Posso uccidere disprezzare abbracciare chiunque

“La maschera dell’attore ti dà la libertà di osare. Sul palcoscenico posso uccidere, disprezzare, abbracciare chiunque”: parole di Isabella Aragonese lette sul Corsera dell’altro ieri. Ve le segnalo e non sto a dire perché.

8 Comments

  1. Una mano lava l’altra, ed entrambe lavano la maschera. Pirandello sarebbe stato felice di leggere quanto detto dalla Ragonese.

    14 Febbraio, 2016 - 16:25
  2. Non mi sono gran che simpatici gli attori, perché vivono continuamente in vite fittizie.

    14 Febbraio, 2016 - 20:21
  3. Luigi Accattoli

    E’ vero.
    Fanno girare la testa.
    Più o meno come i romanzi.
    O come due specchi in una stanza.
    Come la Televisione e la Rete.

    Vasta è la macchina del fittizio.
    Forse coincide con l’universo.

    15 Febbraio, 2016 - 7:57
  4. Solo la Croce e le croci non sono fittizie.

    15 Febbraio, 2016 - 13:39
  5. maria cristina venturi

    ha ragione Antonella lLignani.
    la Televisione e la Rete possono pure essere realtà “fittizie” ma la SOFFERENZA ( le croci) che provocano, per l’aggressività, l’incomprensione l’insulto , sono REALI.
    quanti casi abbiamo sentito di adolescenti che si sono suicidati per commenti beffardi e malevoli nei loro confronti su Facebook?
    Gli adolescenti si sa sono fragili, gli adulti non si suicidano per così poco!!.
    Però l’aggressività, l’odio e gli insulti sul WEB, e nei blog , anche cattolici, fanno male davvero. Sono VERI e vera è la sofferenza che provocano.
    Come vere sono le bombe, in questo universo “fittizio”, che hanno centrato proprio l’ospedale pediatrico di Aleppo e vere sono le vittime di tali bombe.
    Chissà se il patriarca Kirill, che appoggia così tanto Putin, avrà qualche
    cosa da dire su queste bombe?

    15 Febbraio, 2016 - 18:20
  6. Clodine-Claudia.F.Leo

    “L’attore è un bugiardo al quale si chiede la massima sincerità. Essere attori , in fondo,non è molto diverso dall’avere una malattia mentale. L’attore non fa altro che ripartire la propria persona con altre. È una specie di schizofrenia”.

    Prendo a pretesto le riflessioni di Vittorio Gasman per dire che il mondo, la Chiesa, la Società, tutto ormai è sotto il dominio del “doppio”, del falso.
    L’unica cosa che conta è l’economia di mercato: tutto è merce, anche la carne umana si fabbrica e si vende: bastano due gameti, un organo preposto, ed ecco sfornato il prodotto bell’e pronto proprio come una pagnotta fumante o un dolcetto da degustare! ORRORE!
    Con l’avvento di Internet ,poi ,si è spalancato il baratro per cui l’ oggettività, l’ovvietà delle cose , degli eventi , alla luce della storia, del progresso (ma anche del regresso cui sembriamo sprofondare) non si sa più dove sia di casa essendo tutto sotto l’egida della globalizzazione….ma anche la possibilità di stabilire relazioni autentiche,tra persone, in fedeltà alla propria cultura e tradizione non è neppure considerata come virtù. Non c’è più spazio per l’identità. Una Torre di Babele destina a capitolare presto o tardi perché non è conforme alla Volontà di Dio ma solo a quella “dell’inquilino del piano di sotto”, così , come ce lo ha proposto il Vangelo di Domenica.
    Se Gesù tornasse, aggiungerebbe alla lista la decima beatitudine:” Beati coloro che in questo “villaggio globale”, senza capo né coda, conserva il senso di Dio,la conoscenza di sé, fedele alla Verità: veri uomi e vere donne, in rapporto con Dio e con i fratelli”…

    16 Febbraio, 2016 - 10:09
  7. Abbiamo parlato molto di Wojtyla ultimamente. Gli attori che lo hanno interpretato non mi sono piaciuti gran che. Lui era vero, genuino e profondi. Gli attori erano fittizi. Meglio un buon documentario che un film.

    17 Febbraio, 2016 - 19:17

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