“Sono felice di aver vissuto tutto il bello, ma anche tutti i drammi e le tragedie che mi hanno accompagnato nella vita, e sono perfino contento della stanchezza che mi accompagna da qualche tempo, ora che sono giunto sulla soglia del mistero”: è un passaggio di un nuovo libro di Antonio Thellung, amico scrivente che si è più volte affacciato nel blog e che più volte ho recensito. Nei commenti l’invito alla presentazione del volume e alcuni estratti forniti da Antonio, nonchè il link al suo sito.
Al commento numero 9 trovi un aggiornamento al 17 marzo 2019.
“Al di là del non senso: dall’inquietudine alla speranza” è il titolo del nuovo volumetto di Antonio Thellung, Gribaudi editore, che sarà presentato giovedì 24 gennaio alle 18,00 al CENTRO RUSSIA ECUMENICA, in Roma, Borgo Pio 141. Qui la presentazione del volumetto svolta dall’autore nel suo sito:
http://www.antoniothellung.it/leggi_scritti.asp?sezione=scritti&id_contenuto=78
Nei commenti che seguono alcuni estratti che danno un’idea del fuoco che è dietro le parole del mio prodigo amico di 88 primavere.
L’incredibile ipotesi divina. Le ipotesi che conosco come spiegazioni dell’esistente, quale più, quale meno, mi sembrano tutte incredibili, ma l’esistenza di una qualsiasi realtà senza senso, senza un qualche significato, mi sembra ancor più incredibile.
Alcuni esempi in natura, come il piccolo seme che si trasforma in gigantesca pianta, o il bruco che si trasmuta in farfalla, mi sembrano talmente incomprensibili per la comune logica umana da apparire non credibili. Eppure sono realtà. Per non parlare della formula: E = mc2..
Sarei tentato di dire: l’ipotesi divina è incredibile, ma una realtà cosmica senza senso a me sembra ancor più incredibile. Per non dire assurda.
Sarebbe forse più credibile che sia tutto casuale, senza connessioni comprensibili di alcun tipo? Il caso? Il caso? Ma che cosa sarebbe questo caso? Si dice che l’uomo primitivo abbia inventato Dio per giustificare quel che non riusciva a spiegarsi. E oggi, dopo tutte le conquiste della scienza e della storia, scegliamo il caso come spiegazione? È questo il nuovo Dio tappabuchi?
Se lo capisci non è Dio. La mitica mela che cade in testa a Newton è stato un evento casuale, ma non privo di senso.
Meister Eckhart diceva: «se lo capisci non è Dio» ed è ovvio, dato che appartiene a una dimensione per noi incommensurabile. Ma solo un ingenuo può pensare che per questo motivo sia inutile cercare, perché la ricerca ha un gusto e un valore in se stessa
Al giorno d’oggi, un Dio che agisce nel mondo infrangendo le regole naturali non è più credibile. A governare il mondo è la scienza, con le sue leggi e le sue spiegazioni. Ma questo non impedisce di pensare che potrebbe esistere lo stesso quel che merita di essere chiamato Dio.
L’idea di un Dio onnipotente che agisce in senso antropomorfico è tremendamente fuorviante, perché agire significa inevitabilmente fare anche dei disastri e creare delle ingiustizie. E quelle divine sarebbero senza limiti, e quindi catastrofiche.
Cerco un Dio significante. Potrei dire di non credere affatto in un Dio governatore del mondo o manipolatore di eventi, ma di credere invece in un Dio significante, che offre un senso a tutto quel che esiste.
Il senso della vita (e dell’intero universo) non è predisposto ma si crea al presente, giorno dopo giorno, in una costruzione continua dove ciascuno fa la propria parte così come può. Insomma, neppure Dio conosce il futuro: glielo faremo conoscere noi vivendolo.
Bonum est diffusivum sui diceva il grande teologo: il bene si diffonde da sé. Il teorema divino potrebbe venir espresso in questo modo: il bene è l’enunciato, il male la dimostrazione.
In sintesi, credo profondamente nella realtà d’insieme, e per tentare un paragone con una metafora potrei dire di sentirmi immerso in Dio come quando faccio il bagno d’estate, là dove mi verrebbe da ripetere con il Leopardi che «naufragar m’è dolce in questo mare».
Tanti figli, nipoti, pronipoti. Tante attività, comunitarie e benefiche. Tante interrogazioni. Questo è Antonio. Ho la fortuna di conoscerlo da più di vent’anni. Ed è un personaggio dei miei “fatti di Vangelo”:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/cerco-fatti-di-vangelo/16-qui-e-perfetta-letizia/antonio-thellung-%E2%80%9Cassistendo-i-morenti-ho-imparato-a-essere-felice%E2%80%9D/
Qui nel blog lo festeggio una decina di volte. Richiamo la prima e l’ultima:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/thellung-ci-arriva-cosi-tanta-grazia-che-si-spreca/
http://www.luigiaccattoli.it/blog/thellung-ho-scelto-di-fare-il-badamante-di-mia-moglie/
Ringrazio Antonio e il suo lungo cercare e i sapidi frutti.
Come diceva il proverbio Chi si accontenta gode.
Questa mia segnalazione di Thellung è stata ripresa ieri da Mocellin su “Avvenire”:
https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/la-sapienza-di-un-quasi-bloggerche-non-smette-di-farsi-domande
Thellung in video. Il 17 marzo Antonio mi segnala che è stato messo su youtube un servizio sulla sua mostra antologica di pittura al Museo Mastroianni di Roma del 2011, “in occasione de I MIEI PRIMI 80 ANNI”:
Prima parte: https://www.youtube.com/watch?v=TH_UIMxrRJw
Seconda parte: https://www.youtube.com/watch?v=sCo14Ptlppk
Terza parte: https://www.youtube.com/watch?v=_5M2WhVf7Hs