Sogno notturno di me che trovo nel buio un gatto intorno alla casa abbandonata dove sono nato e lo prendo con me.
Trovo nel buio un gatto
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Sogno notturno di me che trovo nel buio un gatto intorno alla casa abbandonata dove sono nato e lo prendo con me.
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interessante messaggio onirico….
il Gatto nella Kabala avverte di un tradimento!
Ergo, essendo il gatto sgusciato tra le mura della casa natìa, che un parente prossimo, forse, ti tradirà…magari a causa di una eredità!…
Vedi tu!…Luigi…occhio!
“nel buio” = sotterfugio, trama oscura…mmmm….il mistero s’infittisce!
Desiderio di dare protezione e desiderio di riceverla.
Invece io da mesi sogno quasi tutte le notti i miei nonni materni e la loro casa dove sono in parte cresciuto, ora disabitata.
Nei giorni scorsi ero sul mar Egeo e mi appisolo di pomeriggio. A un certo punto sogno di tornare lì tra diversi anni e di trovare non solo la casa ma tutta la zona, la contrada, completamente deserti. Non c’è più nessuno. Mi sono svegliato di soprassalto tutto sudato e mi sono gettato in acqua per un bagno.
Oggi è il nome di Maria
Nome dolcissimo!
Nume santissimo!
Nome bellissimo!
Nume eterno!
Non c’è nome più bello su questa terra e nei cieli di questo: Maria!
Lei raccoglie i suoi figli abbandonati e dispersi sotto il suo manto.
Li raccoglie là nella casa dove sono nati e li prende con sé.
Il gatto intorno alla casa abbandonata? Luigi che cerca i suoi ricordi. Ma io non ho bisogno di cercarli … si presentano da sè.
Luigi veramente la casa dove sei nato è abbandonata?
Sì, è ancora in piedi ma non è più abitata come tante case contadine nella campagna tra Recanati e Osimo, dove si trova. La scuola delle mie prime tre classi elementari è stata abbattuta. Che farei per ritrovare il libro di lettura su cui imparai a mettere insieme le lettere dell’alfabeto.
Mi mettono una tale malinconia quei casolari diroccati sparsi nelle campagne: echi di vita passata risuonano tra quelle mura fatiscenti un tempo animate da grida di bambini, riunioni famigliari attorno al ceppo. Sembra di sentire l’odore di quelle minestre contadine dal profumo speziato uscire dai comignoli! E lo scoppiettìo di un fuoco allegro, giocondo: si ha l’impressione di veder uscire il fumo tra le tegole ora sconnesse…
La vita non offriva molto, ma quel poco era un mondo, un mondo di affetti, di sicurezza, di umanità solidale, fino a che non venne la guerra a sconvolgere un quotidiano di sacrifici, un’esistenza di duro lavoro sgretolata dall’umana ferocia!
Guardare indietro e riflettere su quanto accadde, e quanto ci viene prospettato a margine di una ricorrenza come quella che ieri , 11-9-2011 a 10 anni dall’assalto alle torri abbiamo tutti rivissuto mi domando a quale deriva siamo destinati, e perché l’uomo non impara dalla storia!
Certamente, la casa inabitata, spettrale di Luigi ci narra di un tempo in cui la vita su questo pianeta – a dispetto delle ideologie nefaste che di li a poco manifestarono la loro assurdità – era accettabile.
Malgrado la recessione galoppante, ora come allora, che favorì l’ascesa delle dittature tuttavia di crisi energetica non si parlava; anche il problema dei cambiamenti climatici non era all’ordine del giorno, men che meno quello demografico [ora siamo a 6.874.078.491 esseri umani viventi nel mondo] l’acqua era la nostra più grande risorsa che ora è ridotta al lanternino!
Mi domando, con queste 5 enormi questioni sul tappeto:
recessione globale spaventosa
cambiamenti climaticici
problema demografico mondiale
crisi energetica
mancanza d’acqua
Cosa ne sarà di noi da qui a qualche tempo?
Oggi è il nome di Maria
Nome dolcissimo!
Nume santissimo!
Nome bellissimo!
Nume eterno!
Ci protegga Lei sotto il suo manto!
Caro Luigi, lo sai vero che la scrittura condanna i sogni falsi. Secondo la Legge, il falso sognatore che incoraggiava l’idolatria doveva essere messo a morte. (De 13:1-5) Dio a volte poteva parlare ai suoi veri profeti mediante sogni (Nu 12:6), ma condannava i “profeti di sogni falsi”, che sviavano il suo popolo dalla vera adorazione. (Ger 23:25-32; 27:9, 10)
Come faresti a riconoscere quelli veri da quelli falsi che “non valgono nulla ?”
“Poiché gl’idoli domestici dicono cose vane, gl’indovini vedono menzogne, i sogni mentono e danno un vano conforto; perciò costoro vanno smarriti come pecore, sono afflitti, perché non c’è pastore.” ( Zaccaria 10.2 Nuova Riveduta)
Soffri mica di solitudine che sogni un gatto ? O era una gatta ! O è segno di generosità e altruismo nella volontà di “confortare” ricevendone in cambio le fusa ? Devi fare attenzione che hanno certe unghie e lasciano i segni…..
Wikipedia : – “Diversi studi hanno evidenziato come la compagnia di un gatto possa aiutare le persone con problemi psichici, le persone sole o stressate abbassandone la tensione. Esistono persino delle tecniche di gattoterapia, ossia di pet therapy con i gatti”
Non è il tuo caso vero ?
Perché non restaurare quel casale abbandonato? Ne varrebbe la pena.
O.T.
E’ un off-topic, ma prende spunto dalle terre che hanno dato i natali al nostro Luigi.
“La Chiesa più che dare risposte tecniche su come affrontare la crisi, di competenza degli economisti e dei politici, offre questa soluzione interiore”. Mons.Bregantini ha spiegato il concetto prendendo spunto anche da una poesia di Giacomo Leopardi: “A pochi passi dal luogo del Congresso c’era la collina di Recanati, dove il Leopardi ha guardato l’infinito. In questo momento c’è una siepe che impedisce in Europa e in Italia lo sguardo verso il futuro, verso gli investimenti e la speranza. Noi dobbiamo aiutare la gente a guardare oltre. Quando un popolo guarda oltre e progetta, investe e trova lavoro, altrimenti non c’è economia che tenga. Non sarà la Borsa a salvare il mondo – chiosa Bregantini – ma la speranza”. L’arcivescovo di Campobasso-Bojano ha presieduto la celebrazione eucaristica nella cattedrale di San Venanzio a Fabriano.
@ Luigi
Scuola di campagna
È fuori dal borgo due passi
di là del più fresco ruscello
recinta di muro e cancello
la piccola scuola di sassi.
Agnella staccata dal branco
col suono che al collo le han messo
richiama ogni bimbo al suo banco
nell’aula che odora di gesso.
C’è ancora la vecchia lavagna
con su l’alfabeto mal fatto:
lo scrisse un bambino distratto
dal verde di quella campagna.
E lei, che mi vide a sei anni,
c’è ancora. La voce un po’ fioca,
vestita d’identici panni,
la vecchia signora che gioca.
C’è ancora il vasetto d’argilla
che m’ebbe suo buon giardiniere;
è verde, fiorito di lilla,
e un bimbo gli porta da bere.
Il tempo passò senza lima
su queste memorie. Ritorno
lo stesso bambino d’un giorno
sereno, nell’aula di prima.
E in punta di piedi, discreto,
nell’ultimo banco mi metto
e canto, nel dolce coretto
dei bimbi, l’antico alfabeto.
(Renzo Pezzani)
http://www.parmaelasuastoria.it/ita/La%20vita%20letteraria.aspx?idMostra=49&idNode=391
Ancora qualcosa di bello, per augurare a tutti una serena notte
http://www.youtube.com/watch?v=-5AHZzZk-Ho&feature=related