“Quando siamo partiti in aereo da Catania, stringevo tra le mie braccia quella bimba e provavo una gioia inesprimibile. Mi sembrava di avere con me Gesù Bambino“: parole di Fabrizio Schneider – già portavoce di De Gasperi, morto a 90 anni il 17 aprile 2012 – con le quali mi aveva narrato una delle quattro adozioni compiute con la moglie Diò e da me inserite nel primo volume intitolato CERCO FATTI DI VANGELO. Giornalista e fotografo dilettante, uomo di lieta conversazione, quella con Fabrizio è una delle conoscenze più belle che mi siano venute dalla ricerca di storie di vita. Mando un abbraccio ai cinque figli e per primo ad Andrea, regista televisivo. Quando lo conobbi, sentendo che cercavo “fatti di Vangelo” mi disse: “Potrebbe interessarti la storia dei miei genitori”. “Già narrata” potei dirgli incaricandolo di salutare il papà. Lo saluto oggi di nuovo con un bicchiere di Vino Nuovo.
A Fabrizio Schneider generoso e lieto
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Così Andrea Schneider mi aveva informato della morte del padre: “Era ricoverato da due settimane per problemi di respirazione, difficoltà che sono sorte dopo una caduta. Fino all’ultimo, anche quando non era più lucido, ha mantenuto il buon umore, l’attenzione per gli altri, l’amore per noi figli e per il Signore“.
Ed ora vediamo dove andremo a finire con questo post. 😕 😆 ah ah ah ah
Bello! ha fatto il “convegno dei cinque” anche a casa.
L’impressione di Fabrizio è una realtà.
Un San Giuseppe dei nostri giorni.
Ci sono genitori che ‘aspettano’ figli e ci sono figli che ‘aspettano’ genitori.
Non conoscevo questa persona.
Sono contento di aver appreso questo nuovo FATTO DI VANGELO.
Grazie, Luigi.
Buona Domenica a tutte e tutti.
F.
La collana “Cerco fatti di Vangelo” è davvero ottima. Una lettura che serve a sentire che Dio c’è: presente nella vita della persona che ti abita accanto.
OT
Buon Luigi,
condivido quanto scrivi nell’articolo sul Corsera.
I cattolici della FSSPX
nella componente moderata entrerà in comunione totale nella Chiesa Cattolica e verrà riconosciuto loro la libertà di un apporto molto più deciso nella dialettica del ritorno ad una teologia del “trono” in voga fino alla prima metà del 1900.
I cattolici nella stessa Fraternità nella componente intransigente,
entreranno nello scisma definitivo con propria non-illegittima gerarchia di origine apostolica.
Che cosa si sarà guadagnato ?
Farsi sempre tutto a tutti, tutto sperando.
Nella Chesa Cattolica,
c’è posto per tutti,
– per i “figli del tuono”,
– per i simpatizzanti degli “zeloti”,
– per i faccendieri con le mani sulla “cassa”,
– e quant’altro.
La prima comunità di Gesù,
non brillava
– per intelligenza,
– per sapienza,
tantomeno
– per teologia.
Inoltre,
Paolo era un fariseo,
Pietro ha timore di prendere decisioni,
se le prende, ritorna anche indietro…
Giacomo….fratello del Signore…
inizia nella Chiesa di Gerusalemme
una cattedra familistica.
Dunque
nel popolo della Chiesa cattolica,
vi è spazio per tutti.
Ovviamente
anche per Clodine e me 🙂
Abitare la casa del Signore non è un diritto acquisito, non è neppure un privilegio per i battezzati.
Abitare la casa del Signore è un dono che deve essere chiesto quotidianamente, giorno dopo giorno, dando ascolto alla profonda nostalgia di Lui che ci sale dall’anima.
Sopratutto, amico Matteo, per Clodine e te !
Avrei, invece, qualche dubbio sui “faccendieri con le mani sulla cassa” (ma non posso certo arrogarmi il diritto d’immaginare chi possa essere degno o meno d’appartenere al popolo di Dio).
Buona domenica al “pianerottolo” !
Roberto 55
P.s.: manteniamo fermo, cari amici, il “cordone sanitario” attorno a quello là !
Dove abiti Signore ?
Bussare ed entrare nell’abitazione del Signore non è merito,
è pura Grazia(Gratuità), è puro dono.
I doni non sono mai chiesti.
I doni sono regali.
I regali in quanto tali non hanno bisogno di richiesta.
Un vecchia consuetudine umana,
ricorda come ai bambini si diceva,
“se sarai bravo Gesù bambino ti porta il regalo”….
Ma ancora,
se sarai promosso
papa’ ti regala
– la bicicletta (una volta !!!!)
– il motorino…
Ma il regalo per sua natura non ha pre-condizioni.
Quanto ha segnato profondamente questa mentalità umana !!!
Entrare nella casa del Signore
è entrare nel dono in cui si riceve relazione dal Signore
è il Signore che inizia alla relazione,
è il Signore che trasformerà
il senso del potere a cui taluni apostoli vogliono partecipare,
a
partecipazione al dono di sé.
Il Signore, a chiunque si avvicini a Lui,
per chiedere miracoli,
non domanda MAI in via previa un pentimento una conversione,
ma
pentimento
è sempre evoluzione, cammino
che scaturisce dall’avere avuto una relazione con Lui.
Caro Luigi,
a forza di rileggere,
la memoria mi riporta e associa al nome Schneider, una rubrica molto molto bella che ascoltavo e attendevo alla radio ogni domenca mattina su testimonianze di vita, pari a quelle che tu racconti oggi come “fatti del vangelo”.
Devo cercare sul web se il ricordo è corretto.
Caro Luigi,
mi stai invitando su un terreno molto scivoloso e ti dico come la penso senza alcun intento polemico ma solo per riflettere, partendo da un pensiero: “ Dio ha creato la vita per essere felici” tant’è vero che Egli stesso è il Felice Iddio ( 1 Tim 1.11) e chi chiedevo come fa ad essere “felice” con tutte le “storture” che la vita riserva.
La vita è stata organizzata e creata in modo meravigliosamente sapiente e bello, in modo da far provare gioia e felicità infatti dice il Libro:
“Quanto sono numerose le tue opere, o Jehovah !
Le hai fatte tutte con sapienza.
La terra è piena delle tue produzioni.” ( Sal 104.24-25)
e mi chiedevo com’è possibile che Dio possa produrre esseri focomelici,paraplegici, tetraplegici e molti altri simili e difformi dal progetto originale.
E aggiunge :
“Ti loderò perché sono fatto in maniera tremendamente meravigliosa.
Meravigliose sono le tue opere,
Come la mia anima sa molto bene.” ( Sal 139.14-15)
Soffermandomi su questo: “fatto in maniera meravigliosa” mi veniva da pensare alla povera ragazza focomelica senza braccia e senza gambe incapace perfino di nutrirsi e mi chiedevo se anche lei avrà mai la possibilità di pronunciare queste parole “sono fatta in maniera meravigliosa”.
Riflettevo, magari potrà anche farlo in uno slancio di generosità, ma pensi che sarebbe uno slancio di gratitudine o sarà solo una melanconica e triste ripetizione di concetti ai quali non può credere ? Una tristezza tutta solo da nascondere e vivere in privato ?
Cosa mai potrà pensare, quando giunta all’età in cui le pulsioni sentimentali si affacceranno e non troverà nessun compagno disponibile a condividere le gioie della vita ? pensi che potrà continuare a dire a Dio: “grazie perché mi ha fatto in maniera meravigliosa” ? Sono pensieri che non riesco a metter da parte e che si affacciano di continuo e che certamente faranno dire a tutto il pianerottolo, “guarda quello là, com’è poco altruista e senza sentimenti”, e avrebbero ragione. Ma mi interrogavo, se, dopo una vita di “fatica” per quei genitori adottivi così disponibili, dopo che loro verranno a mancare, quale sarà il futuro della povera focomelica, ci saranno altri disposti a prendersi cura con altrettanto gioia dei precedenti ? o troverà solo ulteriore tristezza dovendo essere sopportata e supportata ? e lei, sarà disponibile a sostituire i vecchi genitori con dei nuovi o soffrirà ulteriormente per quella mancanza ?
Certo è dura affrontare con lucidità e freddezza questi argomenti, è sempre bello notare gli slanci di altruismo di altri, ma poi rimane la dura realtà della vita quotidiana, crudele per tutti anche quelli che non hanno le stesse difficoltà. Certo la questione è soggettiva e non intendo suggerire comportamenti né approvare né criticare chi sceglie in modo personale in un modo piuttosto che in un altro, ma credo che sia da pazzi decidere di far nascere persone così, quando vengono soppressi milioni di persone che potrebbero offrire a se stessi e agli altri un contributo. Credo davvero che sia crudele oltre che ingiusto. Mi ritorna in mente il pensiero di Geremia, “il cuore è ingannevole e avventato.” (Geremia 17:9) E ritorno al pensiero iniziale, se Dio è Amore, cosa c’è di amorevole nel far nascere una persona che soffrirà per tutta la vita ? Hai qualche idea ?
Ho trovato questa frase su un vecchio libro che dice : “ Il fine della vita non è quello di cercare un maestro, ma la Verità. Quando amerà la Verità più del suo io, allora il Maestro le verrà incontro nel suo cuore”
Forse non vuol dire niente, chissà. Si vedrà.
p.s. lo sapevi che ci sono delle atlete che utilizzano la gravidanza per migliorare le prestazioni . Secondo il Toronto Star, alcune atlete “si sottopongono a fecondazione artificiale e dopo due o tre mesi abortiscono per sfruttare l’accresciuta produzione di ormoni”.
Vedi che ingiustizia ? Perché mai Dio lo permette ?
Certo Matteo, era intitolata OGGI E’ DOMENICA – essa è all’origine della mia conoscenza con Fabrizio.
Gioab, la tua considerazione lacera l’animo. Non per questo scema il pensiero di Lui. Che forse ci sprona a cercare strade per affrontare anche casi estremi…
Un saluto- Giorgio Salvatori
Perdonami Luigi,
non avevo letto il tuo ricordo in Vino Nuovo.
E’ vero!
Ho il ricordo ancora il timbro della sua voce nella mia memoria,
era quello un momento straordinario della mia vita,
in cui il buon Dio mi aveva messo in una esperienza straordinaria di servizio,
quando ascoltavo la rubrica di Fabrizio Schneider
mi percepivo in profonda empatia
con ogni storia di vita concreta che faceva affacciare dalle onde radio,
la gioia di vite concrete
che rendevano
la presenza di Gesù,
vera carne, vero corpo
tra gli uomini.
Davanti a questa memoria che tu mi rendi,
davanti a ricordo di vita personale e familiare che tu rendi di lui,
che io non conoscevo,
alzo la mia gratitudine a Gesù,
e insieme per associazione di ricordi,
i miei bellissimi campi Mariapoli,
i miei soggiorni a Loppiano,
le tantissime riflessioni evangeliche di Chiara,
che hanno nutrito vitalmente i miei stupendi anni di servizio.
Una nostalgia struggente !
Ma un’altra storia del mio lungo cammino.
Da un “frammento”,
mi hai dato una grande gioia, Luigi.
Grazie.
Grazie a te Matteo.