Tettamanzi e la “sfida” che viene dal sangue di Padovese

Chicco di grano caduto in terra è stata la vita di padre Luigi, che ha accolto come una chiamata della Provvidenza di Dio il suo ministero di vescovo in Anatolia. In questa terra turca, che aveva tanto studiato, monsignor Padovese ha voluto inserirsi e lasciarsi macerare, amando questo nobile popolo. Chicco di grano si è fatto padre Luigi diventando guida della Chiesa di Anatolia, una chiesa di minoranza, spesso sofferente e provata (…). Vogliamo, come Chiesa ambrosiana, insieme a tutte le comunità cristiane, accogliere e affrontare la sfida di essere sempre più coscienti della nostra identità cristiana e di saper offrire, senza alcuna paura, sempre e dappertutto, la testimonianza di una vita autenticamente evangelica: amando Cristo e ogni uomo sino alla fine. Perché da questa morte così cruenta possa rimanere un messaggio per tutta la Chiesa: la speranza è la parola di vita che possiamo riascoltare da padre Luigi, come l’estremo e definitivo messaggio che ci viene dal suo corpo dato e dal suo sangue versato su quel piccolo lembo di terra turca”: così oggi il cardinale Dionigi Tettamanzi durante la celebrazione nel Duomo di Milano per il vescovo Luigi Padovese (vedi post del 3 giugno). Un mio commento a un testo di Padovese nel sito VinoNuovo: Impensabile per l’islam.

5 Comments

  1. “la testimonianza di una vita autenticamente evangelica: amando Cristo e ogni uomo sino alla fine”

    Il Vangelo di oggi è Matteo 5, 38-42.

    I versi dal 43 al 46 sono poi questi:

    “43Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; 44ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, 45perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 46Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?”

    Può sembrare difficile, ma è quello che siamo obbligati a fare per essere “figli del Padre celeste”. Altrimenti per l’immutabile parola del Signore stesso, siamo “pagani e pubblicani”.

    14 Giugno, 2010 - 20:14
  2. antonella lignani

    Leggendo alcuni passi del Martirologio romano si rimane colpiti da quelle testimonianze, ma forse siamo abituati a considerarle come un retaggio del passato. Ancora più ci turbano le testimonianze del nostro tempo. Il cardinale Tettamanzi ha fatto molto bene a descrivere il questo modo la testimonianza di Luigi Paodovese.

    16 Giugno, 2010 - 9:25
  3. roberto 55

    Sempre belle le parole che il Cardinale Tettamanzzi riesce ad esprimere, in questa come in altre occasioni.
    Piuttosto, Luigi, non riesco a “linkarmi” sul tuo “pezzo” apparso sul sito “Vino Nuovo”: è possibile ?

    Buona giornata a tutti !

    Roberto 55

    17 Giugno, 2010 - 6:29
  4. Luigi Accattoli

    Roberto55 ho rifatto il link, riprova e dimmi se ora risponde. Con i link io mi comporto come con il volante dell’automobile: lo muovo con autorità ma non so come funzioni.

    17 Giugno, 2010 - 6:39
  5. roberto 55

    Tutto a posto ora, Luigi: grazie.
    Buona giornata.

    Roberto 55

    18 Giugno, 2010 - 6:09

Lascia un commento