Graziano Del Rio, nove figli, sindaco di Reggio Emilia, nuovo ministro agli Affari Regionali, era stato protagonista di un mio post del 2010 intitiolato Sindaci padri a Reggio Emilia e a Rho. Eccolo qui all’arrivo al Quirinale accompagnato da cinque figli come frecce nella faretra.
Un saluto al ministro Del Rio che fu già nel blog
35 Comments
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Vedo che è medico e si è occupato di sanità, come ministro per gli Affari Regionali avrà voce in materia?
Nella famiglia di mio marito ci sono diversi neocatecumenali una sua cugina in questo momento è a quota 7 figli.
http://www.vita.it/politica/governo/graziano-del-rio-il-ministro-del-capitale-sociale.html
Del Rio non è stato scelto ne’ come medico, ne’ come padre di una famiglia numerosa. E’stato scelto FORSE perchè sindaco e presidente dell’ANCI (e quindi “tecnico” degli enti locali), ma soprattutto perchè è un esponente del PD “renziano”.
Stasera ci sono state in tutte (o per lo meno in molte) piazze d’Italia le missioni del Cammino. Da noi è finita con la possibilità di confessarsi. In piazza, una vera scommessa … Ora quindi c’è un ministro NC.
D’altra parte, perché no? Con tutto quello che succede nelle piazze!
E’ stato scelto perchè renziano, va bhe, speravo.
Antonella non trovo informazioni su Del Rio e il cammino, io facevo solo riferimento alla mia esperienza personale, perchè in genere chi ha quel numero di figli (a parte Angelina Jolie :-)) fa parte del cammino.
🙂
Sono rappresentate tutte le correnti del PD e anche ai renziani spettava un ministro (non due, altrimenti ci sarebbe stato anche Chiamparino).
Orlando, Zanonato, Franceschini,… persino la Idem: ognuno rappresenta una corrente, nel tentativo di accontentare gli appetiti e scongiurare una frattura del PD al momento del voto di fiducia.
Nei prossimi giorni sapremo se è stata la strategia (che poi è quella del manuale Cencelli) giusta.
super-stra-invincibilmente patetico Federico…
Quanta carità cristiana, Mabuhay!
Quale esempio di misericordia evangelica!
Buon lavoro al Ministro Delrio !
Buona domenica sera a tutti !
Roberto 55
Mi sembrava di aver letto dei commenti e di averne postato uno, ma non vi è traccia.
((Giusto per capire se sognavo o no…)
Ubi occorre che tu faccia attenzione ubi (nel senso di “laddove”) tu posti i tuoi commenti… quello inapparente l’hai postato – non so perchè – sotto il post Sindaci padri a Reggio Emilia e a Rho…
Per la verifica: il tuo commento lo devi cercare al numero nove di quella serie:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=5524#comment-101910
Mille grazie Luigi.
Effettivamente… ho la testa chissà dove (non è un periodo dei migliori, e (è!) dura da parecchio…).
Il mio intervento era realistico anche se un po’ cinico.
L’intervento di mabuhay invece è solo offensivo ed esprime il disprezzo che da sempre hanno i comunisti nei confronti di chi non la pensa come loro.
Straordinario Graziano Del Rio! Straordinaria la moglie!
Ben vengano mille e mille padri nella vita politica: finalmente, c’è bisogno di persone concrete, che vivono la realtà e che in essa si sono calati con abbondanza.
Anche Berlusconi ha cinque figli ed è indiscutibilmente un “padre”.
Gheddafi poi, di figli, quanti ne aveva? credo a dozzine.. Era un padre al cubo!
Quanto a ” vivere la realtà e in essa calarsi con abbondanza” . frase che mi sembra alquanto dannunziana: chi più di Berlusconi ( e di D’Annunzio) non si è calato con abbondanza nella realtà ( specialmente quella femminile?
E’ proprio vero: la religione manichea , della quale sono adepti moltissimi in questo blog, cioè “da una parte tutti buoni” dall’altra parte “tutti cattivi”
è sbagliata anche per questo fatto: le stesse identiche cose , cioè per esempio essere padre, se le fa la parte “buona” sono giuste se le fa la parte “cattiva” sono sbagliate”
Quoto Discepolo al 100%.
Lo stesso dicasi dei nuovi ministri: giovani promettenti quelli della propria parte, troppo inesperti quelli della parte avversa…
Fratelli Discepolo e Federico B., vi posso invitare a una lettura un po’ più oggettiva e placata (con voi stessi, per primi) dei post, senza evocare complotti, manicheismi e altro?
Nella fattispecie, mi sembra che la proposta di discussione di Luigi mirasse ad evidenziare la paternità di questo ministro. Penso che si possa convenire su un giudizio su un padre di famiglia di 9 figli e compiacersene… veramente pensate che se costui fosse stato di destra qualcuno lo avrebbe ignorato o ne avrebbe parlato male?
Posto questo, se c’è qualcosa di criticabile si critichi e si discuta in abbondanza, ma almeno vi chiederei veramente l’atto di misericordia di far capire l’oggetto della critica. A parte lo stile non dannunziano non gradito, e vabbé, ma iI paragone con Gheddafi e Berlusconi non mi è chiaro, per esempio…
Non conosco Letta come credente e come cristiano, non ne ho proprio idea; l’ho sentito parlare una volta per radio alcuni anni fa di riforme economiche e diritto e/o temi collegati e mi convinse la novità di linguaggio e la particolare competenza in campi su cui potevo misurarlo.
Non ho ancora potuto sentire per intero il discorso di oggi, ma i ragazzi universitari della mia parrocchia mi segnalano che ha citato in metafora il racconto di Davide e Golia (noi stiamo leggendo proprio la storia di Davide, bellissima!). L’esempio è banale e potrebbe essere un grande classico, ma intanto ha preso una metafora dalla Bibbia e non dai miti greci. Poi, nel piccolo video che ho potuto vedere parla di “gesti, parole opere e omissioni” una piccola sequenza di parole che indica in realtà, secondo me, una certa familiarità con la messa?
A me piace sentire oggi che dal suo parlare sfuggano questi piccoli controllati o incontrollati riferimenti a un suono che mi è familiare e di cui posso fidarmi.
Sicuramente Letta è cattolico, tra l’altro giorno l’hanno fotografato con Avvenire in mano. Da quello che ho letto del discorso non mi è parso male.
Però non mi illudo, anche Monti era cattolico, fece un discorso importante (rigore, crescita, equità) e ci lasciò ben sperare..
Enrico Letta fu uno di quei pochi parlamentari che votò in dissenso dal PD quando si trattò di salvare la vita ad Eluana Englaro. Una scelta che lo distingue da tanti altri “cattolici adulti” (ad esempio dal barbudo Franceschini, suo ministro) e che lo colloca tra coloro che riconoscono i valori non negoziabili.
E’ vero anche che in altre occasioni la sua voce è mancata.
Speriamo bene.
Che Santa Caterina da Siena, di cui oggi è la festa, lo accompagni e lo ispiri.
A proposito del ministro Del Rio: pare voglia rimanere sindaco di Reggio Emilia.
Tra Partito, Municipio e Ministero, come farà a trovare tempo per i suoi bambini?
Non sono tanto bambini, il più grande ha 30 anni il più piccolo 12.
E poi a quei livelli, ora più ora meno, credo che la famiglia te la scordi abbastanza.
Figli piccoli, problemi piccoli,
figli grandi, problemi grandi.
Che senso ha elogiare la famiglia numerosa di un politico quando poi si giustifica il fatto che possa tranquillamente trascurarla?
Allora la Gelmini che ha partorito mentre era ministro? Una neonata ha bisogno della madre molto più di 9 figli già grandi (soprattutto quelli sopra i 20).
Quando diventi ministro che tu abbia un figlio o ne abbia 10 è normale che devi fortemente sacrificare (almeno come tempo) la famiglia.
E poi anche Berlusconi ha 5 figli, non mi pare che in questi anni sia stato tutte le sere intorno al focolare.
Il punto è che ne’ la Gelmini, ne’ Berlusconi sono stati elogiati per l’elevato numero di figli. La mia perplessità è sulla sottolineatura del “merito” di avere una famiglia numerosa (sottolineatura marcata su questo blog, in questa stessa pagina, da diversi commenti), quando si parla di un politico che non è disposto nemmeno a rinunciare a una delle due poltrone che occupa.
Non essendoci incompatibilità (come nel caso di Zanonato che diventando ministro è “decaduto” da sindaco di Padova), le dimissioni potevano solo essere volontarie e, stando a quanto a dichiarato Del Rio, non ci saranno.
Non insisto oltre nella polemica, sono intervenuto solo perchè certi elogi mi sembravano ingiustificati. Non voglio però nemmeno dare l’impressione di di giudicare Del Rio nel suo ruolo di padre, per carità. Se la vedrà con la sua coscienza. La mia esperienza personale e quella di molti miei amici, padri di uno o due (mica nove!) bambini è quella di uomini che vivono con qualche senso di colpa il fatto di trascorrere molte ore al giorno fuori casa a causa del proprio lavoro e di non poter accompagnare la crescita dei prorpi figli come vorrebbero. Non so proprio come ci possa riuscire un Ministro che è anche sindaco di una città capoluogo di provincia, che dovrà dividersi tra Roma e Reggio, che non potrà trascurare impegni pubblici, inaugurazioni e via dicendo, che dovrà ritagliare del tempo all’attività di un Partito che sta preparando un dibattito interno impegnativo e un congresso importante…
“Non voglio però nemmeno dare l’impressione di di giudicare Del Rio nel suo ruolo di padre, per carità”.
L’hai data con una certa chiarezza.
Mattlar,
mi spiace sul serio aver dato questa impressione. Volevo parlare in generale, prendendo solo spunto da questa vicenda.
Può darsi benisismo che Del Rio riesca in quello che non riescono a fare tanti altri padri, molto meno “impegnati” di lui, a partire dal sottoscritto. Sarà sicuramente così…
Federico, da quello che ho visto, quando una famiglia è così allargata ci sono dinamiche diverse, i figli più grandi in genere vengono coinvolti nella cura dei più piccoli, anche se ti allontano non li lasci certo da soli, fanno in un certo senso una comunità tra di loro.
e’ peggio per la De Girolamo, secondo me, che ha una bimba di 10 mesi, e lì davvero è brutto doversi separare per tante ore (tenuto conto che a casa la lasci sola per davvero).
Poi sono scelte dettate anche dal carattere, io ad esempio non sarei mai riuscita a fare quello che ha fatto la Gelmini, magari riuscire a conciliare tutto è anche un merito, niente da dire.
Sì, le donne di oggi riescono a conciliare anche l’inconciliabile.
Anche io fatico con tre. Magari Del Rio si chiedeva ogni volta: “come si può riuscire anche con un solo figlio in più?”. Nello stesso tempo, non non gli spiacevano le sorprese e magari queste venivano pure e così qualche volta gli sorgeva magari un’altra domanda… e magari gli sarà arrivata un’altra sorpresa…
Alternativa:
Un’amica ha un solo figlio. Si chiede “come potrei mai fare con un figlio in più, già fatico con questo…”. Se lo chiede, se lo chiede, se lo chiede e non trova mai risposta. E ha un figlio.
Credo che,
nei rapporti fra genitori e figli, oltre alla “quantità” delle ore che si trascorrono insieme, conti anche la “qualità” del tempo trascorso insieme.
Così come credo che non sia il numero dei figli a stabilire la “perfetta genitorialità” di una coppia.
Credo infine sia necessario distinguere i “riproduttori” daI “genitori”: sono due categorie diverse.
Certo, far parte di una famiglia numerosa è bello e gratificante: se poi si dispone di un buon reddito ancora meglio. Se infine tutta la famiglia è sana, intelligente e di carattere buono, gioviale, altruista, è quanto di meglio si possa desiderare. Cioè una vita felice.
Chi dispone di cotanta ricchezza non dimentichi di recitare una preghiera di ringraziamento ogni tanto: non è sprecata…