Nel post precedente – 3 novembre – ho riferito di un mio ritratto di Gianni Baget Bozzo pubblicato dalla rivista Il Regno per la serie “Sulle spalle di giganti”: l’estroso e mobile Baget Bozzo era un gigante e noi siamo i nani? Quali altri giganti siamo venuti narrando noi regnanti, o regnicoli? Chi ha inventato questa trappola per nani? Lo spiego nei primi commenti.
Sulle spalle di giganti: ma chi sono i giganti e chi i nani?
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Gigantesca rubrica. Il teologo ambrosiano Marco Vergottini cura la rubrica “Sulle spalle dei giganti: storie cristiane del nostro tempo”, che il Regno viene pubblicando dal settembre dello scorso anno (cioè dal numero 16/2020), tracciando ogni mese il ritratto di “cristiani del postconcilio, di profilo nazionale, scomparsi da qualche tempo”. L’intento, consapevolmente parziale, è di “fornire una memoria viva della Chiesa italiana, significativa nel passaggio afono di questo tempo”. Il progetto andrà avanti “per oltre tre anni”. Questi i tredici giganti arruolati fino a oggi: Giuseppe Lazzati – Benedetto Calati – Augusto Del Noce – Giorgio La Pira – Enrico Bartoletti – Aldo Moro – Achille Ardigò – Giovanni Nervo – Loris Capovilla – Maria Vingiani – Adriana Zarri – Luigi Pareyson – Gianni Baget Bozzo.
Senza offesa. Chi fosse tentato di offendersi a sentirsi dare del nano e stesse già rimisurando la propria statura in vista di una risposta documentata, sappia che questa è la fonte a cui si è ispirata la rivista Il Regno:
«Diceva Bernardo di Chartres [maestro di retorica nella scuola della cattedrale di Chartres dal 1114 al 1119] che noi siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l’acume della vista o l’altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti».
[Giovanni di Salisbury, Metalogicon, Libro III, Capitolo 4]
Il “postconcilio” è ai primissimi vagiti.
https://gpcentofanti.altervista.org/le-chiusure-ingannevoli/
Non entro nel merito dei sedicenti “giganti” così:definiti dalla rivista Il Regno, ognuno puo’avere le sue opinioni , ma alla domanda chi sono i giganti e chi sono i nani , vorrei rispondere: chi viene definito “gigante” ,dal punto di vista intellettuale ovviamente, non deve essere solo una brava persona, oppure un esponente del cattolicesimo liberal, oppure un membro della Scuola di Bologna. Queste caratteristiche non fanno di una persona un gigante. Il gigante deve avere le dimensioni piu’che normali, le dimensioni extra large, le dimensioni soprattutto che trasbordano dalle etichette politiche. Se si sceglie una serie di sedicenti “giganti” tutti di una stessa parte politica ( tranne Augusto Del Noce) viene spontaneo chiedersi : ma possibile che giganti siano so quelli di una parte politica? I giganti e i nani di solito sono trasversali, non sono appannaggio di un solo pensiero sociologico politico. Ci sono in altre parole giganti e nani sia tra i marxisti o i cattto-marxisti ,sia fra i cattolici non marxisti o non simpatizzanti per la sinistra.Se siamo tutti d’accordo che La Pira fu un gigante, sinceramente tale Achille Ardigo’ non mi sembra tale. Ripeto per essere un gigante non basta essere una brava persona be’ avere la tessera del PCI ,ne’ fate parte della Scuola di Bologna .
Per parlare di ” sedicenti” giganti, sarebbe necessario che qualcuno di questi personaggi avesse detto di sé: sono un gigante.
Cosa che non risulta, dalché decade la definzione di “sedicente”.
Secondariamente, non si capisce – ma si conosce a memoria – la ossessione per l’etichettatura politica e per la visione piatta su destra/sinistra; ma in questo caso questa c’entra come i cavoli a merenda. Come quasi sempre, peraltro. Il fatto è che il dichiarato presupposto per rientrare tra questi personaggi di cui si occupa la rubrica del Regno ( precisamente indicato da Luigi nel suo post und commenti, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior analfabeta di chi si rifiuta di leggere ) è sic et sempliciter la loro posizione rispetto al Concilio Vaticano II :” testimoni significativi dell’epoca pre e post conciliare – chierici e laici, uomini e donne, che hanno vuoi anticipato vuoi perseguito le straordinarie intuizioni conciliari sul fronte ecclesiastico o su quello storico-civile” …nella “convinzione che oggi come sempre occorre fare i conti con l’eredità della storia che ci ha preceduto e di fare tesoro dell’eredità preziosa che ci è stata consegnata. ( Vergottini, https://re-blog.it/2021/01/28/5-minuti-con-marco-vergottini-nani-sulle-spalle-dei-giganti/ ).
Che poi ci sia qualche giocatore di flipper che indulge alla caciara del daje ar cattocomunista, quelli sono affari suoi, e potrebbe essere degno di Zelig ( quello della Tv) il capire come si proponga di infilare certuni di questi nomi in questa giubba, infamante nelle intenzioni di chi la estrae continuamente dai bauli della nonna.