Telepace: don Guido finalmente contrattacca

Con un comunicato intitolato Menzogne infamanti tese alla distruzione di Telepace, don Todeschini, direttore dell’emittente, definisce “assolutamente false” le accuse che gli sono state rivolte dai giornalisti della redazione romana “con un uso a dir poco disinibito della stampa”. Afferma che “non è avvenuto alcun licenziamento, poichè è in corso una trattativa con la Federazione nazionale della stampa italiana”. Nega di aver “posto in essere vessazioni, umiliazioni, insulti e sopraffazioni alle dipendenti… mobbing, spionaggio interno, privacy negata e vere e proprie violenze psicologiche”, come affermato in servizi gornalistici e osserva che di ciò “non vi è alcun cenno nelle non poche vertenze – di carattere esclusivamente economico – instaurate dalle pretese vittime”. Osserva che nella Curia Romana non vi è affatto “disagio e imbarazzo” per la situazione dell’emittente, a differenza di quanto affermato in tali servizi e annota che “a Telepace risulta il contrario, nel senso che il Vaticano non ha alcuna intenzione di essere coinvolto in questo gioco infamante”. Smentisce di aver “boicottato un volto storico dell’emittente, don Giovanni D’Ercole”, precisando che “anche questa è una notizia del tutto falsa e smentita dallo stesso interessato”. Sulla “timbratura del cartellino” così scrive: “Premesso che non sussiste alcun divieto nel contratto nazionale, Telepace ha spontaneamente evitato di continuare a utilizzarlo per non alimentare inutili polemiche”. Sul “filtro delle telefonate”: “Non è stato mai imposto alcun filtro nè tantomento alcun controllo, ma si tratta semplicemente di modalità tecniche di gestione del telefono aziendale che comunque costituisce bene dell’impresa e ne è consentito l’utilizzo esclusivamente per fini lavorativi”. Infine Telepace preannuncia querela “per tutelare la propria immagine e i propri diritti” nei confronti di “articoli e notizie apparse su quotidiani e settimanali”.  – Il comunicato non cita alcuna testata, ma dai rimandi ai titoli degli articoli contestati si capisce che reagisce soprattutto al servizio di Giacomo Galeazzi apparso ieri sulla Stampa: “Il monsignore spia le croniste. Vita da caserma alla tv del papa” e a un altro firmato M.D., apparso sull’Espresso in edicola: “Va in onda TeleBugia”.

26 Comments

  1. Avevo chiesto a Don Todeschini un commento dopo l’intervista ad Angela che ho pubblicato su Affari. Non ho ricevuto risposta. Ha parlato oggi, non poteva dirlo prima?

    2 Novembre, 2006 - 16:26
  2. Maria Grazia

    Mi sembra una replica un pò tardiva ma spero che possa contribuire ad un confronto fra le parti.
    Mi riallaccio a questo post per fare una riflessione sulla grande responsabilità che hanno i giornalisti:tutti i professionisti,ma soprattutto quelli che si occupano di “cronache” religiose.
    Io penso che se si fosse prestata più attenzione e ci fosse stata una maggiore buona volontà da parte di tutti,il discorso di Ratisbona non avrebbe innescato tante polemiche.
    Mi auguro che al Papa non succeda nulla durante la sua visita in Turchia ma dichiarazioni come questa mi inquietano:

    Turchia: Spari Consolato, Se Potessi Ucciderei Papa Con Mie Mani.
    Istanbul, 2 nov . – (Adnkronos/Aki) – ”Sono musulmano e ho sparato per protestare contro la visita (del Papa, ndr) in Turchia”: come riferisce la stampa turca, sono queste le prime dichiarazioni del 26enne Ibrahim Ak, arrestato poco fa dalla polizia di Istanbul per aver sparato alcuni colpi di pistola davanti al consolato italiano. ”E’ un atto individuale – ha dichiarato Ak ai giornalisti mentre era trasferito verso la vicina stazione di polizia – Felice e’ quell’uomo che dice di essere musulmano. Se ci fosse la possibilita’ di farlo, ucciderei (il Papa, ndr) con le mie mani. Spero che il mio gesto inneschi altre proteste”, ha concluso il giovane.

    Quanta tensione potrebbe essere evitata se si prestasse più attenzione.
    Saluti MG

    2 Novembre, 2006 - 17:55
  3. Luisa

    Per favore Signor Accattoli, mi puo dire dove si puo leggere questo comunicato ?
    La ringrazio. Mi sembra purtoppo che stiamo assistendo a quello che noi chiamiamo “lavage de linge sale” tradotto significa lavaggio di biancheria sporca , che non si sta certo facendo in famiglia!
    Ma che cosa si aspettava Don Todeschini ? Che i giornalisti accettassero senza reagire ? A dir vero, vedo una certa stampa impadronirsi di questa triste storia e non credo che ciò sia in favore di una soluzione ” pacifica “. Ma penso anche che i giornalisti hanno senza dubbio pazientato parecchio prima di parlare.
    Sarebbe peccato che ciò si ritorni contro di loro che sono le sole e vere vittime di quello che ho chiamato” oscuro conflitto di potere”. Luisa

    2 Novembre, 2006 - 19:02
  4. Luigi Accattoli

    Me lo ha mandato ieri per fax, sollecitandolo io ancora una volta a rispondere alle accuse. Ne dà notizia oggi La Stampa, a p. 14. Non l’ho visto ripreso altrove. Luigi

    2 Novembre, 2006 - 19:27
  5. Luigi Accattoli

    L’agenzia Apcom ha pubblicato questa notizia:
    TELEPACE/ BACCINI:MOLTO PREOCCUPATO PER RAPPORTO CON GIORNALISTI
    Giudizio lusinghiero verso giornalista Schiavazzi
    Città del Vaticano, 2 nov. (Apcom) – “Sono molto preoccupato per ciò che sta avvenendo a Telepace soprattutto perché sono un attento telespettatore, non solo come cattolico ma anche come politico. Mi preoccupa un po’ il rapporto con il personale e con i giornalisti”. Lo afferma il senatore Mario Baccini (Udc), vicepresidente del Senato interpellato da Apcom sull’affaire Telepace, l’emittente vaticana da giorni nel mirino dei mass media per la decisione del direttore, don Guido Todeschini, di chiudere l’edizione del Tg e dei programmi speciali della redazione romana. In particolare Baccini ricorda l’impegno di Piero Schiavazzi, giornalista di Telepace, per aver curato l’iniziativa in occasione del 25esimo anniversario di Pontificato di Giovanni Paolo II. “Ho avuto modo di conoscere la sua alta qualità e professionalità – afferma Baccini – e con grande spirito di servizio ha dato un grosso contributo all’azione del Governo di quel periodo in qualità di curatore generale dell’inizitiva da me promossa per il 25esimo anniversario di pontificato di Papa Wojtyla”. “Verso di lui – ribadisce Baccini – ho un giudizio lusinghiero dell’allora Ministro degli Esteri Gianfranco Fini e il mio personale. Conosco il valore del dottor Schiavazzi e soprattutto lo spirito di servizio con il quale esercita la sua attività professionale. Lo ha fatto a Telepace – conclude l’esponente dell’Udc – e per l’Italia e il governo come curatore delle iniziative in 40 città del mondo”. Ssa 02-NOV-06 12:46 NNNN

    2 Novembre, 2006 - 19:30
  6. Luisa

    Ho trovato sul sito della Stampa un articolo di G. Galeazzi che riprende qualche frase di don Todeschini , ma non il comunicato in intiero.
    Grazie al suo post, ne abbiamo larghi stralci . Siccome sono una nullità in informatica forse sono io che che non so trovarlo ! Luisa

    2 Novembre, 2006 - 19:46
  7. Leonardo

    Sempre senza entrare nel merito della vicenda, perché praticamente non conosco Telepace, e ribadendo il concetto che i rapporti di lavoro, anche tra cristiani, è bene che siano regolati dalle norme giuridiche, mi pare che l’intervento di don Todeschini consenta di colmare una lacuna: “audiatur et altera pars” è un principio di metodo processuale da cui non si può derogare. Ora abbiamo sentito anche l’altra campana. Chi di dovere giudicherà. Certo resta l’amarezza perché un’iniziativa che è stata, mi par di capire, utile e buona, si impiglia in guai di questo genere, che si potevano evitare.

    2 Novembre, 2006 - 19:57
  8. Luigi Accattoli

    Cara Luisa, non avendo il testo on line non glielo posso girare. Ho riportato tutto l’essenziale. La Stampa lo ha riferito in maniera minima. Luigi

    2 Novembre, 2006 - 20:03
  9. Luisa

    Grazie, signor Accattoli, per la sua gentilezza e l`attenzione che mette a tenerci informati. Le sono molto riconoscente. Luisa

    2 Novembre, 2006 - 20:09
  10. donMo

    Mah, se questa è la precisazione stiamo freschi. Todeschini si è dimenticato di rispondere all’unica domanda che in tanti gli stanno rivolgendo in questi ultimi tempi: perchè ha chiuso la redazione romana?

    2 Novembre, 2006 - 21:22
  11. donMo

    PS: di infamante in questa vicenda, la più grossa mi pare il titolo del comunicato (che non credo sia redazionale ma di pugno dell’autore): “Menzogne infamanti tese alla distruzione di Telepace”.
    Credere e voler far credere che i quattro professionisto vogliano la “distruzione” di Telepace, questo sì che è infamante.

    2 Novembre, 2006 - 21:25
  12. Luisa

    In francese abbiamo un termine: “le déni ” che forse potrei tradurre con il rifiuto di riconoscere la realtà di una situazione. Mi sembra essere il caso di Don Todeschini che sembra non capire che il solo che sta distruggendo la fiducia di moltissime persone in Telepace è lui in compagnia di coloro che lo sostengono e incoraggiano.
    Non ci sono dei persecutori ( i giornalisti) e una povera vittima Telepace, con il suo direttore. Non scambiamo i ruoli !
    Se Don Todeschini pensava passarla liscia, si è pesantemente sbagliato.
    O allora pensava poter contare sul sostegno incondizionale dei vertici vaticani…
    La migliore difesa essendo l`attacco , mi sembra la strategia che è in atto da parte dei dirigenti di Telepace.
    Solo i protagonisti di questa storia conoscono la verità . Per quel mi riguarda, e lo avrete già capito, io sostengo e sosterrò i giornalisti.
    Spero solo che il conflitto non degeneri e che le parti in presenza possano parlarsi e non solo via i media. Mi sembra purtoppo che ci stiamo avviando su un cammino dove alla fine rischiano di non esserci che dei perdenti ! Luisa

    2 Novembre, 2006 - 23:00
  13. fabrizio

    Per ora la conseguenza di questa triste vicenda è la pessima immagine che i cristiani danno di se stessi, e come al solito c’è chi non perde occasione di sguazzarci un po’.
    Ho appena aperto il sito http://www.libero.it in cui compare, riferito a Telepace, il titolo di un blog “Ombre in Vaticano” con una foto del collegio dei Cardinali.
    Ma….

    3 Novembre, 2006 - 7:21
  14. fabrizio

    Il mio “ma…” finale voleva essere un “mah…”

    3 Novembre, 2006 - 7:49
  15. angela

    Carissimi amici,

    ho aspettato un pò a parlare perchè devo dire che l’ articolo del collega Galeazzi su La Stampa mi ha deluso ed amareggiato, e soprattuto le conseguenze relative!
    Ma come noi ci soforziamo di metterein luce i problemi professionalei, di giustizia, direi evangelici e lui sguazza in una torbido che nuoce solo alla vera comunicazione?
    Non è il giornalismo che intendo io!
    Da mercoledi ho ricevuto tante telefonate solo per sapere notizia scabrose….
    Che schifezza la stampa italiana?Che schifo gli editori e i direttori che chiedono articoli così
    I problemi veri, del lavoro ( anche i problemi dle contratto collettivo) passano in ultimissimo piano e poi basta mezza frase ( pure sbagliata) e tutto il lavoro , l’ impegno di tre professioniste che da anni lavorano con coscienza ed onestà va a farsi friggere?.
    La risposta di Don Guido poi oltre che essere terribilmente tardiva , è inutile.
    Come dice donmo , non risponde al vero problema. Si è solo offeso perchè qualcuno ha osato mettere in dubbio la sua onestà.
    Quando le cose non sono vere non c’è bisogno di smentirle. Si smentiscono da sole. Con i fatti.
    Perchè non ci dice i veri motivi delle sue scelte?Perchè da anni evita i confronti? Perchè ha sembre relagato le donne in secondo piano ( anche se lavoravano più degli uomini che però si mettevano in mostra)?Perchè ha delegato il suo impengo di direttore ad un personaggio senza titoli e dai modi discutibili? perchè è dovuto intervenire l’ ordine?
    Intendiamoci a Telepace ho potuto fare informazione vaticana con libertà, ma sempre seguendo le indicazione ufficiose della Segreteria di Stato, per essere un vero servizio. Senza divismi!
    Ora è chiaramente tutto finito .
    La mia sola speranza è di poter continuare in un modo o nell’ altro ad essere una vaticanista , magari in un posto dove il mio lavoro venga non dico apprezzato ma almeno riconosciuto.
    La chiesa ha un bisogno disperato di informazione corretta , vera, e oserei dire umile.
    Un saluto a tutti
    Angela

    3 Novembre, 2006 - 9:09
  16. Leonardo

    Il candore che traspare dalla lettera di Angela le fa onore, davvero (lo dico senza alcuna ironia), ma un po’ mi stupisco del suo stupore: che la stampa italiana faccia schifo, generalmente parlando e fatte salve le eccezioni, è evidente anche per il semplice lettore. Figuriamoci per chi ci lavora da anni!

    3 Novembre, 2006 - 14:48
  17. Luisa

    Sono consapevole di fare una diversione ma mi interesserebbe avere il vostro avviso.
    Sai Leonardo, leggendo il tuo “la stampa fa schifo” mi è venuto in mente quello che ho visto domenica pomeriggio alla televisione. Avendo spento il mio televisore dopo il giornale della 5, la sera precedente, riaccendendolo sono “caduta” su una vera schifezza, Buona domenica. Sarò ingenua, ma credo non avere mai visto un tale concentrato di volgarità . Seni e gambe offerte, insulti che volano, liti vere o programmate, danze piuttosto evocatrici, un erotismo suggerito, certo una bassezza che grazie al cielo non è ancora arrivata da noi, e in ogni caso non a delle ore dove ci sono dei bambini davanti allo schermo !
    Ma è possibile che gli Italiani amino questo genere di emissioni?
    Oppure siete talmente abituati a vedere alla televisione donne leggermente vestite a tutte le ore del giorno , che non vi fa più nè caldo nè freddo ?
    Per fortuna che il potere è nelle nostre mani grazie al telecommando(?) !
    Ecco cercavo l`occasione di porvi questa domanda…Leonardo me ne ha dato la possibilità ! Luisa

    3 Novembre, 2006 - 17:04
  18. angela

    Grazie Leonardo.
    Non solo non mi offendo ma lo reputo un complimento
    E’ questo “candore ” ce mi fa sperare per il futuro, e mi fa lottere per Giustizia e Verità. Mi auguro di non perderlo mai anche se mi costerà lacrime e sangue.

    Angela

    3 Novembre, 2006 - 17:22
  19. Leonardo

    Era in effetti un complimento, Angela. L’altra parte della mia osservazione si riferiva al fatto che non mi stupisce affatto che il giornalista della Stampa abbia cucinato sulla vostra vicenda sopra un pezzo di quel genere.
    A Luisa devo dire che purtroppo questo è il livello della comunicazione televisiva e giornalistica in Italia. Per la verità non credo che all’estero siano rose e fiori, però:
    a) esistono dei giornali di qualità, magari un po’ troppo seriosi, che un certo stile ce l’hanno (penso alla Frankfurter Allgemeine o al pur antipaticissimo Monde). In Italia quali sarebbero i giornali di qualità? Forse il Corriere della ser(v)a?
    b) i settimanali ‘seri’ (e per i quali, nuovamente, non ho nessuna simpatia, come l’Economist o Newsweek) evitano l’uso di immagini semipornografiche. Esiste un giornalismo “tits and bums” (tette e culi) ma è ben distinto, lo compra chi vuole ecc. Un mio caro amico che vive da anni in America mi disse una volta che quando comprava l’Espresso o Panorama si vergognava un po’ e doveva spiegare agli amici che quelle erano l’equivalente italiano, appunto, di Time o Newsweek.
    Detto questo, so che qui siamo in casa di un bravo giornalista e ci sono diversi ospiti giornalisti: da una parte li ammiro, perché mi pare che lavorino veramente “in partibus infidelium”, ma dall’altra non riesco a non pensare che quando Hegel definiva la lettura del giornale il mattutino dell’uomo moderno, senza volere aveva illuminato una delle cause della nostra decadenza. Meno giornali, quasi niente televisione, più libri e soprattutto più preghiere: e il mondo cambierebbe.

    3 Novembre, 2006 - 17:55
  20. Luigi Accattoli

    Da Elisabetta Mancini ricevo questo messaggio:
    Ciao Luigi, rieccomi, sono Betta di Telepace.Mi riallaccio all’intervento di donMo “credere o voler far credere che i quattro professionisti vogliano la distruzione di Telepace, questo sì che è infamante”…
    GRAZIE don Mo!! E ci mancava pure questa, vedersi affibiata l’immagine dei cavalieri mascherati all’assalto della tv del Papa!!! Noi quattro ci stiamo battendo per una battaglia che riteniamo giusta, ognuno rispettando e seguendo le proprie inclinazioni e particolarità caratteriali! Non stiamo cercando – come si dice a Roma, nella mia città – “Maria per Roma”, stiamo semplicemente tentando di far e farci rispettare nei diritti, dopo aver per moltissimi anni osservato i doveri professionali!!
    E noi donne poi?! Bah, io vi dico solo che lotto da anni per la dignità del cosiddetto sesso debole e che non mollo!! Quando si parla di donne, di famiglia, di diritti, di futuro ecc. ecc. mi e vi chiedo: a chi si fa riferimento? A quali donne, quelle che vivono su Marte? E noi donne che viviamo sul Pianeta Terra, noi umane, di Telepace ad esempio, donne di qualunque altra emittente, azienda, fabbrica, ufficio…noi CHI SIAMO? Solo belle parole e nuvole “rosa”? Elisabetta Mancini

    3 Novembre, 2006 - 18:47
  21. Luisa, non è che gli italiani amino certe ciofeche televisive. E’ che gliele impongono visto che la cosiddetta Tv generalista (cioè quella che ti offre programmi di ogni tipo, non tematica come ad esempio MTV che trasmette solo musica, o la CNN solo notizie) nel nostro Paese è paurosamente a corto di idee e l’apparecchio televisore può benissimo essere utilizzato come soprammobile.
    Vedi, io non appartengo a quel nugolo di fortunati che prendono Sky. Perché di un mondo di canali non saprei che farmene. A me basterebbe una Rai decente, in grado di rialfabetizzare un Paese di ignoranti.
    Come? Con programmi seri come ad esempio le fiction sui grandi Papi o gli eventi del ‘900, secolo di cui si crede di saper tutto e non se ne sa invece niente. A quanto una fiction su Aldo Moro? E sui presidenti della Repubblica, per esempio? Gli americani li conoscono tutti a memoria, i loro; noi a malapena ricordiamo Sandro Pertini, Cossiga e Scalfaro. E gli altri?
    Qui si parla di tette e culi. Signori miei, ma la televisione è specchio del Paese, lo penetra a fondo e gli detta dei ritmi. In questo cacchio di paese (mi censuro da solo per educazione) hanno insegnato che a) se sai ballare, cantare, recitare va bene, essere laureati con uno stipendio è un fallimento, e che b) bisogna vestirsi, parlare, pensare in un certo modo per essere trendy.
    A vedermi sembro uscito dagli anni ’70, e certe volte penso di somigliare a Carlo Verdone quando fa la parte di Ametrano in Bianco, rosso e Verdone. Quello con l’Alfasud rossa che va a votare a Matera e gli fregano tutto, per intenderci. Fortunatamente ho una Lancia, e quindi devo tenere un certo stile :-), ma in ogni caso non vado in giro vestito griffato.
    Sai perché? Perché credo nella mia individualità. Vuol dire che ti rispetto e accolgo perché per me sei una piccola grande storia unica nel suo genere. Come vedo e racconto io il mondo non lo vedi tu. E tra 150 anni non ci sarà su questo pianeta un altro Tonizzo o Luisa o Angela o Luigi o Gianluca o Maria Grazia o Leonardo, Fabrizio, DonMo, Betta a vedere il mondo come noi lo vediamo.
    Allora ben venga la società dove ognuno può chiamare per nome l’altro. Perché in quel momento sta riconoscendo e amando la sua piccola grande storia. I pupazzi che parlano di Grandi Fratelli, imbecilli e tecnosfigati che in treno si mettono l’I-pod per essere soli tra la folla non mi interessano. A me interessano i vivi, le persone. E l’importante, cara Luisa, tra persone, è incontrarsi prima o poi nella vita e guardarsi nelle facce. Senza provare vergogna.
    In saccoccia alla televisione, toh!

    3 Novembre, 2006 - 20:55
  22. Leonardo

    A proposito di incontrarsi e conoscersi, posso chiedere a Luisa di soddisfare una mia piccola curiosità? Da qualche accenno che fa ogni tanto sembra che la sua madre lingua sia il francese, però ha un cognome tedesco e scrive benissimo l’italiano. Questo significa semplicemente che è svizzera o ha delle ascendenze italo-tedesche (o franco-tedesche, o italo-francesi :-). Sappia comunque che le invidio il trilinguismo.

    3 Novembre, 2006 - 23:40
  23. Leonardo

    chiedo scusa, nel post precedente è saltato un punto interrogativo:
    questo significa semplicemente che è svizzera o ha delle ascendenze italo-tedesche ecc.?

    3 Novembre, 2006 - 23:42
  24. Luisa

    Caro Fabrizio, sono Svizzera, la mia lingua materna è l` italiano ma da moltissimi, troppi anni non lo parlo, e sopratutto non lo scrivo, che raramente, e il cognome è quello di mio marito ! È una delle caratterisiche svizzere, il trilinguismo…..vedi… Michelle Hunziker… tanto per restare nell`argomento televisione !
    Caro Tonizzo, hai ragione , ognuno di noi guarda il mondo attraverso lo suo sguardo fatto di una storia di vita, un`esperienza, un`educazione, un carattere, quello che vedo io, non lo vedi tu, ciò a cui io sono sensibile ti lascia indifferente , ecc. Questa individualità è ricoperta da strati e strati di ” polvere”, etichette ed è così per noi tutti. Andiamo in giro con una maschera dietro la quale ci proteggiamo. Prenderne coscienza per potere andare alla ricerca di quell`individualità è una delle più belle avventure che io conosca!
    Perchè quel bisogno fondamentale di essere amati ci abita tutti e cercare di evitare la sofferenza del rigetto ci spinge anche ad adottare comportamenti, stili conformi al pensiero unico….per es. nel campo della moda !
    Quando vedo questi giovani, spesso fotocopie gli uni degli altri, mi inquieto ma al limite meno, perchè mi dico che è un passaggio obbligato, di quando vedo le loro mamme che assumono comportamenti di adolescenti !
    Se la libertà duramente acquisita della donna è essere diventata il giocattolo di una minoranza ben organizzata che manipola una massa incosciente, allora metterei molte, molte virgolette a quel nome di libertà !
    E, scusate di mischiare il Papa a questa riflessione, ma quando lo sento parlarci, con ragione, dell`importanza di ritrovare le nostre radici cristiane, mi capita delle volte di dirmi che c`è già un gran lavoro per ritrovare la nostra identità ” tout court” !
    E con ciò non voglio dire che un “lavoro” psicologico è necessario per vivere una fede viva , profonda e sincera. La fede dei ” semplici ” è per me un esempio !
    Voilà Tonizzo, il tuo messaggio ha suscitato in me questa lunga riflessione, perchè quel gran mistero che è l`essere umano da sempre mi appassiona !
    E mi fermo qui… perchè potrei continuare , ma non voglio annoiarvi !
    Un caro saluto a voi tutti, Luisa

    4 Novembre, 2006 - 9:47
  25. Luisa

    Mille scuse Leonardo, ti ho chiamato Fabrizio !

    4 Novembre, 2006 - 10:14
  26. Luisa

    Scusatemi, sto monopolizzando questa discussione ma sento il bisigno di aggiungere qualcosa…
    Scrivendo” identità tout court” pensavo alla mia identità psicologica , e ripensando alla identità cristiana mi sono detta che in fondo, e senza dubbio non dico certo qualcosa di nuovo per voi, ritrovare la mia identità cristiana non è solo un fatto storico, ma ben la mia verità più profonda, essere figlia di Dio ,saperlo presente nel più intimo del mio essere, sapermi amata da lui, è questa la più grande delle libertà ma anche la più grande delle responsabilità !
    Ma quanto è difficile , delle volte sentisi degni di questo amore, accettarlo.
    Saluti, Luisa

    4 Novembre, 2006 - 11:45

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