Un pazzerello doc ma dotato di mira ferisce Berlusconi e agita tutti con l’immagine di quel volto insanguinato. Capisco chi deve fare dichiarazioni, ma io che non vi sono obbligato terrei basse le parole e le vorrei tutte da uomo a uomo. L’unica cosa di rilievo è la veduta del sangue sulla faccia di colui che oggi è segno di contraddizione per tanti. Non l’ho votato ma lo rispetto come Capo del governo della Repubblica e vorrei che potesse governare – questo vuol dire il mio rispetto – per tutto il tempo per il quale è stato votato e designato. Se non sarà possibile gli auguro di uscire dalla scena pubblica nel modo per lui più sereno. E questo sarebbe tutto il mio sentimento ma stante la canea di chi esulta nella Rete avendo visto il sangue, io a contravveleno di quella cattiveria e dei suoi possibili sviluppi mando dalla Rete un pensiero gentile all’uomo che viene oltraggiato.
Un pensiero gentile per il premier insanguinato
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Nulla si può aggiunge a quanto hai detto Luigi. Qui abbiamo davanti l’uomo -non già un potente, un premier, un ministro- ma l’Ecce Homo, ferito nel profondo. Un uomo immerso in un bagno di folla eppure solo,con tutta la sua fragilità, che si interroga sgomento…sanguinante, dolorante. Un uomo ferito nell’anima prima ancora che nel volto: nessuno merita di essere umiliato in quel modo. Credo sia duopo che questo paese si dia una regolata: si sta raschiando veramente il fondo del barile. Fagocitare, insufflare di continuo sul fuoco non fa che alimentare la fiamma: la stessa che ha armato la mano di una mente vacillante, instabile della quale, una persona altrettanto fragile della quale altrettanto provo una profonda pena. Provo pena per il disagio psichico, è una piaga di cui poco si parla ma che colpisce moltissime famiglie lasciate sole, abbandonate dalle istituzioni…e purtroppo chi ne fa le spese sono,sovente, ignari cittadini che per loro sventura incappano in queste “mine vaganti”…
Solidarietà all’uomo e solidarietà alle istituzioni democratiche.
Spiace molto vedere Di Pietro e Schifani accomunati (ebbene sì accomunati!) nel dire una cosa falsissima e pericolosa, ovvero che il fatto di ieri sia da attribuire al clima politico.
Tutto può essere storicamente spiegato, ma quella di ieri è ancora cronaca viva e nulla può giustificare il più piccolo spargimento di sangue.
Per il resto, sono sempre più convinto che questa democrazia non abbia in sé gli elementi per superare la crisi in cui versa, irreversibile. Il Paese, purtroppo, non è in grado di darsi nessuna “regolata”.
Io sono un comune cittadino che non condivide quasi niente della politica di questo Governo, ma di fronte a tale episodio sottoscrivo in pieno le parole di Luigi.
Quanto a Di Pietro, mi confermo nell’idea, ahimè, che l’unico leader vero della politica italiana è proprio Silvio Berlusconi: dall’altra parte c’è il nulla.
Con Di Pietro, Leopoldo, c’è anche Schifani. Chiedo scusa se mi ripeto.
Di fronte alla violenza (snche se in questo caso proviene da un pazzo isolato e non da un gruppo trerroristico) dobbiamo solidarizzare con le vittime (anche se non ci stanno simpatiche) essere tutti uniti, come lo fu la società italiana negli anni di piombo di fronte al terrorismo delle BR: anche chi non condivideva la politica di Andreotti e & solidarizzò con le vittime del terrorismo. Di Pietro dimostra di non essere uno statista.
Ma occorre anche ricordare che diverse forze hanno contribuito a creare quel clima di odio e di rissa che caratterizza oggi la politica italiana: in primis proprio Silvio Berlusconi ed i leaders di “Forza Italia”, con i loro dissennati attacchi alla Magistratura,al capo dello Stato, alla Corte costituzionale. Chi semina vento raccoglie tempesta.
Offi dobbiamo ricostruire un tessuto di convivenza civile e un clima di dialettica politica anche dura ma ricondotta nell’alveo della nostra Costituzione, di cui negli anni duri del dopoguerra i leaders di DC e PCI non si dimenticarono (mostrando con ciò una capacità di essere “statisti” assai più di chi guida oggi il Paese).No, Leopoldo, Berlusconi non è l'”unico leader vero della politica italiana”: sono molto più “statisti” Bersani, Rutelli, Casini, Fini, che cercano di salvaguatrdare uno spazio di convivenza civile comune.
Berlusconi è un leader anomalo, che ha stabilito un rapporto carnale col Paese, sia da parte di chi lo ama che di chi lo odia.
Usciremo dal berlusconismo in modo non indolore, come sempre accade quando si tratta di capi carismatici.
Ciò che preoccupa è l’assoluta irragionevolezza che c’è intorno a lui: chi lo disprezza lo fa a prescindere, chi lo ama pure.
Ieri il suo volto insanguinato mi ha fatto impressione per ciò che evoca: un esito complicato, un ritorno alla normalità che sarà molto difficile, in Italia, dopo anni di impazzimento e di stupidità, di bugie e di grandi ipocrisie, delle quali sono responsabili anche e soprattutto i cantori del politicamente corretto, i cinici travestiti da padri della Patria e menestrelli della Costituzione.
Ad oggi dovremmo darci tutti una calmata, liberarci dall’ossessione di Silvio, smetterla di contrastarlo con storie ridicole come quelle delle bombe del’93, trovare argomenti e metodi responsabili.
Chi attacca l’uomo di Arcore in questo modo costringe molti a schierarsi con lui.
Ciò che mi ha sorpreso in maniera molto negativa ieri sera è stata l’immediata euforia nella Rete per quanto accaduto. Niente e nessuno dovrebbe giustificare tali sentimenti, a dir poco, osceni. Ci siamo arrivati!! a quel punto in cui si è superato un limite mai varcato prima. E come si può vedere una mente semplice, magari tarata, non sa distinguere tra uomo e politico, così come non lo sanno fare coloro che gioiscono per quanto accaduto. Questi sono momenti in cui vorrei fare il check-out dall’essere italiana, e non per sfiducia o disfattismo ma perchè mi rendo conto che una parte della mia gente – il mio sangue – ha perduto la facoltà di ragionare. Lo diceva Luigi qualche tempo fa, e lo ribadisce benissimo anche oggi, che il rispetto dovuti al politico,all’uomo e alla istituzione non si discutono: per fargli capire che non è più gradito l’unica “arma” è e rimane il voto. La violenza di qualunque tipo – dal vero o in rete – potrebbe farci scivolare indietro negli anni.E quando si passa dallo scontro politico a quello fisico abbiamo già perso. Tutti, nessuno escluso.
Consoliamoci: la violenza di ieri è opera di uno squilibrato isolato e le follie che si leggono sul web sono ampiamente nei limiti del fisiologico.
Per fargli capire che non è più gradito occorre il voto ma occorre anche la maggioranza.
Ad oggi, anche secondo i rilevamenti degli istituti meno benevoli, la maggioranza degli italiani sta tutta saldamente con Berlusconi.
Il primo esercizio democratico sarebbe quello di prenderne atto con civiltà, come cercano di fare alcuni (tipo me) che non l’hanno votato.
Comunque, l’episodio di ieri regala al Berlusca almeno un altro paio di punti percentuali, incrementati anche dalle dichiarazioni idiote di alcuni esponenti della cosiddetta opposizione.
Io penso che ci sia un tempo per tutto (per la verità non sono solo io a pensarlo).
L’immediatezza del fatto non è il tempo per ricordare a Berlusconi le sue responsabilità.
Scusatemi, e doppiamente perchè non sono italiana, ma vorrei dire quanto sono stata disgustata dalle dichiarazioni di Rosy Bindi, su Berlusconi: “Non faccia la vittima” , questa la sua reazione.
È così che si esprime una cattolica, una cristiana ?
È questa la voce cattolica che si esprime nella politica italiana?
Nemmeno davanti alla violenza subita dal vostro premier la Bindi può mettere da parte il suo astio, la politica?
Berlusconi è stato colpito da una statuetta del Duomo, è in un letto, non l`abbiamo sentito parlare, lo dicono affranto e sofferente, ma la Bindi, da buona cattolica senza dubbio molto adulta , gli ingiunge …non faccia la vittima!
Di che cosa ha paura?
Che la campagna di odio fomentata contro Berlusconi si giri contro i suoi autori?
Spero che finalmente gli Italiani, i responsabili , si fermino un momento e riiflettano alle conseguenze di quella campagna di odio insensata e violenta che sono riusciti a far uscire dalle frontiere per finire sui nostri giornali, tutti uniti in coro per dirci che Berlusconi è, prima un “puttaniere”, poi un mafioso” e quant’ altro ancora, una campagna di odio che mi ha impressionato e che ha prodotto su di me l`effetto contrario, perchè il troppo storpia,
È veramente “lamentable” che un`esponente politica cattolica abbia avuto quelle parole, che nemmeno in questa occasione abbia saputo far tacere la sua militanza politica.
Gentile Luisa,
la Bindi ha sbagliato i tempi della sua affermazione (scrive bene Leopoldo qui alle 17.43), oggi era meglio solidarizzare e basta. Essendo una persona sobria, credo che avremo presto una chiarificazione.
Comunque:
– NON esiste nessuna campagna di odio contro nessuno (nel nostro paese c’è una banalissima e normalissima contrapposizione politica). Questa dell'”odio” è una corbelleria che ci si è inventati per non voler rispondere a certe leggittime critiche.
– Il grave fatto di ieri NON ha origini nelle aspre (ma sane) contese politiche italiane, ma solo nella debolezza psicologica di un poveretto.
“Non esiste nessuna campagna di odio” Forse non esiste nessuna campagna di odio , ma di gente che odia Berlusconi e che ha festeggiato per ‘incidente capitatogli c’e ne è moltissima , ve lo posso assicurare.
Mio figlio diciottenne mi ha detto che Tartaglia è già diventato un “mito”, un idolo fra i giovani della sua genenerazione e su Face book i fans di Tartaglia si contano a decina di migliaia .Molti hanno commentato sul Web “peccato non avesse una pistola!. Oppure “CHiamalo matto !”
Uno psicolabile ha osato fare quello che molti sognavano di fare.
Se poi questo odio sia colpa dello stesso Berlusconi che “istiga ” come ha detto Di Pietro (e in un sondaggio on-line della Stampa il 70 % dei lettori si sono detti d’accordo con lui) e come ha detto anche la Bindi, oppure sia colpa degli attacchi dei giornali e dei detrattori, non so, ma quest’odio c’è ,
e sarebbe ipocrita negarlo.
CHI E’ ROSY BINDI?
http://bottone.blogspot.com/2005/02/vittorio-bachelet.html
ROMA – «Non ho dimenticato nulla di quella mattina. Non soltanto la sequenza dei fatti, non ho dimenticato le sensazioni. Conservo addirittura il ricordo dell’odore della polvere da sparo», racconta Rosy Bindi, oggi deputata della Margherita e 25 anni fa assistente di Vittorio Bachelet nella sua cattedra di diritto amministrativo all’Università «La Sapienza» di Roma. «Se non l’avessero ucciso, il 20 febbraio avrebbe compiuto 79 anni. Nel tempo trascorso da allora, avrebbe potuto dare molto al Paese», aggiunge la donna che accompagnava la vittima senza sapere che erano in agguato i macellai delle Brigate rosse. Che cos’altro le è rimasto impresso?
«Tutto, le dico. Potrei cominciare dal deserto che ci trovammo intorno uscendo dall’aula della lezione».
Ossia prima dell’attentato. Perché un deserto?
«I corridoi del pianterreno di Scienze politiche erano stati sgombrati. Al piano superiore Luciano Lama teneva una conferenza contro il terrorismo. Qualcuno sparse la voce che c’era una bomba e noi non fummo avvertiti. Esclusivamente la nostra aula: chi si incaricò di avvisarci non lo fece. Proprio perché la voce era falsa e serviva a ridurre il numero dei testimoni».
Lei e Bachelet andaste al primo piano, diretti verso le stanze dei docenti. Saliste due, tre scalini.
«Io ero alla sua sinistra. Anna Laura Braghetti, con la testa coperta da un cappellino di lana e il volto sorridente, lo chiamò: “Professore”».
Come reagì?
«Vidi la faccia di lui che si era reso immediatamente conto: era una persona sempre sorridente, accogliente, e gli si scolpì in volto la paura. Poi…».
Poi?
«Poi i brigatisti lo allontanarono e gli spararono. Al petto. Alla nuca».
E lei?
«Io chiamai a lungo. Però non arrivò nessuno, fin quando non se ne accorsero dai piani superiori. Uno degli aspetti più terribili è che in quei momenti la paura è l’istinto più forte che ti prende. Perfino la pietà arriva dopo. Prevale il senso di impotenza, la ricerca di aiuto. Che coraggio ci voleva a far fuori un uomo così?».
Bachelet aveva rifiutato la scorta. Perché?
«Glielo avevo chiesto. Pensava ad Aldo Moro, che aveva insegnato nella stessa aula. Gli studenti erano talmente tanti, con Moro, che se dovevamo rivolgerci a lui facevamo prima a parlare con Oreste Leonardi, il capo della scorta poi massacrata. Bachelet mi rispose: “Meglio morire da soli che in cinque”».
Il perdono offerto agli assassini da Giovanni, il figlio di Bachelet, colpì l’Italia. Per lei, cattolica e testimone dell’agguato, quale significato ha?
«Anni dopo, alcuni brigatisti visitati in carcere dai due fratelli di Bachelet, Adolfo e Paolo, gesuiti, dissero: “La nostra vera sconfitta non è stata da parte dello Stato. C’è stata con quella preghiera del figlio a San Bellarmino”».
——
Quel giorno ero li in quella chiesa che i gesuiti hanno lasciato pochi anni fa.
Come è vero: il troppo stroppia ( non storpia)
In certi casi: “un bel tacer non fu mai scritto”.
E’ vero anche…che gli italiani non ce la fanno più. Il molto mal contento che si registra: povertà crescente, insanabile talvolta. Da nord a sud si registra disoccupazione, stanno chiudendo tutte le fabbriche con conseguente licenziamento…hai voglia ad “ammortizzare”, qui non si ammortizza proprio un bel niente. Tasse a non finire che si riversano sulle nostre spalle…per non contare i tagli del governo sulla sanità, sulle forze dell’ordine, sulla scuola e la ricerca [regala 170 milioni alle scuole cattoliche e paritarie e toglie 170mila cattedre agli istituti statali] e poi tagli alle politiche sociali, all’ambiente -12 su 14 emendamenti del pacchetto a firma dell’Esecutivo rimangono impigliati nelle maglie dell’inammissibilità- caspita! Qui si sta uscendo tutti con le ossa rotte e sembra che l’unico obiettivo del governo sia quello di far passare a tutti costi le leggi ad personam per salvaguardare il premier per il resto non sta risolvendo un tubo. Non dimentichiamo che il popolo affamato sbrana, e quando la piazza si inferocisce sono dolori…e i risultati, purtroppo sono sotto gli occhi di tutti ….
La chiami come vuole Marcello, ma è stata, spero poter parlare al passato, una campagna diffamatoria, che si è estesa al di fuori delle frontiere italiana, era appena visibile e sospetta l`unanimità corale dei media, stesse frasi, stesse foto, stesso accanimento.
Forse non motivata dall`odio ma che poteva incitare anche all`odio.
È semplicistico dire che quello di ieri è stato l`atto isolato di un psicolabile, guardi ciò che sta succedendo sulla rete, quella statuetta sta diventando il simbolo di certi antiberlusconiani, sì, ripeto, spero che i responsabili si fermino per riflettere.
Amo l`Italia, e mi preoccupo per quello che sta succedendo.
Ciao Clodine,
a si, ricordo in questo periodo del 2002 ero a Buenos Aires.
Non ti dico le cacerolas che fracasso.
…Ciao Nino…eh già…son bastati 5 anni di mal governo per far precipitare l’Argentina in una povertà senza precedenti…
Luisa, Berlusconi è un personaggio controverso, basta considerare le critiche che piovono su di lui all’estero (immagino anche in Svizzera). In molti paesi -per legge- non sarebbe mai potuto diventare Presidente del Consiglio.
Quindi, non c’è né campagna di odio né tantomeno diffamazione… c’è solo contrapposizione politica.
Gli rinnovo in ogni caso la mia incondizionata solidarietà umana ed istituzionale.
Se lo dice lei Marcello, non è ciò che sento dire anche dai vostri rappresentanti politici.
Se la contrapposizione politica ha quell`odore nauseabondo, instaura un clima di violenza verbale, di incitazione all`odio, penso sia giunto il momento per l`élite politica e mediatica di fermarsi per riflettere.
Io che seguo l`attualità italiana, posso testimoniare quanto i miei media nostrani, ma anche quelli francesi, appena si tratta di Berlusconi, distorgano la realtà, diano notizie false, incomplete.
Detto questo non sto mettendo il vostro premier su un piedestallo, è senza dubbio un personaggio controverso, ma quando la controversia “dérape” in accanimento, la situazione vista dal di fuori dà da riflettere.
Come era la situazione quando era Prodi, il premier?
Immagino che se avete eletto Berlusconi, sentivate il bisogno di un cambiamento.
Ma non mi spingo più lontano, la situazione è senza dubbio molto complessa e sopratutto non la vivo in diretta.
Luisa, c’è tanto da preoccuparsi della Svizzera. Ci pensi…
Una riproduzione in marmorino del Duomo usata come arma contundente…
un folle che si chiama Tartaglia come il grandissimo e sempre nuovissimo don Ferdinando Tartaglia (chissà se sono parenti)
lo spacciatore di Brenda – il defunto Guerino – che si chiama Cafasso come il beato Giuseppe, sacerdote torinese…
Sembra una pagina di Fruttero & Lucentini anche se ne “La donna della domenica” l’arma contundente in marmo – quella con la quale la signora Tabusso uccide l’architetto Garrone – era scolpita in altre forme.
Io non sento quegli odori nauseabondi che dice lei, Luisa.
A me sembra normale che ci sia un’opposizione e, poiché tutti riconoscono che Berlusconi è un’anomalia nel panorama occidentale (lo dicono anche i suoi sostenitori), mi sembra anche normale che contro di lui l’opposizione sia particolarmente dura. E’ dura con lui anche la stampa estera conservatrice.
Mi piacerebbe che Berlusconi ci dicesse che questa opposizione vede male, che le ragioni del dissenso sono infondate. E, invece, sento sempre i soliti slogan vuoti di contenuto: il clima di odio, la realtà travisata, nessuno mi vuole bene, chi mi critica è di sinistra, ma poi in fondo la maggioranza sta con me…
Io oggi -però- ci tengo particolarmente a dire (soprattutto a quelli che si sentono politicamente più vicini a Berlusconi) che non c’è nessun collegamento fra la violenza folle di ieri e la contrapposizione politica attuale.
Ciò che è accuduto ieri mi ha ricordato l’attentato subito da Ronald Reagan il 30 marzo del 1980… il gesto di uno psicopatico isolato, grave da un punto di vista umano e medico, da studiare per gli addetti alla sicurezza, ma politicamente irrilevante.
ho trovato molto interessante il commento di Travaglio passaparola di oggi.
Molto bello il richiamo ad una democrazia che non sia fondata sui sentimenti, per cui Berlusconi -e chiunque altro al suo posto- non è uno da amare o odiare, perchè sono i sovrani che sono amati o odiati dai sudditi, mentre in Repubblica i governanti sono votati perchè facciano leggi giuste, ed è ininfluente che siano amati od odiati. Questo fa scadere la democrazia in populismo, la rappresentatività in clientela.
Qualcuno continua a parlare di odio politico. E anche qui Travaglio dice una cosa giusta: cosa c’entra l’odio ? nulla, perchè non sarà bello, ma odiare non è un reato. Dare piglio alla violenza sì, ma odiare no. Io come cristiano dico che è meglio avere misericordia che odiare, ma il ragionamento su un piano delle regole democratiche non fa una grinza.
Per questo, facciamo pure gli auguri di pronta e piena guarigione a Berlusconi, aguriamoci che fatti del genere non avvengano più (magari servendosi di scorte della polizia di Stato e non semi-private, che magari funzionano meglio), ma poi andiamo avanti e guardiamo in faccia il disastro gestionale di questo governo, e giudichiamolo senza sconti per il fatto di essere stato malmenato. E ricordiamogli che la violenza va deprecata sempre, quando parte dai suoi oppositori, ma anche quando parte dai colleghi leghisti verso terroni ed extracomunitari, anche quando parte da lui, quando accusa ogni istituzione di questa nazione di essere ingiusta solo perchè non si condivide ciò che lui vuole, quando dai suoi giornali partono campagne diffamatorie contro questo o quel tale che osa fare critiche pubbliche.
E giusto perchè mi piace trovare nella Parola di Dio sempre una luce che illumini i mieipassi, ricordo quando Gesù ha fermato Pietro che aveva tagliato l’orecchio di un soldato nel Getzemani: “Chi di spada ferisce di spada perisce”. E’ giusto fermare chi pensa di risolvere le cose con la spada, fosse anche un souvenir. Ma questo non ha cambiato il fatto che quel soldato ferito e poi guarito da Gesù fosse quel che era, un operatore di tenebra.
Mi sembra di ricordare, ma forse mi sbaglio, che il libro preferito del Presidente del Consiglio fosse “L’ elogio della follia”.
Ecco adesso con la follia ci ha, diciamo, sbattuto il muso. Chissà, forse anche con la sua propria.
Comunque sempre no alla violenza.
LB
Provo, in poche righe, a dire la mia.
Personalmente, avverso Berlusconi ed il suo governo, che, per me, e per il bene dell’Italia, prima se ne va a casa e meglio è: che questo governo, legittimamente insediatosi per il voto popolare del 2008, goda, tutt’ora, della prvalenza dei consensi, nulla toglia al diritto dell’opposizione di contrastarlo democraticamente e cercare, altrettanto democraticamente, di farlo cadere.
Ciò posto, l’atto di questo Massimo Tartaglia – sia da ritenersi l’isolato gesto d’uno squilibrato o sia da valutarsi l’inevitabile frutto d’un clima “drogato” ed invelenito: potremmo discuterne per giorni e giorni – è sconsiderato e censurabile, senza “se” e senza “ma”: cose del genere non si fanno verso nessuno, men che meno verso i propri avversari politici solo perchè tali, ancor meno verso chi (piaccia o no: a me, come ho scritto, non piace) rappresenta l’Italia.
La politica, poi, è composta anche di tempi, momenti e scelte d’opportunità: in questo senso, la dichiarazione resa ieri da Rosy Bindi (che, in sè, mi pare anche condivisibile) non è stata felice: per tutti, in tal senso, ha parlato il nostro grande Capo dello Stato.
Detto questo, vedo una gran voglia, da parte della maggioranza di governo, di strumentalizzare l’episodio, strillando istericamente contro tutto e tutti e caricando a testa bassa contro l’opposizione, colpevole, per il solo fatto d’esser tale, d'”aver armato la mano del folle”: su tutti, al solito, il “Giornale” che ha accusato addirittura Fini e Casini d’essere i “mandanti morali e costituzionali (sic !) dell’aggressione”.
“Last but not least”: auguri di pronta guarigione al nostro Capo del Governo.
Buona giornata a tutti.
Roberto 55
Buongiorno a tutti!
Premettendo che non considero il vostro premier un angioletto, che l`opposizione deve poter liberamente esprimersi, che Travaglio non è il mio riferimento, mi permetto ancora qualche osservazione e domanda.
Come era l`Italia prima di Berlusconi ?
Il governo precedente era un modello di buona gestione rispetto al preteso disastro gestionale dell`attuale?
Se sì, perchè la maggioranza del popolo italiano ha deciso di non rieleggerlo?
C`erano lavoro, prosperità, sicurezza, non c`era nessun problema legato all`immigrazione, alla salute pubblica, la malsanità era sconosciuta?
Dire ancora che non sono convinta, quando leggo qui e altrove che non c`era odio o istigazione all`odio e alla violenza.
Travaglio stesso ammette che si può odiare un politico, augurarsi che il Creatore (anche Lui ogni tanto fa comodo…..) se lo porti via la più presto, quando seguo certe emissioni come Annozero (ogni tanto…) vedo un tribunale che istruisce sempre “à charge”,dove Berlusconi è sempre l`accusato, in un modo che non posso memmeno immaginare qui da me o in Francia, quando vedo certi articoli, le satire, quei disturbatori sulla Piazza del duomo che gridavano “mafioso ” mafioso, per no parlare dei vari siti internet, mi dispiace ma non riuscirete a convincermi che non c`era (c`è ?) in Italia un clima politico malsano, quello che io vedo e ascolto non è divergenza politica, sana e legittima e civile opposizione .
Il vostro Presidente dellaaRepubblica ha avuto parole giuste e saggie,spero sarà ascoltato
Potete dirmi ancora come può governare e lavorare tranquillamente un premier con il suo governo, chiunque egli sia, se ha di fronte un`opposizione che, un giorno sì e l`altro ancora, usa ogni mezzo, compresi i più vili e incivili, per attaccarlo, indebolirlo e impedirgli di lavorare?
Infine la citazione evangelica di cherubino mi lascia molto ma molto perplessa : “Chi di spada ferisce di spada perisce” come dire… se l`è ben meritata, se l`è cercata, un giusto ritorno delle cose (come si dice da noi) ben gli sta, sarà ferito ma non cambia il fatto che era un operatore di tenebra, quel brano evangelico aiuta i passi di cherubino, a me conferma solo il fatto che sopporto difficilmente che si usi il Vangelo per in realtà dare adosso a qualcuno!
Mah!
Luisa, l’Italia prima di Berlusconi era la Prima Repubblica, quella della DC e dei suoi alleati. Negli anni di Berlusconi ci sono stati due brevi governi Prodi e qualche anno di centrosinistra senza Prodi.
Lei vuole confrontare Berlusconi con la Prima Repubblica o con il centrosinistra di oggi?
Sappia in ogni caso che Berlusconi si autodefinisce il naturale erede dei governi DC della Prima Repubblica, quindi sembrerebbe che gli unici governi davvero in discontinuità rispetto a Berlusconi sarebbero quelli del centrosinistra odierno… circa 7 anni di attività se non sbaglio… un po’ poco per fare tutti quei danni che lei bene descrive.
Travaglio dice che l’odio non è reato. Ma tutti gli psicologi, tutti gli scrittori tutte le persone sensibili sanno che dall’odio nasce il reato, cioè dal clima di odio nasce la violenza, l’odio è il padre di tutti i peccati, cristianamente parlando. Certo odiare non è un reato, ma è un veleno che intossica e che fa più male a chi odia che a chi è odiato.
quando negli anni 70 Montanelli fu gambizzato dalle BR, in alcuni salotti milanesi ( quello di Inge Feltrinelli) brindarono con champagne.
Certo non era un reato, certo anche il quel caso dissero che Montanelli se l’era cercata e aveva avuto quello che si meritava, perchè era un fascista.
A me ,non come cristiana, ma come persona civile questo comportamento come quello di chi dice “berlusconi se l’è cercato” suona molto poco evangelico. Non so ,mi ripugna, anche umanamente …non esistono solo i “reati” da codice civile esistono anche i comportamenti umani disgustosi.
MC
aggiungo che quell’atteggiamento equanime e senza odio che propone Gesù ai suoi seguaci” Amate i vostri nemici , pregate per quelli che vi odiano” non è secondo me un precetto moralistico e filantropico , del tipo “siate buoni se potete” ma un vero consiglio da Maestro Spirituale ,che indica la Via della salvezza, quale si trova anche in altre tradizioni quale quella buddista. I sentimenti di odio o di malanimo verso una persona fanno male a te , avvelenano il tuo cuore, impediscono la tua crescita spirituale, intorbidano la limpidezza della tua visione della vita.. dunque il consiglio è di non odiare mai, neanche i tuoi nemici, anzi non devi proprio avere nemici, perchè se provi odio ti perdi, perdi il retto cammino, scambi i tuoi sentimenti per la realtà, sei schiavo delle illusioni, sei preso nella trappola dell’illusorio e dell’ingannevole , che non ti fanno vedere la realtà eterna che sottende tutte le cose… parole queste che potrebbe sottoscrivere il Dalai Lama, il Papa, il Grande Muftì, il grande rabbino e qualunque altro capo religioso che sia anche un maestro spirituale.
MC
Ci sono tre principali accezioni di “odio”. Quella profonda: “Lo odiava e infine l’ha ucciso”. Quella ideologica, usata generalmente dalla destra contro la sinistra: “Predicatori dell’odio”. O dalla sinistra verso la destra: “Così fomentate l’odio razziale”. Quella americana che ci viene dai cartoni animati: “Odio l’odore di cane bagnato”. A parte quella americana, le altre due accezioni basta descriverle per capire che non aiutano a vivere ma a morire. L’uso ideologico mira a demonizzare l’avversario. E’ un esorcismo. O meglio: una variante dell’omicidio applicata a chi non puoi uccidere. Discepolo sono con te.
vedo che sulla parola “odio” si rischia di equivocare, proprio per la polisemia del termine. Vorrei ricordare che l’odio, strettamente parlando non è un male in sè. Cito S. Tommaso. Prima Secundae, q.29:
“nell’appetito naturale è evidente che ogni essere fisico ha una naturale consonanza o attitudine, cioè un amore naturale, verso quanto gli si addice; mentre ha una dissonanza naturale, cioè un odio naturale, per tutto ciò che lo contraria e lo corrompe. Quindi anche nell’appetito animale, e in quello intellettivo, l’amore è una consonanza dell’appetito per l’oggetto conosciuto come cosa conveniente: e l’odio è una dissonanza dell’appetito per l’oggetto appreso come cosa contraria e nociva. Ora, come ogni cosa conveniente ha, in quanto tale, ragione di bene; così ogni cosa contraria, in quanto tale, ha ragione di male. Perciò, come il bene è oggetto dell’amore, così il male è oggetto dell’odio.” […] “niente sia oggetto di odio, se non perché contrario al bene amato. E in questo senso l’odio è sempre causato dall’amore.”
Infine va ricordato che (q.24):
“Le passioni dell’anima si possono considerare sotto due aspetti: primo, in se stesse; secondo, in quanto sottostanno al comando della ragione, o della volontà. Se dunque si considerano in se stesse, cioè in quanto moti di un appetito non razionale, non si trova in esse la bontà, o la malizia morale, che dipende dalla ragione, come abbiamo visto. Se invece si considerano come soggette al comando della ragione e della volontà, allora in esse si riscontra bontà o malizia morale. Infatti l’appetito sensitivo è più vicino alla ragione e alla volontà che le membra esterne; e tuttavia i moti e gli atti di queste sono moralmente buoni o cattivi, in quanto sono volontari. Molto più, dunque, possono essere buone o cattive moralmente le passioni. E difatti possono essere volontarie, o perché comandate dalla volontà, o perché dalla volontà non sono ostacolate.”
Quindi sintetizzando: odiare strettamente parlando è la repulsione verso ciò che è vissuto come un male verso di sè. Tale repulsione è un moto interiore che è filtrato dalla ragione, la quale indica in che modo (e se) allontanare ciò che è vissuto come male, è quindi la ragione che potrà esaudire la passione in una modalità buona o cattiva, lecita o illecita.
Se la mia percezione è che un governante sia dipotico e porti la nazione al disastro, ho giustamente una passione di repulsione, cioè lo odio, e desidero quindi che smetta di fare ciò che mi ferisce come cittadino. La ragione però mi dirà che la strada per ottenere ciò che la passione chiede è quella democratica, quella non violenta del voto e della partecipazione ad una opposizione rispettosa delle regole. Una ragione erronea o malata potrebbe invece indicare una via sbagliata, come quella di due giorni fa.
Ma attenzione, posto che il modo è sbagliato, ciò non implica necessariamente che la passione, ossia la repulsione, fosse sbagliata. Occorre ritornare alla ragione e interpellarla, per non passare da una passione gestita scorrettamente (l’odio) ad un’altra opposta, ma sempre gestita scorrettamente. Perchè anche la passione amore, in sè neutra, può trovare strade sbagliate per essere espressa (e di recente la propaganda politica fa sempre più spesso ricorso alla seduzione dei sentimenti). Si può amare chiudendo gli occhi di fronte alle negatività, permettendo troppo, non opponendosi. I genitori sanno bene che anche l’amore, come passione, può dare effetti molto diseducativi.
Quindi, come giustamente dice Travaglio: lasciamo stare l’odio e l’amore. Solidarietà umana al capo del governo, dissociazione completa da atti di questo genere. Io aggiungerei anche un pò di solidarietà verso quel poveraccio che versando in una malattia psichica è lasciato solo a gestire le sue passioni abnormi (sappiamo se soffrirà più lui o più Berlusconi per quel gesto?). Ma poi torniamo ad usare la ragione, e ognuno pensi con distacco alle leggi che servono a questo paese, alle risorse che servono alla formazione, alla ricerca, alle imprese. Ognuno torni a cercare di capire quale il bene comune, e quale il male. Perchè si odi il peccato e non il peccatore, ma anche non si ami il peccato per amore verso il peccatore.
Anche l’odio fa parte dell’uomo, l’odio ha sempre un volto umano, e tutti, nessuno escluso, potrebbe esserne risucchiato nel corso della propria vita, chi può escluderlo? E poi, come potremmo dominarlo se non lo conoscessimo? Sarebbe anche errato definire “cattivo” colui che odia e “buono”, invece, chi ama semplicemente perché la storia dell’umanità è formata da individui che prima amano e poi odiano e viceversa…perfino un razionalista come Levi –testimone e vittima dello sterminio nazista- era convinto che con la ragione avrebbe dominato l’odio. Alla fine dovette arrendersi di fronte a questo limite…di fatto il sentimento dell’odio non dipende da noi: lo si può dominare, razionalizzare, trasformare…purificare attraverso l’ascesi…ma è una elaborazione difficile, che annienta l’odiato e chi odia : Levi arrivò al suicidio! Il problema, a mio avviso, consiste nel far si che questo sentimento – l’odio- non si trasformi in azione., anche questa è una scelta. Una grande scelta quella di non provare odio…..
Condivido il pensiero dell’amico Roberto55, scritto il 15 Dicembre alle ore 05.51.
Il gesto compiuto verso il Premier va condannato senza se e senza ma……ma l’atteggiamento di queste ore della maggioranza di Governo non aiuta certo un “abbassamento dei toni”.
Ciao a tutti!!!
F.
Cherubino
tu persisti a farne un questione etica cioè un problema di bene e di male.
Dici che l’odio di per se non è male ecc. ecc. Si può anche essere d’accordo con te ma il punto non è questo.
Quello che io ho cercato di esprimere e che credo Luigi ha capito, è che l’odio come l’amore-passione fa sì parte dell’uomo, e ciascuno di noi prova questi forti sentimenti, ma che questi sentimenti, perchè di tali si tratta, non fanno bene alla propria anima e neppure alla propria mente, fanno s-ragionare..
Anche un poeta pagano, Catullo ,scrisse una poesia.
odio e amo
perchè lo faccio non so
ma sento e soffro.( “SENTIO ET EXCRUCIOR”)persino prima di Cristo si era capito che le passioni esagerate , come l’odio e l’amore-Eros (non l’amore -agape)
fanno soffrire chi le prova non chi ne è l’oggetto. per questo penso che anche in campo politico odiare con passione l’avversario sia un errore, uno sbaglio che si ritorce contro chi lo fa. Odiare annebbia la mente, che in campo politico deve essere lucida.Odiare fa perdere di vista la verità. Odiare fa soffrire, rende schiavi, non liberi . Dai tempi dei guelfi-ghibellini in poi in Italia gli avversari politici sogliono odiarsi a vicenda. Cosa ne è venuto fuori da queste fazioni pro o contro certi partiti o certe persone, da questo fare politica come una tifoseria di calcio ? ne è venuto del bene ?. pensi che a fare politica come la fa Di Pietro possa venire del bene?
In campo cristiano poi mi sembra ovvio che se diciamo che Dio è amore, chi odia è quanto più lontano da Dio è possibile essere. Se credi che Dio è amore non puoi desiderare giustificare l’odio con nessuna sottigliezza e con nessuna dotta citazione delle Scritture ( alle quali si può fare dire tutto e il contrario di tutto).
MC
Se Dio , Cherubino, ragionasse come te , cioè che bisogna “odiare ” il male e i malvagi, avrebbe già sterminato l’intera umanità, anzi forse avrebbe già annientato l’intera creazione….
ma Dio non lo fa..forse questo vuol dire che Dio è amore, cioè proprio che Dio non odia mai …fa sorgere il sole sui buoni e suoi malvagi .. Dio ha creato la pecora e il Lupo, Dio ha creato la TIGRE e i grandi predatori, Dio non è un moralista , da tutto quello che possiamo vedere della sua creazione …
Le religioni orientali hanno capito questo meglio di noi quando dicono che ciò che noi chiamiamo buono e cattivo fa parte del Velo di Maya cioè del grande gioco illusorio delle apparenze..
nel Baghavatgitha, Arjuna indeciso e incapace di agire , chiede a Krisna , prima della battaglia, se sia bene uccidere i propri fratelli in battaglia…Krisna gli risponde in pratica che è il bene e il male sono un illusione un falso problema…AQrjuna deve agire non chiedersi se è bene..
esattamente il contrario di quello che dice Cherubino secondo il quale Arjuna avrebbe duvuto odiare ma non fare nulla….
MC
Ecco che ritorna il connubio catulliano di amore e odio come due aspetti della medesima medaglia che non possono esistere separatamente, proprio come disse il filosofo Eraclito: ” Non comprendo come pur differendo,in realtà concordi. Armonia di entrambe le parti, come quella dell’arco e della lira”. Molte volte è difficile cogliere la sottile linea di confine che separa questi sentimenti,e non è poi così difficile superarne i limiti. Tra l’amore e l’odio c’è solo un passo. Essi sono inscindibili,come il bene e il male,presupponendosi a vicenda. L’odio non è che quella parte di buio nascosta dall’amore, che emerge nel momento in cui quest’ultimo viene a mancare come nel caso di Catullo.L’’odio entra in conflitto dunque con l’amore provato, creando una confusione interna che può essere identificata come una “croce” . Infatti chi odia, come chi ama, è in croce!
Le categorie amore – odio riferite a questo specifico caso come purtroppo a tutta la vicenda “politica” di bernasoni sono categorie che a mio avviso non trovano albergo nel linguaggio politico, però sono state introdotte da colui che – sentendosi pari a Dio – continua a leggere tutto in funzione di se stesso.
Se invece ragionassimo di esasperazione? Chi si aspetta uno stipendio dignitoso, un controllo dell’ordine pubblico, una pulizia delle strade, un funzionamento dei servizi pubbilci e dell’amministrazione e – di contro, tutto ciò assolutamente mancante – ottiene lagne, discussioni sulle ronde, accuse, modifiche di garanzie costituzionali, vicende private, sessuali ed economiche di persone che non hanno cognizione di cosa voglia dire ogni giorno temere che una tragedia investa il vagone della metropolitana nel quale sei schiacciato come un topo. Se costui vede che lo stipendio gli permette a mala pena di consumare per sostenersi e ricominciare a lavorare, se vede il figlio (e migliaia insieme a lui, ogni anno) morire in incidenti di auto e moto etc etc si esaspera e quando vede colui che si ritiene il protagonista di tutto – per esasperazione, non per odio – gli lancia il duomo addosso.
Lasciamo la categoria dell’odio e dell’amore ad altri, cari amici e cari politici. Non cadiamo in questo ennesimo tranello. Non si tratta di odio ma di esasperazione. Questa è una categoria politica.
Si, è vero, non so come si sia arrivati a disquisire sulla categoria “odio-amore” ,esulando di fatto da quanto accaduto al premieri, e dal clima infestato di zolfanello che traspira dalle imposte dei palazzi da Milano a Santa Maria di Leuca…credo tu abbia ragione Mattlar
mi inserisco in corsa. ormai sono un blogger pigro.
dico due cose due.
a) mi sento in sintonia con le sensazioni di Luigi sull’unica cosa di rilievo immediato della vicenda: un atto violento, una persona insanguinata e sofferente… io proprio non ho esultato, anzi. E credo che si sia già abbondantemente capito che Berlusconi (nonostante la causa di beatificazione in vita preparata ieri da don Verzé) non mi piace proprio.
b) sono molto preso dalla lettura del libro di Benedetta Tobagi, che consiglio davvero a tutti. Già diversi spunti mi sta dando anche su cose di attualità. Ed è interessante (o preoccupante?) come la sua ricerca storica sugli anni 70 tiri fuori alcuni elementi utili (e per nulla scontati) per leggere l’oggi. Tra le cose che mi sembrano utili a commento di questo fatto, rievoco a senso, credo, una citazione di suo padre che cita Pertini: l’unico modo, per la politica, per arginare l’odio e contrastare il linguaggio della violenza è mettere mano presto e bene e con visione del futuro alle riforme sociali più urgenti (insomma, non quelle che fanno comodo solo a qualcuno)… in questo senso, ancora siamo negli anni ’70 e aspettiamo che la politica faccia il suo dovere. E smetta di preoccuparsi dell’audience.
Chi è bernasoni?
Mattiar, che dice che le parole odio-amore non dovrebbero trovare posto nel linguaggio politico, fa trasudare da ogni sua riga proprio quell`odio che vorrebbe chiamare esasperazione.
La demonizzazione di Berlusconi, quasi fosse diventato l`archetipo del male assoluto, il linciaggio mediatico di cui è stato l`oggetto, dovrebbe far riflettere tutti un pò al dilà delle proprie convinzioni politiche, perchè proiettare su una persona tutte le proprie frustrazioni, insoddisfazioni, fallimenti o drammi personali, vestire gli abiti della vittima giustificata ad odiare ed anche a voler la morte di colui che gudica essere un persecutore, non aiuta nessuno, senza dubbio non aiuta chi prova quei sentimenti.
Quello che io ho letto su volto di Di Pietro è odio, quello che ho visto sul volto di Travaglio è odio, ho visto e letto odio in chi senza dubbio non ha nessun problema a finire il mese, che non vive di certo le difficoltà di coloro che incita all`odio e alla violenza strumentalizzandoli.
vedo che la tentazioni di alterare ciò che viene detto da altri si insinua molto facilmente. Ho detto che bisogna odiare le persone? assolutamente no. Invito discepolo a rileggere ciò che scritto.
Non è poi vero che l’odio fa male all’uomo che lo prova, se lo intendiamo ovviamente come passione dell’anima, alla maniera di S. Tommaso.
Forse vale la pena riprendere i passi di S. Tommaso:
– l’odio è innanzitutto una passione naturale, secondariamente un “abito” spirituale, in terzo luogo si intende con esso comunemente la volontà di nuocere ormai in atto o quasi;
– l’odio nasce dall’amore: si odia ciò che è contrario, nocivo per ciò che si ama;
– come passione l’odio è dato da Dio, perchè utile all’uomo per allontanarsi dal male e combattere ciò che è contrario a ciò che ama;
– come abito, e non come passione, può essere nocivo, perchè produce ira e può condurre in errore la ragione;
– l’odio interpella la ragione che decide quale attività è la più idonea e compatibile con altre esigenze (morali, sociali…);
– ciò ha per conseguenza che l’odio passione non è buono o cattivo in sè, ma lo è l’atto che da esso la volontà decide di far scaturire, sulla base, inoltre, di una conoscenza dei fatti che può essere erronea o vera.
Tra le varie esigenze morali che la ragione impone all’odio c’è quella del rispetto della persona. Per questo, ove la passione porta a detestare qualcuno per il male che compie, nella nostra cultura-etica cristiana noi distinuiamo sempre il valore della persona, la più abbietta e colpevole possa essere. Quindi non portiamo mai la giusta repulsione a diventare atto di violenza. Quindi quando discepolo mi attribuisce l’afermazione che “bisogna odiare male e malvagi” dice una grande bugia. salvo che non abbia capito ciò che ho detto. Ma mi sembra strano, perchè nel finale dicevo chiaramente che dobbiamo odiare il peccato ma non il peccatore. Probabilmente nella foga non si è accorto di quella frase.
Ma, aggiungevo, anche l’amore come passione può essere nocivo, male. Quando l’amore-passione è gestito dalla volontà in azioni nocive, sbagliate. E’ proprio il caso, ad esempio, dei superiori che hanno coperto le perversioni di religiosi loro sottoposti. Lo hanno fatto per amore (passione: l’amore divino non sbaglia mai), ma con azioni cattive.
Quando il genitore punisce un figlio, odia che questi fa, ciò che questi potrebbe diventare. Perchè questo è contrario a ciò che il padre ama e spera, un figlio responsabile, ragionevole, realizzato. Ciò a livello di amore-passione. L’amore-gratuito (cioè divino) poi ci fa amare anche il figlio che ci delude profondamente, ma questo è un altro piano.
Quindi le passioni amore-odio si giudicano in base a due parametri: se ovviamente sono generate da un errore della conoscenza, se sono convogliate dalla volontà in azioni giuste o cattive. Ma in sè, come dice S. Tommaso, sono neutre, sono “facoltà” dell’anima, strumenti che Dio ci ha dato. Noi tendiamo a confonderle con le decisioni della volontà e qui sta l’errore più grande della nostra vita sociale e politica attuale.
Ho infatti apprezzato il passo di Travaglio che dice che l’amore e l’odio non c’entrano nulla e non dovrebbero entrarci. Nno sto santificando Travaglio, però riconosco che in questo ha profondamente ragione. E “la verità da chiunque sia detta viene dallo Spirito Santo” (S. Tommaso).
E’ sbagliato che chi “odia” (come passione) Berlusconi per la sua attività politica, quindi perchè sente che tale attività fa male al bene paese che amiamo, ricordi sempre che usare metodi violenti rende qualsiasi azione volta a un cambio di governo cattiva. La persona Berluscono ha un valore (e superiore) anche se la sua attività sia negativa.
Ma sbaglia anche Berlusconi a colorare tutta la sua comunicazione di amore-passione, personsalizzando in modo estremamente affettivo-passionale il rapporto con l’elettorato, con tutte le trovate cui ci ha abituato e ha abituato i politici di tutto il mondo.
Quindi: basta l’odio, ma basta anche l’amore. Anche questo non c’azzecca niente. Il presidente del consiglio non è uno da amare o odiare. E’ uno da votare o non votare, criticare o apprezzare per la sua attività politica e per le azioni che hanno rilievo per la vita del paese. Nulla di più e nulla di meno.
Signora Luisa, La prego, mi indichi lo stato di alterazione con cui Lei ha letto il mio post…
Colui che Lei ritiene confacente amare è un amministratore, peraltro non il suo, ma il mio. Se vuole, posso procurarmi di organizzarle un tour nella metropolitana della capitale o un appostamento intorno ai cassonetti dell’immondizia della periferia di Roma, ove Ella – a meno che non si trovi in uno stato simile a quello nel quale ha letto il mio precedente post – potrà vedere cose che in Svizzera non ha mai visto: persone normali trasportate quotidianamente come gli animali; ridotte a rovistare nei cassonetti; indotte dal clima attuale alla disperazione e alla conflittualità perpetua.
Le garantisco che non odio il suo amato. Anzi, auguro a lui una lunga vita di riposo, magari vicino anche a Lei, in Svizzera.
Con affetto, anzi amore,
e poi a me, tutta stà storia del “mi odiano, come mi odiano” alla fine servirà per sfornare qualche bella legge … non che sia stato fatto apposta (non lo penso minimamente), ma alla fine “tutto fa brodo”.
mattiar, lei scrive quello che vuole e quello che scrive suscita reazioni, logico, normale, sembrerebbe che ci sia chi non sopporta che ci sia chi non considera il vostro premier la rappresentazione del male assoluto e il colpevole di ogni male che si abbatte sull`Italia, quei mali per combattere i quali mi sembra sia stato eletto e che dunque non datano dal suo arrivo al potere…o mi sbaglio?
Non mi associo a quel manicheismo che vede il bene tutto da una parte e il male dall`altra.
Berlusconi il mio amato!?! 🙄
Permetta che abbia altri gusti, permetta che cerchi di riflettere con la mia testa e non con le mie viscere, il che lo ammetto mi è più facile non essendo italiana, ancorchè ho letto molte reazioni intelligenti, pacate, equilibrate, non parasitate dall`odio, dalla demogagia, da semplificazioni ideologiche.
Il discorso del vostro Presidente Napolitano ne è un esempio.
Chi è bernasoni?
Signora Luisa. Non la seguo… mi scusi, ma – con rispetto – non capisco proprio cosa lei mi voglia dire…
Mi fa, tuttavia, piacere sapere che lei non si associa a quei manichei che ritengono di essere in presenza del miglior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni…
Signora Luisa, diciamo la stessa cosa !!!
Manicheismo: religione sorta in Persia a opera di Mani (216-277) che si fondava sul dualismo di due principi ugualmente divini, il bene e il male. Estens. ogni dottrina o atteggiamento che tende a contrapporre radicalmente e in modo inconciliabile principi, posizioni, scelte fra loro dissimili. (Dizionario di italiano)
“L’aggressione al Presidente è frutto dell’ODIO” (S. Bondi, sito di FI).
“L’AMORE vince sempre sull’INVIDIA e sull’ODIO” (S.B., sito di Forza Italia).
E’ fantastico che anche lei non abbia simpatia per il manicheismo!!!!
Ringrazio Mattiar, ma già sapevo che cosa fosse il manicheismo….applicato!
E se ne ho parlato è perchè mi sembrava corrispondesse bene a cio che da mesi osservo dell`attualità politica italiana.
Mi sembra lindividuarlo anche in certi commenti, dove il male è tutto da una parte e vi lascio indovinare quale, e il bene tutto dall`altro, reazioni che mi sembrano eccessive e, a causa del loro eccesso, poco credibili.
E l`ironia, che può diventare sprezzante, non riuscirà a sopprimere ciò che è visibile a chi non è completamente accecato per diversi motivi.
Sono del resto in buona compagnia, sono forse sola su questo blog ma non mi sento sola in questa “osservazione”, che non mi spingo sino a chiamare analisi… quando ascolto leader anche dell`opposizione che descrivono il clima politico.
Buona giornata!
Signora Luisa, io vedo una soltanto forte “contrapposizione politica” da una parte e dall’altra.
Ma, cedo per amor di dialogo: se vuole chiamarla “odio”, faccia pure (mi sa un po’ di bambini che chiedono aiuto alla maestra, ma cedo). Ammetta però che quest'”odio” sta su tutti e due i lati della barricata… o almeno ci spieghi bene perché le “bordate” che arrivano continuamente da destra non sono “odio”. Ci spieghi perché Berlusconi che dice brutta alla Bindi non è “odio”. Questo fatto a me -perlatro- è sembrato un po’ più forte di una sana “contrapposizione politica”, ma non mi sogno di chiamarlo “odio”.
Ultima domanda: ora che Bersani è stato gentile con Berlusconi, dobbiamo dire che si sono “innamorati”?
E ridai !
Scusate ma mi piace questa espressione italiana…e ridai con le riduzioni semplicistiche, vi faccio notare che la parola “odio” non l`ho inventata io su questo blog, la sento usare da molti, non sospetti di berlusconite acuta.
A proposito avete ascoltato don Verzè parlare del suo amico Berlusconi?
http://paparatzinger3-blograffaella.blogspot.com/2009/12/aggressione-al-premier-berlusconi-card.html
E, infatti, Luisa, l’espressione “odio” te la concedo. Ora rispondi alle mie domande.
sì, Luisa, ho letto don Verzé… ne accenno nel mio precdenete commento…
embè?
Ma Marcello, penso sia evidente che l`odio e l`incitazione all`odio, da qualsiasi parte provengano, sono malsani, anche se sono consapevole, scrivendo, che sull`odio c`è ben altro da dire.
Ciò che cerco di dire è che la campagna massiccia, portata anche a livello internazionale, contro il vostro premier, diventato l`archetipo del male assoluto, era eccessiva e per conseguenza poco credibile per chi è capace di prendere la giusta distanza, o per chi è, in modo concreto, distante.
Grazie molto, Luisa. La prendo come una ammissione da parte sua del fatto che quello che lei chiama “odio” sta da tutte e due le parti. Forse lei lo vede più da una parte che dall’altra, ma non si può sempre pensarla allo stesso modo.
Chiedo scusa, me ne accorgo solo ora, di averle dato del “tu” poco fa.
Luisa, non dica sempre di essere “distante”.
Nel villaggio globale che è il mondo, siamo tutti alla stessa distanza e lei “legge” l’Italia come tutti. Non a caso, infatti, la pensa esattamente come molti italiani (quei molti che quando votano diventano i più).
No, Marcello, la distanza in questo caso è concreta, la vicinanza spesso solo virtuale.
Io non vivo in Italia, ho amici italiani che non sono, et “de loin”, di centro-destra o destra, e con loro discuto e rifletto, ma la vostra realtà non la vivo.
Che invidia…
Luisa mi ha tolto le parole di bocca, Marcello. Ella è lontanissima dalla nostra realtà. Se a questo – come è legittimo che sia – aggiungiamo che guarda alla nostra realtà attraverso il cd TG 4, al quale oggi è allineato anche il TG1, per non parlare del TG2, le sue interpretazioni non possono essere diverse.
Con che cosa lei mattiar è d`accordo con Marcello…con l`invidia o con la distanza?
Se è la distanza guardi che Marcello pensa che non c`è distanza!
Mentre io penso che c`è una distanza, quella effettiva che non mi permette di sentire sulla mia pelle la vostra realtà, e-ma anche quella che permette di vedere ciò che chi è troppo immerso in una realtà finisce talvolta, non sempre, per non più vedere.
Quanto alla sua ironia che comincio a “décoder”, sorvolo e sorrido.
Non tema per la qualità della mia informazione, ho per abitudine di attingere le informazioni a diverse fonti ! 🙂
sono d’accordo con Lei, Luisa.
Non sono d’accordo con Marcello sulla distanza.
Secondo me, lei dalla Svizzera – un bel paese dove si vive bene – può non essere in grado di cogliere molte sfumature della realtà e si deve accontentare di una rappresentazione della stampa (anche on line). Ma questa, il più delle volte – da una parte e dall’altra – è alterata, falsata.
Mi rallegro di aver promosso un sorriso sul suo volto.
Anche sull’invidia non sono d’accordo con Marcello. In Italia la qualità della vita non è alta e in Svizzera lo è certamente di più. Tuttavia, sarei disposto a cambiare il mio paese con tanti altri paesi d’Europa, tranne che con la svizzera. No, no, credo proprio di no. O forse solo per qualche mese, al massimo. Ho consociuto bene la svizzera e gli svizzeri. Mi sembra tutto un po’ ovattato, al limite della irrealtà, una vita un po’ di plastica, tipo la faccia di bernasoni. Niente di imprevisto, nessun colpo di scena, nessun guizzo di genio né di follia. Le montagne sono certamente belle e le mucche pure, il cioccolato non è male, ma i laghi che noia. E poi, quella gabella autostradale sul transito, una tantum, mi sembra veramente un furto medievale… ha mai visto benigni e Troisi in quella scena… “un fiorino”. Per non parlare poi delle leggi e dell’ordinamento giuridico più moderno: praticamente una copia delle direttive comunitarie, senza neanche sprecarsi di partecipare a costruire la casa comune. Insomma, brava gente, tutti per bene. Anche troppo. Belle le ragazze… vabbé stasera sono andato a ruota libera… secondo sorriso?