrogio l’aveva già posta Giovanni Paolo II nella “Operosam Diem” (1996), al paragrafo 12 di quella “EPISTOLA APOSTOLICA AL CARDINALE ARCIVESCOVO E AL CLERO, ALLE PERSONE CONSACRATE E AI FEDELI LAICI DELL’ARCIDIOCESI MILANESE NEL XVI CENTENARIO DELLA MORTE DI SANT’AMBROGIO
VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA”:
Fatto Vescovo, Ambrogio confermò in molte situazioni il suo spiccato lealismo nei confronti dello Stato, ma sentì anche il dovere di promuovere un più corretto rapporto tra Chiesa e Impero, (26) reclamando per la prima una precisa autonomia nel suo proprio ambito. In questo modo egli non solo difendeva i diritti di libertà della Chiesa, ma poneva anche un argine all’assolutismo senza limiti dell’autorità imperiale, favorendo così la rinascita delle antiche libertà civili, nell’alveo della migliore tradizione romana. Era una strada difficile da percorrere, tutta da inventare; ed Ambrogio dovette di volta in volta precisare meglio modalità e stile. Se gli riuscì di coniugare fermezza ed equilibrio negli interventi già menzionati — nella questione cioè dell’altare della Vittoria e quando fu richiesta una basilica per gli ariani — inadeguato si rivelò invece il suo giudizio nell’affare di Callinico, quando nel 388 venne distrutta la sinagoga di quel lontano borgo sull’Eufrate. Ritenendo infatti che l’imperatore cristiano non dovesse punire i colpevoli e neppure obbligarli a porre rimedio al danno arrecato, (27) andava ben oltre la rivendicazione della libertà ecclesiale, pregiudicando l’altrui diritto alla libertà e alla giustizia.
https://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_letters/1996/documents/hf_jp-ii_apl_01121996_operosam-diem.html
Mi pare che Cardini non segnali quel testo wojtyliano. Ma svolge la stessa interrogazione critica.
Caro Luigi tu hai detto “amo Cardini“.Permettimi di dire “amo Sant‘Ambrogio“
E non solo perche‘e‘stato un vescovo di Milano del IVsecolo ma perche‘e‘stato “IL“vescovo di Milano per sempre. Vhe abbia sempre ricevuto critiche,che molte sue azioni siano controverse,che sia sempre stato un personaggio difficile e amat/odiato lo si deve al fatto che eta una persona eccezionale,dalla forte personalita‘, oltretutto un grande poea. I suoi Inni sono poesia pura.
Certo se Ambrogio fosse stato un mediocre. e prudente che cercava di barcamenarsi fra le varie fazioni senza mai prender partito,ora non staremmo discutebdo di lui. Sarebbe completamente dimenticato come tutti i vescovi del suo tempo. Perche‘ci ricordiamo ancor oggi di lui?Evidentemente perche‘era una personalita‘eccezionale,fuori dalla norma,un uomo particolare. E come tale ebbe molti nemici in vita e ora in morte. Fosse stat un mediocre sarebbe piaciuto a tutti Ma Ambrogio oltre a essere un santo era un poeta.La sua parte “politica“forse e‘la meno intetessante. Hai detto che Cardini forse fara‘un secondo volume Pro Ambrogio o De Ambrogio. Attendocon ansia di leggerlo!
Aeterne rerum conditor
noctem diemque qui regis…..
Cosi inizia l“Inno di Ambrogio “Al canto del gallo“che si cantava a mattutino cioe‘all‘aurora. I cristiani dell“epoca all‘aurora si rivolgevano a Dio cantando
O eterno creatore del mondo
Tu che dirigi il giorno e la notte….
Ve lo immaginate?Riusciamo ad immaginarcelo?Direi di no;troppo lontano da noi e dalla nostra esperienza.Eppero“noi siamo cosi‘superbi dal sentirci in diritto di giudicare severamente srcondo la nostra mentalita‘chi ha scriitto queso Inno. Come se noiessim
Non ho letto il volume di Cardini, lo farò quanto prima. Adoro la storia e , fosse per me, consumerei gli scalini degli storici, tutti. Però,come Luigi, per Cardini ho un debole, lo confesso. Credo che abbia una plasticità, una profondità di pensiero non comune: lo adoro!
Su Ambrogio, non mi stupirei più di tanto circa l’ “ambiguità”che calza come un guanto rispetto al contesto storico, incuneato tra un impero in decadenza -sopraffatto da elementi barbarici- e lo sviluppo del cristianesimo costretto a condividere uno spazio religioso angusto, limitato tra culti misterici e riti pagani, con un’ organizzazione ecclesiastica frammentata e in crisi senza alcuna separazione tra la cultura religiosa e teologica riservata ai chierici e quella profana dei laici nel senso in cui la intendiamo oggi; i teologi erano tutti laici: Clemente Alessandrino, Giustino , Tertulliano lo stesso Origene e Agostino, predicavano con omelie e sermoni pubblici per affermare l’ortodossia minacciata da più parti . Erano uomini ,con i loro vizi e tutto il bagaglio di peccato che ciascuno si porta ma al contempo, in prospettiva di fede, anche “strumenti” nelle mani di Dio in un tempo in cui la “Eclesia catholica” coincideva, in estenzione, abbastanza esattamente con il mondo allora conosciuto quasi che l’intero mondo era cristiano per cui, una volta eliminate le gradi e piccole eresie, tutti gli abitanti della terra, inglobati in essa, erano salvi, gli altri, destinati all’inferno…asclusi dalla promessa…ovvio che da qui in avanti la “narrazioni” si fa tragica…
Leggevo su alcune recensioni rispetto alla domanda posta a margine da Cardini se «astraendo dal modello e dal magistero ambrosiani la Chiesa sarebbe mai giunta a dover concepire i tribunali inquisitoriali, ad affrontare scismi e riforme, a subire lo “strappo culturale” della “modernità” con il relativo processo di secolarizzazione» . Che dire, al di la della figura storica di Ambrogio, sommessamente, penso che accanto al “peccatum per defectum” anche il “peccatum per excessum” rischia di alimentare malintesi. In fondo, questi immense personalità, e la storia dei concili lo attesta, han contribuito a preservare, della Chiesa, l'”Essenza” distinguendo il contenuto della fede dal rivestimento, proteggendola da quel coacervo di sincretismi ereticali ed elementi eterogeni ambigui anche per i cristiani dell’epoca. Magari potessimo in questo mondo molliccio e alla deriva clonare uno solo di questi giganti della Chiesa, minacciata costantemente su tutta la linea. La cattolicità è donata in modo sempre vivo alla Chiesa dal suo Signore per pura grazia.
E perché mai dovremmo clonarli?
Ne abbiamo , e certamente non uno soltanto. E sempre ce ne saranno.
Nonostante il circo Barnum delle pulci in cattedra…..
🙂 🙂 🙂
@Claudia Floris Leo
Quanto al mondo ” molliccio e alla deriva “, esiste qualcosa di piu’ molliccio e alla deriva, cattolicamente parlando, che spargere dubbi sul magistero e fango sulla Chiesa, sostituendo le proprie quattro scematine ad essa, fino ad affermare , tra l’altro, che ” la questione della legittimità del papa è tutta da approfondire?”.
Lei che ne dice?
ah ah ah ah ah aha ahhhhhhahhhAHAHAHAHhhhh ! oddio che ridere!
Stalking o “Stolking” (IPA: [‘stolk??]) è un termine inglese che in italiano indica una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo, i quali affliggono un’altra persona, perseguitandola…A me non è che affligi npiù di tanto cufini, smorzini, rompini o come ti chiami…ma non hai altro da fare …ma non sei tu quello che ha la moglie malata afflitto da una serie di problemi? Fossi in te mi concentrei su altro anziché perdere tempo su di me…fa lo stolkeraggio altrove se proprio ti arrapa..eh….
Cos’è, hai gli incubi…non dormi la notte , come vedi il mio nome subito, eccoti, immediatamente…attaccato in tandem, sbuca il cufini dopo il letargo come la lumaca dopo la bruma…Piuttosto studia, appassionati alla storia , impara, aggiornati, anziché dire stronzate senza alcun nesso che fanno ridere i polli, in cui emerge solo malignità, cattiveria, ignoranza, gratuiti insulti, vatti a comprare il libro di Cardini , va…vai !
invertebrato !
Sulla legittimità del papa che dico? Dico che sono responsabile di quello che scrivo e penso, non di come gli altri interpretano…quello non è affar mio. Piuttosto faccia una visita psichiatrica, il bipolarismo, come ogni fissazione, si trattano in apposita sede, con gli specialisti…sul blog di Accattoli può trovare una valvola di sfogo prendendo di mira me, che ormai sono il suo bersaglio, ma questo non risolverà i suoi problemi anzi, continueranno a peggiorare…io posso ignorarti, alla fine, non mi costa più di tanto…lo farò per carità cristiana, il problema è tutto suo!
Ad maiora.
Embeh…è seccante è..sempre co’ sta “pulce in cattedra” e insulti su insulti, e quanto pazienza deve avere un essere umano. Gli insulti gratuiti..francamente Accattoli non li accetto. Posso capire in un dibattito animato può anche sfuggire ed è giustificabile. Ma così, di punto in bianco, senza motivo, francamente è intolòerabile; hai preteso che ci firmassimo, l’ho fatto, e dobbiamo anche essere tutelati a questo punto…sono incavolata un pochetto anche con te Luigi che permetti questo stolkeraggio che dura ormai da tempo ed è sotto gli occhi di tutti…
Bene: allora chiarisca, una volta per tutte,e in modo inequivoco.
Non vuole farlo? Non lo faccia.
Si tolga dalla capoccia che mi interessi un frisino di lei e della sua persona: non si illuda proprio.Io sto a quello che scrive, che sia coperto da un sunto taglio bignami o meno. Ora : sentire una che scrive quello che scrive lei atteggiarsi a preoccupata delle sorti della Chiesa Cattolica, non sta né in cielo nè in terra.
Fine delle ciarle .
Per il resto vedo che è lei che grufola nel personale, e questo si commenta e la qualifica da solo.
Per la cronaca: “pulce in cattedra” riferito a Claudia Floris Leo per quello che scrive su questo blog non è un insulto.
E’ una istantanea fedele, vista la sproporzione tra chi scrive e il magistero, la Chiesa e i papi.
Il fatto che lei lo avverta come un insulto, la dice lunga assai.
Claudia Leo: “hai preteso che ci firmassimo, l’ho fatto, e dobbiamo anche essere tutelati”. No, Claudia. Ho chiarito che qui ci si firma e firmando si assumono le proprie responsabilità fino in fondo, come si parlasse in piazza. La Rete fa parte della realtà. E se uno si ritiene offeso, querela. Proprio come si fa nel mondo reale. Tu qui il 29 giugno hai rivolto questi appellativi al tuo antagonista: “fariseo della peggior specie, un danno per la Chiesa, una jattura, un pessimo testimone e un cattivo cristiano, si vergogni”. Non sono competente per stabilire se quel diploma sia più offensivo o meno rispetto a “pulce in cattedra”. Querela dunque, lo stabilirà il magistrato.
Luigi, dopo una lunga persecuzione permetti almeno che mi difenda ? O vuoi che mi cali le braghe completamente? Querelo, certo che querelo, e tu mi darai gli estremi e le generalità di Cuffini affinché possa farlo..
E per piacere: non puoi arrivare alla fine, Accattoli, e puntare il dito abbi pazienza” Con tutto il rispetto.
Altrimenti basta dirlo e io non interverrò più nel tuo blog. Semplice: tieniti Cuffini e amen!
No! Non mi sta per niente bene Luigi, anche un santo pecca sette volte e sono mesi che subisco attacchi su attacchi. Mi fa specie: se ne sono accorti tutti tranne te, non ti sei accorto che Cuffini è sbucato non appena ho postato e fuori contesto si messo ad offendere gratuitamente! Ti facevo una persona saggi, giusta ed intelligente, probabilmente mi sbagliavo…
Il problema non è “la pulce” posso anche considerarmici, e non me ne dolgo, il problema è che tu hai guardato quello che ho scritto il 29 giugno ma, naturalmente, ti sei astienuto dal ricercare i continui, costanti, reiterati insulti, lo stolkeraggio assillante, battente di cui tutti si sono accorti..
Adesso, siccome hai preteso il nome ed il cognome esponendo al pubblico ludibrio le persone e non le maschere, mi invii nome, cognome, indirizzo di Lorenzo Cuffini per favore.
Grazie!
Io non ho antagonisti, e non ritengo lesa maestà l’essere chiamata “pulce in cattedra”, non mi sta bene lo stolkeraggio mascalzone e ignobile e il doverlo subire costantemente. Se permetti, anche i santi s’incazzano, e a volte maledicono pure….
“Stalkeraggio malcalzone e ignobile” un tubo.
” Lunga persecuzione” , le piacerebbe certamente, ma sta nei suoi sogni.
“Fuori contesto si è messo a offendere gratuitamente ” un par di ciufoli: si rilegga i due interventi in questione ( 18 agosto ore 17.19 e ore 17.42 ) e mi indichi sia il fuori contesto, sia gli insulti.
Il bello dei blog è che tutto resta lì: nero su bianco.
Se riesce ad argomentare, e soprattutto se è in grado di farlo, quando le viene chiesto conto delle sue sparate anticattoliche, lo faccia. Altrimenti continui a prendere pure la scorciatoia che sceglie abitualmente,quella di scappare sul personale: non porta da nessuna parte.
Piuttosto, se riuscisse a tenere fuori dalle sue beghe il dolore reale di una persona che soffre, tirandola in mezzo e squadernandola in piazza , perché tutto fa brodo ,(quando non c’entra assolutamente nulla),quello sarebbe il minimo sindacale…. ma evidentemente non si puo’ tirare fuori sangue dalla proverbiale rapa.
In conclusione: faccia quello che crede.
Vuole querelare?
Pensavo lo avesse già fatto.
Attenderò con interesse.
Claudia Leo: “mi invii nome, cognome, indirizzo di Lorenzo Cuffini per favore”. Il nome è Lorenzo, il cognome è Cuffini: per querelare ti bastano quelli. L’indirizzo e-mail lo fornirò alla polizia postale, se mi verrà chiesto.
Ok