Mando un bel saluto al sindaco appena eletto di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. Ragioni familiari care e dolenti mi legano a Reggio e a tanti reggini e reggine. Seguii con timore e tremore – informato da uno di loro che si chiamava Domenico Farias – la generosa sortita dalla malasorte tentata da Falcomatà padre negli anni del cambio del millennio. Italo Falcomatà morì velocemente e divenne un personaggio dei miei fatti di Vangelo. Mando gli angeli al figlio Giuseppe che ne rivendica il progetto. – Con l’occasione saluto gli infreddoliti grilli reggini che dal 28,4% delle politiche del 2013 sono scesi al 2,4%. Ci sarà un significato?
Un saluto a Falcomatà e ai grilli di Reggio Calabria
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Con l’occasione saluto gli infreddoliti grilli reggini che dal 28,4% delle politiche del 2013 sono scesi al 2,4%. Ci sarà un significato?
puoi mandare in Parlamento qualcuno che passa il tempo ad urlare e protestare, ma come sindaco vuoi qualcuno che si rimbocchi le maniche e lavori.
Povero Bersani, trovatosi nel bel mezzo della tempesta grillina del 2013, ormai già placatasi dopo un solo anno e sei mesi.
Auguri a Giuseppe Falcomatà.
http://www.corriere.it/opinioni/14_ottobre_27/appelli-tagli-pochi-aiuti-doccia-gelata-malati-sla-6af81ed4-5dc5-11e4-8541-750bc6d4f0d9.shtml
Auguri ai reggini che si ritrovano un ragazzino di vent’anni come sindaco.
Basterà un “buon” cognome per essere un buon sindaco?
Non entro nel merito di una realtà che conosco poco, ma ho l’impressione che l’onda lunga di Renzie non sia ancora passata e che ancora una volta in questo angolo del Meridione sia prevalsa la voglia di adeguarsi al colore del governo nazionale, nella speranza, forse, di ricevere qualche vantaggio.
In bocca al lupo.
Come scrivevo qualche giorno fa, l’insuccesso dei grillini dipende dalle alternative sul campo. Giuseppe Falcomatà ha un profilo molto simile a quello dei soliti candidati del M5stelle (Pizzarotti, Fabbri…) e, nonostante il sostegno di un “apparato” che in Calabria ha già dato prova di sé, è riuscito a proporsi come una novità sulla scena politica reggina. In altri termini: ha tolto argomenti di propaganda ai grillini reggini.
Se il Movimento 5 stelle si limita a questo e non dà sostanza alla propria proposta politica verrà facilmente messo sotto scacco, almeno a livello locale, dai suoi furbi concorrenti (quelle famose vecchie volpi che piuttosto che finire in pellicceria arrivano addirittura a candidare un ventenne, rinnovare il linguaggio, rifarsi il look in superficie…).
Vero il nuovo PD in pratica sposa le stesse battaglie (la casta e bla bla) per cui sottrae voti sia al M5stelle sia agli antistatalisti di destra.
I voti e il populismo (purtroppo) sono sempre quelli.
Sara, credimi, non voglio fare la solita parte, ma l’idea che abbia vinto un ragazzino (che potrebbe essere mio figlio o quasi) che sarà senz’altro in gamba ma è stato scelto solo e unicamente per i meriti di suo padre, non mi sembra una cosa di cui gioire.
Ha voglia Luigi a parlare di “progetto rivendicato”, a me sembra solo tattica spregiudicata e una scelta fatta (dal PD) per opportunismo, di certo non all’insegna della “meritocrazia”.
L’eredità familiare è importante, ma a vent’anni si ha ancora molto da imparare: possibile che non ci fosse un candidato almeno trentenne/trentacinquenne valido e preparato?
Ciò non toglie che, malgrado queste obiezioni, possa comunque venirne fuori una buona amministrazione per la città di Reggio Calabria. Dico solo che non dobbiamo darlo per scontato solo perché ha vinto un “Falcomatà” e che in ogni caso la scelta compiuta dal centrosinistra reggino, per quanto premiata dagli elettori (si sa che il populismo paga), è stata perlomeno discutibile.
Ripeto: in bocca al lupo a tutti gli interessati, cittadini e amministratori neoeletti.
E’ un periodo così: in Europa si fa a gara a chi ha il ministro più giovane.
Poi succede anche questo:
http://video.corriere.it/francia-ministro-cultura-confessa-non-leggo-libro-due-anni/d0bc232a-5e2c-11e4-8541-750bc6d4f0d9
Ricordo che all’epoca era stata molto apprezzata:
http://www.repubblica.it/esteri/2012/06/23/foto/ministro_in_minigonna_l_arrivo_di_fleur_pellerin_all_eliseo-37808644/1/
Oddio che non abbia tempo di leggere ci credo senza problemi, però insomma…..
Giuseppe Falcomatà ha 31 anni. Così, per completezza d’informazione.
http://www.lefigaro.fr/vox/societe/2014/10/27/31003-20141027ARTFIG00157-lettre-ouverte-d-un-ecrivain-a-fleur-pellerin.php
🙂
Un po’ di ragione ce l’ha, è come se il ministro della cultura italiano non sapesse nulla di Sorrentino nemmeno dopo l’Oscar.
Non vuoi perdere tempo a vedere il film almeno vai su Wikipedia…
Per la precisione:
Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria, 18 settembre 1983) è un avvocato e politico italiano, sindaco di Reggio Calabria dal 27 ottobre 2014[1].
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Dopo la maturità classica presso il liceo Tommaso Campanella di Reggio Calabria, nel 2006 si laurea in Giurisprudenza, per poi perfezionare gli studi presso la Scuola di specializzazione in studi sull’amministrazione pubblica di Bologna.[2]
Nel 2007, è stato il primo degli eletti alla Prima Circoscrizione Centro Storico di Reggio Calabria. Tre anni dopo, nel 2011, entra a far parte del Consiglio Comunale della città.
Il 6 luglio 2014 vince le primarie come candidato sindaco per il Centrosinistra[3], per poi essere eletto Sindaco di Reggio Calabria il 26 ottobre con il 60,99% delle preferenze[4][5].
Mi domando solo se la stessa simpatia anticipata e lo stesso credito sarebbero stati concessi a giovani “trentenni” rampolli di altre famiglie, che so un Alfano, un Casini, uno Schifani, in una qualsiasi altra compagine politica diversa dal PD.
Comunque le mie sono solo perplessità, dubbi e obiezioni espresse senza pretese, in confidenza, tra amici che discutono e si uniscono al saluto entusiaste ed affettuoso di Luigi. Volutamente ho esordito con gli auguri e termino allo stesso modo, con gli auguri al neosindaco e ai suoi cittadini.
Se l’è giocata bene, ha vinto e ora dimostri cosa sa fare.
In bocca al lupo, di cuore.
Chiedo venia per essere stato, ancora una volta, l’unica voce fuori dal coro.
In futuro proverò ad uniformarmi al comune sentire del blog.
http://www.lastampa.it/2014/10/28/esteri/se-la-ministra-della-cultura-non-legge-libri-LLzxBbDZIsQ3EX7vZh2giP/pagina.html
Due settimane fa sono andata sul sito della Gallimard (cercavo un libro di De Certau) c’era un paginone così su Modiano.
sono andata a cercare qualche cosa su di lui pure io che non leggo letteratura (più o meno solo saggistica) da più di 15 anni.
In effetti è particolare questa storia, non me la sento di accusarla (avrà ritmi di vita frenetici per carità) però fa riflettere.
http://www.lastampa.it/2014/10/10/cultura/un-nobel-alla-ricerca-del-tempo-introvabile-yONd8jUFACeZwmK64MOwcL/pagina.html
eccolo Modiano, quasi quasi mi viene voglia di leggerlo, l’anno scorso volevo tanto scoprire meglio la Munro, speriamo che invecchiando mi riprenda la capacità di leggere storie che non siano tutte di testa.
🙂
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/14_ottobre_28/papa-mi-dicono-che-sono-comunista-ma-l-amore-poveri-vangelo-45186e30-5ea6-11e4-9933-2a5a253459da.shtml
Ce l’avrà l’Iphone Bergoglio?
Buon Federico abbiamo solo corretto una tua inesattezza: Giuseppe Falcomatà non ha vent’anni.
Tutto qua.
Stai bene.
Renzi: ” A primavera si riparte”.
L’ ennesima promessa. Meglio non sperare troppo e vaccinarsi contro le promesse.
http://www.avvenire.it/Papa_Francesco/Discorsi/Pagine/papa-discorso-associazioni.aspx
http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/francesco-strasburgo-37181/
Giuseppe Falcomatà alla Repubblica: Due mesi prima di morire papà mi chiamò nel suo studio. Avevo appena compiuto 18 anni. Mi disse: “Non ho immobili o terreni da farti amministrare”. E indicando con il pollice la libreria alle sue spalle aggiunse: “Ti lascio questi. Studia e prima o poi nella tua vita avrai la tua opportunità”. È stata la sua ultima lezione.
Renzi: ” A primavera si riparte”.
Di quale anno? 😉
sara
ho letto il discorso postato alle 18.44.E’ stupefacente che, anche su questo blog, ci sia qualcuno che continui ad affermare che questo papa non dice niente di concreto e che dica solo buon giorno e buon pranzo.
Studia e, prima o poi nella tua vita avrai la tua opportunità.
Fermo restando l’affetto e la stima per Falcomatà padre e figlio, la frase sopra riportata, carissimo Luigi, in molti casi non è più una realtà.
La frase giusta sarebbe oggi, secondo me: studia e, forse, (lottando come una iena), potrai-ripeto-forse evitare di fare lo scaffalatore precario in un centro commerciale.
(Con tutto il rispetto per gli scaffalatori).
Buonanotte.
Da Pasquale Vilardi ricevo questo messaggio:
La persona [Giuseppe Falcomatà] è sicuramente pulita, ricca di passione politica e di entusiasmo. Quel che mi preoccupa è il contesto reggino che un poco conosco. Il crollo dei grillini e l’exploit di Falcomatà segnalano un consistente travaso di voti. Ciò può essere indizio di una propensione alla protesta sterile (quando si vota Grillo) o di facile entusiasmo quando si passa al candidato “nuovo” quantunque espressione di una tradizione positiva e testata durante la Giunta di Italo Falcomatà.
I problemi di Reggio (come del Sud) sono tanti e non sto qui a ricordarli. Per risolverli ci vuole coraggio, capacità organizzativa, passione e risorse finanziarie. Poi bisogna neutralizzare le forze che remano contro; all’interno (vecchio ceto politico-burocratico) e all’esterno (organizzazioni criminali la cui pervasività è capillare, grande nella società e nella esausta economia locale).
Siamo di fronte ad una sfida culturale e politica che deve mirare a far crescere tutta la società locale e a dar efficienza e trasparenza organizzativo-burocratica. Un compito non facile: i migliori e sinceri auguri.
Quanti studiosi e bravi giovani reggini hanno avuto l’opportunità di essere candidati sindaco di una città metropolitana?
Non discuto pulizia, passione ed entusiasmo, ma il fatto che si sia scelta una persona in base al cognome e ai meriti di un genitore defunto.
Era già capitato al Pd in Lombardia con la candidatura di Ambrosoli alle regionali dello scorso anno.
Riprendendo il commento di Fabricianus, in queste scelte non vedo premiata la meritocrazia e nemmeno applicate le “pari opportunità” tra bravi giovani sconosciuti e bravi rampolli di famiglie note.
Un comportamento analogo in altre compagini politiche non sarebbe passato inosservato.
Per analizzare il voto di Reggio non si può dimenticare cosa c’è stato PRIMA. E cioè Scopelliti (e poi Arena, successore designato), il “modello Reggio”, lo scandalo delle consulenze, il suicidio della dirigente Orsola Fallara, il dissesto economico, il commissariamento per infiltrazioni mafiose. Insomma, se il centrosinistra ha vinto con il 60% le ragioni non sono le stesse che hanno portato il Pd al 41% alle Europee.
Poi, per il M5S, oltre alle osservazioni che ho letto in altri post e che ritengo ragionevoli, va detto che c’era stata una frattura profonda tra gli attivisti sulla scelta delle candidature. Non giustifica il flop – e resta una pagina imbarazzante per i grillini – ma è una concausa che non va trascurata.
Il 23 novembre in Calabria c’è il voto per le regionali: vincerà il candidato del centrosinistra con ampio margine, anche se non è giovane, non è renziano ed è un politico di professione. Ma anche quella è una storia a parte, con altre ragioni profonde: nessun voto, se lo si vuole analizzare, si può estrapolare dal contesto.
Grazie Andreacs delle tue informazioni dal fronte. Continua a dirci quello che vedi.
http://www.avvenire.it/Politica/Pagine/Renzi-rifletta-rischiamo-mesi-di-tensione-.aspx
http://m.huffpost.com/it/entry/6075974