Quando è venuta la sua ora avrebbe potuto tentare diverse vie ma le ha scartate tutte e ha voluto morire sul campo. Avviene spesso, tra gli uomini. Dal tiranno sconfitto al soldato circondato, al bandito che salta dalla finestra e spara ai poliziotti, all’ergastolano che si espone ai tiratori scelti con il coltello alla gola della guardia presa in ostaggio. In questi mesi ho sempre pensato che sarebbe finita così, attenendomi alle parole che ho udito da Tonino Guerra il 25 febbraio, quando la caccia a Gheddafi era appena avviata: “Quello è uno che piuttosto sceglie di morire: quando la vita degli altri vale per qualcuno così poco, finisce che anche la propria vita perde valore e la sfida al destino prevale su tutto” [Gheddafi Tonino Guerra e la sfida al destino].
Un pensiero a Gheddafi che ha scelto di morire
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[Segue dal post] La sfida al destino. La tendenza a “forzare il favore divino”, come Lucano dice di Cesare nella Farsaglia (I, 148: instare favori numinis). Ma capita – come già a Cesare – che il “favore divino” tradisca chi lo forza ad eccesso.
… però la caccia all’uomo resta disgustosa!
E le immagini del ragazzino trionfante con la pistola in mano, pure.
Beninteso era un dittatore e come sempre alla violenza che si fa in genere si riceve violenza ma è inquietante che ormai si debba ricorrere alla pubblicazione di foto e filmati macabri, racconti agghiaccianti, ecc… tanto da rievocare le immagini a noi vicine di piazza loreto.
Forse era inevitabile, visto i numerosi scheletri che aveva nell’armadio e le varie connivenze con personalità del mondo, che andasse evitato un processo in cui avrebbe magari spifferato qualcosa che non andava detto.
Per me rimane sempre una sconfitta, se questa è la democrazia che vogliono portare in libia, Dio ce ne scampi…
“ha voluto morire sul campo.”
Dissento caro Luigi. Dissento. Si muore sul campo quando si viene colpiti stando in prima fila di fronte ai propri soldati e guidandoli nella battaglia.
Nascosti in una fogna non mi pare sia morire sul campo. Mi pare più una cosa da topi di fogna. Però ciascuno ha i suoi modi di capire anche le scritture. Sempre al contrario.
Anche se nascosto come un topo dentro un cilindro di cemento è rimasto nudo, senza portare nulla con sè di quanto depredato per decenni alla sua gente. Nudo e nella sua terra: da guerriero? Da infame, da dittatore e carnefice, da prode da vile? Questo sarà la storia , il più delle volte impietosa, a deciderlo. Come gira la sorte: un potere infinito, un lusso sfrenato, per finire così miseramente, pensare che solo un anno fa arrivava in Italia in pompa magna circondato da amazzoni e gheddafine. Di fatto é morto sapendo della fine imminente nella sua terra, nella sua patria e questo gli rende onore. Non così per Mussolini: spregevole nella sua fuga lasciando gli italiani nel pieno di una guerra terrificante,o ” Sua Maestà il Re e Imperatore, immagine vivente della Patria”, che dopo aver fatto il proclama “ogni italiano si inchini dinanzi alle gravi ferite che hanno lacerato il sacro suolo della Patria” , girati i tacchi si diede alla fuga come un codardo portando in salvo famiglia e beni…
@ Clodine
Donna Clodine….. Depredato ? Si depreda qualcosa a qualcuno quando ce l’ha, quando non ce l’ha ma ha solo capre e cammelli, non si depreda niente a nessuno. Sebbene sia vero che le potenzialità del territorio appartengono al popolo, occorre che quel popolo ne sia consapevole, ma se non lo è … non si depreda, si prende ciò che, chi è capace di prendere si prende perché se gli altri non sono capaci di prenderselo non ne hanno nessun beneficio.
Vabbeh, ma lei è cattolica e può ragionare solo come le hanno insegnato.
Gli rende onore ? A chi ? a chi fugge e si nasconde nella fogna ? Si l’onore dei topi. Gliel’ho detto che può ragionare solo come le hanno insegnato. Per questo hanno rubato 300.000 neonati alle loro famiglie in 50 anni per farne perfetti cattolici che ragionano così. Piango per lei.
Ha visto il servizio della BBC ?
Un dittatore, per quanto criminale infame, il qual tuttavia preferisce cadere sul suolo patrio anziché darsela a gambe e tentare di salvare le chiappe come han fatto la maggior parte dei dittatori suoi simili da che mondo è mondo, ebbene, credo abbia un gran fegato e di questo almeno diamogli merito..caspita!
@ Clodine
Ancora non ha capito ? Lo hanno beccato mentre scappava e si è nascosto nella fogna. Era un topo in fuga non uno che ha scelto di cadere sul suolo patrio. Né più né meno che come i mafiosi che fanno credere di essere all’estero e si nascondono nel proprio territorio per poterlo controllare, perché sanno che se si allontanano abbandonano il campo ad un altro più grosso coccodrillo. Stava scappando non era un eroe era un Mussolini nascosto dietro la divisa nazista. Ed ora iniziano le danze per la Siria.
@ Gioab
“Piango per lei”
Caro amico, tu non sai piangere.
Noi lo abbiamo conosciuto come un dittatore spietato che definiva “ratti” i ribelli. Eppure, molti governanti occidentali avevano, prima, trattato con lui considerandolo un uomo di prestigio se guardato esclusivamente e ipocritamente dal punto di vista dei loro interessi economici. Oggi lo si vedeva come un uomo da abbattere, da fare scomparire, per dare spazio ad un nuovo governo, possibilmente democratico, in Libia. La fine di una guerra civile iniziata molti mesi fa e che sembrava senza via d’uscita.
Fa riflettere che i giudizi cambino a seconda di come cambia il vento. E in questo io vedo una certa crudeltà, perché si cavalca l’onda dei sommovimenti, in vista degli assetti futuri di un Paese da cui noi, in buona misura, dipendiamo economicamente. Sono le leggi( non scritte) degli Stati e di chi li governa.
Il nostro premier, che gli era amico, sulla sua fine è stato lapidario con la frase in latino che tutti abbiamo sentito, e che peraltro è veritiera; e il ministro degli Esteri si è espresso ben diversamente da pochi anni fa, quando lo aveva definito “un grande alleato dell’Italia”.
Ebbene, di fronte alle tristi immagini di un dittatore finito nel modo peggiore, non si può non vedere prima di tutto un uomo ( lo sottolineo) ucciso, la cui morte fa gioire–credo–solo i rivoltosi, che non volevano altro; e forse si può capire.
Io sinceramente ho provato pena.
Se si fosse arreso, sarebbe stato processato, e sarebbe stato giusto così, ma ritengo che sarebbe stato, comunque, condannato a morte, come avvenne per Saddam Hussein. E comunque non è vero che la morte non si tema; quando è vicina, tutti la temono perché noi siamo fatti per la vita. Anche gli animali istintivamente cercano di evitare la morte.
Quelle crude immagini, che hanno fatto il giro del mondo, avranno urtato la sensibilità di molti. Ma nell’ era delle immagini, quale è la nostra, i moderni mezzi di comunicazione non potevano tralasciare di catturarle per offrirle alla visione di tutti.
A margine un’annotazione: il futuro della Libia è tutto da ridisegnare. Molte incognite naturalmente. Resta il fatto che il nord Africa ha fatto registrare da almeno un anno a questa parte dei cambiamenti notevoli ( la primavera araba) all’insegna di rivolte di popoli non più acquiescenti e sottomessi, ma, al contrario, consapevoli di avere dei diritti inalienabili da rivendicare. E non è cosa da poco.
E’ finito come un ratto e quando questo capita non è mai bello. Ma faccio una certa fatica a riconoscere clodine: da qui a ipotizzare o porsi anche solo il dubbio che sia un mezzo eroe ne passa.
Condivido in parte le considerazioni di Marilisa.
Mi resta il dubbio che si dovrebbe offrire un’alternativa diversa ai dittatori che cominciano a capire che la situazione politica non è più loro favorevole.
E’ chiaro che, se hanno di fronte la sorte di Saddam Hussein, siano disposti ad un bagno di sangue piuttosto che capitolare…
Offrire la possibilità di un “passaggio di poteri” incruento non è solo un gesto di clemenza verso i tiranni, ma è soprattutto donare speranza a tutti i popoli vessati da una dittatura. La speranza di non dover passare da una guerra civile per liberarsi di un Rais.
@ Leopoldo
“Caro amico, tu non sai piangere.”
Se mi vuole insegnare lei … ma non alla maniera cattolica, quelle sono lacrime di coccodrillo !
Federico, tiranni come Gheddafi non vogliono “passaggio di poteri”; vogliono tenere tutto il potere, costi quel che costi. In Siria sta succedendo la stessa cosa.
D’altra parte, in quei luoghi i processi contro crimini orrendi si concludono sempre con la pena di morte, e i popoli crudelmente dominati da un dittatore non si accontenterebbero del carcere a vita, ma vogliono la morte del tiranno che ha ucciso moltissimi oppositori e anche persone innocenti. Lì vige ancora la legge del taglione.
La guerra civile può esserci indipendentemente dal dominio di un tiranno dispotico.
Del resto, cosa sono state le violenze a Roma di sabato scorso? I prodromi, in sedicesimo, di una guerra civile. E quando ci si scanna fra di noi pro o contro un certo personaggio politico? Mancano le armi, per fortuna, ma verbalmente…
Mattlar, il giustizialismo, la condanna a morte sommaria non è mai segno di civiltà, il diritto deve sempre prevalere sulla forza. L’uomo è un animale crudele, la dottrina dei diritti umana è sempre più violata e calpestata; non ti so spiegare perché la disumanità si ripete nel tempo e nello spazio, ma certamente il Rais -che ne ha commesse di atrocità, compreso lo stupro come arma, come strumento di guerra- andava catturato, ma non massacrato in quel modo barbaro. Avrebbero dovuto consegnato ai giudici della corte suprema internazionale dell’Aja, come per Milosevic , con tutte le zone d’ombra che questa istituzione possiede è comunque uno strumento valido, lo si è visto per il Ruanda e l’ex Jugoslavia. Caspita, lo hanno avuto perfino i nazisti un processo a Norimberga!! Allora, che facciamo, anziché progredire si torna alla clava?? Oggigiorno gli individui prendono nelle proprie mani ogni rivendicazione di diritti, facendo a meno di intermediari .
Mattlar, ti dico una cosa : questa morte oscena del Rais, come pure fu per l’impiccagione di Saddam, decretano in modo violento la vita di sanguinari despoti chiudendo un capitolo della storia. Ma, lungi dall’essere momenti di gloria di cui bearsi sono giorni di lutto per la giustizia: è stata eseguita la pena capitale – una pena intollerabile per la civiltà moderna …
se fossi stato un direttore di giornale avrei messo in prima pagina la foto di Gheddafi torturato (perchè è stato torturato) e morto, e sotto le foto di : Gheddafi che stringe la mano a Prodi (2004) , gheddafi che stringe la mano a
Sarkozy (2009) Gheddafi che stringe la mano a Berlusconi ( innumerevoli volte) , Gheddafi che stringe la mano ad OBAMA (2007). Gheddafi che abbraccia Valentino Parlato ( direttore dl manifesto) Tutte questi sorrisi e strette di mano e abbracci sono avvenuti non vent’anni fa, ma due , tre anni fa.
di colpo in due tre anni la persona a cui stringevi la mano è divenuto un mostro da uccidere? ma allora il mostro sei tu caro Berlusconi, Sarkozy, Obama, Prodi e via dicendo…
Sottoscrivo ogni parola di Discepolo…bravo!!
Fino ad un attimo fa pensavo a Discepolo e al commento che avrebbe contribuito a questa discussione. Sono delusa da quanto ha scritto, discepolo, specie lei che ha vissuto in quella terra e che più di chiunque altro sarebbe in grado di comprendere ( non certo giustificare) quanto accade in queste ore.
Il mio primo pensiero è stato per quegli anziani che avranno perso figli e parenti ma che, ugualmente, forse, non crederanno di stare a vedere nel corso della loro vita il cambiamento che avevano desiderato e la libertà che avevano sognato.
Sì, Clodine, si può concordare certamente con quanto dici perchè è giustissimo, ma è arduo farlo comprendere a chi ha subìto per 42 anni.
Mi chiedo: Saddam in una buca, Gheddafi in un tubo, ma……nessuno dei dittatori impara nulla???
Credo che discepolo abbia colpito nel centro: come mai paesi collusi si sono ricordati improvvisamente che il Rais era un dittatore sanguinario? Che lo fosse lo sapevano anche le pietre! Strano che proprio Sarcozy parlando di fronte agli ambasciatori di Francia spronava ad “aiutare” la Nuova Libia a farsi dare “spontaneamente” il petrolio, il gas e l’acqua e nella conferenza del 2003 circa «le ambizioni nucleari dell’Iran” – minaccia crescente- convinse Gheddafi a rinunciare ai programmi nucleari libici, che già erano in corso. L’odore della “primavera araba” era nell’aria da tempo, Usa e Nato coadiuvati e finanziati dall’Arabia Saudita, dagli Emirati arabi e dal Qatar la seguivano e pilotavano. Diciamo che sia Sarcozy che Bush come pure Blair gli hanno teso il tranello e il colonnello libico c’è cascato in pieno: ha disarmato, ha fatto entrare il “cavallo di Ulisse” dentro “Troia”. Usa e GB hanno proposto Gheddafi come esempio da imitare all’Iran e alla Corea del nord, le quali non hanno raccolto l’invito, altrimenti ora si troverebbero nella stessa situazione di Gheddafi, che all’inizio della “rivoluzione” circa sei mesi fa, assieme ai suoi figli avrebbe voluto trattare una “resa condizionata”, ma gli fu imposta quella incondizionata: morire in combattimento o di essere giustiziato dal Tribunale dell’Aja. Le cose sono molto più com’plesse di quanto appaiono: un bel piano strategico cucinato ad hoc, e Gheddafi ha stupidamente dato via l’unico asset che avrebbe protetto il suo Paese dall’intervento armato della Nato. Se avesse mantenuto le pochi ma sufficientemente deterrenti armi nucleari e i missili a lungo raggio, lo scenario attuale sarebbe da incubo. Un incubo che rischiamo di vivere se malauguratamente avvenisse un’ aggressione’alla Siria e all” Iran…una bruttissima faccenda…bruttissima!
Morale della favola: stiamo vivendo la fine del mondo moderno e contemporaneo. La fase più buia che inizia la risalita. “Bisogna bere l’amaro calice sino alla feccia, per risorgere fino alle stelle”. Il Vangelo ci insegna: “Noli timere pusillus grex, Ego vici mindum!”.
“mundum”…
“Anche se avessimo in pugno tutti i governi della terra Cristo ci direbbe: «Non temere, piccolo gregge, io ho vinto il mondo», non la vostra forza
@ discepolo
“avrei messo in prima pagina la foto di Gheddafi torturato (perchè è stato torturato) e morto, e sotto le foto di : Gheddafi che stringe la mano a Prodi (2004) , gheddafi che stringe la mano a Sarkozy (2009) Gheddafi che stringe la mano a Berlusconi ( innumerevoli volte) , Gheddafi che stringe la mano ad OBAMA (2007).”
E questo cosa significa che augura a questi signori la stessa fine ? Essendo “compari” devono condividere la merenda. E’ così ? E’ questo che vuol significare ?
Ancora non sa che la politica è l’arte dell’ipocrisia e della ricerca del consenso in qualunque modo: comprato minacciato, estorto, blandito….. per questo certe sottane: Scola Tettamanzi Bertone Bagnasco Ruini Sodano Casaroli, Villot, Marcinkus ne sono stati simboli così esperti; sono così esperti che invocano il partito degli interessi irrinunciabili….. in qualunque modo, insieme o divisi sono sempre sulla breccia contro i cittadini nel superiore interesse di uno stato estero che vive di inquilinismo come una salamandra.
L’immagine di quel corpo esanime a terra, sfigurato, mi ha richiamato l’altra immagine, della Madonnina di gesso infranta in via Labicana. Non so quale misterioso (assurdo?) collegamento possa esservi… solo mi frullava per la mente la frase di sant’Ireneo: “Gloria Dei homo vivens”… e penso che domenica, Giornata Missionaria, proporrò una riflessione su queste due icone, entrambe inquietanti… i nostri vecchi Alpini dicevano: “pietà l’è morta…”. Perdonate la frammentarietà e la povertà del ragionamento
http://www.radioradicale.it/esilio-saddam-era-pronto-ma-si-scelse-la-guerra
A dar retta a Pannella, un Gheddafi implicitamente “filo-occidentalista” avrebbe a suo tempo impedito una soluzione pacifica in Iraq, con l’esilio di Saddam e senza l’invasione militare. Sappiamo come è finito tutto questo.
Forse, nelle sue ultime ore, il colonnello ha ripensato a quanto gli sarebbe servito un agire diversamente.
Per il resto, le immagini di lui morto mi hanno dato lo stesso disgusto che mi diede vedere quelle di Mussolini o Ceausescu.
Non si impara mai niente, a quanto pare…
Caro Stephanus, la stessa riflessione la feci nel post precedente…non è frammentario, né povero il tuo ragionamento. C’è una singolare similitudine tra i due eventi: simbolizzano la violenza che regna sovrana, che scorre nelle vene di questa umanità corrotta e malata. Sarà il tragico segno dei tempi che ci è toccato di vivere e sperimentare..
Un caro saluto
Grande Lyco!
Pannella ha già avuto ciò che merita sabato…
Quanto al resto: il solito buonismo patetico e anche un po’ ipocrita.
Non so se vi rendiate conto di quante persone ha ammazzato o fatto ammazzare e torturare il buon Gheddafi.
La fine di Gheddafi, Ceausescu, Hussein, Mussolini, Hitler è la fine che meritano i dittatori.
La cosa che mi dispiace è che un vero e regolae processo sarebbe stato un elemento di destabilizzazione per tutto l’Occidente e in questo periodo avrebbe potuto far comodo…
C’è un governo piduista italiano da mandare a casa definitivamente e un asse franco-tedesco a livello europeo da spezzare.
Makbar Diktator!
clodine, prendo atto che nei tuoi post hai modificato l’orientamento iniziale in cui dicevi che ritieni che Gheddafi “abbia un gran fegato e di questo almeno diamogli merito..caspita!”
Stephanus,
anch’io ho condannato e condanno comunque, ciò che va contro la dignità della persona.
Ti capisco bene, quindi.
… del resto anche Gesù è morto ucciso, dopo essere stato torturato …
Non è la fine dei dittatori, quindi: è la fine che gli uomini riescono a far fare, nel loro lato peggiore, quello violento.
un sorriso amaro:
http://www.gioba.it/wp-content/uploads/2011/10/Gheddafi-colored.jpg
Ricordo che la vignetta sempre sull’attualità,
è unita alla riflessione sulla liturgia della Parola della domenica.
E’ stata un’espressione infelice mattlar. te ne do atto. Diciamo che, come disse Tonino Guerra: “Quello è uno che piuttosto sceglie di morire: quando la vita degli altri vale per qualcuno così poco, finisce che anche la propria vita perde valore e la sfida al destino prevale su tutto”
Però…chiedo cristianamente un briciolo di pietas per quel corpo maciullato..
Giusto, Clo.
L’assenza di quel “briciolo” sta a fondamento di tutti i ’93, che poi non sono altro che la quintessenza degli ’89.
ok. pietas per il corpo maciullato del dittatore sanguinario in fuga.
Scusate, ma l’assassinio del Rais è stato semplicemente il finale di partita che storicamente è toccato ai dittatori o tiranni in genere di paesi di gente affamata ma con l’oro nero sotto le scarpe o di altri beni naturali eterodiretti dalle potenze mondiali con diritto di veto all’ONU, che necessariamente DEBBONO far fuori il tiranno affinchè non racconti le porcate e i compromessi al centro delle politiche egolatriche di queste potenze.
Per il resto, in particolare per la squallida rappresentazione mediatica delle spoglie di Ettore, tanti piccoli Vespa crescono e si arricchiscono nel mondo.
Anche qui, amaramente, nulla di nuovo sotto il sole.
E a tirare le fila c’è sempre Israele, il sionismo, che gioca a fare il RE nello scacchiere internazionale, mondiale, mangiando fanti e cavalieri…
anche qui nulla di nuovo sotto il sole…
Pannella aveva visto giusto, cari Marco e lycopodium. Peccato che non sia stato ascoltato.
Sabato è stato ingiustamente maltrattato e in ogni caso nessuno merita di essere maltrattato.
Giacinto Pannella, detto Marco, è un pagliaccio che consuma ossigeno utile ad altri.
Speriamo scompaia presto dal panorama politico-culturale italiano e anche dalla famiglia umana.
@ Marcello.
Pannella, in quel caso specifico, aveva effettivamente visto giusto.
….ok! Visto giusto o no..di fatto…mi sta deludendo tantissimo, sta venendo fuori ciò che è lui e il suo partito: un grande opportunista voltagabbana…
Lo conosciamo: tutto ciò che non lo coinvolge, diventa immediatamente cattocomunista o clericofascita, che per lui è bis in idem.
Esagerato, Marco! Augurarsi che qualcuno esca dalla “famiglia umana” mi sembra proprio eccessivo.
Nel caso di Pannella, uomo politico di cui si stenta a capire le posizioni anche perché ha un eloquio farraginoso, basterebbe che lasciasse la militanza politica. Molto migliore è Emma Bonino. Almeno, quando parla, la si capisce.
Sulla fine di Gheddafi mi sembra interessante e condivisibile questo commento su Avvenire di oggi.
http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/la-pietà-e-la-ragione.aspx
Marco, detto Marco, sei un po’ duro. Non si augura a nessuno di sparire dalla faccia della terra.
Nutro un disprezzo profondo per i Radicali: Capezzone, Cappato, Pannella…
Li odio persino più di Berlusconi.
Mi fanno schifo.
Spero che spariscano o almeno non superino il loro ridicolo 1%.
La loro cultura individualista, libertarista, laicista e liberista è una patologia grave del sistema di valori. Se prendesse piede non esisterebbe più uno Stato inteso come comunità di individui; sarebbe infatti sostituito da un insieme informe e deforme di individui-monadi, ciascuno pateticamente rivendicante diritti e convinto di bastare a sé stesso, ciascuno pronto ad idolatrare la libertà sacrificando ad essa buon senso e dignità, producendo più o meno consapevolmente solo egoismo, narcisismo e cinismo.
Combattere i Radicali è un dovere morale.
… siamo nell’ambito dei valori non negoziabili, vedo.
I radicali credono nell’importanza della libertà e del diritto. Queste hanno poco a che fare con egoismo, narcisismo e cinismo.
Nella battaglia sulle carceri -ad esempio- dove sarebbero questi paventati “egoismo, narcisismo e cinismo”?
Quando Emma Bonino è stata Commissario Europeo io non ho visto “egoismo, narcisismo e cinismo”.
Capisco molte delle critiche ai radicali, ma la tua posizione -caro Marco- è un po’ eccessiva.
Marco,
ma perchè parti per la tangenziale ?
Ci sono battaglie per le libertà civili
che grazie ai radicali abbiamo conquistato,
forse…
non eri ancora nato….
ma io ricordo….
La Bonino,
mi è semprfe parsa una persona di equilibrio e coerente.
Certo dal gruppo radicale sono anche stati partoriti
personaggi indegni,
ma nella democrazia hanno posto anche i personaggi indegni.
Credo che se Gesù passasse vicino a p.zza colonna e incontrasse Capezzone,
Gesù si autoinviterebbe a casa di Capezzone….
Gesù era duro con gli uomini del potere
ma non escludeva,
nel suo gruppo c’era uno dei rifiutati dalla società e dalla Chiesa ebraica,
era un pubblicano, un impuro,
eppure
è stato chiamato a partecipare
della vita del gruppo dei discepoli
di coloro che stavano alla scuola del Rabbì.
Anche Silvio ha ottime possibilità di accoglienza….
senza nemmeno passare per il giudizio…..
E’ uno strano gioco che ha inventato Gesù stesso,
…..
invito gratuito,
senza domandare nulla in cambio……
Come cristiano sono chiamato a riflettere
sulle sfide che Gesù
mi pone….. attraverso il Vangelo,
non di certo attraverso Bagnasco.
La battaglia per le carceri non è svolta solo dai Radicali.
E non è certo legalizzando la droga o fornendo apposite stanze a chi ne fa uso che si svuotano le carceri. Tantomeno è risolutiva un’amnistia.
Forse di carceri occorre costruirne di più, occorre dotare le forze di polizia degli strumenti culturali oltre che repressivi adeguati.
Allo stesso modo per me la legge 194/78 non è una conquista di civiltà. Sebbene ritengo che uno Stato laico possa dotarsi di una legge in tal senso non condivido i toni, le immagini e gli strumenti della campagna radicale a riguardo.
Lo stesso vale per il cosiddetto “caso Welby”. Io comprendo la scelta di negare i funerali, pur non condividendola.
Non si capisce infatti se al buon Giacinto Pannella interessi la persona Welby oppure usare il caso Welby per sputare in faccia alla Chiesa cattolica, che non è affatto priva di difetti ma che riguardo le tematiche di fine-vita pone questioni di cui si deve tener conto e non perché è la Chiesa a dirlo ma perché c’è una parte di verità in quello che la Chiesa dice.
Quanto all’accusa di esser affezionato ai valori non negoziabili. Chi mi legge sa bene che io considero tale argomento dei valori non negoziabili un elemento di lacerazione interno alla Chiesa e alla società, che paralizza il rinnovamento politico italiano e l’impegno politico dei cattolici.
Certo però che un cristiano non può dirsi a favore dell’eutanasia, dell’aborto, della convivenza fuori dal matrimonio, della droga libera.
Può mediare tra le posizioni affinché si trovino soluzioni accettabili per tutti ma la posizione di un cristiano cattolico non può essere coincidente con quella dell’associazione Coscioni, della Consulta Bioetica o di Emma Bonino (per quanto brava e competente sia).
E aggiungo: non può nemmeno coincidere con la posizione del Card. Bagansco. Tuttavia la posizione assunta dalla CEI è una reazione e credo una scelta più obbligata che voluta.
Grazie, Marco. I toni sono decisamente migliorati.
Quella sulle carceri è una battaglia dei soli radicali, Marco.
Gli altri invocano o auspicano, ma non fanno proposte di legge. Molti propongono più carceri, come fai tu. Ma è una politica (costosa) che darebbe risultati solo fra molti anni, mentre oggi siamo in emergenza (una gravissima emergenza visto il numero altissimo di suicidi).
Per ora l’unica proposta seria fatta è quella dell’amnistia. Attendiamo le altre.
Marco,
mi spiace per quello che scrivi sulle carceri.
E’ una espressione populista e qualunquista
che non pensavo ti appartenesse.
Visto che sai muoverti nel web,
ti inviterei a leggere le riflessioni molto particolari
sulla giustizia e sulle carceri, dal concreto,
di Gerardo Colombo.
Non ti posso pensare superficiale.
So bene la condizione delle carceri.
Sovraffollamento. Poche ore a disposizione per vedere i propri cari o ricevere visite. Poca igiene. Altissimo tasso di suicidi. Violenza.
Ho anche ben in mente i casi Cucchi ed Uva.
Tuttavia,
ritengo che occorra costruire nuove carceri e che si possano convertire le pene più basse in servizi alla comunità.
Non solo i Radicali si occupano del problema: anche SEL e PD, così come alcuni componenti del terzo polo.
Lo dimostra anche il fatto che uno come Colombo ne parli. Oltre a Colombo Gherando anche Colombo Furio si occupa della questione.
Ci sono numerose associazioni cattoliche che danno una mano e ci sono Cardinali che recitano Messa a Natale in carcere.
Non si può parlare per 20 anni di emergenza o urgenza e ogni 10-15 anni ricorrere ad amnistie o indulti per poi ritrovarsi nella stessa situazione.
Questa è superficialità.
I Radicali per quanto mi riguarda fanno un sacco di danni e voglio essere libero di dirlo, senza sentirmi dire che Pannella ha qualcosa da insegnare alla Chiesa o alla Sinistra.
Pannella e i Radicali sono fieri avversari del cristianesimo e del cattolicesimo, sono liberisti ed individualisti, pertanto li considero nemici.
Sono molto contento che si sia sviluppato un clima d’intolleranza nei loro confronti a sinistra. Era ora!
Gheddafi èstato sodomizzato con un bastone appuntito prima di essere ucciso.
Pare che abbia detto “state peccando” gli è stato risposto “che ne sai tu del peccato?
http://tv.libero-news.it/video/102747/Gheddafi-sodomizzato-il-video-choc.html.
ecco perchè non vogkliono fare l’autopsia . Gheddafi è stato torturarto in maniera SADICA.
Allora chiedo a trtti quelli che dicono , giustamente “gheddafi era un tiranno sanguinario e ha avuto quel che si merita”, pensate in coscienza che quelli che hano torturato Gheddafi e quelli che ora si sono impadroniti del potere in Libia siano migliori di lui???
http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/426080/
E , en passant, visto che si parla di Pannella e dei radicali , pensate che gli indignados che a Roma hanno sputato in faccia a un uomo di 83 anni che tentava di dialogore, siano migliori di lui??
leggetevi le intercettazione dell’indignados che esulta “abbiamo dato fuoco alla camionetta dei carabiniere.. se c’erano dentro bruciavano anche loro!”
Io vorrei dire a marco e company che i “buoni ” e i “cattivi” non sono divisi in due parti nette come nei film western, gli indignados tutti buoni, i banchieri e i berluscones tutti cattivi, ghessafi e i suoi tutti cattivi, i ribbelli libuici tutti buoni.. purtroppo non è così .. la malvagità, la vigliaccheria, il sadismo, il godere della sofferenza altrui è trasversale a schieramenti politici, eserciti, idee, religioni, generazioni ecc. ecc.
La malvagità è trasversale .
Già questo ci dovrebbe evitare di fare di alcuni dei “mostri” e di giustificare , in nome dell’ideologia ,le malefatte di altri.( vedi la difesa ad oltranza dei crimini di Stalin fatta dai nostri comunisti, in nome della “causa”)
Pannella e i Radicali sono fieri avversari del cristianesimo e del cattolicesimo, sono liberisti ed individualisti, pertanto li considero nemici.
Sono molto contento che si sia sviluppato un clima d’intolleranza nei loro confronti a sinistra. Era ora!
Ma finiscila una volta per tutte!
Quanto a me le persone che più mi ripugnano e mi danno il voltastomaco non sono i tipi alla Gheddafi,non sono i tiranni sanguinari, ma i tipi alla Sarkozy , e Berlusconi e Obama.. cioè gli IPOCRITI. cioè quelli che non avendo , personalmente, il coraggio e la statura morale ( ci vuole grandezza anche nel male , come ci ha insegnato Shakespeare) di fare il MALE , sono complici ipocriti del male, sono interessati solo ai propri interessi, e se un malvagio , come Gheddafi, reca loro vantaggio, allora stringono la mano e fanno accordi anche col malvagio salvo poi scaricarlo se le cose si volgono al peggio. Non è un caso che Dante abbia messo nel più profondo dell’inferno , non gli assassini o i grandi malvagi, ma i TRADITORI. I traditori dell’amico, poi , a cominciare da GIUDA, sono proiprio, per Dante, nella bocca di Satana.
Pensiamo a quanti traditori, traditori melliflui, buoni alla facciata, dolci e
apparentemente onesti, che conosciamo.. oggi ci stringono la mano, domani
ci pugnaleranno alle spalle…sempre col dolce, buono, mellifluo, sorriso.
Brava discepolo! Sono d’accordo.
E poi, scusate:
ormai mi viene da vomitare. ( richiedo scusa della parola)
Adesso non leggo più questo discorso.
Datevi una calmata.
Lasci perdere Dante, discepolo. Gli ipocriti fanno schifo, ma non meno dei “tiranni sanguinari” che si lavano nel sangue dei loro oppositori e seminano morte a loro piacimento senza alcuna pietà.
Ciò non toglie che la fine violenta di Gheddafi, in un certo senso da lui stesso voluta, sia da condannare. E la sua esibizione fatta ripetutamente da televisioni e giornali, è stata un altro tipo di violenza, ugualmente deprecabile.
Sono immagini che non riuscirò più a togliermi dalla mente.
Non ho mai pensato che il mondo sia diviso in buoni e cattivi e non mi sono posto questo tipo di problema.
Ho guardato l’aspetto politico e culturale dei Radicali e ripeto: sono nemici sia della Chiesa sia dei precari e degli operai.
Sono individualisti, cinici, liberisti e vanno con chi li paga di più.
Che gli indignados siano ingenui è vero per chi lo è.
Io sto con i COBAS, la FIOM, la CGIL.
Gli altri non li conosco.
Marco, hai visto Marco Pannella ospite di Lucia Annunziata?
Contro tutti e contro tutto. Ha sprecato molto tempo a sua disposizione, non rispondendo alla conduttrice e seguendo a testa bassa un suo filo del ragionamento, a partire dal ’94, e adirandosi come è suo solito. Difficile seguirlo senza provare fastidio, perché la chiarezza non è il suo forte.
Sempre contro la partitocrazia, che è indiscutibile in effetti. Ma è utopistico pensare di eliminarla.
@ Marco
“Non ho mai pensato che il mondo sia diviso in buoni e cattivi” – Però Gesù ha parlato di grano e zizzanie. C’è qualche attinenza ?
Marilisa.
Sono stato impegnato nei miei studi tutto il pomeriggio: articolazioni e muscoli dell’avambraccio e della mano.
La mano è molto più complessa di quanto possa apparire.
Ho visto però che mio padre guardava l’intervista in TV.
La rivedrò appena posso in streaming.
Patetico Giacinto.
Speriamo si eclissino una volta per tutte, questi pagliacci mantenuti da 40 anni.
Marilisa, non vorrai mica dirci che visto che la partitocrazia è dura da battere allora è meglio tenercela?
Cara Marilisa,
in compenso ho appena finito di vedere quel poveretto di Matteo Renzi a “In onda”.
Il Cinese for ever!!!
Pazzesco il Renzi…
E dice di essere di sinistra…
Ha detto una serie di sciocchezze da far paura…
Speriamo che gli riservino un trattamento alla Pannella.
Marcello, non approvo, nel modo più assoluto, la partitocrazia, ma io sono realista. Quando uno o più partiti sono al governo, inevitabilmente scivolano in un eccesso di potere e rivendicano la spartizione della torta, in qualsiasi settore mettano le mani. Mai visto un partito, di qualsiasi orientamento, che abbia governato in maniera pura, senza avere un qualche tornaconto. Penso che se anche i Radicali si trovassero in posizione di vantaggio, farebbero parte di un sistema che a poco a poco si corrompe e accentra il potere nei partiti che hanno avuto la meglio. Forse anche loro entrerebbero nel gioco della partitocrazia che da sempre denunciano ad ogni piè sospinto. Del resto, ultimamente al voto di fiducia che cosa hanno fatto? Hanno favorito un governo guidato da due forze che più partitocratiche non potrebbero essere.
È sempre stato così, tranne nei casi rari in cui al governo c’erano uomini di grande onestà intellettuale ma soprattutto morale, che non si piegavano ai compromessi “ambigui” e alle sconcezze a cui da parecchio tempo assistiamo.
Marco, non ho ancora bene inquadrato Matteo Renzi.
A suo favore giocano la giovane età e la sua convinta (almeno apparentemente) buona fede. Non è poco.
L’ apprendistato politico è un cammino non semplice, che richiederebbe prima di tutto l’aspirazione sincera al bene delle comunità che si governano, ma non può essere esente da considerazioni personali sulla realtà in cui ci si trova ad operare e che è diversa da quella di ieri e dell’altro ieri. Se così non fosse, le varie ideologie politiche che ispirano i partiti sarebbero cristallizzate, anche negativamente, al momento in cui hanno avuto origine. Le idee di fondo, però, restano le stesse, pur nel loro adattamento alle esigenze delle società in evoluzione.
Tutto questo dico, ribadendo che ancora non mi sono fatta un’idea precisa sul politico emergente Matteo Renzi.
All’ultimo voto di fiducia i radicali -che sono entrati in leggero anticipo rispetto ai deputati del PD che tentavano di far saltare il numero legale- NON hanno favorito il governo. Lo ha detto anche Franceschini.
E poi hanno votato contro.
Tutto il resto sono menzogne giornalistiche.
Marcello, prendo atto del fatto che i radicali hanno votato contro, ma di fatto hanno aiutato la maggioranza, facendo raggiungere il numero legale. Non è, questo, favorire il Governo? Altrimenti, perché avrebbero suscitato l’ira dell’opposizione? Oppure è stato un qui pro quo dovuto ad una mancata intesa fra loro e l’opposizione? In tal caso non sono in egual modo giustificabili.
Non mi risulta che In una democrazia il ruolo dell’opposizione sia quello di far cadere il governo.
Non solo ogni gruppo, ma ogni parlamentare fa benissimo a non fare la marionetta facendo solo quello che è il dictat del partito (non siamo ancora al Soviet per fortuna), ma rispondendo innanzitutto a se stesso coerentemente con quello che la propria ragione e la propria morale gli suggerisce.
Dell’ira dell’uno e dell’altro, dei giochetti e delle gag ci deve interessare ben poco.
Credo che a parte aspetti di carattere etico sui quali personalmente non concordo, occorra riconoscere che i Radicali sono uno dei pochi gruppi che operano al di fuori dalla partitocrazia e che sanno portare avanti battaglie per i diritti civili senza calcoli e on una grande generosità d’animo degli aderenti.
Mi sfugge per quali principi del piffero dovrebbero essere considerati “non giustificabili”.
Forse perché sono stati eletti con i voti del Piddì dovrebbero dire sempre di si come gli idioti?
Normalmente il ruolo dell’opposizione è quello di fare da contrappeso, di vigilare sulla maggioranza che detiene il potere politico, ad evitare che ne approfitti a proprio vantaggio, facendo leggi che non possono essere considerate a favore del popolo. Tutti i partiti, in una sana democrazia, hanno il dovere di rapportarsi al popolo per farlo progredire sotto tutti i punti di vista.
Ma dal momento che quello di oggi è un governo sui generis, che al bene del popolo non pensa neanche un po’ ed invece pensa a salvaguardare i propri interessi (vedi patrimoni, stipendi e pensioni), e raggiunge la maggioranza con oltraggiose compravendite come mai era avvenuto prima, anche i radicali che marciano, vattelappesca perché, un po’ con gli uni e un po’ con gli altri, avrebbero dovuto mostrare un po’ di coesione con il partito cui si accompagnano (e senza il quale non sarebbero entrati in Parlamento), cercando di far mancare il numero legale nel tentativo di far cadere finalmente una maggioranza da tempo traballante– e che, fra l’altro, è l’emblema della partitocrazia–che si regge su pochissimi numeri di vantaggio. E sai perché avviene questo, Elsa F.? Ti sfugge che molti parlamentari vogliono arrivare alla fine della legislatura solo ed esclusivamente per assicurarsi il lauto vitalizio (il parlamentare Gava lo ha detto con sincerità). Se non ci fosse stato questo “trascurabile piffero” di mezzo, quegli stessi onorevoli dei miei stivali avrebbero mandato il premier a quel paese già da quel dì.
Di quale morale parli? Quella di alcuni parlamentari radicali che hanno votato contro la fiducia ( che bravi!) ben sapendo che il loro voto sarebbe stato ininfluente?
Sai come si chiama questo? Ipocrisia bella e buona.
Ragionaci un po’.
Per essere più chiara, i cinque radicali sapevano che i voti per assicurare la fiducia c’erano nonostante il loro “no”.
Lo sapevano? L’hanno letto nella sfera di cristallo?
Hanno votato così perché ritenevano giusto fare così.
Per lo loro ragioni, condivisibili o meno.
Da rispettare e non ingiuriare, con accuse risibili e indimostrabili
Capezzone è un fatto.
I 10 miliardi di Silvio sono un fatto.
Il pranzo con Silvio proprio lo stesso giorno è un fatto.
Se si è una coalizione occorre essere uniti. In quel frangente era più efficace in termini di opposizione cercare di non consentire il raggiungimento del n° legale.
Gli elettori hanno il dovere di chiedere ai propri eletti di render conto delle loro azioni politiche e manifestare l’eventuale disapprovazione, perché no anche con un po’ di energia.
Io non li ho certo ingiuriati. E reputo incivili le aggressioni verbali fatte a Pannella e agli altri radicali.
Noto solo che è strano che in un momento così importante, anzi decisivo, un intero blocco, seppure esiguo, si sia staccato da un intero partito con cui hanno militato e di cui hanno violato le regole. Fossero usciti qualche mese prima, quando cominciarono a dissentire dalle posizioni del PD. Che qualcuno ritenga di non dover essere d’accordo ( lo hanno fatto anche alcuni appartenenti al Pdl che non hanno votato), può essere. Ma se è l’intero gruppo, c’è qualcosa che non va.
La sfera di cristallo? No no. Semplicemente, alla prima chiama sono arrivati per ultimi e hanno constatato che il voto per la fiducia era assicurato, per cui prima della seconda si sono presentati con qualche anticipo. Senza contare che erano stati sollecitati ad intervenire, per non far mancare il numero legale, dal ministro della Giustizia.
E siccome a loro sta a cuore la riforma della Giustizia e il problema delle carceri, un pensierino al collegamento fra loro e B. ce lo faccio. Hanno preteso di salvare la faccia con il voto negativo. Un colpo al cerchio e uno alla botte. E hanno rimediato improperi da tutte le parti.
Comunque, anche dietro ai loro comportamenti ci sono giochi non così limpidi.
Per me sono indecifrabili.
Gli obiettivi dei Radicali italiani, condivisibili o no sono molto chiari.
Ed è evidente la determinazione con cui cercano di raggiungerli; una determinazione che va oltre i giochi e le strategie di partito.
Hanno dichiarato chiaramente che l’attenzione a certi temi oggetto dell’accordo elettorale che li ha fatti eleggere fra le file del piddì sono stati completamente disattesi dalla direzione di quel partito.
Per questo, non hanno lecitamente alcun problema ad andare da chiunque li possa mettere nelle condizioni di realizzarli, si chiami Bersani, Berlusconi, Fini, o chiunque altro.
E FANNO BENISSIMO!!!
Sanno bene che nessuno dei partiti che loro definiscono della “partitocrazia” riuscirà a metterli nella condizione di realizzare le loro rivendicazioni. Anche loro perciò perseguono la via dell’opportunismo schierandosi con gli uni o con gli altri per non restare fuori del Parlamento.
Sono cani sciolti che prima o poi si affidano ai digiuni che non risolvono niente e che, stranamente, non li fanno deperire neanche un po’. L’altro giorno Marco Pannella in TV era vivo e vegeto più che mai e sbraitava, come suo solito, senza fare capire un bel nulla. La stessa Lucia Annunziata, che stupida non è, stentava a seguirlo.
Con tutto ciò, hanno tutto il diritto di dire ciò che vogliono. Spero che siano di qualche utilità anche loro.
Marilisa, i radicali sono entrati in aula quando è stato certo che il numero legale sarebbe stato raggiunto. Questo non lo dico io, ma lo ha detto anche Franceschini.
E’, dunque, falso che abbiano aiutato il governo.
I radicali sono entrati qualche attimo prima che il PD desse il segnale.
Questa è la loro “grande” colpa.
“Viene allo scoperto quello che già da tempo è stato deciso in qualche stanza chiusa del Pd, e ciò che il nuovo Ulivo comprende, Pd-Idv e Sel, e che cercherà di allearsi con l’Udc e il terzo polo. (…) una scelta politica di fondo che esclude qualunque dialogo con i Radicali perché troppo laici per i loro rapporti con il Vaticano e l’Udc, troppo liberali per i loro rapporti con Vendola e con la Cgil, troppo garantisti rispetto alla linea giustizialista di una parte dello stesso Pd e dell’Idv”.
Emma Bonino, oggi
… e anche altro: http://www.tmnews.it/web/sezioni/news/PN_20111024_00099.shtml
@Marilisa
Sono cani sciolti che prima o poi si affidano ai digiuni che non risolvono niente e che, stranamente, non li fanno deperire neanche un po’.
L’altro giorno Marco Pannella in TV era vivo e vegeto più che mai e sbraitava, come suo solito, senza fare capire un bel nulla
Questa è una cattiveria che da te non mi aspettavo.
Avessi fatto tu un millesimo di quello che che ha fatto Marco Pannella.
E dici che non ingiuri nessuno.
Mamma mia che ipocrisia!
La cattiveria, Elsa, c’è a seconda di come si intendono le cose e le parole. La mia non è stata né ingiuria né ipocrisia, comunque tu voglia ritenere le mie parole.
Non ho fatto altro che esprimere il mio pensiero.
Io (ma non solo io) constato che molti, direi troppi, sono i digiuni a cui fanno ricorso e che non approdano mai a niente. C’è da chiedersi perché. Tu, Elsa, hai la risposta? Prova a darmi qualche spiegazione.
Marcello, è vero quel che dice Emma Bonino : i radicali sono troppo a sé stanti per allearsi con qualche schieramento. Certo è che prima di allearsi con qualche partito, sicuramente discuteranno (avranno discusso) fra di loro valutando tutte le possibilità che possono aprirsi davanti a loro. Non credo che si alleino con questo o con quello senza sperare di realizzare qualcosa. E gli altri partiti dovrebbero, a mio parere, pensarci bene prima di chiedere il loro appoggio.
Comunque, il loro puntello ideologico è la “partitocrazia”, parola di cui fanno il pieno fino all’eccesso. Non c’è politico radicale che non la usi. Sembra che solo loro siano “i puri” e che tutti gli altri facciano schifo. Ma molte loro proposte sono estremamente discutibili, e diversi loro atteggiamenti plateali lo sono altrettanto.
I diritti civili, di cui si dicono strenui difensori, stanno a cuore anche ad altri partiti, ma come tutelarli quando la politica si rivela un intrico di veti reciproci, di disegni di legge presentati e mai discussi, di ostacoli che non si riesce a superare per i motivi più diversi?
Sono invece moltissimi i casi in cui battaglie radicali effettuate non solo con digiuni hanno prodotto l’interessamento dei media e delle istituzioni e sono molti i casi di vittoria.
Solo per citare un caso di questi giorni; http://www.radicali.it/primopiano/20111021/prima-class-action-diritti-digitali-vincono-radicali
Ma in ogni caso è indubitabile la loro azione, il loro impegno nelle battaglie che portano avanti.
Marilisa, i risultati son pochi perché prendono pochi voti.
Ciò che bisogna chiedersi è se i loro obiettivi sono utili al paese oppure no.
Dei voti che prendono i radicali mi importa poco. I voti non garantiscono politiche giuste o utili al paese, ma solo il rispetto del consenso.
I diritti civili così come propugnati dai Radicali conducono ad una società individualista, liberista e cinica.
E’ piuttosto contraddittorio sostenere i Radical e dirsi cattolici…
E sarebbe una vera disgrazia qualora le politiche radicali siano considerate politiche di sinistra.
Nella tradizione della Sinistra la riflessione etica è stata sempre presente e le conclusioni sono spesso coincidenti con quella cattolica.
La Sinistra non è nichilista né individualista né libertarista né nichilista.
La Sinistra è per la giustizia sociale, il bene comune, la tutela delle minoranze più deboli, l’eguaglianza dinanzi alla legge, la coerenza politica.
Marcello, se i radicali prendono pochi voti, significa che non sono convincenti o che non tutte le loro battaglie sono condivisibili. Non ti pare?
E’ piuttosto contraddittorio sostenere i Radical e dirsi cattolici
Senti chi parla!
La Sinistra è per la giustizia sociale, il bene comune, la tutela delle minoranze più deboli, l’eguaglianza dinanzi alla legge, la coerenza politica.
La sinistra è anche statalismo, assistenzialismo, apparati, negazione delle libertà individuali. O almeno lo è stato dovunque sia stata al potere.
“La sinistra è anche statalismo, assistenzialismo, apparati, negazione delle libertà individuali. O almeno lo è stato dovunque sia stata al potere.”
Quando? In tempi lontani, forse. Non sarebbe male aggiornarsi ogni tanto.
La sinistra nel nostro Paese ha il grande merito–lo ha sempre avuto– di combattere una grandissima ingiustizia: le disparità fra le classi sociali.
Chi si dice cristiano e non si scandalizza di fronte ad una tale ingiustizia e non si adopera per eliminarla, in realtà è cristiano solo a parole, non nei fatti.
La coscienza ci dice che laddove esistono differenze economiche ( con tutte le conseguenze negative correlate) fra cittadini e popoli, è doveroso fare di tutto per appianarle.
Per Gesù Cristo non sono mai esistiti cittadini e popoli di serie A e B.
Incredibile! Abbiamo scoperto che Dio è di sinistra…
Marilisa, ma fammi un piacere, va!
Dire che Gesù sia di sinistra mi suona come una bestemmia. Mi ricorda altre epoche, in cui si diceva che il Signore fosse stato il prima socialista o il primo rivoluzionario. Era un tentativo di propaganda portato avanti da forze politiche marxiste, laiciste e anticlericali, atee e anticristiane per convincere i contadini italiani della bontà dell’idea socialista (e poi comunista). Il risultato fu l’apostasia di massa, come mai prima di allora.
La sinistra di oggi si porta dietro questa storia e alcune posizioni nettamente laiciste del PD lo dimostrano, Lo dimostra anche il fatto che nel PD la presenza di cattolici sia sostanzialmente “marginale e insignificante”, come ha riconosciuto Tarquinio su Avvenire del 12/10/11. Anche in altri partiti la situazione non è esaltante, ma nel PD è evidente come l’unione tra cultura laica di sinistra (ex DS) e cultura cattolica di sinistra (ex PPI) non abbia portato una sintesi equilibrata, ma piuttosto sbilanciata su posizioni laiciste. In questo senso l’alleanza con i radicali era funzionale al progetto veltroniano del PD… A mio giudizio sarebbe stato molto meglio lasciare separati Margherita e Ds, per lasciare spazio alla rappresentaza dei cattolici e alla mediazione con gli alleati laici: in un unico partito prevalgono altri “equilibri” e i valori cattolici finiscono dimenticati se non “sacrificati”…
Negli altri partiti della sinistra la situazione è ancora più desolante. Ci sono naturalmente dei bravi cattolici, sensibili ai temi sociali, che li sostengono, ma a mio giudizio non si può ridurre il cattolicesimo ad assistenza sociale o “terzomondismo”, trascurando tutto il resto.
La questione della rappresentanza politica dei cattolici è molto seria e nelle “parrocchie” della sinistra non c’è sensibilità e attenzione, hanno altri interlocutori. Si può votare per chi si preferisce, ma senza accreditate come “cristiano” il voto alla sinistra e soprattutto senza banalizzare la questione della rappresentaza politica dei cattolici italiani.
Diciamo le cose come stanno, dunque.
La sinistra italiana, PCI e PSI prima e tutti i figli sono stati gli interpreti di una campagna anticattolica senza uguali nella storia.
Prima che che nel Piddì confluissero gli ex democristiani, realizzando il cosiddetto compromesso storico fra i grandi nemici del dopo guerra non passava giorno senza che si potesse trovare sull’Unità qualche attacco, quasi sempre ipocrita, alla Chiesa cattolica.
La stessa cosa più o meno succede oggi sulle pubblicazioni della sinistra più sinistra.
Marilisa, i radicali prendono pochi voti perché non convincono gli elettori.
… riconoscerai -però- che non sempre chi prende pochi voti propone politiche sbagliate o dannose e chi prende molti voti politiche giuste e utili al paese.
Io, dunque, mi concentrerei sulla domanda: sono queste politiche dei radicali giuste ed utili? … disinteressandomi dei voti che prendono.
Scusate, Elsa e Federico: vi confesso che leggendo le vostre repliche mi è venuto da ridere.
Etichettare Gesù come “di sinistra” è davvero ridicolo.
Io di certo non l’ho fatto.
Comunque, non c’è dubbio che Egli fosse per una uguaglianza a tutto tondo fra gli esseri umani.
Come lo leggete voi il Vangelo?
Potreste confutare che la disuguagliaza sociale è quanto di più iniquo possa esserci nella famiglia umana?
Se conosceste qualcosa della storia dei partiti ad iniziare dalle origini, sapreste che quelli cosiddetti “di sinistra” hanno sempre avuto a cuore l’ uguaglianza sociale e il contrasto degli egoismi delle classi privilegiate, mentre quelli “di destra”, al contrario, hanno mirato a difendere ricchezze e privilegi dei più abbienti (vedi il governo attuale).
Inoltre sembra che non abbiate capito che i partiti di oggi, pur perseguendo le linee di fondo, col passar degli anni hanno subìto dei mutamenti consequenziali alla naturale evoluzione dei tempi e degli uomini. Non mi risulta proprio che oggi le sinistre siano contro la fede religiosa e che parlino di “oppio dei popoli” come facevano una volta; a parte il fatto che le idiozie hanno sempre lasciato il tempo che trovavano. Se una persona non è una pecora, non si lascia convincere. Ecco, questo è il punto. Ragionare con la propria testa. Ma tutti devono farlo, proprio tutti tutti.
Il cattolicesimo e i valori cattolici non devono eludere le questioni sostanziali della vita umana, che non è fatta solo di culto ma, direi, soprattutto di concretezza, di necessità primarie per l’uomo e per la sua sussistenza.
Se io ho fame, difficilmente potrò alzare gli occhi al cielo per pregare il buon Dio. Sarà più probabile che mi stenda a terra aspettando e desiderando la morte.
Caro Federico, proprio per non ridurre il cattolicesimo ad “assistenza sociale” si dovrebbe dare un concreto contributo a quelle forze politiche che, lungi dal ricorrere ad “elemosine” sociali, fanno qualcosa per cambiare gli assetti sociali esistenti, basati su differenze economiche scandalose.
Ultima considerazione: noto che i cattolici più retrivi sono politicamente dalla parte delle forze destrorse. Chissà perché. Resto molto perplessa.
Marcello, hai ragione: “non sempre chi prende pochi voti propone politiche sbagliate o dannose e chi prende molti voti politiche giuste e utili al paese.”
Ci sono di mezzo, a mio parere, la maturità politica dei cittadini, la eccessiva frammentarietà dei partiti, i pregiudizi duri a morire, e perfino le simpatie o antipatie per questo o quel personaggio politico.
Per quanto le politiche radicali possano essere a volte (non sempre) giuste e utili, non si può prescindere dai voti che prendono. Le politiche non si possono attuare se manca la sussistenza numerica che indica il consenso.
Loro sono sempre stati, per quanto mi ricordi, in minoranza. Vero è che i programmi di approfondimento politico non danno loro visibilità, e di questo Pannella si lamenta sempre. Ma deve esserci una ragione. Io la individuo, ma potrei sbagliarmi, nel fatto che proprio lui, quando è presente, è un po’ invadente: parla e strepita, prendendosela con tutti. Altri sono più moderati nei toni.
Inoltre, a me sembrano impegnati più sui diritti civili (e non è poco, certo) che sul piano sociale.
D’altro canto, quando si va a votare, si cerca di non disperdere il proprio voto attribuendolo ad un partito “secondario”.
Non è così, forse?
@Marilisa,
la visione cristiana della società non è assimilabile a quella della sinistra politica, nemmeno parlando di “uguaglianza sociale”. I cattolici prediligono usare i termini solidarietà umana, fraternità, amicizia.
Dal CCC: 1937 I talenti non sono distribuiti in maniera eguale. Tali differenze rientrano nel piano di Dio, il quale vuole che ciascuno riceva dagli altri ciò di cui ha bisogno, e che coloro che hanno «talenti » particolari ne comunichino i benefici a coloro che ne hanno bisogno. Le differenze incoraggiano e spesso obbligano le persone alla magnanimità, alla benevolenza e alla condivisione; spingono le culture a mutui arricchimenti.
Per quanto riguarda il resto rimando al testo “Destra e Sinistra” di Norberto Bobbio: la destra è storicamente più sensibile alla libertà che all’uguaglianza mentre la sinistra è più sensibile all’uguaglianza che alla libertà. Bisognerebbe trovare una mediazione che non sacrifichi troppo ne’ l’una ne’ l’altra.
Ultima considerazione: noto che i cattolici più relativisti sono politicamente dalla parte dei partiti della sinistra. Ne prendo atto senza stupirmi.
Comunque, non c’è dubbio che Egli fosse per una uguaglianza a tutto tondo fra gli esseri umani.
Cosa c’entra poi l’uguaglianza con il socialismo? La chiesa è piuttosto per la sussidiarietà!
Come lo leggete voi il Vangelo?
Non certo come lo lesse Carlo Marx
Inoltre sembra che non abbiate capito che i partiti di oggi, pur perseguendo le linee di fondo, col passar degli anni hanno subìto dei mutamenti consequenziali alla naturale evoluzione dei tempi e degli uomini.
I partiti oggi si sono adeguati ad una logica di auto-sopravvivenza, Sono delle entità che hanno ben poco da spartire con i bisogni veri della popolazione; il loro problema principale oggi occupare poltrone e difendere i loro privilegi. Su questo sono d’accordo tutti; anzi, no! occorre riconoscere la diversità genetica dei radicali.
Potreste confutare che la disuguaglianza sociale è quanto di più iniquo possa esserci nella famiglia umana?
Gli uomini sono per natura diversi. Quelli che li deve unire non è il socialismo ma la Carità.
Non mi risulta proprio che oggi le sinistre siano contro la fede religiosa e che parlino di “oppio dei popoli” come facevano una volta
Non quando hanno bisogno di consensi; ma non leggi mai Liberazione o Il Manifesto? Fatti un giro!
Se una persona non è una pecora, non si lascia convincere. Ecco, questo è il punto. Ragionare con la propria testa. Ma tutti devono farlo, proprio tutti tutti.
Il socialismo è proprio questo. Tutti ragionano con la stessa testa; quella dello stato.
Il cattolicesimo e i valori cattolici non devono eludere le questioni sostanziali della vita umana, che non è fatta solo di culto ma, direi, soprattutto di concretezza, di necessità primarie per l’uomo e per la sua sussistenza.
Sulla difesa della vita in senso cattolico dal concepimento fino alla morte naturale, viene proprio da sinistra l’attacco.
Se io ho fame, difficilmente potrò alzare gli occhi al cielo per pregare il buon Dio. Sarà più probabile che mi stenda a terra aspettando e desiderando la morte.
Dal dopoguerra in poi molti anziché darsi da fare, hanno invocato ed ottenuto aiuto dallo stato anche quando questo non era propriamente necessario; per questo ci troviamo con un debito pubblico spaventoso.
Troppo spesso,, invece, i veri bisognosi sono rimasti senza aiuti.
Ultima considerazione: noto che i cattolici più retrivi sono politicamente dalla parte delle forze destrorse. Chissà perché. Resto molto perplessa.
Felicissima di essere chiamata retriva, se questo significa essere cattolici, nel senso autentico del Vangelo e della dottrina cattolica.
Cara amica, ti hanno imbottito di propaganda e non riesci a guardare la realtà con il minimo di obiettività necessaria.
Io mi sono staccata da tempo dal tifo per una o l’altra delle componenti politiche e mi limito ad osservarne i comportamenti, le assunzioni di responsabilità, il rispetto della libertà di pensiero, parola, fede e opinione che credo sia la principale conquista della nostra civiltà.
Il tempo delle ideologie, dalla caduta del muro di Berlino in poi, è definitivamente tramontato.
Oggi vale molto di più quella concretezza che ti piace tanto e che vedo ben poco sposata con le parole dei partiti politici.
Vale molto di più il battersi per obiettivi in cui si crede, che non sono la caduta del governo o qualche poltrona qua e là, ma l’essere disposti a lottare rimettendoci del proprio; per questo apprezzo i radicali.
Federico e Elsa, siamo agli antipodi nel modo di pensare. Pensatela come volete, liberissimi di farlo; libera io di non essere d’accordo con voi.
Ma una cosa mi preme sottolineare.
Cara Elsa, l’ho già detto più volte in altri interventi con altre persone vicine a te, a voi, nella religiosità e politicamente: con me la propaganda non funziona proprio. Non conosco sedi di partiti, non ho tessera alcuna, non seguo le idee di nessun altro se non il mio comprendonio. Mai ho voluto aderire ai sindacati, anche apolitici, proprio per non abdicare alla mia libertà di fare ciò che avessi voluto nelle diverse circostanze. Leggo i giornali di diversa tendenza e faccio una selezione fra ciò che, a mio modo di vedere, merita attenzione e ciò che, invece, va respinto. Sono un cane sciolto (espressione brutta ma efficace), che però sorprendentemente trova abbastanza spesso una bella compagnia di persone che la pensano allo stesso modo, e senza sentirsi in colpa.
Seguire i dettami della propria coscienza è una gran bella cosa. Esprimere liberamente le proprie idee guardando alla realtà che ci circonda, e senza essere condizionati da nessuno, lo è altrettanto.
Infine: potrei io dire a voi che non riuscite ad essere obiettivi perché condizionati da troppi pregiudizi.
Ma evidentemente anche l’obiettività è qualcosa di soggettivo, a dispetto del termine.
Grazie Marilisa: sei rimasta sulle tue posizioni, mai hai detto delle cose molto belle sui radicali. Ti fa onore.
Ma chi ha mai detto che Gesù è di sinistra?
Ma chi sta parlando di socialismo e comunismo?
Ma chi sta parlando di socialismo?
Hai ragione, il piddì non è socialista, è …. democratico.
Non so bene cosa significhi, tu certamente lo saprai, ma è proprio così….
Ma chi sta parlando del PD?
Mi sembra curioso vedere l’ultracattolica Elsa che difende i radicali… Se la prende con la pagliuzza della sinistra marxista (ora piuttosto debole in termini di “pericolosità”) e non vede la trave della cultura radicale, che in quanto trasversale è molto più pericolosa. Per la loro cultura individualistica (giustamente ricordata da Marco) i radicali sarebbero pronti ad allearsi con Berlusconi se venisse incontro alle loro richieste “anticattoliche” (sull’eitanasia ecc.). Ci rifletta bene: il vero pericolo è questa cultura individualistica, non una “cultura comunista” che è ormai decisamente minoritaria. E si ricordi che negli anni ’90 Pannella sostenne la linea Craxi-Andreotti negli “aiuti” al Corno d’Africa, giustamente criticati (sia pure talvolta con qualche eccesso verbale, vedi padre Zanotelli) dai missionari che lavoravano sul campo.
“Sulla difesa della vita in senso cattolico dal concepimento fino alla morte naturale, viene proprio da sinistra l’attacco”.
L’attacco viene soprattutto dai radicali, la cui cultura influenza ANCHE la sinistra. Ma si guardi intorno e vedrà che influenza moltissimo anche tanti uomini del PDL, che magari furbescamente nascondono tale influenza…
Caro Savigni,
lei sta completamente travisando. Io non difendo affatto i radicali nel MERITO e anzi dissento in toto con la maggior parte delle loro battaglie.
Io li difendo nel METODO, per come sanno portare avanti le loro rivendicazioni con impegno, generosità e gratuità, e per come sanno smarcarsi nel pietoso teatrino della partitocrazia.
Riguardo all’attacco ai cosiddetti VALORI NON NEGOZIABILI, lei ha certamente ragione, ma siccome Marilisa sosteneva la prossimità della SINISTRA al CATTOLICESIMO, ho notato il vasto riverbero che soprattutto da sinistra è arrivato in occasioni battaglie come la fecondazione artificiale, i casi Welby ed Eluana e i cosiddetti DICO.
Poi guardi, non mi chiami ultracattolica; vivo una fede piena di dubbi, di ansie, di interrogativi; semmai difendo la Chiesa come istituzione dall’attacco strumentale che da ogni parte, specie da sinistra, vedo continuare dal momento in cui ho avuto il bene della ragione, fino ad oggi.
Elsa, comunque vadano le cose, bisogna scegliere a chi dare il voto. Sarà pur “pietoso” il teatrino della partitocrazia, ma se per questo motivo tutti si astenessero da un voto qualsiasi o votassero scheda bianca, il Paese rimarrebbe privo di governo. Bella prospettiva!
Secondo te, poi, c’è forse maggiore “prossimità” fra partiti di destra e cattolicesimo?
Hai provato a considerare quanti divorzi esistono fra i parlamentari di destra? Mi dirai che anche a sinistra non si scherza, ed è verissimo. Ma da questo punto di vista c’è più coerenza. Lo strano è evidente quando i cattolicissimi non obbediscono alle direttive della Chiesa che a loro non piacciono. Cioè dissentono anche loro.
Ti ricordo poi che ultimamente la Chiesa, per bocca del card.Bagnasco, si è decisa, peraltro un po’ tardi , a stigmatizzare il governo di destra, ed in primis il premier, per l’immobilismo–cioè il non governo–in cui si è contraddistinto per molto tempo, oltre che per i comportamenti scandalosi di B., che hanno attirato tanta ironia su tutta l’ Italia.
Gli altri Paesi gli avrebbero dato un bel calcio nel sedere da molto tempo a questa parte. E comunque tutti i suoi sostenitori, in Parlamento e fuori, sono altrettanto responsabili del malgoverno, perché gli hanno prestato il fianco e continuano a farlo puntigliosamente (anche se molti non lo tollerano più), non volendo perdere il cadreghino e non volendo rinunciare ai propri privilegi. Non ricordo una prepotenza del genere da parte di parlamentari di sinistra; non ricordo vicende indegne e stomachevoli di compravendita dei voti.
E la politica in favore delle famiglie, tanto sbandierata e mai seguita? È forse questa che avvicina la destra alla Chiesa?
Altra ipocrisia della destra : non avrebbe mai messo le mani nelle tasche degli italiani. E molti sempliciotti se la sono bevuta.
Lasciando perdere i gravi problemi di oggi ( che riguardano più o meno tutti i Paesi occidentali), anche prima niente tasse? E senza tasse possono esserci servizi?
Il governo Prodi non si era certo lasciato andare a demagogìe di basso conio,e giustamente. Non avrebbe mai potuto, una persona seria come Prodi ( di centro sinistra e cattolico), promettere mari e monti o miracoli irrealizzabili.
Ma gli italiani, in buona parte, sono fatti così: caciaroni e masochisti, danno il voto a chi fa uscire le tasse dalla porta ma le fa rientrare dalla finestra ( e loro non se ne accorgono), ai partiti che danno l’elemosina al popolo ma si riempiono i loro portafogli, agli uomini che odiano i comunisti che non ci sono più, e sempre li chiamano in causa a sproposito, ad un uomo che è sceso in politica “a tempo perso” e segue i suggerimenti di un uomo-ombra ( quello di cui l’altro giorno ha parlato acutamente M.Crozza) e di un altro ( giornalista, che lo puntella anche con una trasmissione televisiva per cui guadagna cifre astronomiche–cinque minuti a sera– pagate da noi in un servizio pubblico), senza i quali non saprebbe che pesci prendere. Dovrei dire: che schifo! Invece dico che quegli italiani sono semplicemente stupidi e non vedono più in là del loro naso.