Finito di scrivere per il Corsera sono tornato alle dieci di sera al santuario per la provvista d’acqua. Ho comprato in un negozio tre piccole taniche di plastica con l’immagine della Vergine su un fianco, capaci di un mezzo litro ciascuna. Le ho pagate tre euro. Con esse sono andato alle “fontane” – cioè alle cannelle che si trovano sul fianco del santuario, nella zona tra la rampa che sale alla basilica superiore e la Grotta. Sono una trentina. Sul muro che le sovrasta c’è scritto: “Lava il tuo viso, bevi quest’acqua e prega Dio che purifichi il tuo cuore”. Le persone qui si lavano, bevono e riempiono taniche e bottiglie. Ho fatto la coda e ho riempito le mie tanichette: una per la suocera che si chiama Rita, una per Anita mia sorella, una per la cognata Anna. L’acqua nel mio parentado è affare di donne. Tornando all’Hotel Gallia cammino accanto a donnette che trasportano taniche da cinque e dieci litri, curve da un lato come il giorno che l’acquedotto è in panne e vanno a rifornirsi alla fontana. Trovo un gruppo di donne africane, vestite a grandi colori, che portano le taniche sulla testa in bell’equilibrio. Le saluto, mostro le mie tanichette e ridiamo della nostra semplicità.
Torno da Lourdes con tre taniche di acqua
79 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Insieme al sorriso scaturito dalla lettura di queste tue parole, Luigi, sono arrivate anche alcune lacrime di nostalgia , di dolcezza e di identificazione. Ricordo quella bottiglia a forma della madonna sul grande cassettone in camera da letto dei genitori, quel liquido all’interno, prezioso come e piu’ dell’oro. Se avevo una febbre, se passavo le malattie dei bambini, se facevo qualsiasi cosa fuori dall’ordinario e su su fino agli esami universitari, una goccia di quell’acqua preziosa mi ha sempre toccato la fronte per mano della mamma.E’ durata decenni…
Confesso di non essere mai stata a Lourdes. La mia mamma invece si, varie volte.Non avevo mai sentito la necessita’ di farlo. Desiderio che, invece, si sta manifestando da qualche tempo…
Grazie ancora Luigi per la descrizione di momenti ed azioni che esulano dalla cronaca “normale” di un viaggio papale ma che sono in grado di raccontarti attimi non meno importanti e di grande significato se saputi cogliere.
Ad uno degli elementi piu’ naturali – l’acqua – viene affidato un messaggio di amore, di purificazione, di grandezza divina…………..
Bell’immagine…Grazie a Luigi per averci riportato questo “spaccato” di Lourdes…
Le donne africane che portano le taniche sulla testa, mi ricordano un pò le donne del meridione d’Italia, a cominciare dalle mie nonne..che erano solite portare cesti o taniche sulla testa…
Inoltre l’acqua che purifica, è un’immagine bellissima.
“Chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete” (Gv 4,14)
Buonanotte a tutti!
F.
Ricordo bene quelle taniche 😀
molte persone, durante il pellegrinaggio che ho compiuto a Lourdes, insistevano con me perchè facessi il bagno alle piscine.
Non vi nascondo che non me la sono sentita per due motivi:
1) un certo pudore
2) ho preferito non mettermi in fila per non togliere un posto a una persona che probabilmente ne aveva più bisogno di me, vista la fila immensa di uomini e donne infermi/e.
Non dimenticherò mai il mitico cero da 70kg che costa circa 700 euro 😀
Una cosa l’ho voluta fare a tutti i costi: sono entrato nell’ufficio per la prenotazione delle messe e ne ho fatto celebrare una in suffraggio dei miei parenti defunti.
Un altro ricordo indelebile rimarrà il rosario recitato alle 22 sotto un diluvio incredibile, non vedevo tanta acqua da tempo!
E poi un’adorazione eucaristica nella cappella di San Cosma e Damiano, segno del destino…
Come si fa a non portare l’acqua di Lourdes: la fonte miracolosa che sgorga proprio lì, sotto la grotta dell’apparizione! E’ un po’ come prendere l’acqua al pozzo di Sicar: è il nostro spirito che anela, come cerva ai corsi d’acqua, alla ricerca incessante di Dio. E’ la forza della fede che attraverso quel gesto tenta di esprimere l’inesprimibile. Il prendere l’acqua simbolicamente rimanda alla trascendenza, alla sete di quella presenza che sentiamo vicina e al contempo inafferrabile; abbiamo bisogno di Liturgia perché la nostra fede sia “significata” non potrebbe essere diversamente, siamo spiriti incarnati, non angelicati! L’intervento di Dio poi è sempre misterioso, libero, è un “intervenire”, “agire” nel segreto che non è documentabile oggettivamente, ma viene riconosciuto realmente soltanto nell’abbandono fiducioso. Nel mio armadietto conservo non soltanto abbondante acqua di Lourdes, ma anche quella del Giordano e del lago Tiberiade….conservo una pietra, l’ho portata con me dal monte Tabor a memoria di quell’evento. Anche la terra, la natura, le pietre, tutto partecipa della divinità, tutto parla di Dio. Mi chiedo cos’è l’uomo senza la fede, a quale destino di infelicità è votato..
Un abbraccio a tutti
Ciao F. ciao Prì..Sump…bentornato Luigi e grazie di cuore perché ci rendi partecipi di tanta grazia.
Ciao a tutti (uso il ciao anche se magari a qualcuno dovrei dare del Lei o del Voi per titoli onorifici e di carriera…perdonatemi comunque 🙂 )!
Virtualmente anche noi siamo “distributori di acqua”, una parola di conforto ad un amico è rigenerante come l’acqua in una calda giornata d’agosto, una mano tesa a colui che ha bisogno è come la pioggia che bagna il raccolto dopo la semina, un “ama il prossimo tuo, nonostante tutto e comunque” è come quella goccia che cade sulla roccia erodendola ed arrivando nella profondità dell’animo umano…
🙂
Ho trovato questo bel file pdf riguardo l’acqua che si può scaricare dal sito http://www.caritasgrosseto.org/download%20%202007/Decalogo.pdf
Mi sembra cada come un “abito su misura…”!
Ciao e buona lettura!
Cangio
Personalmente sono preso da queste parole pronunciate da BXVI, sabato 13 sera nella PROCESSIONE “AUX FLAMBEAUX”:
“Maria ci insegna a pregare, a fare della nostra preghiera un atto d’amore per Dio e di carità fraterna.
Pregando con Maria, il nostro cuore accoglie coloro che soffrono.
Come potrebbe la nostra vita non esserne, di conseguenza, trasformata?
Perché il nostro essere e la nostra vita tutta intera non dovrebbero diventare luoghi di ospitalità per il nostro prossimo? ”
“Come scrive l’apostolo san Giovanni:
“Chi ama suo fratello, dimora nella luce e non v’è in lui occasione di inciampo” (1 Gv 2,10).
Vivere l’amore cristiano è fare entrare la luce di Dio nel mondo e, insieme, indicarne la vera sorgente.”
Personalmente mi interroga
“Lava il tuo viso, bevi quest’acqua e prega Dio che purifichi il tuo cuore”.
In questa frase Matteo c’è il segreto, in queste tre parole : lavare, bere, purificare, è racchiuso in sintesi il mistero della “sorgente”alla quale fai riferimento.
Tutte e tre le parole hanno per protagonista quell’acqua cui Cangio, nella sua bellissima segnalazione, ci fa notare. Gli interventi più significativi di Dio nella storia avvengono per mezzo dell’acqua. L’acqua è l’elemento simbolico per eccellenza, è il segno della presenza di Dio. Nominata circa settecento volte nella Bibbia la troviamo immediatamente in genesi 2,6, quando ” L’acqua saliva alla terra”, per passare all’acqua del diluvio e del mar Rosso. Inoltre è motivo di tentazione: la mancanza d’acqua mette in discussione l’esistenza di Dio in quanto viene meno la sopravvivenza dell’ umanità! Una terra ricca di acqua è segno della cura di Dio per il suo popolo; per non parlare dell’acqua del battesimo e quella del costato di Cristo, del sacrificio Eucaristico,della veglia pasquale e dell’Apocalisse quando “il mare scomparirà ma resterà il dono dell’acqua” . Ma l’acqua di gran lunga più rappresentativa è quella promessa alla Samaritana al pozzo di Giacobbe : quella , dice il signore, toglierà per sempre l’arsura, riferendo a Se stesso come “L’acqua che garantisce la vita” ma quella eterna !
“Lava il tuo viso” mi rammenta il cieco nato: Gesù dopo aver fatto del fango, gli spalma gli occhi e gli dice : Và a Sìloe e lavati!” Il cieco va, dopo essersi lavato il viso riacquista la vista
Anche noi siamo come il cieco nato, solo l’amore che chiama alla fede ci impegna alla sequela! “bevila” ci ammonisce la seconda indicazione: è il verbo che ci indica come fare nostra la parola di Dio affinché Egli agisca in noi, attraverso la preghiera, nell’adesione a Cristo.
Solo allora, dopo aver ruminato interiormente la Parola di Dio si giunge alla “Purificazione del cuore” , allorché toccando il fondo diventiamo consapevoli della nostra nullità che è la vera conoscenza di noi stessi, del mondo che ci circonda e della Realtà dentro di noi. Senza questo processo difficilmente il nostro amore sarà autentico
Non ho capito il senso del viaggio del Papa in Francia.
Sono combattuto tra il considerarlo una visita politica, un mero incontro tra capi di Stato, così come è apparso chiaramente nelle televisioni italiane e francesi o una visita con duplice valenza: politica quando ha ripreso i temi della laicità e delle radici dell’Europa e, nello stesso tempo ecclesiale quando ha voluto ribadire con fermezza il no alla comunione agli ex divorziati risposati (tralascio le unioni definite illegittime) e l’imposizione di non indugiare a re-introdurre la messa in latino.
Personalmente, ho da tempo superato queste ed altre questioni.
Sono favorevole all’eucaristia sempre e senza distinzioni di categorie.
Lascio alla misericordia di Dio il giudizio.
Nel secondo caso sarei indifferente alla messa in latino in quanto non vi parteciperei, ma dato che non si tratta di messa in latino così come non era stata abolita dal concilio, bensì della messa Tridentina. In questo caso dissento totalmente
Per inciso qualche settimana fa mi sono fermato a Budapest qualche giorno e alla domenica mi sono recato nella cattedrale di Santo Stefano, sperando che vi fosse una celebrazione in una qualche lingua di mia conoscenza se non proprio in italiano. Purtroppo la lingua era l’ungherese e dopo 5 minuti, mia moglie ed io ci siamo guardati negli occhi e siamo usciti.
Immagino cosa succederebbe oggi solo in Italia con il latino, dove pare che una non poca quantità di giovani non sappia recitare il credo ne altre preghiere in italiano. Del resto immagino la difficoltà degli islamici, obbligati dal Corano, a pregare in arabo e solo in arabo a prescindere dalla lingua madre.
Mi farebbe piacere di conoscere la vostra opinione su questi temi/provocazioni.
Non lo chiedo a Luigi Accattoli, avendo letto anche in anni recenti suoi commenti ed articoli su queste questioni.
BenedettoXVI ha ribadito il suo deciso “NO” circa la comunione ai divorziati, anch’io, come Nino, disapprovo questa presa di posizione della Chiesa e lascerei il giudizio alle coscienze e a Dio stesso. Avverto una contraddizione in termini, nel senso che prima afferma che “nessuno è di troppo nella Chiesa, ciascuno, senza eccezioni, in essa ci si deve potersi sentire ‘a casa propria, e mai rifiutati da Dio…» -in relazione alla messa in latino- e poi…dall’altra chiude la porta a tanti devoti i quali, per motivi molteplici hanno visto naufragare un proprio progetto di vita, e a stento, con grande fatica ricostruiscono le mura frantumate.
Pur manifestando una certa perplessità in tale decisione, tuttavia, non nego i danni che apportano al tessuto sociale la perdita di certi valori, e comprendo quanto stia a cuore alla chiesa la famiglia quale “cellula” fondamentale! E’ pur vero che i nostri cugini d’oltralpe sono tendenzialmente inclini a chiudere il classico occhietto sulle situazioni più disparate (un po’ come gli altri cugini iberici), forse il papa ha voluto parlare chiaro ai vescovi affinché veglino con più accortezza, e ..almeno all’apparenza ..alcuni mostravano sguardi accigliati di disapprovazione, almeno è quello che ho percepito! Riguardo al rito tridentino non vedo il problema Nino, in fondo visto è facoltativo, anzi, trovo la messa in latino bellissima, provare per credere!
volevo dire “visto che è facoltativa”…
ma il latino non e’ la lingua che potrebbe unirci tutti?
Visto che fino a qualche anno fa si studiava in tutte le scuole – anche qui negli USA – anche soltanto a livello elementare ma che ti dava la possibilita’ di comprendere il Sacerdote che celebrava e la celebrazione stessa.
Non entro nel merito di discussioni teologiche perche’ non so farlo, ma tutte le scellerate riforme della scuola che hanno tagliato fuori la radice della nostra lingua italiana (il latino) hanno condotto a questi risultati.
Io , italiana, vado a Messa nella comunita’ spagnola con un parroco polacco che parla spagnolo e quando non ci capiamo in inglese (non parlo spagnolo) ci parliamo in latino. Ora lo so che questa e ‘ troppo complicata, pero’ serve a darvi un’idea dell’unione che il latino puo’ favorire.
Per quanto riguarda andare a Messa in nazioni il cui idioma ci e’ sconosciuto, e’ successo anche a me ( rieccoci! che il latino avrebbe aiutato) ma non me ne sono andata…credo che la Messa si puo’ seguire con gli occhi della fede: i gesti sono gli stessi e la presenza del Cristo esula dalle lingue diverse.
Alla visita del Papa in Francia darei sicuramente una doppia valenza, lasciando pero’ inalterato il significato principale di visita pastorale a cui si e’ aggiunto l’invito a Parigi da parte del presidente francese lo scorso Dicembre. Belli i temi trattati anche nella parte, come dire, ..politica. Delicato e forte l’incontro con la Comunita’ ebraica e bellissima accoglienza da parte dei “distratti” francesi a Les Invalides. Ma su tutto certamente non va dimenticata Lourdes e quella frase semplicissima che racchiude ogni insegnamento, ogni oceano di parole, ogni enciclopedia scritta: ” in realta’, basta amare.” Quattro piccolissime parole con un significato piu’ profondo dell’universo intero.
Buongiorno a tutti! da una Florida calma e assolata ( finalmente!) e senza neppure una nuvoletta
Abbracci a tutti, alle ragazze terribili, a F. e Sump e gli altri
Caro Nino, la visita del Papa era innanzitutto pastorale, nel senso che fu programmata a suo tempo in relazione al 150° anniversario dalle apparizioni della Madonna a Bernadette Soubirous: successivamente, dietro grandi insistenze e considerando che in Francia da Pontefice non era ancora stato, è stata aggiunta la tappa parigina all’agenda del Papa.
Fatta questa doverosa premessa, mi fermo ai punti da te citati.
Non v’è ombra di dubbio che il matrimonio sia indissolubile e che Cristo abbia chiaramente affermato l’impossibilità, da parte dell’uomo, di rompere il vincolo sacramentale.
Non parliamo poi delle promesse che gli sposi si scambiano il giorno del matrimonio davanti all’altare.
Tuttavia vanno analizzate molto cose: un conto è un matrimonio che finisce per “noia”, per “cotte” dei coniugi ecc, un conto è un matrimonio che non può più essere sopportato per violenze, menzogne ecc…
Credo che la Chiesa debba prendere in considerazione queste differenze: un uomo o una donna il cui coniuge utilizza la violenza all’interno delle mura domestiche, si ubriaca, fa uso di stupefacenti ecc, secondo me ha il diritto sacrosanto di mettere fine a quel matrimonio.
Per quanto riguarda la messa Tridentina.
Io non capisco tutto sto fervore contrario: il Papa ne ha reso possibile la celebrazione senza più vincolarla al parere del Vescovo; mica l’ha resa obbligatoria cancellando il rito ordinario!
Dunque non capisco quale problema possa dare: chi vuole parteciparvi ci va, chi non vuole continua a vivere il solito rito.
Io ho partecipato alla messa tridentina che da giugno si svolge a Cagliari nella Basilica di Santa Croce e non mi è sembrata così incomprensibile; tra l’altro vi era la traduzione italiana a fronte.
Inoltre mantiene una serietà e un’austerità che, in tempo di schitarrate, applausi, urla, offertori show ecc, a me francamente non dispiace…
Credo che la Chiesa abbia il DOVERE di non buttare nel dimenticatoio una tradizione vecchia di 2000 anni, che oggi viene percepita come lontana, quando invece era in vigore fino a 40 anni fa.
Da questo punto di vista credo che Papa Benedetto XVI e mons. Marini stiano facendo un ottimo lavoro con la riscoperta dei paramenti tradizionali, delle antiche regole liturgiche ecc…
Concordo in pieno, su tutto, con Clodine e Damiano!
ma perche’ dobbiamo per forza criticare anche una cosa che e’ facoltativa?
Tra tutti i divieti, i “no”, le impossibilita’, ci viene concesso qualcosa che possiamo scegliere, e noi ci lamentiamo lo stesso?
E’ proprio da incontentabili!!………….
Caro Nino,
ti trovo un po’ enigmatico: c’è qualcosa, nelle cose che scrivi e nella grinta che ti è propria, che non riesco a comprendere.
“Sono favorevole all’eucaristia sempre e senza distinzioni di categorie”. Affermazione chiarissima e (per me) del tutto condivisibile.
“Purtroppo la lingua era l’ungherese e dopo 5 minuti, mia moglie ed io ci siamo guardati negli occhi e siamo usciti”. Non c’era Eucarestia nella Messa in ungherese?
Se mi permetti una battuta (affettuosa), mi fai venire in mente la pubblicità di una radio privata specializzata in canzonette: “Solo musica italiana!”.
(Ciao a tutti, amici carissimi. Di tempo ne ho proprio poco in questo periodo, ma il modo di rompere le scatole, come vedete, l’ho trovato anche oggi. – Qui ci starebbe bene un emoticon sorridente, ma non ho mai capito come inserirlo! – Con un emoticon commosso, invece, dico a voi tutti che quando riesco a buttare un occhio al blog e ai vostri interventi affettuosi mi viene da tremare e pregare: grazie!).
Beh, mi sembra che Nino sia un altro che è papa di se stesso. Per forza che poi non capisce il senso di quel che fa quell’altro papa.
Clodine… il “no” di Benedetto XVI è lo stesso di Giovanni Paolo II, lo stesso di tutti i Pontefici alle prese con la piaga del divorzio. è il NO di Cristo a vivere secondo il mondo.
se Gesù ha stabilito la Chiesa come autorità e nella Chiesa il Pontefice per dire parole chiare e definitive (proprio per non mandare in confusione i fedeli) perchè si dovrebbe “lasciare il giudizio alle coscienze e a Dio stesso.”?
forse che il Papa a Lourdes ha detto cose contrarie alla volontà di Dio? non mi pare dato che Gesù è stato chiaro e l’uomo non può separare-rompere ciò che è stato costituito in unità da Dio.
forse che la coscienza umana arriva a saperne più di Nostro Signore?
Damiano la Chiesa non condanna e non vieta la separazione fisica dei coniugi anche per i motivi che tu elenchi, ma il divorzio non può essere ammesso.
prima dici che il matrimonio è indissolubile e qualche riga dopo scrivi “…secondo me ha il diritto sacrosanto di mettere fine a quel matrimonio.”
Mandis!! non so cosa fare per trattenermi e non vorrei cominciare un’altra disputa con te, anche perche’ ti voglio bene!
Non mi piace mettere in piazza le esperienze troppo personali, ma ti posso assicurare che quegli esempi descritti da Damiano esistono sul serio ed io ne sono la prova vivente!!!!!! Ora! posso anche concordare con te che la Chiesa non ammette il divorzio,ma oltre alla comprensione e all’affetto, non si potrebbe fare uno sforzo maggiore e riaccogliere con i Sacramenti coloro che – non per loro colpa – si trovano a dover vivere in una situazione generata dalla brutalita’ che gli esseri umani sanno raggiungere? Perche’, senza averne alcuna responsabilita’, mi devo trovare nella scomodissima posizione di vedermi negata l’Eucaristia ?
Grazie a Dio che ho superato lo shock del prete che mi disse di cambiare chiesa per la Messa (in Italia) cosi’ che non mi conosceva nessuno. MA per il resto ne vogliamo parlare senza i dogmi , le regole, e i testi imparati a memoria????
Chiedo scusa se sono sembrata troppo irruenta, ma comprenderete che il soggetto mi tocca molto da vicino……………
Concordo con l’amico Sump -che quando appare, di questi tempi, è come un vedere un raggio di sole, una presenza rassicurante, un dono- ti siamo accanto Sump, lo sai…lo sai!
Sono belle le tue parole Principessa, molto belle e giuste. ti abbraccio!
Sono felice che anche Damiano condivida il nostro punto di vista, mi riferisco alla sospenzione dell’Eucaristia, per alcuni decisione ineccepibile… per me…un problema assutamente accessorio, anzi, un arbitrio.
Nessuno cristiano dovrebbe sentirsi privo della famiglia in questo mondo: la Chiesa è casa e famiglia per tutti, o no? Come direbbe Matteo” specialmente per quanti sono affaticati e oppressi” .Tra l’altro, basterebbe ragionare un pochino ed andare in profondità: ma, scusate, non è forse lo stesso diritto canonico a stabilire, con termini tecnici opportuni, che ci sono casi di incompatibilità in cui sarebbe opportuna la separazione? come mai la gerarchia ecclesiastica insiste sulla indissolubilità del vincolo matrimoniale, quindi dice no al divorzio, poi i tribunali ecclesiastici i matrimoni li “annullano” ? Anzi, pullulano di richieste !! ragazzi dai…e se un povero diavolo non possiede 15 mila euro da consegnare al tribunale della sacra rota deve stare una vita lontana dal corpo di Cristo ?? Ma…è una privazione indebita, una violenza, andare alla celebrazione e non comunicarsi è come invitare a pranzo un affamato e togliergli il piatto sotto il naso! Ma va la’…
P.S
Ci tengo a precisare che non è un problema che riguarda me personalmente, io ricevo ogni giorno l’Eucaristia, ma vedo tante persone che se ne restano umiliate..in fondo alla chiesa e mi si stringe il cuore.”Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio”. Frase del profeta Osea che andrebbe meditata.
princess il divieto di comunione vale per i risposati (civilmente) e i conviventi che vivono una condizione palese di adulterio.
chi è divorziato (non per sua colpa) ma vive castamente e cristianamente può fare la comunione (fatta salva la debita confessione sacramentale).
clodine il matrimonio non è annullato dalla Rota Romana, ma dichiarato nullo fin dall’inizio: “quel” matrimonio non è mai esistito.
Mandis: un esempio su tutti
CAROLINE di Monaco
quel matrimonio non e’ mai esistito??????
ma per favore!!!
Clodine perchè non vai dal Pontefice col ditino puntato e gli dici “perchè non medita un po’ di più il profeta Osea prima di mettere-ribadire tutti questi divieti indebiti? Ma va’ la!”.
non sono ferrato su Carolina di Monaco
Ma che vuol dire Mandis? Perché questa proibizione, dare per scontato che nella vita non si possa errare, o che non esista la menzogna,o la sorpresina dopo quel fatidico “SI”, ma..dimmi.. quanti mostri emergono dopo un anno o due dall’unione? La cronaca nera è sotto gli occhi di tutti… Ma chi siamo noi per giudicare! Sai cosa vuol dire condividere la vita intera con una persona che non riconosci più, con la quale non riesci a gestire più il rapporto? perché la chiesa non viene incontro ai suoi figli disperati, dimmi, perchè ?? E perché Carolina di Monaco ha visto annullato il Matrimonio con quel debosciato del primo marito seduta stante e una povera ragazza dovrà essere obbligata per il resto della vita a subire la pena, oltre che l’esclusione dal banchetto Eucaristico. Forse perché “udite udite” non è pura di cuore…ma chi è puro di cuore ditemi….Vi sentire puri di cuore?… Quanti di voi -non che si sentono- SONO puri di cuore? …Posso sospirare ?…Sto sospirando !!! ahhhh…Gesù Gesù…
appunto chi siamo noi per giudicare, Clodine? e per giudicare il Papa!
vai a conferire col Pontefice e ponigli questi quesiti Clodine, io sono solo un povero peccatore.
il Pontefice si dia il caso che è il Vicario di Cristo, è autorizzato a parlare a suo nome, è questo che non entra più nelle orecchie dei cristiani.
constato sempre più che noi cristiani invece di guardare a Cristo e di accettare per amore suo le sofferenze e fosse anche le ingiustizie, fosse pure da parte della Chiesa (che è madre anche quando percuote, insegna San Pio da Pietrelcina), guardiamo nel piatto degli altri con invidia.
Non si tratta di puntare il ditino, Mandis! si tratta semplicemente di fare cio’ che si predica. Mettere in pratica quell’amore di cui sono intrise omelie, prediche, discorsi e quant’altro. L’affetto e la comprensione della Chiesa dovrebbe essere esercitato e non solamente annunciato.
E’ vero che mi sono risposata, ma e’ anche vero che ho cresciuto due figlie non mie nella fede del Signore (nonostante il rifiuto degli uomini che lo rappresentano), e’ vero che ho guidato e guido la mia famiglia secondo gli insegnamenti della Chiesa, ho sofferto e continuo a soffrire ( ma proprio mi escono le lacrime al momento della Comunione) di non poter ricevere il Signore.
Posso aver sbagliato nella scelta del compagno 30 anni fa, ma e’ il compagno che si e’ rivelato un mostro dopo il matrimonio. Perche’, nella grande carita’ di cui si va cianciando, la Chiesa non prevede anche annullamenti di matrimonio gratuiti per persone, come me, senza la possibilita’ economica di pagarsene uno?
Io non capisco bene tante cose e mi sforzo di seguire ed accettare le regole, ma un po’ di buon senso non guasterebbe neanche nella Chiesa
Non è detto che non ci vada da Benedetto XVI col ditino puntato a rammentargli il profeta Osea…Santa Caterina da Siena ne sa qualcosa , lottò con vescovi e papi e a Gregorio XI scriveva: “Otterrete di più col bastone della benignità che colo bastone della severità”. Combatté contro la corruzione della Chiesa, si recò nella città francese e con un capolavoro di diplomazia politica riuscì a convincere Papa Gregorio XI a riportare il seggio papale, da Avignone, a Roma. Ed era la ventitreesima figlia di un tintore…umile e per nulla istruita, se non da Dio!
Di sofferenze e ingiustizie da parte della Chiesa te ne posso raccontare 30 anni lunghi, eppure ogni giorno , mentre recito il Rosario, chiedo di non essere invidiosa.
Non si tratta di andare a conferire con il Pontefice, caro Mandis; tutt’al piu’ sarebbe il Pontefice a doversi interessare delle richieste che vengono dal suo gregge, – attenzione!! non ho detto esaudirle! ma interessarsi – e , proprio perche’ e’ il Vicario di Cristo e parla a Suo nome, darci anche una speranza, oltre ai “NO” e alle impossibilita’…
Mi azzardo a intervenire in questa delicata e sofferta questione, sulla quale è veramente difficile non avere dubbi e perplessità, per dire che:
1) il matrimonio indissolubile l’ha voluto Gesù Cristo. Non ci si può far niente: meno che mai è dignitoso pastrocchiare con eccezioni e cavilli esegetici per fargli dire un’altra cosa. Umanamente un impegno per sempre è superiore alle forze di chiunque, giuridicamente un contratto da cui non si può recedere è un’aberrazione, ma Lui del matrimonio ha fatto un sacramento. (Matteo – non l’evangelista, ma questo qui – direbbe: “fatevene una ragione”).
2) Essendo una cosa tanto preziosa e difficile, il matrimonio indissolubile andrebbe protetto in tutti i modi dalla società. Invece oggi succede tutto il contrario: come non essere più che comprensivi nei riguardi dei tanti che incappano nel suo fallimento?
3) Però se uno viene a trovarsi in una situazione irregolare (divorziato convivente moro uxorio con un”altra persona), possono esserci mille giustificazioni e la situazione può essere degna del massimo rispetto, ma sempre irregolare rimane. Se la Chiesa prescrive, in casi del genere, l’astensione dalla comunione sacramentale, non sarebbe un sacrificio gradito a Dio e proficuo per le anime accettare questa mortificazione? Non varrebbe, spiritualmente, quanto ciò a cui si rinuncia?
4) La pratica attuale delle dichiarazioni di nullità lascia molto, molto perplessi. Quel che fa l’autorità ecclesiastica per me va bene. Quindi se mi dice che quel tal matrimonio non c’è mai stato io obbedisco ma, come diceva un comico mio concittadino: “non capisco, ma mi adeguo”. (Però rischia di assomigliare molto alla versione cattolica del divorzio)
moro uxorio è un bel lapsus!
Appunto!! caro Leonardo! Appunto!!!
L’ha voluto veramente Gesù ? Sicuro?…
«Ora ci dicono le nostre brave persone che bisogna diventare perfetti a un punto tale che nessun piacere ci possa muovere, e che si diventi insensibili alla gioia e al dolore. Ma in questo hanno torto. Io dico che non c’è stato mai santo così grande che non abbia provato emozioni. Al contrario, dico anche che a un santo è accordato che niente possa separarlo da Dio in questa vita. Voi pensate di essere imperfetti finché delle parole possono causarvi gioia o dolore, ma non è così. Non lo fu neppure per Cristo, e lo dimostra il fatto che disse: L’anima mia è triste fino alla morte. Le parole facevano tanto male a Cristo che, se la sofferenza di tutte le creature avesse colpito una creatura sola, questa sofferenza non sarebbe stata grande come quella di Cristo, in ragione della nobiltà della sua natura e della santa unione tra natura divina e natura umana. Perciò io dico che non è mai esistito un santo a cui la sofferenza non abbia fatto male e l’amore non abbia dato gioia, e nessuno giungerà mai a questo punto. Ogni tanto succede che, per amore, inclinazione o grazia, uno che viene accusato di eresia o di altro, sia tanto inondato di grazia da restare di identico animo nella gioia e nel dolore. D’altra parte, accade anche che un santo giunga al punto che niente può separarlo da Dio, per cui, pur avendo il cuore spezzato mentre non è nella grazia, tuttavia la volontà perseveri in Dio ed egli dica: “Signore, io sono tuo e tu sei mio”. Qualsiasi cosa gli avvenga, non ostacola l’eterna beatitudine, in quanto la più alta cima dello spirito non è toccata, lassù dove esso permane unito con la carissima volontà di Dio».
(MEISTER ECKHART, Sermone tedesco 86,568s)
Ecco: si può vivere persino un’accusa di eresia ed essere vicino a Dio, si può vivere persino una separazione-divorzio-seconde nozze con relativo impedimento a ricevere la comunione ed essere unito con la “carissima volontà di Dio” come la chiama Eckhart.
Ma non è detto che questo sia facile né che sia giusto al cento per cento. Forse significa anche questo la testimonianza di Principessa, che ringrazio profondamente.
Mi unisco alle parole di maioba e dico a Principessa con le parole di isaia:” Tuo sposo è il creatore..tuo redentore e il Santo d’Israele. Come una donna abbandonata e con l’animo afflitto, ti ha il Signore richiamata. Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù? Dice il tuo Dio. per un breve istante ti ho abbandonata ma ti riprenderò con immenso amore. In impeto di collera ti ho nascosto, per un poco, il mio volto; ma con affetto perenne ho avuto pietà di te, dice il redentore, il Signore ( Is 54, 5-8).
Dunque, Dio non bada al divorzio,e non abbandona nessuno, come non abbandonò il suo popolo dopo il tradimento.. .anzi, lo ama con più ardore e spirito di fedeltà..Perciò Principessa, credo che , coloro che dopo un fallimento trovano per grazia un nuovo legame lo vivono sullo stesso modello di fedeltà e amore, che Dio ha usato con il Suo popolo. l’INDISSOLUBILITà DEL MATRIMONIO SI FONDA SULLA LIBERTA’, che solo lo Spirito Santo dona, e non sulla costrizione
Ecco alcune risposte/osservazioni:
X Sump: “Non c’era Eucarestia nella Messa in ungherese?”.
Per me l’eucaristia è partecipazione comunitaria consapevole . Ad eccezione delle situazioni particolari come nel caso di persone inferme.
(se mi permetti una battuta affettuosa) Chissà in futuro oltre alle omelie e confessioni via internet , si potrebbero installare distributori Automatici come i Bancomat di ostie consacrate facendo a meno della Parola di Dio, del tutto superflua.
———————
X Leonardo : “Beh, mi sembra che Nino sia un altro che è papa di se stesso. Per forza che poi non capisce il senso di quel che fa quell’altro papa.”
Avevo chiesto un opinione, non un giudizio. Grazie comunque.
———————-
X Alcuni che hanno trattato l’argomento annullamento matrimonio – sacra rota.
La figlia del generale Pinochet ha avuto ben 3 matrimoni annullati dalla sacra rota.
————————–
X Damiano: “Per quanto riguarda la messa Tridentina. Io non capisco tutto sto fervore contrario: il Papa ne ha reso possibile la celebrazione senza più vincolarla al parere del Vescovo; mica l’ha resa obbligatoria cancellando il rito ordinario! Dunque non capisco quale problema possa dare: chi vuole parteciparvi ci va, chi non vuole continua a vivere il solito rito. Io ho partecipato alla messa tridentina che da giugno si svolge a Cagliari nella Basilica di Santa Croce e non mi è sembrata così incomprensibile; tra l’altro vi era la traduzione italiana a fronte.
————————–
Alcune precisazioni: come avevo detto nel post il CVII aveva mantenuto la messa in latino vincolandola al parere del Vescovo. Le differenze sostanziali per me sono: A) Il motu proprio “salta” il vescovo e consente ai fedeli poniamo di una parrocchia di fare richiesta al Parroco che non può rifiutare. Che fanno i parrocchiani Postconciliari?
B) La messa è in latino ma la liturgia, preghiere incluse, qualcuno ricorderà la diatriba sull’esortazione agli ebrei, è con il rito tridentino che oltre a ripristinare le spalle al popolo prevede una serie di rituali precisi.
Prego Luigi di volermi correggere se sbaglio.
Caro Maioba,
leggere le tue parole e’ confortante, molto confortante, specie pensando che tu sei un sacerdote. Non ho mai preteso che la mia situazione fosse giusta o facile, ma , come dire?, gia’ di per se’ porta il suo carico, senza alcuna necessita’ che sacerdoti meno aperti all’amore di quanto lo sia tu ci aggiungano altro peso. Come dicevo, sono ormai tanti anni che ho imparato a convivere con le regole e con i “NO”. E, cosi’ come offro al Signore tutto cio’ che faccio per la mamma ogni giorno,anche il sacrificio di rinunciare alla Comunione diventa un’offerta. Pero’, lasciatemi il diritto di protestare, di dire le mie ragioni. Lasciatemi almeno la possibilita’ di criticare la Chiesa che usa due pesi e due misure nella analisi dei matrimoni da annullare(secondo me).
Un grazie dal profondo del cuore, Maioba, per aver risposto a quella richiesta di speranza che auspicavo dal Papa, per aver compreso ed esercitato l’invito che ” in realta’ , basta amare”, per essere un rappresentante della Chiesa senza paraocchi.
Un bacio forte a Clo ( e a Sump, sempre) per le parole, l’affetto e la vicinanza che mi dimostri in ogni occasione – anche quando non se d’accordo con me – ma specie quando parliamo di questa faccenda. Sei piu’ di una sorella, a volte!
principessa, ma mi rivolgo anche gli altri, il Papa FA ciò che predica!
SI è CONSACRATO AL SIGNORE NEL SACERDOZIO, HA DATO LA SUA VITA A CRISTO E PER LE ANIME A LUI AFFIDATE, HA VISSUTO UNA VITA DI STUDIO E PREGHIERA E IL SIGNORE ORA GLI HA AFFIDATO IL SUO GREGGE.
a noi cristiani è richiesta nei suoi confronti OBBEDIENZA, questa che oggi è considerata una parolaccia impronunciabile.
ma cosa vogliamo di più dal Papa? e soprattutto che esempio diamo ai non credenti o ai credenti di altre religioni? ci vedono che sindachiamo ogni cosa che dice il Papa e pensiamo di sapere meglio di lui cosa fare e cosa non fare. e di conseguenza lo screditiamo ai loro occhi. gli leviamo credibilità!
la Beata e Sempre Vergine Maria ha detto a Bernardette “non sono venuta per farti felice in questa vita, ma nell’altra”.
questa frase mi ricorda tanto, ma tanto, Gesù nel momento più alto della sua passione “Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà”.
immagina se santa Caterina (e non fu l’unica) avesse ragionato come te, caro Giovanni… dove sarebbe ora il papato?
Chi ti dice che le richieste, le difficoltà che si manifestano al papa e sul papa non possano portare frutto? e chissenefrega se uno scintoista ha qualcosa da dire? Personalmente sarò giudicato da Dio e non dagli uomini. Così come il papa del resto…
ma un minimo di modestia a paragonarsi a santa caterina?
lei è pure sacerdote, dovrebbe dare l’esempio.
Caro Mandis,
il Papa e la Chiesa non hanno bisogno della tua difesa. Credimi! fanno benissimo da soli, specie in questa istanza…
Parlarsi, conversare, scambiarsi opinioni, criticare sono tutte azioni che dimostrano anch’esse la grandezza divina, permettendoci di utilizzare doni come la coscienza, l’intelligenza, il discernimento. Luigi ci ricordava qualche post piu’ indietro che perfino il Cardinale Ratzinger e il Cardinale Kasper hanno discettato per decenni su vari argomenti di teologia. Noi non andiamocosi’ in profondita’ ma diamo luce e spazio a cio’ che siamo interiormente.
L’obbedienza poi, non la si dimostra a parole su un blog, ma nella vita di tutti i giorni quando si accetta la volonta’ del Signore ora dopo ora, quando e’ tutt’altro che desidereresti…
infatti non parlo di me…
Però magari qualcuno poteva dire lo stesso ai tempi di santa Caterina…
Io dico che se c’è qualcuno che al papa dice le cose in faccia (compresi i dubbi e le difficoltà), il papa è contento. Mica ho detto di fucilarlo, diamine!
Per esempio, tu che sei sardo: pensi che non sarebbe servito al papa avere un quadro un po’ più realistico della situazione della Chiesa (e non solo della società) sarda, invece che il bellissimo quadro poetico che mons. Mani gli ha dipinto, saltando a pie’ pari tutti i problemi interni a partire dagli stessi rapporti tra vescovi? (dunque non solo disoccupazione e divorzi…)
«L’ha voluto veramente Gesù ? Sicuro?…»
Direi proprio di sì … però c’è sempre la possibilità di prendere il vangelo à la carte: questo sì … quello no … quell’altro dipende …
maioba,
mi meraviglio di te,
basta conoscere don Giuseppe da 40 anni circa per sapere momento per momento cosa farà o cosa dirà,
e poi è un toscanaccio che sa come si deve porgere qualsiasi cosa.
E’ un poeta, è stato da sempre in seminario, prima nel minore romano, poi nel maggiore romano, padre spirituale, poi rettore, prima come foro interno, poi come foro esterno, indi, nominato e consacrato vescovo ausiliare di roma est, gioia di tutti i sacerdoti e parroci delle prefettura a cui presto veniva tolto, per andare a governare la diocesi dell’Ordinariato Militare, facendo la cosa che più gli riusciva come è bene per ogni diocesi, curare la pupilla dei propri occhi, e faceva rimettere in piedi il seminario per militari che vogliono diventare preti, ovviamente, seminario a cui con gioia tutti noi partecipiamo con un budget della difesa perchè è un bene primario nell’assistenza di chi difende eroicamente la propria patria. Dopo circa 5 o più anni viene inviato a Cagliari. Don Giuseppe, in tutta la sua vita ha sempre seguito i giovani, soprattutto per indicarne la vocazione possibilmente al sacerdozio o alla vita religiosa, e qui a Roma ha lasciato un ricordo veramente unico, sopratutto ridando vitalità alle vocazioni civili o militari che siano, nella città eterna, sviluppando sempre con grande impegno un rapporto molto stretto tra il Sommo Pontefice, il Cardinal Vicario e la sua Opera.
Caro maioba, dai tempo, quando si impara a conoscere don Giuseppe, si impara ad amarlo, e non ne puoi fare più a meno.
caro Matteo, sarà pure come dici, ma tante ne ho sentite su di lui quando ero a Roma. O lo odi o lo ami…
A me non interessa tanto né odiarlo né amarlo.
Ma avrei voluto che lui e i suoi nove colleghi parlassero schiettamente al papa, invece di far vedere rose e fiori e descrivere la società sarda come graniticamente attaccata alla fede, solo di passaggio sfiorata dalla piaga dei divorzi (che è colpa della società secolarizzata, sia detto per inciso!) e della disoccupazione (che è colpa dei politici che non sono più formati alla scuola della DC (sia detto anche questo per inciso).
In sostanza la chiesa ne esce come l’unica a fare bene, ad intra e ad extra…
Ma la realtà è un po’ più complessa di come la descrive lo pseudo poeta fiesolano… con buoan pace sua e degli amici suoi…
Caro Nino,
oggi ho provato a scriverti da questo Blog, ma a Testaccio la linea non connetteva bene, e quando ho dato l’invio è andato tutto perduto.
Niente male.
Allora, Nino, prova a fare i passi del gambero,
comincia con tantissima pazienza a leggerti i vari post di questo Blog andando all’indietro,
e troverai che i temi o provocazioni che dici, li abbiamo già affrontati tutti,
e non mi sembra il caso che si ricominci tutto da capo con un forte stress per i Condomini di casa Luigi.
Provaci!
Lo so ci vuole pazienza.
Vedrai, che però ti farai l’idea che cerchi, ed eviti di far dire cose trite e ritrite inutili da ripetere all’infinito.
Lo so sei un po nuovo.
Ma se con pazienza ti leggi i vari post andando all’indietro, potrai scoprire la fotografia di tutto il “condominio”,
e noi proveremo a fare qualche atto di amore in più.
ciao
Grazie, intanto, a Luigi per i chiarimenti che mi hai fornito (su Jerzy Kluger, amico d’infanzia di Karol Wojtyla, sulla progressiva “marianizzazione” – Dio mi perdoni, che brutto nelogismo ! – del Pontificato di Benedetto XVI°, e su Aldo Maria Valli, di cui non avevo sentito . e me ne dispiace – la telecronaca diretta da Parigi di sabato scorso), e grazie, anche, Luigi, per la dolcissima semplicità dei tuoi “quadretti”.
Grazie anche a Giovanni Mandis per avermi risposto, in un precedente “post”, alla mia considerazione sull'”antifascismo”, citato da Ignigo74, del Pontificato di Pio XI°: per la verità, Giovanni, debbo autocriticarmi per aver adoperato un termine (“benevolenza”) scorretto (per descrivere il primo atteggiamento di Papa Pio XI° verso il regime fascista), ma non mi pare dubbio che, almeno inizialmente, il suo approccio fu improntato a prudente, indulgente attesa prima di volgere il proprio pensiero, negli ultimi anni del suo Papato, verso un’inequivoca condanna del nazi-fascismo.
Anch’io, Principessa, non sono mai andato a Lourdes: la visitarono, anni or sono, i miei genitori (mio padre era persona religiosissima), e, da qualche anno, io e mia moglie abbiamo preso a coltivare il proposito di recarcisi; “That’ll be the day” (come diceva John Wayne in quel vecchio film – “Ombre rosse” ? – e come cantava Buddy Holly) ! D’accordo, Principessa, di tenerci informati reciprocamente se qualcuno di noi decide di compiere questo viaggio ?
Come a Leonardo, anche a me, Clo, pare proprio che l’indissolubilità del matrimonio è stata proclamata da Gesù Cristo: altro, poi, è il tema, delicatissimo, dell’ammissione ai Sacramenti dei divorziati e dei separati verso i quali (meglio: verso coloro, tra questi, che desiderino esserne ammessi) anch’io mi permetto di pensare che la Chiesa dovrebbe manifestare il più solidale sentimento di vicinanza (mi sembra che parole molto toccanti, recentemente, siano state pronunciate in argomento dal Cardinale Tettamanzi).
Infine, una battuta affettuosa per l’amico Nino: seguo perfettamente le tue opinioni ma ti confesso che m’è capitato – in qualche occasione in cui mi sono trovato, all’estero, a frequentare la Santa Messa in una lingua per me quasi incomprensibile (in Belgio, in Olanda) – di rimpiangere la “vecchia” Funzione in lingua latina (di quand’ero bambino e chierichetto: almeno, c’avrei capito qualcosa).
Buona notte a tutti (ed un abbraccio a Sump: è sempre bello leggerti) !
Roberrto 55
Mamma mia: quanti errori d’ortografia (ed anche un paio di “svarioni” di sintassi: ma chi mi credo d’essere ? Aldo Biscardi ?) !
Va bè: pazientate, amici miei.
Di nuovo, buona notte a tutti !
Roberto 55
P.S.: Ti risulta, Luigi, ed a proposito delle nostre discussioni (che, Giovanni, non trovo siano segno d’insubordinazione alla Chiesa ma di responsabile libertà di noi cristiani), che il Pontefice voglia metter mano (non ricordo dove l’ho letto) ai procedimenti canonici di nullità del matrimonio (nel senso di decentrare le competenze del Tribunale della Sacra Rota) ? C’è del vero od è una “bufala” ?
Leonardo, vedi, io penso che ci sia, nell’annuncio dell’indissolubilità del matrimonio, un paradosso, il paradosso di quel “per sempre” che è un termine spaventosamente illimitato e dilatato ..l’eternità è solo in Cristo, è solo di Colui che è disceso nel tempo infinito, alfa e omega, inizio e fine…
Credo sia sbagliato ridurre la scrittura alla misura dei nostri limiti. Spetta al Dio della sapienza saggiare i cuori come oro nel crogiolo e verificare se siamo degni di Lui: questa è la nostra vocazione : essere degni di Dio.
Ma il cammino in questa dimensione terrena è sempre minato, minacciato, incerto, possono esserci dei conflitti tra ciò che perseguiamo (il nostro credo profondo) e gli eventi che ci sovrastano. La chiesa è lì per popolo, a servizio del suo popolo, e non può chiudere gli occhi di fronte a situazioni di tormento in cui si trovano tanti suoi figli, “lavarci i piedi l’un l’altro ha anche questo significato”, Leonardo, lungi dallo strumentalizzare la parola di Dio…
Clo!!!!!!!
ma ti sei messa in testa di scandalizzare persino me??????????????????????????
Luigi,
metti un buon antivirus, nel tuo Blog
🙂
@ maioba,
come ti ho detto in mail,
solo l’amore costruisce,
penso che sei un buon costruttore
in unità con il tuo presbiterio e il vescovo.
Non vedo motivo diverso.
@maioba
Sta sicuro che mons. Mani in privato e specialmente nel marzo 2007 durante la visita “ad limina” avrà illustrato al Papa la situazione cagliaritana, e sarda in generale, con meno poesia e più realismo.
Eh sii..matteo…mi spiace se vi scandalizzate, riflettevo giustappunto sulle famose “Nozze di cana”..è sorprendente vedere come non si menzionino neppure una volta gli sposi. Non si sa chi siano, nulla di loro…passano completamente inosservati, sotto tono. Quello che preme a Gesù farci sapere è ben altro…suppongo..
Meditate, meditate..
Nino, h 20:20: “Come avevo detto nel post il CVII aveva mantenuto la messa in latino vincolandola al parere del Vescovo. Le differenze sostanziali per me sono: A) Il motu proprio “salta” il vescovo e consente ai fedeli poniamo di una parrocchia di fare richiesta al Parroco che non può rifiutare. Che fanno i parrocchiani Postconciliari?…”
Caro Nino,
sei riuscito, in poche righe, a collezionare un bel po’ di errori materiali non lievi:
1. Se rileggerai la “Sacrosanctum Concilium” potrai verificare che essa non prevede alcun vincolo al parere del vescovo.
2. Durante l’intero Concilio la Messa viene da tutti celebrata col rito che tu chiami tridentino (in realtà si tratta del messale del 1962, quello di Giovanni XXIII, quello che il motu proprio dichiara mai abrogato).
3. La riforma liturgica arriva qualche anno dopo la conclusione del Concilio e va chiaramente oltre le sue deliberazioni (non entro nel merito, come vedi: mi limito a presentare dati di fatto).
4. Il vincolo al parere del vescovo è invece presente nella lettera apostolica “Ecclesia Dei” di Giovanni Paolo II (2 luglio 1988).
5. Non è vero che il motu proprio “Summorum Pontificum” impone al parroco di celebrare col vecchio rito.
6. Il parroco “non può rifiutare”? Ma che dici? Che motu proprio hai letto?
7. Una serie di limitazioni, comunque, garantiscono (secondo la lettera e lo spirito del motu proprio) che la Messa secondo il messale di Paolo VI sia la forma ordinaria (e prevalente). Quindi alla tua domanda: che fanno i parrocchiani postconciliari? rispondo: continuano ad andare a Messa senza alcun problema. (L’unico caso di parroci che optando per il vecchio rito hanno determinato disagio per i fedeli che preferivano il rito nuovo, si è avuto in provincia di Novara ed è stato risolto tranquillamente con un fermo – e giustificatissimo – intervento del vescovo, che ha trasferito d’autorità i preti colpevoli dell’abuso).
Non traggo conclusioni. Vedi un po’ tu.
(Un bacio a tutti. Buona notte).
@ Nino,
spero che non ci riproverai più con le tue provocazioni,
senno’ si ricomincia daccapo,
capisco che per te è una novità,
ma per altri non lo è assolutamente più,
fatte sta lettura addietro…. 🙂
@ Damiano
puoi stare certo,
Don Giuseppe, ha sempre detto pane al pane vino al vino,
ovvio è,
rapportarsi in pubblico davanti al popolo, alla stampa,
ben altro,
è nei palazzi Apostolici.
Il Sommo Pontefice sa la realtà della Sardegna, come sa perfettamente la realtà dell’Italia, come sa la realtà di Roma, e infatti, nella sua sensibiltà, ci ha scritto a tutti noi romani, sull’emergenza educativa,
anche,
se,
l’educazione da noi la danno la TV e i mass-media
che in forse sarebbe il caso di andare a prendere quelli padroni,
e faje na predichetta, n’ammonizione!
E invece li padroni dicono che hanno un sentire comune con la Chiesa!
E allora i conti non mi quadrano…….
Ma il Santo Padre sa, eccome se sa.
Si ero papa. la lettera invece che scriverla ai romani, l’avrei scritta ai padroni di tutta l’editoria italiana, che catechizzano ogni giorno co la loro stampa,
ma siccome non so io il papa,
ecco che so responsabili i romani de l’educazzione,
i padroni, no, no!
Damiano!!|!!!!!!!!
una tradizione vecchia di 2000 anni ?????????????
Facciamo così,
vai al Seminario di Cagliari, bussi allo studio del Vescovo e ti fai dare una lezione in liturgia, sappi che è molto ferrato, e saresti persino sorpreso sulle tue azzardate affermazioni.
Che dici?
Caro Matteo,
ero più che certo che in quasi tre anni di vita del blog e del relativo archivio degli interventi vi fossero già domande e risposte sullo scibile delle problematiche del mondo cattolico.
Ho peccato di presunzione e me ne scuso.
Del resto, il mio era solo un passaggio fugace su questo blog per onorare la memoria del caro Achille Ardigò così amorevolmente ricordato da Luigi Accattoli.
L’andatura del gambero non mi si addice ma accolgo ugualmente e con piacere la tua richiesta di lasciarti operare “qualche atto di amore in più”, senza ulteriori e altri disturbi a te e alla comunità.
Non ho capito questo tuo ultimo intervento matteo.
Il mio vecchia era in senso positivo, ovvero non buttare nel cestino una tradizione che da 2000 anni ci accompagna.
Nino,
a me non disturbi affatto,
non vorrei che mi fraintendessi
e se io ti avessi indotto a pensare simile cosa, ho potuto fare solo una cazzata e luigi mi ammazzerebbe,
ma non ti ho mai detto di lasciarci in pace,
ti ho solo dato una dritta…….
in perfetta buona fede,
perchè capisco la tua sensibilità,
e oso dirti che nel capirla mi rendo conto, che se dai una occhiata ti fai una idea,
e puoi dare un contributo anche più nuovo,
la comunità non è mia, nè di altri,
è il lavoro di Luigi,
noi tutti compreso te siamo suoi ospiti o come lui dice coinquilini,
ti prego non ci mandare a quel paese,
qui Luigi ospita tutte le diverse sensibilità,
magari se ti guardi un attimo intorno…. sul pianerottolo…….
ti rendi conto se ci puoi aiutare…..
che dici?
daiiiii
@ Damiano,
la problematica sulla Liturgia e la sua storia la abbiamo già affrontata.
La tua affermazione mi sorprendeva.
tutto qui.
ciao
@ Roberto55
Certamente Roberto! teniamoci informati reciprocamente…sarebbe bellissimo riuscire a fare un viaggio cosi’ insieme e anche con altri amici del blog…dai! come dice Clo, pensiamoci davvero!! il prossimo Maggio ho uno di quei compleanni che non possono passare inosservati, potrei chiedere il viaggio come regalo…….vedremo….
Un abbraccio a te e una buonanotte a tutti, a domani
@Nino
Sei troppo intelligente per mollare…sul pianerottolo Accattoli si aprono e si chiudono un bel numero di porte. Sai com’è :quando sono tutte aperte le correnti d’aria si trasformano in turbolenza, ed è un bene: gli ambienti chiusi, dove ciascuno è geloso del suo “ambientino interno”, in genere, odorano di stantìo! Invece qui si respira sempre aria salubre…
A volte si trasforma in un caffè, dove ci si incontra, si ride, a volte si è pure “audaci” e ci si manda a “quel paese” senza troppi preamboli! Niente paura: una pacca sulla spalla e tutto torna a posto!
Ti aspetto Nino..non deludermi, non darai buca ad una signora speroo! ; )
Nino resta con noi che è spassoso. Matteo si intreccia se non si segue un filo logico, mentre Sump è un professore e guai a fare errori. Leonardo se non c’è peperoncino non mangia. Non dico nulla delle donne che mi sono carissime anche per il contrasto di venti che risvegliano e addomesticano con meravigliosa leggerezza, mira cum levitate. Il latino qui da noi ha una certa importanza. Non c’è affatto bisogno che tu vada a leggerti tutto il pregresso per – diciamo – ambientarti. Va benissimo la provocazione a ridire. Quella sulla messa in ungherese è stata ottima (uno non capendo nulla di ciò che viene detto potrebbe per esempio prendere per cattolica una celebrazione evangelica: Mandis non ascoltare). Ora qualcosa si è ridetto e forse possiamo andare avanti. Ho caro che tu ti sia affacciato per Ardigò. Vedrai che ne riparleremo. Conoscevi il detto “un grande papa in un grande vuoto”? Basterebbe da solo a darmi da pensare per un anno e oltre.
Leonardo nel commento delle 18,17 di ieri ha detto qualcosa di importante: “Se la Chiesa prescrive, in casi del genere (situazioni matrimoniali irregolari), l’astensione dalla comunione sacramentale, non sarebbe un sacrificio gradito a Dio e proficuo per le anime accettare questa mortificazione? Non varrebbe, spiritualmente, quanto ciò a cui si rinuncia?”. Il cardinale Ratzinger era arrivato a suggerire dei “digiuni eucaristici”, cioè occasioni in cui ci si astenga dalla comunione per solidarietà con i fratelli che non la possono ricevere. Ne parlò così in un’intervista a “Famiglia cristiana” 6/2004, p.33: “I divorziati risposati oggi sono quasi gli unici a non poter accedere alla comunione. Ognuno di noi dovrebbe riflettere se associarsi, almeno qualche volta, a questa situazione di esclusione. Così offriremmo loro un segno di solidarietà e avremmo un’occasione in più per approfondire la nostra vita spirituale”. Quanto alla potenziale ricchezza dell’astensione obbligata dall’Eucarestia, a Lourdes Benedetto ha parlato così domenica sera, a conclusione della processione eucaristica: “Alcuni tra noi non possono o non possono ancora riceverLo nel Sacramento, ma possono contemplarLo con fede e amore, ed esprimere il desiderio di potersi finalmente unire a Lui. E’ un desiderio che ha grande valore davanti a Dio: essi attendono con maggior ardore il suo ritorno; attendono Gesù Cristo che deve venire“. Dedico queste parole a Principessa – rinnovando il mio abbraccio e ringraziandola per averci confidato quanto ha di più suo.
Roberto 55 che il pontefice voglia mettere mano alle procedure per la nullità – nel senso di decentrarne la competenza, ma anche di iuntenderla in chiave pastorale più che giuridica – viene affermato ogni tanto dai giornali ma non se ne hanno riscontri oggettivi. Lo farà forse un prossimo papa. Quelle supposizioni si basano su affermazioni del cardinale Ratzinger che “per il futuro” immaginava si potesse “arrivare a una constatazione extragiudiziale della nullità del primo matrimonio: questa potrebbe forse essere constata anche da chi ha la responsabilità pastorale sul luogo” (Il Sale della terra, San Paolo 1997, p. 237). Una posizione simile ebbero in Germania gli arcivescovi Kasper e Lehmann prima di diventare cardinali, in Italia i cardinali Tonini e Pompedda. Ma Giovanni Paolo al dunque non fece sua quell’indicazione. Immagino ci voglia ancora del tempo. Forse Benedetto non vorrà contraddire il “no” del predecessore. Ma il fatto che da cardinale ritenesse possibile quel passo ci aiuta a immaginare un altro papa che lo compie. Io lo ritengo maturo.
Caro Nino, aggiungo la mia richiesta a quella di Luigi e di tutti: qui si discute, anche animatamente, ma sempre in spirito di fraternità. Tu sei un cristiano determinato e lucido, adoperi un linguaggio diretto e senza smancerie, quindi mi sento personalmente portato a evitare diplomatismi e confrontarmi da adulto ad adulto. Ma spero davvero di non essere stato offensivo: nel caso ti prego di scusarmi e di aiutarmi a rispettare sempre le opinioni che non condivido.
Questo è un periodo in cui non posso partecipare molto alle discussioni, ma con l’aiuto di Dio spero che vengano tempi migliori, e allora vedrai che ce le canteremo quanto basta, sempre alla maggior gloria di Dio.
(Per esempio, della notizia che spari con grande decisione – la figlia di Pinochet avrebbe avuto tre annullamenti matrimoniali uno dopo l’altro – sei sicuro? O l’hai semplicemente letta nella rubricaccia del maestro di calunnie Corrado Augias?).
“Ragazze terribili”! Sapeste quanto mi mancano i nostri incontri in punta di fioretto!
Un abbraccio e una preghiera. Ciao e smack.
Buongiorno a tutti!
Aggiungo alle altre la mia richiesta a Nino di ripensare la sua uscita dal nostro salotto/pianerottolo/Caffe’.
Sei una persona palesemente preparata, colta e con grande spirito di osservazione. Chiaro nelle tue esposizioni e senza alcun bisogno di farcirle di insulsaggini. Dimmi, perche’ un uomo intelligente come te si offende e decide di non intervenire piu’ invece di continuare a parlare e a confrontarsi? … per favore, lascia da parte le ire facili e fa che anche uno scambio di opinioni su un blog diventi un’altra occasione per quella auspicata distensione tra gli uomini – anche con conversazioni accese e pensieri diametralmente opposti!! Credimi, si puo’.Basta volerlo.
Un bacio speciale a Sump ( con preghiere speciali sia mie che della comunita’)
sono accanto a te, sempre! anche quando non te lo dico…..
Un abbraccio ricambiato per Luigi. Le tue parole e il pensiero che hai avuto per me mi hanno commossa. Forse e’ stato piu’ semplice parlarne protetta dall’anonimato dello schermo e di Internet, non saprei. So di sicuro che trovo appagante lo scambio con altre esperienze e confortante sapere dell’esistenza di persone che si sforzano di amare piu’ che giudicare.
Abbracci a Clo e Lea (dove sei Lea?) e a tutti i “ragazzi monelli” e no del pianerottolo
Ciao Pri’…ad abbracciare Sump siamo in due…il nostro adorato Sump..
che dici, Leonardo sarà un pochino geloso? Abbracciamo anche Leonardo? eh..che dici Pri….
Lea, ma dove sei??????
Ehi, ehi, tenete le mani a posto, ragazze!
Caro Luigi,
grazie per l’ospitalità e per le parole con cui mi hai accolto.
Non mi mancherà l’occasione di incontrarti e di ringraziarti di persona.
Sump
Alcune referenze riguardo gli annullamenti dei matrimoni delle tre figlie di Pinochet puoi trovarli impostando su Google: SACRA ROTA ANNULLAMENTO MATRIMONIO PINOCHET
(naturalmente si è trattato della sacra rota cilena, sic)
Agli altri cari amici del Blog, un grazie per le belle parole e un rinnovato saluto con gli auguri di buon proseguimento.
Per chi fosse interessato alla Tomistica, mi permetto di segnalare il sito
http://www.corneliofabro.org
a cura della fondazione del Padre Cornelio Fabro, mio assistente spirituale.
Infine segnalo il festival della letteratura ebraica i cui riferimenti troverete sul sito: http://www.festivaletteraturaebraica.it/
che si svolgerà dal 20 al 24 settembre a Roma
Ad maiora
ma la rota romana non è un organismo pontificio? non è esclusivamente come dice il nome, romana? (cioè i casi di annullamente non dovrebbero arrivare ed essere decisi fisicamente a roma e non in cile, francia o qualsiasi altro luogo?)
Le cause di nullità vengono discusse nei tribunali ecclesiastici locali (in Italia ce n’è uno per regione). In caso di appello la causa passa a un tribunale regionale limitrofo e se la seconda sentenza è difforme dalla prima si arriva alla Rota Romana, che funziona come la nostra Cassazione. Non so nulla dei matrimoni della figlia di Pinochet ma riguardo alla Rota Romana fioriscono tante leggende. E’ bene verificare se si tratta del tribunale locale o di quello romano e se davvero vi siano tre sentenze. Diffidare delle fonti giornalistiche: parola di giornalista!
E per me, Clodine, niente abbracci ?
E perchè ?
Ti sono antipatico ?
Scherzo, lo sai.
Grazie, intanto, a Luigi per il chiarimento fornitomi.
Mi unisco, poi, alle parole rivolte da Matteo, Sump, Principessa (a proposito, Principessa: ma non è che sei – pure tu – del segno zodiacale del “Toro” ?) e Clodine all’amico Nino (con cui mi par di capire che condivido vari punti di vita): anch’io, Nino, credo che, una volta che ti sarai ben ambientato in questo “pianerottolo” (e la tua intelligenza e preparazione ti agevoleranno), saprai dare il tuo ottimo contributo alle sue discussioni che, come avrai notato, sono, molte volte, serie ed importanti, altre volte decisamente impegnative (e Dio solo sa quanto fatico per seguirle !), altre volte ancora, com’è giusto, più “leggere” (e me ne trovo più a mio agio: a chi credi che si riferisse prima, Principessa, quando parlava dei “ragazzi monelli” ?), ma mai banali e men che meno volgari (e di questi tempi non è poco).
Buona notte a tutti (ed un saluto speciale a Sump: sei sempre anche nei miei pensieri) !
Roberto 55
Roberto55, come niente abbracci, ci mancherebbe…non solo ti abbraccio… ma ti invo uno sssmck strepitoso …
Clo
Grazie Nino,
per l’informazione sul festival letteratura ebraica,
non ero ancora aggiornato.
A Nino e a tutti gli altri:
Seguite il consiglio di Matteo di leggervi i post più vecchi (Nino, alla sua ingiunzione Matteo faceva seguire un emoticon che poteva sembrare un cenno d’intesa…). Da qualche parte (cercate, cercate…) c’è “il più bel Matteo” che si sia mai affacciato su questo blog.
Sul serio.
non pensavo di aver fatto cenni di intesa,
ma se adriano la pensa così, è nel libero pensiero dei figli di dio.
A Nino,
già Luigi aveva dato delle indicazioni, sul sentirsi liberi di esprimersi nella sua Scuola della libertà della parola, e se io ho sbagliato a consigliare, mi spiace.
Caro Nino, questo è il blog dove il padrone di casa, cerca di farsi carico dell’impegno dell’Unità e della Comunione tra i cattolici i cristiani, le persone e nella Chiesa. Mi sembra che le premesse ci aiutino molto a confrontarci, nonostante le difficoltà, come avviene nella vita di tutti i giorni.
In questo blog misuriamo la fatica di fare unità tra cattolici, e allo stesso l’invito pressante ad essere UNO.
E’ una grande sfida.
Proprio su questo sto ancora riflettendo sui diversi momenti in cui Benedetto è intervenuto in Francia, x capire il suo messaggio di fondo, nonostante la stampa ha lasciato filtrare solo alcune strumentali frasi di un discorso estremamente ampio, in cui c’è spazio per riflettere e discutere. Peccato, che non si è all’università, dove ci si può permettere di fare persino domande di chiarificazione al docente, Non so se Benedetto metta in conto questo limite, lui che sa quanto è importante il rapporto tra docente e discente in un’aula universitaria. Il docente tanto più lascia passare il suo sapere quanto più si lascia interrogare dai discepoli o studenti.
Chi ci è passato lo sa, a meno che non ha dato gli esami, studiando solo sulle dispense “da casa….”
e…. i frutti si vedono…
ciao