Mando un saluto a Lucetta Scaraffia ora che è nella bufera e avendo dovuto occuparmi per due giorni delle reazioni al suo articolo per l’Osservatore romano su “I segni della morte”. Un saluto per dirle la mia simpatia per il suo volto e il suo nome – Lucetta è parola di luce – e il mio dispiacere per il fatto che il chiasso dei media non abbia permesso di cogliere il suo richiamo a fare attenzione – la massima attenzione – a ogni momento dello spegnersi di ogni vita, magari dubitando oggi degli encefalogrammi come ieri degli specchi che non si appannavano davanti alla bocca di chi forse più non respirava. In un punto il mio saluto vorrebbe porsi come un incoraggiamento ad andare oltre la propria sensibilità e mi riferisco alla ritrosia nei confronti dei trapianti che Lucetta ieri ha così confidato all’agenzia Apcom: “Ho un po’ di resistenza, non riesco ad accettarli. Vorrei che si mettessero più in discussione”. Io penso invece che la frontiera dei trapianti sia una delle più feconde per l’umanizzazione dell’uomo (vedi post del 3 giugno) e ritengo importante che quella comprensibile ritrosia – che riscontro in famiglia e tra i colleghi di lavoro – impariamo a superarla tutti insieme, come famiglia umana. Forse un giorno intenderemo l’intera avventura dell’uomo come donazione: dall’incontro del seme e dell’ovulo al latte della madre, a ogni dono di acqua e di cibo, al calore salvavita, alla respirazione bocca a bocca, alla trasfusione del sangue, ai trapianti e domani a chissà che altro. Un’avventura che è solo agli inizi. La donazione del sangue e degli organi – che ieri non era possibile – mostra che si può dare oltre l’immaginabile e oltre la morte. Che puoi dare la vita morendo. Una possibilità nuova dell’umano.
Un saluto a Lucetta Scaraffia
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Mi ritrovo pienamente Dott.Luigi!
Il donar-si è una delle esperienze che meglio gratifica la quotidianità dalle piccole cose che ci accadono alle più grandi.
Da “mediocre abitante” del pianeta son convinto che se riuscissimo a vedere effettivamente nel TU un altro IO il donar-si sarebbe giorno dopo giorno una incredibile e fantastica scoperta.
Credo che sul tema si debba sempre essere vigili, attenti e critici.
Magari talvolta qualcuno tende a “sviare” le idee altrui o indirizzare il proprio “gps” 🙂 nella destinazione egoisticamente voluta!
E se magari servono polemiche o provocazioni per far luce su problemi che ci “toccano” accidentalmente allora…ben vengano!
Cangio
Come sono belle le sue parole, caro dott. Accattoli. Anche io ho letto sui principali quotidiani le reazioni per quall’articolo della prof scaraffia e mi hanno in parte addolorato per alcune reazioni quasi violente. Anche io, da futuro medico cristiano (spero presto…), ritengo che il trapianto sia un bellissimo atto d’amore verso il prossimo, l’ultimo gesto di carità di un uomo. Ma al contempo comprendo le ragioni che hanno spinto la prof a scrivere quell’articolo e i due autori recensiti. ALcuni miei professori ritengono che una definizione di due concetti apparentemente banali siano in realtà difficilissimi: definire vita e morte, qual è il loro limite, il loro confine… La scienza ha delle risposte abbastanza chiare, ma riflettere sempre di nuovo su questi concetti è una cosa fondamentale, per ogni generazione. E mi fa molto piacere che sul giornale del papa sia stato dato questo spazio per poter riflettere su questioni così importanti. Marco.
P.s.: ho dato uno sguardo al suo viaggio: che meraviglia, quante tappe, un vero viaggio, molto interessante. Belli anche i suoi appunti così particolari!
La ricerca della verità è un itinerario ricco di momenti di coraggio, d’amore e di libertà. Sono orgoglioso di riconoscermi in una Chiesa di figli di Dio che comprende: una studiosa libera di riflettere e scrivere, un quotidiano “ufficioso” libero di pubblicare, un portavoce ufficiale che puntualizza, un cardinale autorevole (e futuro papa) che mostra orgoglioso il suo tesserino di donatore, un “vaticanista” che si commuove e ci commuove con le parole scritte qui sopra: “si può dare oltre l’immaginabile e oltre la morte… puoi dare la vita morendo”.
Ma vi ricordate anni fa quando i bambini andavano a balia? Una mamma con tanto latte che lo divideva con altri bambini la cui mamma ne era priva .
Abbiamo perso il valore del donare e del condividere tra esseri umani e, grazie a Dio, che esistono persone che sanno ancora interrogarsi e darci grandi spunti di riflessione .
Sottoscrivo in pieno il commento di Sump. IN PIENO.
Qui in America, la dicitura “organ donor” e’ stampata sotto il tuo nome sulla patente di guida…o sul documento di identita’,se non guidi.
Luigi, chapeau!! per le parole di questo post
Riguardo al tema mi trova tra l’incudine e il martello. Da un lato, la mia innata filantropia mi spinge verso la donazione: quanta gente sospesa tra la vita e la morte in attesa di un trapianto, quanti non riusciranno in questa lotta contro il tempo! Questo pensiero mi rattrista così profondamente che darei io stessa l’organo mancante: un rene, un occhio, un pezzo di fegato! Eppure, la donazione da morto mi inquieta [mi sembra di averne già parlato in uno dei post precedenti] tantissimo. C’è qualcosa che mi blocca. So che il mio pensiero non sarà condiviso, ma…personalmente preferirei morire piuttosto che sentire nel mio petto un cuore che non mi appartiene, che è stato la fonte, il sacrario della coscienza profonda di un individuo che non esiste più.
Ecco, questo pensiero mi fa desistere dalla donazione degli organi da morto {non da meno questo orrore che riguarda il traffico d’organi: l’aspetto luciferino del problema]. Ritengo che anche gli organi interni partecipino attivamente alla vita psichica di una persona, e..in qualche modo ne conservano memoria: che ne sappiamo noi di cosa potrebbe succedere a livello animico, quando avviene il passaggio di quelli che sono stati i punti vitali da una persona all’altra? Io…ho dei timori reconditi, delle intuizioni, forse solo mie, personali, alle quali non posso non dare ascolto. Trapianto da vivo, profondamente consapevole di ciò che faccio, ma da morto…è facile quando sei vivo e verde dire : “si, mi faccio donatore” …ma bisogna vedere poi..quando quell’anima che non vuole andare perché magari non era la sua ora…c’è da chiedersi se la penserà ancora allo stesso modo. Sempre ovviamente per chi crede nella realtà dell’anima e della vita dopo la morte…
(forse, stavolta, non ci sono refusi..ma non ci giurerei)
Trovo molto belle le parole del Dott. Luigi.
Un eccellente esegesi del donare e del donarsi!
Sulla donazione di organi sono in linea generale d’accordo…Ho una carissima amica di infanzia, che ora si trova in Cielo, la quale fece questa scelta e la comunicò alcune settimane prima che un incidente in moto la portasse via…
Ogni volta che visito la sua tomba o guardo la sua foto sulla mia libreria mi ricorda il valore del donarsi fino all’ultimo:
Ecco cosa vi è scritto dietro la sua foto:
“Ho donato i miei occhi a chi non ha mai visto un’aurora,
o il volto di un bambino,
Ho donato il mio cuore a chi per esso ha patito infinite sofferenze,
Ho danato i miei reni a chi è legato ad una macchina per sopravvivere.
Ho donato tutto: ho acceso un sorriso sulle labbra di un fratello”.
Detto questo, trovo un pò ingiusti gli attacchi alla Prof.ssa Scaraffia, ella, come dice Luigi, ha il merito di richiamare la massima attenzione sulla fine della vita…
Vi confido però, che, nonostante sia in linea generale d’accordo sulla donazione di organi; anch’io in alcuni momenti, ho gli stessi pensieri di Clodine, cioè mi sfiora il dubbio(anche gli organi interni partecipino attivamente alla vita psichica di una persona), e mi perdoni la mia amica Rossella di cui vi ho parlato sopra.
Un caro saluto a tutti. Un abbraccio,
F.
Scusate, mi spiego meglio: mi sfiora il dubbio…si intende sulla donazione. Poichè anch’io ogni tanto penso, come Clodine, che gli organi interni partecipino attivamente alla vita psichica di una persona…
Ciao
Probabilmente sara’ difficilissimo spiegare cosa voglio dire e vi chiedo di usare tutta la vostra comprensione.
Credo fermamente che l’essenza di una persona risieda nella sua anima e che essa sia tanto intangibile quanto lo e’ l’anima, eppure, nonostante questa aerea composizione, le profondita’ piu’ sconfinate e le intesita’ piu’ inimaginabili vi albergano.
Cuore ed altri organi svolgono la funzione di tenerci in vita come esseri di carne e sangue, ma cio’ che ci fa umani e’ quanto il Signore ( Allah, Geova,Budda, Confucio,Manitu’,ecc.ecc.) ci dona insieme con l’anima. Non sara’ certo perche’ mi manca un rene o il cuore o gli occhi che quanto avro’ fatto in questa vita sara’ giudicato di piu’ o di meno.
E poi, mi piace pensare anche che se dovessi mai avere l’onore di donare la vita (con i miei organi dopo la morte) ad un altro essere umano, una volta giunta al giudizio di Dio mi sarebbero date due stelle per gli occhi,( o un usignolo per il cuore), mancanti.
In conclusione, non sono gli organi interni che partecipano alla vita psichica o emozionale di una persona, neppure l’utero delle donne che concepisce e alloggia la vita nei primi nove mesi di ogni individuo!, ma certamente lo e’ quello di cui ognuno e’ plasmato e che risiede nell’universo che ciascuno di noi si porta dentro.Miliardi prima di noi e miliardi dopo di noi e tutti diversi.
Secondo me.
Perche’ io vado piu’ d’accordo con Sump o Clo rispetto a Leonardo o Ignigo?
Perche’ ci riconosciamo di piu’ con i primi due grazie a cio’ che abbiamo nell’anima e a cio’ che ci accomuna, interiormente. Pero’ tutti e cinque abbiamo lo stesso cuore o i reni o gli occhi e , indistintamente, possiamo salvare la vita di un altro essere umano anche se abbiamo idee, sentimenti e pensieri che sono totalmente opposti tra loro.
Spero davvero di essere chiara.
“ma certamente lo e’ quello di cui ognuno e’ plasmato e che risiede nell’universo che ciascuno di noi si porta dentro. Miliardi prima di noi e miliardi dopo di noi e tutti diversi.
Secondo me.”
stupendo Principessa, grazie! anche secondo me è così!
L’articolo in quesitone non suscita interrogativi sul trapianto d’organi, se non di riflesso perché pone il problema del loro espianto da organismi dichiarati morti in base ad una cosiddetta ‘morte cerebrale’, che riguarda soltanto le funzioni della corteccia cerebrale, restando ignoto, lo stato di quelle del tronco encefalico…
Inoltre una persona può dirsi che abbia davvero varcato ‘quella soglia’ quando più funzioni sono inevitabilmente compromesse e l’indicazione principale, prima della dichiarazione di Harvard del ’68 – convenzionalmente accettata anche qui in Italia – era l’arresto cardiaco permanente…
Il problema è che gli organi da trapiantare vanno espiantati da un corpo clinicamente morto ma fisiologicamente ‘vivo’ perché caldo e col cuore pulsante, altrimenti si deteriorerebbero…
Forse adesso sorgono interrogativi perché si è notato che prima degli espianti anche persone in coma presentano reazioni fisiologiche, all’atto dell’incisione, quali: aumento della pressione sanguigna e dei battiti cardiaci (e credo ci sia anche dell’altro). E’ questa la ragione per cui gli espianti vengono fatti in ‘anestesia’; cioè si tratta di persone clinicamente morte, ma che vengono anestetizzate… Non deve far pensare tutto questo?
Quanto meno dovrebbe far porre degli interrogativi sul fatto che la vita e la morte non sono ‘cose’ manipolabili a piacimento, anche se sulla ‘visione’ delle cose e corrispondente ‘sentire’ e comportamenti, molto influsice il fatto di essere credenti o no…
Ma mi è parso di capire che in questi casi, gli interrogativi non siano solo i credenti ma anche scienziati laici a porseli.
scusa Sump, chi è il cardinale (futuro papa) che mostra il tesserino di donatore?
🙂
E’ Benedetto XVI, l’ho letto di recente, ma non ricordo su quale quotidiano…comunque è il papa.
ciao Maioba
Grazie Clodine, puntuale e precisa!
🙂
Il cardinale Ratzinger in un discorso del 3 febbraio 1999: «È lecito aderire, spontaneamente e in piena coscienza, alla cultura dei trapianti e della donazione degli organi. Da parte mia sono iscritto da anni all’Associazione dei donatori e porto sempre con me questo documento dove, oltre ai miei dati persoinali, è scritto che sono disponibile ad offrire i miei organi a chi ne avesse bisogno: è un atto d’amore, di affetto gratuito, di disponibilità».
Ciao Maioba! Ad Maiora! (Il gioco di parole è miserevole, lo so: però è affettuoso).
Alla tua domanda ha già risposto Clodine (smack a Clodine). Aggiungo solo che la notizia era anche nel titolo dell’articolo di Luigi (nel “Corriere” di ieri): “Ratzinger si iscrisse tra i donatori di organi”. Ma – udite, udite! – “il Riformista” le dava ieri niente meno che il titolo principale di prima pagina (“Il Papa donatore”)! A caratteri di scatola! La fine del mondo si sta proprio avvicinando…
Il post trasuda molta umanità, complimenti. Per quanto riguarda le polemiche seguite all’articolo della Prof.ssa Scaraffia credo siano umanamente comprensibili, dato che molti medici costretti a lavorare in situazioni molto difficile hanno temuto che una posizione ufficiale della Chiesa in un senso ben preciso potesse metterli in ulteriore difficoltà. Per fortuna lo Stato Vaticano ha correttamente preso le distanze, chiarendo che si trattava di una posizione personale della Prof.ssa Scaraffia. Poi le polemiche, al di là di tutto, sono normali e auspicabili in temi di questo tipo, quindi la cosa non mi ha assolutamente sorpreso. Probabilmente se la Prof.ssa Scaraffia avesse espresso la sua opinione su un sito internet o in un’altra sede nessuno si sarebbe preoccupato della cosa, il timore è che visto il luogo in cui venivano espressi certi parerei, quella fosse la posizione ufficiale dello Stato Vaticano (un po’ come è successo con le dichiarazioni di Famiglia Cristiana di qualche settimana fa).
Per quanto riguarda i trapianti infine credo che la soluzione ad ogni controversia sia molto semplice: chi è favorevole può iscriversi all’Associazione dei donatori, oppure fare un preciso testamento biologico in cui venga chiarito il suo assenso. In casi diversi o di morti improvvise ed imprevedibili resta sempre la famglia del defunto a decidere… Se poi uno è contrario può esprimere chiaramente la sua posizione. Ripeto, un testamento biologico chiaro ed inoppugnabile risolverebbe ogni problema.
Ciao, vi segnalo riguardo l’argomentro trattato l’intervista alla Dott.ssa Scaraffia ed il dibattito intercorso stamattina su radio24. Nel sito ci dovrebbe essere il pod-cast da scaricare.
Ho seguito solo poche battute in auto ma mi sembrava interessante.
Buona giornata
Cangio
il fatto che il Papa sia iscritto tra i “donatori di organi” non soprende e non toglie una virgola al problema degli ‘espianti’ (non dei trapianti) sollevato da Lucetta Scaraffia e da alcuni scienziati
scusate, forse ho un buco di memoria… ma qualche anno fa non hanno chiesto a tutti gli italiani di esprimere (ora non mi ricordo in che forma) la propria disponibilità alla donazione degli organi? Perchè mi ricordo questa cosa?
ps. Lucetta Scaraffia ha tenuto per un anno una rubrica sul giornale la cui redazione mi trovo a coordinare… non sono mai stato molto in sintonia con le sue posizioni. Ma riconosco che in questo articolo (aldilà della confessione sulla idiosincrasia verso i trapianti, che è un po’ rivelatrice) ha osato andare oltre il “già detto” e “il già sentito”, costringendoi a fare una riflessione importante…
“Credo fermamente che l’essenza di una persona risieda nella sua anima e che essa sia tanto intangibile quanto lo e’ l’anima, eppure, nonostante questa aerea composizione, le profondita’ piu’ sconfinate e le intensita’ piu’ inimmaginabili vi albergano.”
Cara Principessa,
per provare a commentare le tue parole, devo prenderla un po’ da lontano.
Il mio terrore infantile, protagonista indiscusso dei peggiori incubi, era di finire divorato da una bestia feroce: il cervellino in formazione trovava difficile conciliare l’immagine di un corpo dilaniato e/o ingoiato con la prospettiva della resurrezione della carne la vita eterna e così sia.
Più tardi, nell’adolescenza, uno dei miei primi problemi di volenteroso lettore dei Vangeli tornò a riguardare la resurrezione del corpo: quello di Gesù per l’esattezza. Dunque: Maria di Magdala si aggira nei dintorni del sepolcro vuoto; vede prima due angeli biancovestiti, poi un tale che la guarda e le parla ma che lei non riconosce, fino a quando lo sente pronunciare il suo nome: “Maria!”. Come può non riconoscerlo? Come possono i discepoli di Emmaus camminare insieme a lui per diverse ore, e sentirlo parlare di Legge e Profeti, e riconoscerlo solo al gesto dello spezzare il pane? E ancora: perché la domenica sera Gesù, che entra tranquillamente in un locale a porte chiuse, per farsi ravvisare deve mostrare ai discepoli i segni sulle mani e sul costato? E infine: sulle sponde del lago di Tiberiade, diversi giorni dopo, gli stessi lo vedono, lo sentono parlare, gli danno retta quando suggerisce loro di gettare ancora una volta le reti, eppure impiegano un tempo spropositato a riconoscerlo, e ciò avviene solo dopo un’ennesima pesca miracolosa! Mi chiedevo (e mi chiedo): ma con quale corpo il Figlio di Dio è risorto? Non, di certo, con quello che apostoli, discepoli e seguaci hanno imparato a conoscere bene nei tre anni di vita in comune! Gesù risorto non è riconoscibile agli occhi del corpo, i Vangeli sono in questo chiarissimi. Se tanto mi dà tanto, nell’aldilà ci riconosceremo grazie a quella che tu chiami “essenza”, misteriosamente e spiritualmente collegata a membra e organi che non avranno molto a che vedere con i nostri in questa vita; possiamo tranquillamente, cara Clodine, e meritoriamente donarli e farli vivere in altri organismi: il corpo della nostra resurrezione sarà certamente un’altra cosa.
Sump, continua la mia perplessità, e te la esporrò in due trance, per non ingolfare un solo post e non appesantire eccessivamente..+
La prima parte verte su alcune riflessioni personali ed altre desunte dalla scrittura. La seconda sul pensiero di corpo ed anima espresso dalla Gaudium et Spes (se ci sono dei refusi, soprassiedi)
A )
Il tema è troppo delicato e controverso per certi aspetti e lo è da qualsiasi punto di vista lo si voglia esaminare :teologico, etico, morale nonché di fede ovviamente! Come già ben espresso da Lea circa l’espianto degli organi quali cuore, fegato, polmoni, reni, ecc, questa operazione la si effettua solo e sempre da persona in coma,non da cadavere freddo e rigido come tutti intendiamo, e già questo aspetto mi fa sussultare! Il cadavere poi, anche a livello antropologico, è sempre stato oggetto o di grande attenzione e culto o di totale assurda incuria -perfino Mozart venne scaricato tra i rifiuti, e artisti di tutti i tempi per studiare anatomia hanno sezionato decine di cadaveri di poveri diavoli figli di nessuno- il corpo morto, di per se, non è oggetto di proprietà se non è rivendicato dai parenti ( Giuseppe d’Arimatea sacrificò il sepolcro di famiglia per ospitare Gesù) per cui l’idea dell’anima non è contemplata in questo contesto! Il corpo esanime non ha nessun diritto in quanto persona, è un involucro privo di anima – e questo mostra ancora quanto un’intuizione dualista dell’essere umano come oggetto “abbandonato” dall’anima, influenzi la legislazione, la “morte cerebrale” mostra l’ambiguità tra vita e coscienza nel concetto di anima. Qui c’è da domandarsi chi siamo noi stessi in quanto esseri umani, e se consideriamo l’anima come principio vitale, che distingue la vita dalla morte, l’anima come persona, che garantisce l’identità di un individuo dalla nascita – o prima – fino alla sua morte – o dopo – e l’anima come coscienza, l’io interiore che controlla passioni e azioni , Circa il problema e degli espianti e dei trapianti ci pone innanzi ad interrogativi urgenti riguardanti la vita, l’anima, la persona, la coscienza se perdura nello stato di coma e in che misura…c’è un alone di mistero troppo insondabile …
. La mia titubanza non si ricollega tanto al tema della resurrezione della carne quanto alla componente animica! San Paolo cosa afferma? che “la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio” (I Cor 15,50) “ Ma poi continua e di ce che c’è un corpo animale ed uno corpo spirituale” (1 Cor 15, 44). È notevole come nelle edizioni vecchie della Bibbia il corpo spirituale veniva chiamato “soma psuchicon” o corpo-anima. “E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell’aria, e così saremo sempre con il Signore. Confortatevi dunque a vicenda con queste parole” (1 Tess 4, 17-18) e questo è quello che dicono le scrittura…
vabbè, non volete risolvere il mio dubbio capitale… ;D
seconda parte
B) Vediamo la Gaudium et Spes e il relativo significato del corpo che l’enciclica testimonia, in un certo senso, la storia millenaria ad esso sottesa e le aperture possibili alla nostra civiltà del corpo con le relative messe in guardia. Essa scrive: “Unità di anima e di corpo: l’uomo sintetizza in sé, per la sua stessa condizione corporale, gli elementi del mondo materiale, così che questi attraverso lui toccano il loro vertice e prendono voce per lodare in libertà il Creatore (Cf Dn 3, 57-90). Allora, non è lecito all’uomo disprezzare la vita corporale; egli anzi è tenuto a considerare buono e degno di onore il proprio corpo, appunto perché creato da Dio e destinato alla risurrezione nell’ultimo giorno. E tuttavia, ferito dal peccato, l’uomo sperimenta le ribellioni del corpo. Perciò è la dignità stessa dell’uomo che postula che egli glorifichi Dio nel proprio corpo (Cf 1Cor 6, 13-20), e che non permetta che esso si renda schiavo delle perverse inclinazioni del cuore. L’uomo, però, non sbaglia a riconoscersi superiore alle cose corporali e a considerarsi più che soltanto una particella della natura o un elemento anonimo della civiltà umana. Infatti, nella sua interiorità egli trascende l’universo; a questa profonda interiorità egli torna, quando si volge al cuore, là dove lo aspetta Dio, che scruta i cuori (Cf 1Re 16, 7; Ger 17, 10), là dove sotto lo sguardo di Dio egli decide del suo destino. Perciò, riconoscendo di avere un’anima spirituale ed immortale, non si lascia illudere da fallaci finzioni che fluiscono unicamente dalle condizioni fisiche e sociali, ma invece va a toccare in profondità la verità stessa delle cose”…..sinceramente non posso non meditare su questi elementi…
Moralista, ma che sei un “franco tiratore”!! : DD
M’hai confusa, ecco…volevo concludere in modo diverso ma, tra la prima e la seconda trance ho visto te e…non c’ho capito più niente!!! Ma va la’…
Per una ulteriore chiarificazione:
“Il Presidente dell’Associazione internazionale di Bioetica, Peter Singer, al congresso di Cuba (1996), in merito alla riluttanza a donare organi, ha affermato: “La gente ha abbastanza buon senso da capire che i “morti cerebrali” non sono veramente morti…la morte cerebrale non è altro che una comoda finzione. Fu proposta e accettata perché rendeva possibile il procacciamento di organi”.
Il nostro corpo viene ridotto in polvere, e questo da molto prima della nostra morte, fin dal semplice squamarsi della nostra pelle: ma basti pensare a coloro a cui viene amputato, per violenza o per cura, un dito o un arto.
Per non parlare poi a tutto ciò che succede dopo la morte. Già sant’Agostino ci ricordava in quale misura e quanto presto il nostro corpo morto venga disperso e polverizzato. E se la Chiesa oggi non vieta la cremazione – se non è fatta in oltraggio alla risurrezione -: è proprio perché l’inumazione non è certo più benevola, almeno a lungo andare, per il nostro corpo.
E non è difficile comprendere che atomi di quelli che un tempo componevano il nostro corpo possono finire, in un lasso di tempo relativamente breve, a far parte d’altri corpi, anche d’altri corpi umani.
Non credo che la possibilità di trapiantare un organo per salvare la vita o la salute di un altro uomo aggiunga granché – da questo punto di vista – allo scempio del nostro corpo che già avviene tranquillamente in natura.
Aggiunge bensì, invece, la possibilità di fare del bene ad altre persone, vincendo una ripugnanza irrazionale e istintiva che in molti (anche in me) è forte, ma che non dovrebbe essere fatta radicare nella fede cristiana.
Che poi vi possano essere varie – e anche tragiche – forme di abuso di trapianti e di organi trapiantati purtroppo è certo ed è un problema su cui è giusto porre grande attenzine, ma questo non sposta i termini della questione.
Risorgeremo col nostro corpo: una verità di fede grande, a cui aggrapparci con tutte le forze per evitare ogni possibile tentazione dualistica, a cui abbiamo già consentito troppo in passato. Ma, appunto, una verità di fede, non un dato di scienza. Non confondiamo i piani: tanto varrebbe dar ragione a Gagarin quando disse che Dio in cielo non c’era.
“La ricerca della verità è un itinerario ricco di momenti di coraggio, d’amore e di libertà”. Sono d’accordo per la quinta volta (in sole due discussioni). Come segno di buona volontà non metterò un collegamento a un bell’articolo, datato, di Raniero La Valle (heu nefas al cubo) sullo tsunami.
Certo Targum55, parliamo della ricerca della verità, e lasciamo da parte ogni romanticismo circa la resurrezione dei corpi,la persistenza dell’anima anche negli organi trapiantati…e non da ultimo, in questa ricerca non si potrà occultare il giro di sporchi interessi che sono il ventre molle del problema dei trapianti. Diciamolo allora che un donatore “mette in moto” con i suoi organi centinaia di persone preposte all’espianto-impianto con giri di affari miliardari: un miliardo di lire tra lavoro e macchinari, anzi: valutazione della Lega Antipredazione di Bergamo nel 2001 la stimava in due miliardi di lire.
Allora che dire: bisogna sempre “trapiantare”? La risposta la lascio a voi amici..
È lecito o no, il dubbio che la lobby dei trapianti “spinga un po’”, verso questo costosissimo intervento, anche quando non servirebbe punto
Mettiamo nel conto anche il risvolto profano, oltre che quello morale, etico, teologico eccc…non capisco come la Chiesa possa approvare …davvero non lo comprendo..
Il predicatore domenicano del Trecento Jacopo Passavanti, nel raccontare la vicenda del carbonaio di Nevers (“Specchio di vera penitenza”), mostrava a tinte forti quanto fossero atroci le pene del Purgatorio, invitando i fedeli a fare penitenza in questa vita e ottenere così “riduzioni” di pena.
Ti prego, dunque, carissimo fratello mio Targum, di non volermi risparmiare il personale e salutevole pre-Purgatorio in questa vita, in sconto dei miei peccati, e d’inserire dunque il richiamo all’articolo di Raniero La Valle. “Datato”, certo; come tutti quelli che il nostro viene di tanto in tanto riscrivendo.
Buongiorno a tutti da sotto le nuvole di Hanna mentre aspettiamo IKE.
Un ringraziamento particolare a Sump per aver saputo “decifrare” quanto cercavo di dire e averlo reso in parole comprensibili. Sump! sei nominato traduttore ufficiale di principesse ! ( almeno di questa!)
Clodine, amica carissima, lascia che ti racconti una piccola storia.
La sorella piu’ giovane di mia madre si ammala di epatite cronica a meno di 40 anni. Dieci anni dopo, giungiamo a cure che la stanno stremando, non e’ piu’ una persona ma un contenitore vivente di medicinali. Il mercoledi’ di una settimana qualunque va a Bologna per un’ulteriore visita di controllo e il professore che l’ha messa in lista d’attesa per il trapianto di fegato la incoraggia a non mollare che presto arrivera’ il suo turno. Torna a casa nel sud Italia il sabato. Il lunedi’ mattina si sente male, pronto soccorso, rianimata riesce a dire alla figlia ” sii’ forte perche’ ora tocca te condurre la famiglia”, due ore dopo muore. A 50 anni, perche’ci sono le liste d’attesa maledette e lunghissime, perche’ non c’e’ la cultura del donare la vita, perche’ ci sono troppi inutili discorsi. E’ vero che esiste la lobby dei trapianti, il commercio degli organi e tutto quello che ti pare, ma se ci fossero le donazioni numerosissime non ci sarebbe bisogno di tutto cio’ perche’ sarebbe prassi normale.E se anche restassero le lobby o il commercio d’organi, i benefici sarebbero di gran lunga piu’ dei danni. E tanta gente come la mia zia amatissima non dovrebbe soccombere a 50 anni. Oggi sua figlia ha avuto una bambina che porta il suo nome e, grazie a Dio, e’ diventata la consolazione e il conforto di una famiglia che ha pagato sulla propria pelle la mancanza di generosita’. E tanti altri come lei.
Mi rendo conto che sicuramente parlo da persona ferita, pero’, come vi ho detto ieri, da queste parti non c’e’ neppure bisogno di discussioni o di testamenti biologici o di silenzio/assenso o di altre cavolate: quando vai a fare un qualsiasi documento di identita’ ti viene chiesto se vuoi essere donatore di organi, se rispondi positivamente sotto il tuo nome viene la scritta “organ donor”.(devi essere maggiorenne,ovviamete e la questione viene spiegata nelle scuole gia’ a partire dalle medie inferiori). Mi chiedo e vi chiedo, perche’ dobbiamo sempre creare difficolta’ anche quando esse non ci sono e , addirittura, anche quando la Chiesa concorda con atti d’amore simili?
Un abbraccio forte Clodine, sai quanto ti voglio bene ma questa volta non riesco proprio a concordare con te. Del resto la sostanza del volersi bene sta nel continuare a tenersi per mano anche quando non si e’ d’accordo…
@moralista
Forse ti ricordi la discussione ( di cui non si e’ saputo piu’ nulla, come tante altre cose in Italia) sul silenzio/assenso…..
Saluti a tutti, continua a leggervi con grande interesse
Caro moralista,
provo a rispondere alla tua sollecitazione delle 11:22. Anche a me sembra di ricordare una campagna d’opinione che sollecitava a farsi carico del problema: alcune ASL (forse) invitavano gli utenti a mettere per iscritto la propria eventuale disponibilità a farsi donatori di organi e a conservare tale dichiarazione nel portafogli o presso il medico di famiglia. Non credo che l’iniziativa sortisse risultati significativi, per carenza di informazione seria sull’argomento. Io diedi un’adesione molto convinta e sollecitai mia moglie a prenderne atto (mia moglie fece la stessa cosa con me). Non ne so niente di più.
(“Perché mi ricordo di questa cosa?”, chiedi tu in conclusione. A questo so rispondere: perché nonostante tutte le tue dissipazioni coniugal-familiari resti sempre una bella testa!).
“continuo” a leggervi……………….le voglio cosi’ bene a Clodine che comincio anch’io con i refusi!!!
Bella mia!!! Smackk..ciao Pri’…
che significa ” heu nefas” ?
Priì…comprendimi, io non sono affatto tout court contraria alla donazione, ma figurati..alla fine sai cosa penso? Penso che quando avviene un incidente senza speranza, prima di vedere tante giovani vite sospese in un limbo senza ritorno, nel grigiore di una non vita: immobili, esanimi, giacenti per anni e anni senza speranza di recupero. Morti viventi sospesi come zombi, intubati all’inverosimile nella remota attesa che diano segni minimi di vita -vita che mai sarà recuperata- allora è meglio se, quel fegato, quel rene, quel cuore ecc vadano ad allungare la vita a qualche giovane madre come tua zia e chissà quante altre vite distrutte dalla malattia…per carità, su questo non ci piove, umanamente è così..e sono con te
Poi però, una parte di me inizia a riflettere sul valore dell’anima, sul significato profondo della vita, della morte, e del dolore…
Le mie riflessioni sono di ordine soprannaturale, teologiche…fanno parte della percezione mia, individuale, riguardo alla energia che ci anima, che anima i nostri corpi e che non potrà mai essere distrutta! Sono interrogativi riguardanti l’anima, il nostro rapporto con questa entità invisibile che ci appartiene (che possiede addirittura un peso specifico) che non è affatto una invenzione dell’ immaginazione, ma un dono di Dio da proteggere unico per ciascuno e irripetibile, il tre-d’union con la realtà ultra terrena della quale poi ci verrà chiesto! L’uomo non è padrone dei suoi organi, né tanto meno di quelli di un altro. Un’invenzione umana è lo sciocco pretesto di far rivivere un morto nel corpo di un altro.Ognuno è se stesso, ognuno ha bisogno delle sue individuali esperienze vissute, indispensabili alla propria evoluzione indispensabili per proseguire sul camino della Vita anche sovrumana che porta a Dio.
Ogni anima trafugata dal trapianto, sia del donatore che del ricevente dell’organo trapiantato, potrebbe essere bloccata nella sua realizzazione.
Tutte le esperienze vissute potrebbero essere annullate, cancellate come da un colpo di spugna sulla grande lavagna della vita. Sono solo riflessioni Principessa..che forse per altri..non sono che flatus vocis, ma..io le contemplo in me e ..non posso sorvolare…
“Chi vorrà salvare la propria vita la perderà..” dice il Signore..
Ma non vedete che scia di morte si porta con se ..quanti figli, quanti bambini sacrificati a questa scienza dei trapianti….fratelli…riflettete…
“NON SI PUO’ SCUOTERE UN FIORE SENZA AGITARE UNA STELLA”
Devo andare a messa, tra un po’ inizia l’adorazione! A presto..un bacio
Mi sento di rispondere solo una cosa: Visto che non siamo padroni di nulla della nostra vita, tangibile o intangibile, cosa mai puo’ fare la mano dell’uomo contro il volere di Dio? un chirurgo , un medico qualunque, trattera’ con gli organi che – come diceva Luca Grasselli – diventerebbero polvere , non potrebbe mai e poi mai trafugare un’anima o l’essenza di ciascuno di noi.
Il Signore guida le nostre vite e cio’ che siamo interiormente, nessuna mano umana potra’ mai ” toccare” la grandezza divina e i doni che da essa ci giungono con la nostra anima.
(comunicazione di servizio – scusate: Sump, per favore guarda la tua posta elettronica).
A Principessa:
l’espressione latina “Heu nefas!” (piuttosto diffusa; ma vedi, a mo’ di esempio, Orazio, “Odi”, libro IV, n. 6, verso 17) significa più o meno: Oh che cosa orribile!
Targum55 la usa con garbata e colta ironia nei miei confronti, ogni volta che gli capita di citare persone e testi che sospetta (spesso a ragione) possano farmi venire l’orticaria.
C’è il mio medico di base che ama mettere in bacheca i pensieri dei grandi maestri. Ce n’è uno di Ippocrate , giunto attraverso i secoli fino a noi che leggo spesso. E’ un aforisma che si propone di definire la medicina appena nata eppure già fortemente consapevole delle sue preziosità e responsabilità dice pressappoco così :” la vita è breve/l’arte è lunga/l’occasione è fugace/l’esperienza è fallace/ il giudizio è difficile.
Forse sarebbe bene astenersi da ogni giudizio, ma non possiamo nascondere che oggi la medicina pretende di essere onnipotente, una divinità, quasi un dio minore, con le sue lobby e le schiere di baroni! Certo che Ippocrate oggi si rallegrerebbe dei successi della chirurgia e della medicina, eppure, con l’atteggiamento del filosofo non potrebbe non interrogarsi su quelle domande di senso che tolgono il fiato. Si chiederebbe e chiederebbe ai medici se siano in grado di affrontare le sfide di questo progresso, il destino ultimo di questa marcia trionfale, un destino con un limite inoltrepassabile :la vita stessa!
Vi abbraccio tutti…a presto!
Sump! ci crederesti che ho studiato latino per 6 anni?… ed ero anche piuttosto brava. All’inizio che ero qui in America ( vent’anni fa) mi succedeva spesso di mescolare latino e inglese, parlando. Il rapporto con te me lo sta facendo riscoprire. Peccato che abbia dato ai cugini meno abbienti tutti i libri e il dizionario su cui studiavo, mi piacerebbe riprendere. Consigli?
Clo, amica cara:
” Dio e’ come uno specchio. Lo specchio non cambia, ma chiunque lo guarda vede una cosa diversa”
Ti voglio bene
“Dal fondo remoto del corridoio lo specchio ci spiava. Scoprimmo (a notte alta questa scoperta è inevitabile) che gli specchi hanno qualcosa di mostruoso. Bioy Casares ricordò allora che uno degli eresiarchi di Uqbar aveva giudicato che gli specchi e la copula sono abominevoli, perché moltiplicano il numero degli uomini” (Borges).
la frase che ho citato e’ di un rabbino : Harold Kushner.
Dipende sempre da che angolazione guardi entrambe le cose,Sump!
Per l’appunto: mi ha colpito che – da opposti punti di vista – lo specchio sia assimilato a Dio, che “moltiplica il numero degli uomini”.
… e che, dal fondo di un qualcosa, non cessa di spiarci.
… e di volerci bene.
… ma non riterrei abominevoli ne’ l’una ne’ l’altra cosa, qualunque cosa ne abbiano pensato gli eresiarchi di Uqbar!!
Abominevole e mostruoso… Ma le cose sono, in Borges, molto più complesse e mediate e sfaccettate. Propongo, a chi non l’ha letto, di provare a farlo: è il primo dei racconti della raccolta “Finzioni”.
@Principessa
se ti piace parlare il latino e senti il desiderio di riprendere ti consiglio questo metodo veramente interessante: si chiama familia romana. È un corso di latino scritto interamente in latino. Si compone di due parti, FAMILIA ROMANA, il corso elementare, e ROMA AETERNA, il corso di perfezionamento.
Lo puoi ordinare anche on line http://www.vivariumnovum.it/
ciao
Grazie di cuore Mattlar! molto interessante!!
Un saluto affettuoso a te
Buona sera a tutti !
Eccomi, più stanco che mai, di ritorno dalla mia “tre giorni” milanese !
Volete sapere se mi siete mancati ? Ebbene si (ne dubitavate ?) !
Intanto, vedo che il “pianerottolo”, dopo le settimane estive di vacanze e ferie, è tornato a riempirsi (bene !) e ad animarsi anche di (graditissime) presenze nuove: benvenuto, anche da parte mia, a Carlo Cangio.
I dibattiti, poi, hanno ripreso la massima vivacità e questo è davvero molto bello.
Provo a mettermi “in pari”.
Intanto, Luigi, grazie per avermi trascritto il bell’articolo (ero, nel frattempo, riuscito a recuperarlo) della tua collega Alessandra Coppola sull’incontro di Ingrid Betancourt con il nostro Pontefice.
Grazie a Principessa (a proposito: ci fornisci le “latest news” su HANNAH ed IKE ?) per la “dritta” sull’opuscolo dell’Agenzia FIDES (“Incontro con Gesù di Nazareth – Improvvisazione o fedeltà creativa alla Tadizione”) che mi sono stampato e letto; il testo, ovviamente, è molto interessante (Sump: l’hai letto anche tu ? Che ne pensi ?), anche se, ti confesso, qualche dubbio m’è sorto: non fu proprio, e per la priama volta, il documento del Concilio Vaticano II° “Lumen gentium” ad affermare, in modo – mi si perdonerà il termine “forte” – “rivoluzionario” che la Chiesa è “mistero”, “comunione” dei credenti, che si realizza nel “popolo di Dio”, di cui la gerarchia ecclesiale è al servizio ? Sbaglio ? E – mi esprimo da grossolano “sempliciotto”, ma spero che mi si intenda egualmente – non fu questa, in qualche modo, una “rottura” con il passato ?
Cinema – Considero “I vitelloni” uno dei massimi capolavori della cinematografia italiana ma, per il resto, non amo particolarmente Federico Fellini: scandalizzo qualcuno se rivelo che gli preferisco il suo “discepolo” balcanico Eumir Kusturica ? E, ancora, posso parteciparvi la mia grande contentezza per il “Leone d’Oro alla carriera” che il Festival del Cinema di Venezia tributerà stasera al grande Ermanno Olmi ? I suoi vecchi films (“Il posto”, “I fidanzati”, “I recuperanti”, “E venne un uomo”, il celeberrimo “L’albero degli zoccoli”) hanno concorso a “formarmi” nella mia gioventù e, da ultimo, anche “Centochiodi” m’è piaciuto molto.
Per quel che riguarda, infine, l’articolo di Lucetta Scaraffia e tutta la “tempesta mediatica” che n’è seguita (e di cui Luigi ha dato conto, in questi giorni, sul “Corriere della Sera”), la penso – qui come pure sull’iniziativa della “Bibbia giorno e notte” – come Luigi (che riesce sempre – guarda la capacità del giornalista ! – ad esprimere al meglio i sentimenti miei, e non solo miei): in proposito, Clodine, ti ho letto con tutto il mio impegno oltre che con piacere (sai, al solito, esprimere le tue posizioni con grande passione e trasporto emotivo); posso solo, per parte mia, raccontare che in un paio di circostanze ho affrontato il problema con sacerdoti che non m’hanno mai rappresentato di posizioni negative della Chiesa in materia (non ricordo chi m’aveva riferito che, in tema, s’era pronunciato, favorevolmente, già Papa Pio XII: è possibile ?) e che, in un’occasione (come Principessa, anch’io porto un contributo “personale”), mi trovai – poche ore dopo l’improvvisa morte di un mio amico fraterno – ad acconsentire – in luogo della povera moglie, ancora sconvolta dal dolore, e non in grado di decidere – all’espianto dei suoi organi (in particolare, i suoi occhi), e lo feci, in assoluta serenità e consapevolezza, pensando che gli occhi del mio amico (per inciso, un non – credente) avrebbero continuato a “vivere” in un’altra persona e che, soprattutto, un’altra persona, grazie agli occhi del mio amico (ragazzo di straordinaria generosità), avrebbe ripreso a vedere le meraviglie del Creato.
Domanda per Clodine, e per gli “esperti”: la “Evangelium Vitae” di Papa Giovanni Paolo II° affronta, per caso, il problema-trapianti ?
Altra domanda, questa volta per Luigi: confermi che a novembre si dovrebbe tenere, sull’argomento, un incontro (non so se “Seminario”, “Conferenza”, od altro) presso la Santa Sede (ed in cui interverrà anche Papa Benedetto XVI°) ?
Buona notte a tutti !
Roberto 55
P.S.: nemmeno mi volto indietro a vedere gli errori d’ortografia (tra me e te, Clo, è proprio una bella lotta ………….) !
Mi sono voltato a leggere gli errori (meglio sarebbe dire: gli “orrori”) d’ortografia: HEU NEFAS !
A proposito, Principessa: io ho studiato latino 7 anni (a tacere – prima – degli anni in cui “servivo Messa” e – poi – degli anni d’Università) ma proprio non ti potrei aiutare, tant’ero somaro (mi sa che, più facilmente, avresti tu da insegnare a me) !
Ancora buona notte, e buon sabato a tutto il “pianerottolo” !
Roberto 55
buongiorno Roberto55 e ben tornato, sono felice tu sia qui!
Roberto, il Signore ci ha comandato di seguirlo, Egli è Via, verità, vita…Lui è risorto portando con se il suo corpo, anche la Madonna si è addormentata ed è ascesa volando, in corpo, nell’empireo su, su, fino al settimo, ottavo, nono, fino all’ultimo cielo descritto così bene dalla mistica dello pseudo Dionigi! Lui. Gesù,è il capo del “corpo”, che siamo noi, tutti, ciascuno con la nostra individualità, unici e irripetibili! Ci è stato insegnato che l’uomo è composto dal corpo che lo sostanzia e dall’anima che lo informa, e che il concetto di vita è il risultato della combinata azione dell’anima che, informando il corpo, rende un essere umano “animato”, tanto che quest’essere può considerarsi “estinto” quando viene meno quest’azione dell’anima: cioè quando l’anima abbandona il corpo!
Detto questo, non ho paura della verità, la dobbiamo sempre perseguire, anche se, perseguendola, si rischia di remare contro corrente…fino a cozzare contro la diga di sbarramento! E’ vero, la vita è sacra e ci sta a cuore. Sono d’accordo su ogni tipo di donazione da vivo: cordone ombellicale del neonato, latte materno, sangue, midollo osseo, anche un rene ed una cornea che mi toglierei volentieri per la vista del mio fratello…ma ..togliere un cuore che batte…un fegato che pulsa…addirittura il cervello e finanche il volto…è troppo!
Qualunque siano le direttive della chiesa…se un dterminato atto umano è un furto, una bestemmia, o tortura e morte di milioni di minori..allora..non si può invocare una “buona intenzione” per giustificarlo: sarebbe un’intenzione applicata estrinsecamente all’atto umano stesso; la REALE intenzione rimarrebbe quella che persegue l’atto…
Buongiono a tutti un bacio…
sono perfettamente d’accordo con Clodine.
Non potrei dire nulla di diverso
Buongiorno a tutti con un abbraccio!!
Un bentornato a Roberto. The latest news are: Hanna e’ approdata stanotte nella Carolina del Nord facendo un bel po’ di danni come gia’ in Haiti, e IKE sta prendendo la direzione del Golfo del Messico ( tra Florida e Cuba); se continua verso ovest si preoccuperanno di nuovo a New Orleans, se vira verso nord cominceremo ad aver paura noi; ne sapremo qualcosa tra domani e lunedi. Comunque, la preghiera di Sump e’ stampata e tradotta in inglese!
Comprendo le posizioni di Clodine e Lea e le rispetto profondamente, contengono verita’ inconfutabili specie per quanto riguarda i “furti” e il commercio d’organi. Pero’mi piacerebbe vedere anche coloro che la pensano in maniera diversa dalla donazione d’organi adoperarsi per espandere il messaggio della generosita’ cosi’ bene esplicata da Clo nel parlare di sangue, cordone ombelicale e soprattutto midollo osseo che puo’ sconfiggere il terrore della leucemia.
Come si consente agli obiettori di coscienza di non fare un determinato atto in nome di cio’ in cui credono, allo stesso modo si potrebbe operare con chi decide di non essere donatore d’organi.
Ma i punti cardine della discussione in oggetto sono , forse, due fondamentali: 1) Quando veramente sopravviene la morte? (e possiamo anche scivolare nel discorso dell’eutanasia) 2) Se esistessero milioni di donatori, automaticamente sparirebbero le lobby e il commercio d’organi ( fermo restando il rispetto del credo individuale).
Ben vengano gli stimoli e le discussioni intorno a queste questioni, ma sarebbe anche giusto che piuttosto che sterili parole esse producessero fatti concreti – anche con la guida della Chiesa – per giungere a regole? leggi? norme? che facciano chiarezza e non lascino alcun dubbio ( ma proprio nessuno) in una sfera che come poche rasenta il Divino.
Saluti affettuosi a tutti
Eccomi qua !
Sì, credo che le questioni “centrali” dell’argomento che stiamo dibattendo siano state ben fotografate da Principessa (con cui mi par di concordare nei sentimenti): a me, però, sembra anche di ricordare (a proposito, Principessa, del tuo “spunto” sulla necessità di ricevere chiare disposizioni in tema) che la “Evangelium Vitae” promulgata da Papa Giovanni Paolo II° ammettesse, e, anzi, (sbaglio ?) considerasse favorevolmente la donazione d’organi; stasera, dopo la Funzione delle 19, avrei voluto parlarne con don Giorgio (ha celebrato lui, anzichè don Antonio, la Santa Messa del sabato sera, alla Chiesa Parrocchiale del mio paese), ma non ci sono riuscito.
A proposito: don Giorgio ci ha informato, in chiusura di Funzione, che per venerdì prossimo il nostro Vescovo ha invitato i fedeli ad una giornata di preghiera e di digiuno in segno di solidarietà con i nostri fratelli di fede dell’India; mi par d’aver inteso che si tratti di un’indicazione proveniente dalla CEI e, quindi, credo che analogo invito sia stato rivolto (e/o sarà rivolto) da altri Vescovi verso le loro rispettive comunità di fedeli: mi sembra un’ottima iniziativa e la osserverò molto volentieri.
Buona notte e buona domenica a tutti !
Roberto 55
P.S.: com’è che, a parte il sottoscritto, oggi il “pianerottolo” è frequentato solo da personaggi femminili ? Che sia la coincidenza con la partita di calcio della Nazionale Italiana (che ho seguito presso la pizzeria del mio paese, da qualche mese dotata, in una delle sue sale, d’un mega-schermo regolarmente sintonizzato, il sabato sera e la domenica, sugli schermi di Tv-SKY e sulle partite di calcio che vi vengono trasmesse: non vi dico la “cagnara” che ne sortisce) ?
Ancora un caro saluto a tutti voi !
Per Roberto 55: “Al di là dei fatti clamorosi, c’è l’eroismo del quotidiano, fatto di piccoli o grandi gesti di condivisione che alimentano un’autentica cultura della vita. Tra questi gesti merita particolare apprezzamento la donazione di organi compiuta in forme eticamente accettabili, per offrire una possibilità di salute e perfino di vita a malati talvolta privi di speranza“: Evangelium vitae 86. Non ho notizie del seminario che si dovrebbe tenere a novembre. Mi informerò..
@ Roberto 55 @ Luigi
Il prossimo Novembre si terra’ in Vaticano un convegno organizzato dalla Pontificia Accademia per la vita, dalla federazione internazionale delle associazioni dei medici cattolici e dal Centro italiano dei trapianti, interamente dedicato al trapianto di organi. Interverra’ anche Benedetto XVI che esporra’ il suo punto di vista.
http://www.paolorodari.com 4 Settembre 2008
sì, principessa, credo fosse la questione del silenzo-assenso e sì, Sump, mi ricordo anche io sta storia del foglietto nel portafoglio… e no, Clo, non sono un franco-tiratore… in genere ci metto la faccia 🙂
Grazie delle risposte! allora mi volete bene… Ora la mia personalità si sente meno disintegrata 🙂
… se ti puo’ consolare ultriormente, caro moralista, ti seguo con affetto da mesi prima che cominciassi a scrivere nel blog!!
Non so cosa sia, a parte la maniera personale di intendere la vita, ma si impara a volere bene anche alle persone dietro i nomi in un blog…
bello il blog sul “sasso” gettato nello stagno dalla Scaraffia: nel mio piccolo mi sentirei di condividere quanto segue (e scusate l’apparente schematismo) :
premesso che:
-sono iscritta all’AIDO da sempre
-sono un medico e vedo l’attività in ospedale, compresa la realtà degli accertamenti di morte
-la medicina NON è una scienza esatta e anzi, come qualcosa che si “avvicina” alla scienza è portata avanti da aggiustamenti, nuove scoperte, etc.
salvare vite con organi è bello bellissimo ma espianto da cadavere è cosa, altro sarebbe predazione da persona “viva”.
Donare la vita per gli altri, sì ma da consenzienti, e si spera non invece essere privati della vita dagli altri, come se fosse l’ennesima “cosa” che ci viene rubata o che siamo costretti dalle circostanze (sociali, culturali, economiche) a mercificare.
Non si può rischiare di fare confusione tra stati di coma (irreversibile?) e morte.
Pretendere che le modalità di determinazione della morte della persona siano “scienza intoccabile” in senso dogmatico mi pare pericoloso e non rispettoso della scienza stessa.
Per altro la morte…che cosa è?la vita del’uomo che cosa è … perchè il punto è esattamente quello, la definizione della persona umana, e sulla definizione tomistica piuttosto che materialista o anche solo gnostica vi sono abissi.
Non è un intervento di chi ha capito qualcosa, quindi, il mio ma vorrebbe essere solo un plauso per dire alla Scaraffia: grazie, perchè ha rimesso sotto il riflettore un tema che non è il trapianto di organi ma molto, molto di più.
Anche la circostanza (il tema del testamento biologico che fa da cornice), richiama alla complessità e al mistero in cui siamo immersi e che ci sfida a verificare e a confrontarci sulla valenza delle eventuali “leggi” che vorremmo formulare.
Non andremo lontano se le leggi si limiteranno a prendere atto di comportamenti o situazioni che avvengono senza arrivare a formulare una ipotesi di giudizio sul punto cruciale: queste leggi sono in sintonia con il Bene, il Bello, il Buono a cui aspirano di guidare?
Chiarina benvenuta nel blog! Modero il suo intervento appena acceso il computer, rientrando a Roma da Cagliari. Grazie del contributo e immagino che essendo medico potrà darcene ancora. Per esempio la Scaraffia è accusata di confondere stato vegetativo e morte cerebrale: è vero, e che differenza pasa tra le due situazioni?
Più che sull’accusa di confusione tra stato vegetativo e morte cerebrale direi che il punto cruciale sollevato dalla Scaraffia sia il dubbio sulla effettiva prassi dell’esaurire, nella necessaria rapidità per espianti di organi come il cuore, o il fegato, sia la distinzione tra determinazione (metodologia, quindi) dell’attività elettrica della corteccia (superficiale) e l’attività profonda, residua del tronco.
Credo i neurofisiologi siano i primi a dirci che esistono metodologie complesse che non sono quelle che sempre routinariamente si attuano nella determinazione di morte…l’eeg (elettroencefalogramma) “piatto”..corticale significa davvero tronco encefalico (centro del respiro, cuore…) azzerato…? Quali sono le possibilità di “ripresa” di un cervello lesionato? Che tempi? Che prevedibilità?
Queste distinzioni nella prassi come vengono attuate e rispettate? La donna “morta” che ha partorito (abortito) un feto dopo che era stata mantenuta “artificialmente in vita” (ventilata e con circolo) era solo una complessa incubatrice-cadavere o altro?
Ma, ribadisco, il punto sollevato dalla Scaraffia non è da affrontare puramente in senso “scientifico” (già gli addetti ai lavori evidentemente sono parcellizzati e suddivisi, proprio perchè la ricchezza e la complessità dei dati non permette sintesi semplici o semplificazioni mediatiche): vi invito a considerare un volume appena uscito (Finis vitae.La morte cerebrale è ancora vita? coedito da CNR e Rubbettino, per rendersene conto. I 18 contributi non sono esattamente pareri “leggeri”…)
da parte mia mi sento di suggerire a noi tutti solo una grande prudenza e un sano atteggiamento socratico nel chiedere tempo per cercare di chiarire i termini, adottare un lessico condiviso e non ambiguo, terminologicamente ineccepibile (per quanto possibile, visti gli strattonamenti terminologici che si possono effettuare con l’antilingua) in senso “scientifico” , proprio perchè la materia non è matematica, e neppure “chimica”…
Grazie dottoressa per il suo intervento straordinario, chiaro, illuminante.
Sperando di vederla con più frequenza sul pianerottolo Accattoli la saluto cordialmente.
Clodine
Non condivido le affermazioni della Scaraffia, e porto nel mio portafogli l’assenso alla donazione degli organi. Credo però che l’Osservatore abbia fatto bene ad ospitare un dibattito su questioni vitali (lo dimostra l’alto livello degli interventi sul nostro blog), ed anche una voce “dissonante” dal coro come quella della Scaraffia. Tempo fa il card. Martini, in una conversazione col sen. Marino (dalle cui posizioni sul caso Eluana dissento nettamente), osservava che c’è una zona “grigia” in cui bene e male non si riconoscono subito a prima vista. Confessare i propri dubbi non è quindi una colpa.
Che bello questo post, che serenità nelle tue parole Luigi, in mezzo al frastuono delle polemiche. Spesso il tuo blog con le tue parole sono un porto sicuro in un mare in tempesta sopratutto quando approdano commenti di spessore come i precedenti.
Da un po di tempo non venivo a sbirciare e ora me ne rammarico.
Dall’afa siciliana (40,5°) un fresco saluto.
Grazie ggraceffa dell’apprezzamento! Passa più spesso e aiutaci alla serenità.