Dopo il primo duello Berlusconi-Prodi Avvenire lamenta l’assenza, dal dibattito, delle questioni che stanno a cuore ai cattolici: e pensare che io mi ero congratulato per quella discrezione. Avevo trovato buono il confronto e abili i duellanti, ma soprattutto li lodavo per non aver tirato in mezzo la fede cristiana. Non che io non voglia il dibattito su vita e famiglia, giustizia e pace, ma temo che in Italia non ci sia ancora la condizione culturale per condurlo senza che esso degeneri nella messa all’asta dei sentimenti religiosi, specie se si confrontano due cattolici. I mercanti nel tempio oggi non sono i bancarellari di San Giovanni Rotondo, ma i venditori di “vicinanza” alla Chiesa in campagna elettorale.